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Autore: moreha    02/11/2013    0 recensioni
|Hanna. una ragazza sola, senza un passato.
entrambi i suoi genitori sono scomparsi. la madre morta davanti ai suoi occhi, il padre si suppone in guerra. non conosce la sua storia, i suoi parenti l'hanno abbandonata, e ora vive da sola in mezzo alla foresta accanto a Maild, la sua cttà natale. un giorno un ombra sinistra comincia a seguirla, e viene salvata da una persona a lei sconosciuta... fino a quando ...|
spero che la storia vi piaccia :)
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INTRODUZIONE

Stava immobile, osservando l’enorme distesa d’acqua che si estendeva davanti a lei. Gli occhi persi a osservare ogni piccolo movimento delle onde, mentre muoveva lentamente i piedi giocando con la sabbia calda che sentiva sotto le dita. Contorceva lo sguardo in un’espressione pensierosa simile ad una smorfia, con i capelli che danzavano nell’aria ad ogni soffio di vento. Quella spiaggia era sempre deserta, le persone non trovavano mai il tempo di rilassarsi con i propri figli, per il troppo lavoro, o semplicemente per il fatto che in quel posto nessuno ha mai voluto rilassarsi. Lei, Hanna, orfana di madre e padre e senza alcun parente a cui appoggiarsi, reggeva il peso della vita sulle sue piccole spalle da ragazzina, di sette anni al massimo, ormai da parecchi anni, esattamente dalla scomparsa dei suoi genitori. Non aveva parenti, ne vicini ne lontani che volessero prenderla con sé, e lei ancora non ne capiva il motivo. Ha sempre provato a darsi una spiegazione che potesse colmare lo strano vuoto che sentiva dentro, e senza accorgersene, aveva passato interi mesi di solitudine la, su quella spiaggia, godendosi il silenzio di quei pochi istanti che poteva passare senza preoccuparsi di nulla, senza alcun pensiero che potesse volargli nella mente per distrarla. Solo lei, e il mare.

Quel giorno però era diverso, sentiva che stava per cambiare qualcosa. E fu proprio li, nel giorno del suo ottavo compleanno, che sentì dei passi dietro di lei. Passi leggeri che spostavano goffamente la sabbia. Senza pensarci due volte si girò di scatto con il cuore che batteva a l’impazzata “Erick …” sussurrò con un lieve filo di voce tenendo gli occhi spalancati. I loro sguardi erano fissi su gli occhi dell’altro, ma nessuno osava dire una parola. Labbra socchiuse, sguardi sfuggenti. I due ragazzi erano la, da soli, accompagnati solo dal rumore delle onde che andavano a infrangersi sulla sabbia.
“sei ancora qui?” chiese il ragazzo avvicinandosi. Hanna fece qualche passo indietro
“perché sei venuto?” disse senza scomporsi. Un sorrisetto comparve sulle labbra del ragazzo.
“non siamo più soli” Hanna non riusciva a capire. Guardava il ragazzo, e vide scendere una lacrima. Si avvicinò lentamente. “vieni con me Hanna, andiamo a casa” la ragazza iniziava ad avere qualche sospetto. Quello non era Erick. Con cautela afferrò il pugnale che teneva nella cintura, coperto dalla stoffa della maglia rossa. Con piccoli passi andò di fronte al ragazzo, che le prese la mano di scatto stringendole il polso con presa idraulica. Quel tocco gelido fece scattare in lei l’istinto di difesa. Fece una rapida mossa per andargli dietro le spalle. Puntò gli occhi sulla figura ferma, e infilò il pugnale al centro delle scapole. Da forma umana il ragazzo cominciò a sciogliersi. Non si vedeva nessun lineamento, ma solo una sostanza nera che andava piano piano a scomparire. Si guardò in torno. Si sentiva osservata. Da qualche parte negli alberi, qualcosa la guardava, ma lei riusciva a distinguere solo due inquietanti rombi bianchi. ‘degli occhi’ suppose, ma quando tentò di avvicinarsi con un balzo la figura si dissolse senza lasciare traccia. Era terrorizzata, il suo battito aumentava, e i suoi occhi si muovevano velocemente da una parte all’altra della spiaggia. cominciò a correre. Dei passi svelti dietro di lei si facevano largo tra le foglie che cadevano dagli alberi ingiallite. Arrivò nella sua piccola casetta nascosta nella foresta, e si barricò dentro. Si coprì completamente con le coperte.
Sentiva i passi sempre più vicini, fino a quando delle urla non le perforarono le orecchie. Si alzò di scatto. Fuori si sentivano grida e colpi di spada che fendevano l’aria. Un forte rumore, un grido, e poi solo il silenzio... Hanna aprì lentamente la porta, ma non trovò niente oltre a una lunga spada dorata davanti alla porta della sua casa. La raccolse e guardò in cielo. Un enorme uccello bianco dalle sembianze di drago stava fermo sopra un abete, e volò via pochi secondi dopo. Le sembrò di vedere qualcuno sopra la schiena di quel maestoso uccello. Un cavaliere, con l’armatura dello stesso colore di quella spada. Chiuse la porta. E il freddo vento autunnale chiuse la giornata con un potente stridio di morte …
 


 





 

*AUTHOR ZONE*
hi guys :3 questa è la prima storia originale che metto sul sito, spero vi piaccia ^^ se volete recensitela, e darmi dei consigli per migliorarla, ne sarei molto felice :) comunque ... parto dicendo che questa e solo una piccola introduzione, dove ho parlato un pò di una scena passata della protagonista, dopo un paio di capitoli (circa) tornerò al suo "presente", quando ha 16 anni. 
ok ora la smetto di rompere! :') ciaooo ^^

-moreha

  
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