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Autore: LoveEverlack    02/11/2013    6 recensioni
NON CI SONO SHADOWHUNTER, SOLO PERSONE CHE VIVONO VITE NORMALI.
Clary si è appena trasferita dal cugino Magnus e iniziando a frequentare la nuova scuola scoprirà l'amore, persone del suo passato e suo padre, di cui sua madre non ha mai parlato entrerà nella sua vita con il fratello.
[.....]
-Mi chiamo Clarissa Fray, ho sedici anni, mi sono trasferita qui con mia madre e viviamo da mio cugino finchè non troviamo un appartamento-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Magnus Bane, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come sempre rigrazio voi vantastici recensori che mi spingete a continuare la storia, senza le vostre recensioni non so cosa farei.
Siete fantastici.
Per le coppie che avevo chiesto negli scorsi capitoli sembra che i vincitori siano JocelynxValetine e JonathanxIzzy.
Ora vi faccio un altra domanda:
Volete che simon stia con Maia o mi invento un personaggio o non lo faccio proprio fidanzare?
Lascio a voi lettori la scelta.
In questo capitolo arriveranno i genitori di Jace, più che altro la madre.
Perchè mi sono detta che per quanto Amatis e Stephen possano stare insieme, nella mia storia Celine non è morta e quindi Jace e Stephen vivono con lei.
Un ulteriore nota che volevo farvi era che ho messo ad Amatis il cognome originale (Graymark) purtroppo con la Clare io dico sempre Herondale anche per Amatis ma poi ho pensato che per quel cognome allora doveva stare con Stephen. 
Quindi niente, semplice comunicazione di servizio :)
Vi lascio al capitolo.

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tutto quello che ci vuole è                                                                                                      All that it takes
un’altra possibilità                                                                                                                One more chance
non permettere che questo                                                                                                Don’t let our last kiss
nostro bacio sia l’ultimo                                                                                                     Be our last


                                                  [About You Know - Sugababes]


Era scappata, era scappata da quell’hotel per paura che la madre la vedesse e le chiedesse cosa ci facesse lì.
Ero venuta per cercare mio padre e credo sia lui!
Aveva lasciato di corsa l’hotel e aveva imboccato la prima strada che aveva trovato, non guardava neanche dove stesse andando, pensava solo a fuggire.
Sentì una mano afferrarle il braccio e farla girare, un ragazzo dai capelli scuri e un piercing al labbro le guardava le gambe, purtroppo ben scoperte.
-Bene a quanto pare stasera avrò qualcosa da fare- sentì una fitta attraversarle il polso che lui stringeva ben forte e una nuova paura a invaderle la mente.
Il ragazzo non le lasciava il polso e lei tentava in tutti i modi di fargli mollare la presa strattonando il braccio.
-LASCIAMI!- urlò nonostante sapesse che non avrebbe potuto fare poi molto, non era abbastanza forte e tirargli un calcio non sarebbe stato molto utile così messa.
-Perché? Non ti va di stare con me?- pensò a Jace che aveva lasciato all’hotel scappando, le aveva urlato di fermarsi ma lo aveva lasciato lì bloccato dopo che una famiglia stava entrando.
Stupida, sei solo una stupida. Continuava a ripetersi nella sua testa tentando di liberarsi.
-JACE!- chiamò il ragazzo, sperava che l’avrebbe raggiunta e che l’avrebbe aiutata, ma il ragazzo di fronte a lei sembrava ben più forte ed era meglio che almeno a Jace non succedesse nulla.
Sentì le lacrime pizzicarle gli occhi ma le ricacciò indietro, non doveva mostrarsi debole e non doveva piangere davanti a quell’essere.
Il ragazzo rise avvicinandosi a lei, poi le lasciò il polso.
Vicino a loro c’era Jace che aveva allontanato il ragazzo e lo stava picchiando, la lotta era impari, quel ragazzo era più forte. Jace schivò un pugno e ne tirò uno a sua volta verso lo stomaco del ragazzo che si abbassò un attimo dandogli il tempo di correre via e prendere la mano di Clary andando via.

La casa di Jace era la più vicina e Clary con tacchi e vestitino non poteva correre verso casa Bane, girò la chiave nella serratura di casa Herondale e fece entrare Clary ancora ansimante per la corsa.
Richiuse la porta alle loro spalle appoggiandosi al legno.
-Stai bene?- Clary annuì in silenzio senza parlare, Jace la guardava preoccupato.
Dopo che l’aveva aiutata, la ragazza aveva corso e non aveva parlato, aveva fissato il vuoto e anche lì al sicuro non parlava ma teneva la gonna bassa con le mani.
Le tolse una ciocca di capelli dal volto e le allungò la mano.
-Vieni, ti do qualcosa per coprirti e chiamiamo Magnus- Clary rialzò il volto in quel momento bagnato dalle lacrime che tentava di nascondere, perché se Jace non l’avesse aiutata, non ci sarebbe stata una serata.
-Grazie- Jace le asciugò le lacrime guardando la reazione della ragazza che però non si era scostata ma si era avvicinata e l’aveva abbracciato, poggiando il viso nel suo petto.
-Di nulla Clary- davanti a loro dietro una delle porte della cucina si accese una luce e una donna bionda con i capelli lungi stava andando verso di loro avvolta in una vestaglia, delle pantofole pelose ai piedi.
Li guardava sconvolta soprattutto curiosa per l’abbraccio che quei due si stavano dando.
-Jace che succede?- il ragazzo si staccò e Clary arrossì.
-Ciao Mamy… ecco è successa una cosa- la donna lo guardò questa volta arrabbiata con le mani sui fianchi.
-Cosa hai combinato Jace Herondale? E perché quella povera ragazza è ridotta in quel modo?- Jace alzò le mani in alto con il viso sconvolto per le conclusioni della madre.
Celine scosse la testa e si avvicinò a Clary.
-Scusami non mi sono presentata. Sono Celine Herondale, la madre di questo ragazzo- Clary strinse la mano che Celine le porgeva tentando un sorriso almeno decente.
-Clarissa Fray o Clary se preferisce- Celine sorrise.
-Ti prego chiamami Celine, non sono poi così vecchia- poi guardò Jace -io e te dobbiamo parlare, nel frattempo perché non porti Clary in salotto?- Jace annuì sorpassando la madre seguito da Clary.
Celine si diresse in cucina a preparare tre tazze di cioccolata, sperando che quei due non avessero combinato nulla, per la prima volta il figlio sembrava seriamente preoccupato per una ragazza che non fosse Isabelle.
Tornò in salotto, dove vide Clary seduta sulla poltrona vicino al camino con una coperta sulle spalle, era quella blu e stelle che avevano regalato a Jace quando era piccolo e di cui andava particolarmente geloso.
Sorrise intenerita nel vedere poi il figlio seduto sul bracciolo mentre cercava di far ridere Clary che era tornata a sorridere e lo ascoltava attentamente.
-Jace ti prego basta raccontarle aneddoti sulla tua vita. Non fanno ridere, ma ti fanno sembrare solo con un ego smisurato… l’ho sempre detto a tuo padre ma non sembra cambiato- Clary rise facendo illuminare Jace che era felice di vedere Clary nuovamente in se.
Passò ai due le tazze di cioccolata sedendosi su un cuscino vicino al cammino, i divani li avevano ma erano messi lontano dal camino. A Celine piaceva invece sedersi per terra vicino al fuoco come in un campeggio e parlare e ridere con la famiglia, a Stephen era sempre sembrato strano ma ci era passato sopra per lei.
-Allora qualcuno vuole dirmi che succede?- Clary rialzò il volto dalla tazza, Jace non parlava, non sapeva se poteva raccontare tutto o no, Clary annui.
-Ecco… è una storia molto lunga. Siamo andati da Raphael perché seguivamo sua madre perché volevamo sapere chi era il padre di Clary, la mamma non sa nulla e lei ha visto un uomo che ci ha interrotti- Celine alzò un sopracciglio e Jace si mise sulla difensiva -ci ha interrotti mentre parlavamo, lei è scappata e una ragazzo l’ha fermata…- strinse i pugni prendendo fiato, Celine aveva messo una mano davanti il viso sconvolta. 
-Jace mi ha aiutato a scappare e siamo venuti qua. Mi spiace Celine se le sto dando disturbo- Celine sorrise posando le mani su quelle di Clary che ormai era calma.
-Non preoccuparti, sono contenta che non sia successo nulla. Hai qualcuno da chiamare?- Clary annuì e Celine le passò un telefono che aveva portato già da prima.
Guardò il figlio ringraziandolo come faceva di solito, un semplice sorriso, era orgogliosa di lui.

Il telefono di Magnus squillo mentre nella cucina prendeva qualcosa con Alec, interrompendoli.
-Pronto?- disse abbastanza irritato ma quando sentì la voce di Clary si sentì in imbarazzo.
-Magnus, potresti venirmi a prendere a casa Herondale? Sai dov’è?- 
-Si, ma è successo qualcosa? Tu e Jace?- Clary non parlò -D’accordo Clary arrivo- richiuse il telefono guardando Alec che non si era lasciato sfuggire la conversazione.
Si alzò dal tavolo posando il bicchiere e prendendo le chiavi dalla tasca.
-Credo che questa nostra uscita dovrà essere rimandata. È successo qualcosa a Clary e forse anche a Jace-
-Stanno bene?- chiese preoccupato alzandosi anche lui per seguire Magnus.
Lui alzò le spalle ma sapeva che se Jace centrasse qualcosa si sarebbe infuriato, Alec invece conosceva bene Jace e sapeva che non avrebbe mai fatto nulla.
-Chiamo Izzy- Magnus annuì iniziando a uscire per prendere la macchina, per fortuna Izzy entrò in quel momento ridendo con un ragazzo della loro classe.
Guardò Alec e Magnus che sembravano preoccupati.
-Successo qualcosa?-
-Jace e Clary- rispose Magnus e Izzy partì in quarta verso di loro lasciando il ragazzo di prima da solo.

Un bussare alla porta e Celine si alzò per andare ad aprire la porta, vide un ragazzo seguito poi da Isabelle e da Alec che conosceva ormai da molti anni, sbadigliò assonnata mentre loro aspettavano sulla porta.
-Tu devi essere Magnus giusto?- allungò la mano verso il ragazzo che la strinse frettolosamente.
-Si signora, non per essere scortese ma vorrei vedere subito se mia cugina sta bene- Celine annuì scostandosi dalla porta e facendo entrare i tre che si diressero subito verso il salotto.
Richiuse la porta dando loro un attimo prima di seguirli.
-Clary tutto bene?- la ragazza aveva annuito sorridente mentre Alec e Isabelle li osservavano vicino a Jace.
-Grazie anche a te Jace- lo abbracciò per poi allontanarsi perché il ragazzo aveva sentito una fitta di dolore.
-Jonathan alza subito quella maglia- il ragazzo guardò la madre ma dovette obbedire dopo aver visto la madre.
-Ah! Jace scusami- sotto la maglia Jace aveva un livido provocato dal pugno di quel ragazzo, lui abbracciò Clary.
-È solo un graffio non preoccuparti, domani sarò il solito belloccio-

 

  
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