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Autore: _SomeNights_    02/11/2013    3 recensioni
Ellie è una ragazza anticonformista, bella e simpatica. Zayn è un ragazzo a modo suo simpatico,bello e anticonformista. Lei ha visto l'omicidio del padre di lui. Lui non la conosce. Lei lo riconosce a scuola, dopo essersi trasferita. Lui è un lupo solitario. Lei è la compagnia che tutti vorrebbero. Lui è il classico esempio di "homme fatal". Lei è il classico esempio di " femme heureuse".
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                 L'unica cosa senza mistero è la felicità, perché si giustifica da sé. 

                                                                                                  Jorge Luis Borges,

Quel pomeriggio Ellie stava giocando con il suo meraviglioso castello delle Barbie, con le sue fantastiche bamboline. Immaginava per loro bellissime storie, innamoramenti, delusioni, famiglie felici, quando sentì uno sparo. Rimase pietrificata da quel rumore che aveva sentito in alcuni film che piacevano molto alla mamma.
Rimase pietrificata e dallo spavento le salirono le lacrime. Si affacciò dalla piccola finestra che aveva accanto al suo letto. Per vedere bene dovette alzarsi sulle punte. E quello che vide non le piacque affatto.
Vide un signore steso a terra, e un bambino che aveva già visto probabilmente al parco, che piangeva, urlava correndo verso quello che secondo Ellie era il papà. Vide un altro signore che scappava, anche lui aveva visto altre volte. Anche se non lo poteva vedere in viso lo riconosceva, per la sua goffaggine, per come camminava e anche per la conformazione della sua testa. Ellie aveva una memoria visiva straordinaria. Riconosceva chiunque dopo averlo visto di spalle anche solo una volta. Per questo riconobbe quel signore, che aveva definito alla sua mamma come grosso e cattivo. Molte volte lo aveva visto camminare velocemente stringendo a sé una donna. Lei lo capiva dalle loro espressioni che non volevano andare con lui. Era come la faccia che faceva Ellie ogni volta prima di andare dal dottore. Alcune volte le aveva persino viste piangere, ed era molto spaventata da quell’uomo che aveva associato alla storia dell’uomo nero, eh si per lei l’uomo nero era lui.
Corse fuori dalla sua camera per andare dalla sua mamma, spaventata urlandole che un uomo era stato ucciso e che c’era un bambino che piangeva. La mamma corse subito fuori, e in effetti un’ambulanza era ferma davanti al vicoletto della loro abitazione, il bambino era ancora sotto shock urlava disperatamente “ papà!! Papà” il corpo del signore, che Samantha conosceva bene veniva caricato sull’ambulanza. Samantha rimase shockata da quella visione, non se lo sarebbe mai immaginato. Prese sua figlia e l’abbracciò, la calmò e la consolò, fino a che non si addormentò in braccio a lei.

Erano passati 10 anni e Ellie da piccola bambina che era, divenne donna. Perse quelle meravigliose treccine che ogni giorno la mamma le faceva. Perse anche quell’ingenuità che si ha 6 anni. Era diventata una bellissima ragazza, con dei bellissimi capelli castano chiaro che le scendevano mossi sulle spalle, i suoi occhi invece erano rimasti gli stessi, vispi, accesi, profondi e provocatori. Di quel verde intenso che ti acceca. Occhi pronti a guizzare da un soggetto all’altro, occhi che non si perdono niente, né il bello né il brutto. Occhi che vedono, che sanno vedere il buono dove gli altri non ne vedono per niente e che sanno riconoscere la falsità dalla verità. Le sue labbra fin da piccola erano sempre state carnose, belle e succulente fino a quando, cresciuta, qualcuno non se ne appropriò. Ellie era una ragazza socievole, solare, bella. Non era una ragazza superficiale anzi, cercava di vedere la spiegazione in ogni azione. Era anche molto permalosa ma determinata. Una di quelle ragazze che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. Rispettosa e rispettabile. Anticonformista, con il suo stile e con il suo mondo. Un mondo non fatto solo di vestiti, di trucchi, di ragazzi o di tacchi. Ma un mondo fatto di libri, di film. Di canzoni, di sport, di divertimento e di felicità. Bhe in poche parole Ellie non era la ragazza che colpisce a primo impatto.
Aveva da sempre vissuto a Londra, ma con sua madre avevano deciso di cambiare, di trasferirsi a Bradford una cittadina molto carina per i gusti di Ellie.
Era lunedì mattina e questo significava iniziare a farsi una nuova via sociale nella nuova scuola, fare nuove amicizie e perché no anche adocchiare qualche bel ragazzo. La loro casetta si trovava in periferia, all’interno di un boschetto insieme ad altre case. Era sufficientemente piccola per lei, sua madre e per il compagno di sua madre. Era una casa bianca, costruita da poco, si vedeva. Era contornata da un giardino molto ben curato. Accanto ad essa c’era una piccola veranda con un dondolo, un tavolino e quattro sedie. La porta di casa si affacciava su un piccolo salone con un divano, una poltrona, un tavolinetto un piccolo cammino ed un televisore vecchio. La cucina era ben arredata e quello che più amava Ellie di quella stanza erano le vetrate che facevano entrare la luce del sole, e le permettevano di alzarsi di buon umore. La camera di Ellie aveva un letto, una scrivania, una libreria ed un armadio, PUNTO. Ora spettava a Ellie rendere quella camera sua. Iniziò posizionando i suoi libri, a caso, sulla libreria. C’erano libri di ogni genere, thriller, romantici, horror ma quelli che più amava erano quelli fantasy, bhè per una mente anticonformista come la sua mi sembra proprio perfetto. Poi prima di posizionare i suoi oggetti, rivoluzionò le pareti, con qualche stencil qua e là. Le pareti erano bianche e le piacevano. Mise le tende lilla della sua vecchia camera e rifece il letto mettendoci sopra Poncho e Gola i suoi orsacchiotti. Proseguì attaccando alcuni dei suoi disegni  sull’armadio verde acqua. Disegni che esprimevano le sue emozioni, disegni che faceva di notte, quando non riusciva a dormire. Dopo aver finito si allontanò e guardo la sua camera, “di sicuro meglio di prima” pensò.

Era già sveglia quando la sveglia suonò. Si alzò e andò nel bagno. Dopo aver finito andò in cucina dove venne svegliata per bene dall’odore forse e amaro del caffè che amava tanto. Ad aspettarla c’erano Samantha e Luke. Era da 8 anni che si frequentavano e a breve si sarebbero sposati. Ellie era molto felice per loro e voleva che sua madre si facesse un’altra vita, con un altro uomo. Sperando che almeno stavolta fosse quello giusto. Finito di mangiare ritornò in camera e si vestì. Come sempre comoda, jeans, maglietta a maniche corte e felpa. Si ridiresse in bagno, si lavò i denti e si truccò, rendendo ancora più affascinanti quegli occhi verdi. Prese la sua borsa a tracolla e il suo skate, salutò la madre e Luke e poi uscì. La madre già sapeva che per qualche strano e assurdo motivo la figlia sarebbe rientrata e infatti eccola di nuovo qua. “ ehm. Mamma..la scuola dov’è?”
Samantha insieme a Luke rise . “ Continua dritta fino al semaforo, gira a destra e te la trovi sulla sinistra. Ciao tesoro!!”disse la madre. “Ciao Ellie!” sorrise Luke.

Uscita di casa, salì sullo skate e andò  a scuola. Rimase esterrefatta dalla grandezza di quell’edificio ma anche dalla moltitudine di ragazzi che c’era davanti. Varcò il cancello e subito venne pervasa da una gioia, e una curiosità immense. Entrò anche se la campanella non era suonata ma doveva chiedere informazioni. E si diresse alla segreteria. Intanto la campanella stava suonando ma pazienza, avrebbe fatto tardi di poco.
“Buongiorno signora, sono nuova e volevo avere l’orario delle lezioni” chiese gentilmente alla signora che era dall’altra parte del bancone.

“Buongiorno e benvenuta, mi può dire il nome?”

“Grazie, oh si, Ellie Samsmith” disse.

La signora si mise a rovistare tra la moltitudine di fogli, alla ricerca di quello di Ellie.
Poi riapparve con un foglio e una bustina. “Ecco, questo è il tuo orario e questa è la chiave del tuo armadietto, nella seconda ala a destra.”
“La ringrazio molto. Arrivederci” salutò Ellie. Girandosi vide dietro di sé un ragazzo moro. Altro e muscoloso. Aveva la carnagione più scura di quella di Ellie, ma non troppo. I suoi occhi incrociarono quelli del ragazzo e lei ripensò subito a qual giorno di dieci anni fa. Non sapeva perché ma quel ragazzo le ricordava tantissimo quel bambino. Scrollò le spalle, mise lo skateboard a terra e si diresse nella seconda ala, alla ricerca del suo armadietto. Forse era perché stava sullo skate, o forse perché non indossava una fottuta minigonna ma si sentiva osservata da tutti. Riuscì a trovare l’armadietto e ci mise lo skate. Poi prese in mano l’orario cercò la materia che avrebbe avuto alla prima ora. Biologia. “mh perfetto! Alla ricerca dell’alula di biologia!”

“Senti scusa potresti dirmi dov’è l’aula di biologia?” chiese fermando il primo ragazzo che le passò davanti.

“oh fi, certo, devi falire le fcale e te la trovi fulla finistra.” Rispose il ragazzo sputacchiando.

Ellie rispose con un cenno mentre si allontanava pulendosi il viso. “la prossima volta porto l’impermeabile” pensò.
 

SAAALVE SALVINO!! my name is! my name is! Chiaraaa! hola! questa è tipo la trilionesima fanfiction che scrivo e spero sia la prima che non eliminerò LOOL ahahaha spero che vi sia piaciuto il primo cpitolo, per la maggior parte descrittivo. recensite, RECENSITE E RECENSITE!!! grazee :3 love U
  
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