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Autore: DeliciousApplePie    03/11/2013    2 recensioni
“Se mi spiegate cosa ci trovate di così divertente magari posso ridere anche io” Sputo acida. “Mh,capelli verde acido.. quindi per rispettare i tuoi capelli fai anche tu l’acida.. Giusto?” Io alzo un sopracciglio. “Tu per rispettare i tuoi capelli color mestruo di gatto non oso chiedere cosa fai!” Mi giro tornando ai miei disegni. L’altro ride di gusto mentre quello con i capelli strani rimane imbambolato non sapendo cosa rispondere. “ Ahahahah, Mark, mi sa che ha un bel caratterino questa qui.” “Oh zitto Tom. Secondo te mi odia?” Io sto per rispondere di si quando la campanella interrompe quello strano incontro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Scott Raynor, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
10:30 p.m. Halloween Party

 
 
Halloween.
Amo Halloween.
Non c’é niente di meglio di Halloween.
Teschi, scheletri, zombie, fantasmi, streghe, zucche. Il giro per i locali di Poway a fare dolcetto o cicchetto. Mmmh, è davvero la festa perfetta. È quasi meglio del Natale. Poi, soprattutto, c’è l’annuale festa in maschera e il classico after party a casa di Clare con Andrew, Richard e Josh, rispettivamente il fratello di Clare, il migliore amico del fratello di Clare, e il fratello di Alex, che dovrebbe venire anche lui, se tutto va bene.
Mi sa mi sa che anche oggi ci da buca, lo ha fatto negli ultimi giorni, perché oggi non dovrebbe farlo? Sicuramente lui non verrà, di conseguenza anche Josh non viene, e se non viene Josh non viene Andrew quindi, se non viene lui non viene neanche Richard.
In conclusione saremo solo io e Clare, e lei non farà altro che parlare di quanto è bello Luke o di quanto i suoi dread siano meravigliosamente meravigliosi.
Fantastico.
L’eccitazione di questa mattina è andata a farsi fottere. Sono ancora le 8 e già ho l’umore sotto i piedi. Ho appena girato l’angolo e davanti a me compare la facciata della Rancho Bernardo High School addobbata per le feste.
Davanti all’entrata, per terra, ci sono delle zucche intagliate, invece proprio sopra il grande portone c’è un grande cartellone arancione con su scritto “10:30 p.m. Halloween Party”.
Scendo dalla macchina, saluto Nate per poi entrare nel parcheggio della scuola. Mi accendo una sigaretta e piano girovago aspettando l’inizio delle lezioni.
Supero un paio di persone e appoggiati ad una “macchina”-o meglio, un catorcio- Trovo Alex, lo spilungone e il tizio con i capelli “rosa”.
Quest’ultimo da una gomitata ad Alex, che subito mi si avvicina. Io alzo un sopracciglio portandomi la sigaretta alle labbra.
“Ehilà” Mi dice con mezzo sorriso sul volto.
“Andiamo Alex, saltiamo i convenevoli. Cosa ti serve? Dei soldi? Una sigaretta? Un aiuto in chimica?” Lui sbuffa alzando le spalle.
“Cosa ti fa pensare che io voglia per forza qualcosa?”
“Uhm, vediamo.. Forse il fatto che non ti fai sentire da giorni o che quasi sempre quando mi vedi passare non mi saluti?Queste motivazioni sono abbastanza valide, non credi?” Lui abbassa il capo grattandosi una guancia pensieroso. Dopo qualche secondo, come se scosso da qualcosa sobbalza portando le mani in aria.
“Oggi mi farò perdonare!” Io sorrido apprezzando l’idea.
“Come?”
“Ricordi i pre-festa a casa tua passati a guardare film horror e abbuffandoci di dolci che tua madre compra per i bambini che fanno dolcetto o scherzetto?” Io annuisco.
“Bene, allora oggi sono da te, sul presto. Ah, stasera faremo anche dolcetto o cicchetto! È un classico” Io abbraccio il mio amico. Finalmente è rinsavito.
“Vieni alla festa oggi, giusto?”Annuisco, lui percepisce il mio movimento sulla spalla e continua.
“Verrai con qualcuno?”
“No. Quest’anno non ci ha provato nessuno a chiederm-“
Vengo interrotta da lui che mi stacca tenendomi per le spalle. Poi velocemente si gira verso i due tizi vicino al catorcio e alza i pollici. Io osservo il mio amico scettica per poi spostare lo sguardo verso gli altri due notando quello con i capelli strani –Credo si chiami Mark, non ricordo- che porta una mano in fronte, mentre lo spilungone ride.
“Cazzo ride quel beota?” Chiedo ad Alex che ancora teneva i pollici alzati.
“Lascia stare.”
“Abbassa quei pollici o rischi di perderli” Lui ficca le mani in tasca temendo per la sua incolumità.
“Acidina oggi?” Mi chiede mentre con un cenno saluta i due tizi portando un braccio intorno alle mie spalle.
“La mia cresta oggi non ne voleva sapere di stare in piedi, è per questo che sono nervosa” Rispondo scocciata mentre noto che ci stiamo dirigendo verso l’entrata dell’istituto.
“Uhm, oggi riuscirai a farla tenere su.” Mi dice con leggerezza mentre varchiamo la soglia per poi dividerci e raggiungere ognuno i propri armadietti.

Dopo 5 ore di lezione il mio umore non è migliorato di certo. Soprattutto quando ho saputo che Clare non potrà venire alla festa perché quella sconsiderata si è presa la febbre, di conseguenza anche l’after è andato a farsi fottere.
Meraviglioso.
Inizio ad affrettare il passo,sono già in ritardo, oggi a mensa c’è il pollo, ed è una cosa più unica che rara, e non posso perdermela.
Arrivo nella grande sala e noto che c’è pochissima fila –brutto segno- mi avvicino e noto che il pollo è completamente finito.
“Fanculo” esclamo prendendo un vassoio riempiendolo con una mela, del succo di frutta e un muffin. Mi dirigo verso il mio solito tavolino isolato. Mi siedo e con pacatezza inizio a mangiare la mia succulenta mela.
“Possiamo sederci?” la voce di Alex mi fa sobbalzare. Lui, e i suoi compari di fianco, con dei vassoi stracolmi sono in piedi davanti a me. Non rispondo nemmeno che prendono posto.
“Lo prendo come un si” Si giustifica il mio amico.
“Fa come ti pare” Rispondo acida.
“Ancora scazzata per la cresta che non si tiene su?”
“Fantastico, almeno oggi vedrò qualcosa alla lavagna durante fisica” Si intromette lo spilungone.
Lo guardo in cagnesco per poi rispondere ad Alex.
“No, non è per questo. Clare ha la febbre, non verrà alla festa, e ci dovevamo andare insieme, e poi non faremo l’after a casa sua.” Affranta abbasso lo sguardo sistemando la mela nel vassoio.
“Qual è il problema? Ci vieni con Mark, si è appena lasciato con Skye, magari lo consoli un po’ come sai fare tu eh?” Alzo lo sguardo appena in tempo per vedere Alex piegato in due dal dolore. Credo che il tizio dai capelli strani abbia già fatto quello che avrei voluto fare io, cioè assestargli un bel pugno sulla spalla.
“Mark fanculo. Mi hai distrutto una spalla. Che ti prende?” Mark risponde con uno sguardo intimidatorio che fa zittire subito Alex.
“Oh andiamo Mark, hai vent’anni, non puoi prendertela con i più piccoli, non è equo” Interviene lo spilungone ridendo. Il soggetto in questione si rilassa e sorride.
“Non vi ho ancora presentato. Sam, loro sono Tom” Dice indicando lo spilungone alla sua sinistra “E Mark” Conclude indicando l’altro sulla destra. “Lei invece ragazzi, è Sam, la mia migliore amica.”
I due mi tendono la mano e io la stringo con energia.
“Allora Sam, verrai alla festa con Mark?” Mi chiede ancora il mio migliore amico con un sorriso beffardo mentre Mark mi guarda ancora sorridendo.
“Assolutamente no, Skye Everly potrebbe fraintendere e io non voglio rischiare di finire in prigione per omicidio alla tenera età di 17 anni.” Mi alzo dal tavolo salutando tutti con un segno della mano, e dopo aver buttato quello che rimaneva nel vassoio esco nel cortile accendendo una sigaretta e aspettando il suono della campanella.
 
Le lezioni pomeridiane si sono concluse prima perché quei poveri sfigati del comitato, che si occupa dell’organizzare le feste a scuola, devono addobbare la palestra -dove si terrà il ballo- e l’intero istituto.  Arrivo a casa verso le 3 e mezza.
Entro, lancio lo zaino in cucina e poi mi spaparanzo in salotto lanciando le scarpe chissà dove.
“Sam” alzo lievemente la testa giusto per vedere chi mi sta d fronte. Mia madre. “Com’è andata la giornata?”
“Come al solito. Ah, tra poco dovrebbe venire Alex a casa.” Le annuisce.
“Allora se avete fame potete mangiare la torta che ha fatto la nonna. Non mangiate i dolci da dare ai bambini.”
I miei occhi si fanno come fessure e sogghignando annuisco mentre lei ritorna al piano di sopra. Proprio quando mia madre sparisce in cima alle scale il campanello inizia a suonare.
È Alex.
Lo faccio accomodare sul divano e lui felice mi porge due cassette.
“Che film sono?”
“E no, non ti dico i titoli. Scegli a caso.” Io alzo un sopracciglio scettica e indico la cassetta di sinistra. Ovviamente è un film horror.
I primi minuti  sono tranquilli, ma poi iniziano i massacri, sangue ovunque, budella sui muri. 
“Oh Alex,io amo gli splatter!” Lui ride.
“Lo so” Rido anch'io e lo abbraccio.
Finito il film iniziamo a imbottirci di schifezze, non solo ci finiamo la torta, ma dimezziamo i dolci da dare ai bambini, mia madre ci ucciderà. Si sono fatte le 7 e alcuni bambini iniziano ad arrivare.
“Dolcetto o scherzetto?” Io apro la porta, giro gli occhi indietro e caccio la lingua emettendo strani versi. I bambini spaventati scappano, io mi accascio a terra ridendo tenendomi la pancia.
“Sei crudele” Mi dice Alex raggiungendomi.
“Oddio.. è stato bellissimo, non hai visto le loro facce!”
“Oh, si che le ho viste. Devo dire che hanno ragione i tuoi genitori, sei inquietante a volte. Non c’è bisogno che ti travesti stasera” Io mi rialzo in piedi e gli do un buffetto in testa.
“Simpatico il ragazzo!” Lui annuisce fiero. Poi si alza e mi trascina con lui sul divano.
“Io mi vesto da vampiro.”
“Che fantasia. Con chi andrai alla festa?” Lui si schiarisce la voce e si sistema bene sul divano.
“Signori e signore, il sottoscritto, Alexander Straw, va alla festa di  Halloween con… rullo di tamburi… Holly Barry!” Io scuoto il capo ridendo.
“Che schifo. È.. è un mostro”
“A me piace. La trovo interessante.” Dice alzandosi dal divano.
“Son gusti, son gusti di merda, ma son sempre gusti”
“Sam, aaah, come devo fare con te? Sei sempre la solita. Ora io devo tornare a casa. Grazie per i dolci e la torta. Ci vediamo stasera alla festa!” Mi lascia un bacio in fronte, si guarda in torno tastandosi le tasche, e dopo essersi accertato di aver preso tutto esce di casa.
 
Sono le dieci e mezza e mi ritrovo davanti allo specchio. Indosso delle calze rotte, un pantaloncino nero, una maglia nera con dei buchi qua e là che lasciano intravedere la carne e i miei anfibi. La cresta è bella alta –grazie e Dio- e in faccia mamma mi ha disegnato uno scheletro alla perfezione. In torno al collo indosso il mio solito collarino con le borchie.
“Come siamo belle!” Mio padre mi abbraccia lasciandomi un bacio sulla guancia.
“Mica tanto” Io sorrido.
“Finiscila di sminuirti Sam. Dici che sei brutta e nessuno ti vuole. Invece non è così. Sei una bellissima ragazza, hai dei bellissimi occhi, un sorriso stupendo, e un fisico che farebbe invidia a chiunque!”
“No, pà, i miei occhi sono color merda, sono alta un metro e uno sputo, e non ho tette.” Mi padre arrossisce.
“Beh cresceranno.”
“Papà, ho quasi diciotto anni. Se non sono cresciute fino ad ora non cresceranno più” Le guance gli sono diventate paonazze. Mi diverte vederlo in imbarazzo.
“Ehm, cambiamo discorso. Perché dici che nessuno ti vuole?”
“Perché è la verità”
“Allora perché un ragazzo, abbastanza carino, è al piano di sotto aspettando che tu scenda?” Io lo guardo cercando spiegazioni. “Mh, è arrivato qualche minuto fa . Dice che andrete al ballo insieme.” Io continuo a fissare mio padre incredula.
“Papà. Non so di chi tu stia parlando!”
“Come no? Alto, occhi blu, capelli biondo platino? Ti dice niente?” Io scuoto il capo e mi catapulto al piano di sotto trovandomi un tizio di spalle, vestito da zombie –deduco dai vestiti rovinati- che parla con mia madre.
“Oh eccola.” Il tizio misterioso si gira mostrando la sua identità.
“Mark?” Chiedo incredula.
Non avevo notato che avesse gli occhi blu.
Mia madre mi osserva incuriosita. Non posso incazzarmi con mamma davanti -e papà dietro- “Ehm ehm, ti sei rifatto il colore?” Lui ride e annuisce.
“Non perdiamoci in chiacchiere. Vieni Sam, vieni di fianco a Mark che vi faccio una foto! Mi raccomando, immedesimatevi nella parte”
Mi accosto al biondo e faccio uno sguardo cupo, mentre lui si mette con le mani protese in avanti con lo sguardo assente, proprio da zombie. Finiti i convenevoli finalmente usciamo di casa, arriviamo  alla fine del vialetto dove ci aspetta il catorcio che ho visto stamattina.
“Che ci fai qui?” Gli dico con un lieve tono di incazzatura.
“Mi ha detto Alex di venirti a prendere.” Io scuoto il capo.
“Ovviamente non si chiede più alla diretta interessata, ma all’amico. Oh, Skye mi ucciderà” Lui mi poggia una mano sulla spalla cercando di calmarmi.
“Sam, non è un appuntamento. Ti  sto solo dando un passaggio. Prendila così. Poi con noi viene pure Tom.” Con il pollice indica dietro di lui, e nei sedili posteriori noto Tom, anche lui biondo platino, che mi fa ciao con la mano. Faccio un respiro profondo e ricambio il saluto.
“Va bene." Mi sorride e mi apre la portierea della macchina facendomi entrare.
“Ma vi siete messi d’accordo?” Vedo Tom inclinare la testa nello specchietto. “Per i capelli, dico.”
“Ah, si. Non siamo amorevoli?” Dice e non appena Mark si siede al posto del guidatore lo tira a se sbaciucchiandogli la guancia. “Uhm, si..” Tom si ricompone lasciando accendere il motore all’amico.
“Da che ti sei vestito?” Chiedo allo spilungone.
“Dottore zombie infettato dallo zombie” Dice indicando Mark e poi il presunto morso sul collo.
“Carino.” Il nostro autista finalmente ingrana la marcia.
Destinazione: Palestra della Rancho Bernardo High School. 


Heilà, spero che questo capitolo vi piaccia. L'ho riscritto un sacco di volte, e alla fine la mia mente ha partorito ciò. Fatemi sapere cosa ne pensate. Lasciate una recensione se volete c: Alla prossima :3

Vorrei ringraziale Layla e staywith_me per aver recensito lo scorso capitolo :D

 

  
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