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Autore: Rouge9    03/11/2013    5 recensioni
"Le truppe erano dimezzate, ma chi era rimasto in vita, ognuno di loro, sapeva di valere per dieci, venti o cento uomini che erano invece stramazzati al suolo poche ore dopo l'inizio della battaglia. E questo lo sapeva bene anche il generale Marcus Iunius Rubeus, che dopo 40 ore combatteva con lo stesso fervore e decisione del giorno passato[...]."
Sangue, battaglie, passioni e amori ambientate nella favolosa antica Roma. Spero vi si riveli una storia con qualcosa di nuovo e appassionante. Che dire, buona lettura!
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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43d.C-Britannia
L'oramai indomabile fuoco divampava fra le file dell'esercito romano. 



Erano due giorni che le legioni guidate dall'imperatore Claudio combattevano valorosamente e ininterrottamente le schiere di quegli uomini alti e possenti, che quasi sembravano venire da un altro pianeta per la loro barbaria e ferocia. 



Molti soldati erano già morti durante la notte precedente, pensando di poter abbassare la guardia solo per qualche decimo di secondo, e venendo così trapassati dalla lama del nemico.



Le truppe erano dimezzate, ma chi era rimasto in vita, ognuno di loro, sapeva di valere per dieci, venti o cento uomini che erano invece stramazzati al suolo poche ore dopo l'inizio della battaglia. E questo lo sapeva bene anche il generale Marcus Iunius Rubeus, che dopo 40 ore combatteva con lo stesso fervore e decisione del giorno passato: la sua lancia penetrava i corpi come burro grazie alla forza del braccio, che durante le manovre, anche di una certa complessità, tendeva e rendeva visibili le vene, irrorate dal sangue caldo di adrenalina. Aveva perso durante la foga del combattimento l'elmo, rimanendo così a capo scoperto mostrando la chioma rossa che in quel momento si confondeva con il deliro di fuoco della trincea e lasciando senza nessuna protezione il viso, cupo e severo, che era rimasto macchiato da fuliggine e sangue, rendendo anche difficoltosa la vista che già era messa a dura prova dal fumo dei corpi bruciati e dal buio della notte illuminata solo da una enorme luna piena. 

La battaglia si stava concludendo, e chiunque fosse su quegli ettari di terra, sapeva che la vittoria sarebbe andata ai romani. Solo negli occhi di un bretone  non si leggeva la rassegnazione, ma anzi, la voglia di continuare a lottare fino all'estremo: sembrava forte, come se fosse appena entrato in battaglia. Guardò il generale combattere come un leone e tutti guardarono attaccarlo con una forza inarrestabile, disumana. Sembrava un duello alla pari, tra due persone instancabili che poco si vedevano al centro di quel caos. Ma quello sguardo, quello sguardo maledetto, si trasformò in pochi attimi da umano a animale, e Marcus vide le unghie della mano del suo aggressore diventare artigli che lo perforarono ad altezza del cuore, lasciandolo quasi esanime sul terreno arso dalle fiamme.
  
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