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Autore: GD_foREVer    03/11/2013    4 recensioni
Un messaggio.
Mai avrei potuto pensare che per colpa di un apparentemente innocuo, amichevole messaggio, la mia vita sarebbe stata distrutta poco a poco, lentamente, minuziosamente.
Mai.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE SMELL OF FEAR

3 Novembre 2013
Adesso mi ritrovo qui, chiusa in una stupida casetta isolata nel bel mezzo del nulla, augurandomi che quest’incubo ad occhi aperti finisca il prima possibile, e velocemente.
Sono appoggiata contro il grande armadio che, non so come, sono riuscita  a posizionare davanti alla porta assieme a tutto quello che riuscivo a trovare nella stanza: un piccolo comodino, un paio di sedie ed un tavolino che dovrebbe fungere da scrivania.
Non un raggio argenteo della luna lascio filtrare all’interno di questa stanza; non posso. Le finestre devono restare sbarrate. Ma sono comunque consapevole che non sarò al sicuro per molto, con lui la fuori.
Stringo fra le mani questa vecchia mazza da baseball tarlata che ho trovato sotto al letto, speranzosa che in un modo o nell’altro mi proteggerà; ma una vocina all’interno della mia testa dice che non sarà così. Oh no.
Osservo le dita convulsamente avvinghiate attorno al manico legnoso, e le nocche che diventano a man mano sempre più bianche; sento le unghie conficcarsi nella carne dei miei palmi. Ma poco m’importa.
In questo momento sono scossa da profondi tremori che non riesco a controllare, quasi fossi in preda alle convulsioni. Ma non ho crisi epilettiche, semplicemente… paura.
Puro terrore. Ne posso sentire l’odore.
Infondo, chi non lo avrebbe se stesse per morire? Perché è quello che succederà a me tra qualche secondo, minuto, od ora. Chi lo sa.
Controllo per l’ennesima volta il cellulare, ma niente: non c’è campo; seppur fino alla sera stessa fosse presente.
Ormai penso che potrei impazzire –sempre che non sia già successo-, la mia psiche è stata abbattuta volta per volta, lentamente. Questo era il suo scopo.
Fin dal primo giorno.
Sorrido amaramente e mi ritrovo a pensare ad ormai più di un anno fa. A quel fatidico 7 Maggio 2012.
Era un semplice pomeriggio di Primavera: ero appena tornata a casa da lavoro e Brian, il mio ragazzo, stava dormendo beatamente sul divano.
Gli scoccai un bacio sulla fronte giocherellando con i suoi capelli scuri, e poi andai a farmi una doccia. Usai il bagno schiuma alla ciliegia; ancora lo ricordo. Come tutto del resto.
Ricordo ogni singolo particolare da quel giorno in poi, tutto si è impresso a forza nella mia mente.
Dopo mezz’ora uscì dal bagno e mi andai a vestire, poi scesi in salotto e mi sistemai nel pouf color crema, di fianco al tavolino basso di vetro che mi piaceva tanto.
Non sapendo che fare decisi di rilassarmi un po’ al PC, mi allungai per prendere quello e le cuffiette, per poi mettermelo sulle gambe.
Insomma, cosa c’era di meglio di un  po’ di sano rock e cazzeggio davanti ad uno schermo per sciogliere i nervi?
Accesi il PC, infilai le cuffiette e  feci partire “Welcome to Paradise” dei Green Day, la mia band preferita; ed infine entrai nella posta elettronica.
La mia curiosità fu subito catturata da una mail, senza oggetto ed inviata da un indirizzo che non conoscevo.
L’aprì.
Recitava testuali parole:
“Ciao amico, scusami tanto ma domani non potrò esserci. Ci si becca in giro!
Mark.”
Sicuramente aveva sbagliato destinatario… anche se mi sembrava un po’ strano.
Andiamo, come fai a sbagliare l’invio di una mail destinata ad un tuo amico? Gli avrai scritto altre volte, il suo indirizzo è automaticamente salvato… c’era qualcosa che non andava.
Ma quel giorno non ci feci molto caso, anzi, risposi a questo Mark dicendogli che aveva sbagliato indirizzo. Ricevetti delle scuse da lui, io dissi che non c’era da preoccuparsi, che poteva succedere.
Continuammo a scriverci.
Iniziammo a conoscerci, a parlare, e ad aprirci: lo trovavo una persona simpatica, particolare, gentile e divertente. Sembrava ci conoscessimo da una vita; era bello farci quattro chiacchere. Ci incontrammo pure spesso per un caffè.
Ma con il passare del tempo le cose presero una piega diversa: era cambiato, i toni dei messaggi non erano più tanto amichevoli, ma possessivi. Aveva cominciato a scaturire un vero e proprio odio per Brian. Ma non ce ne accorgemmo subito.
Da li le cose degenerarono volta per volta.
E tutto per… un messaggio.
Mai avrei potuto pensare che per colpa di un apparentemente innocuo, amichevole messaggio, la mia vita sarebbe stata distrutta poco a poco, lentamente, minuziosamente.
Mai.
Tanti ricordi ora cominciano a riaffiorare come un fiume in piena.

____________IlMioAngolino______________________________________
Salve a tutti, gente :) 
Beh, che dire... questa storia mi frullava in testa già da un po', ed è anche la prima che pubblico in "Storie Originali" e con una tematica simile... quindi spero non sia venuta troppo male!
Mi farebbe tanto piacere ricevere i vostri pareri, negativi o positivi che siano, non fatevi scrupoli a dire ciò che pensate, le critiche sono ben accette ;) 
Well, se vi piacerà ci si vedrà al prossimo capitolo! 
Rage&Nutella,
Giada.
Ps. se dovessi continuare con questa Fic, molto probabilmente non sarò sempre puntuale con gli aggiornalmenti, lo dico già, ma cercherò di fare del mio meglio  -ammesso e concesso che qualcuno legga u.u- =)

 
  
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