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Autore: eremita88    03/11/2013    1 recensioni
In un mondo distopico, fatto di rovine ed edifici fantasma, i runners, giovani veloci come il vento, corrono sui tetti dei palazzi abbadonati, esibendosi in acrobazie incredibili, saltando da un cornicione all'altro. Sono atleti, artisti, spie. la loro è un'elìte piena di misteri e di fascino.
Rey vive in questo loro strano mondo e ama correre: le dà l'illusione di fuggire dalla sua vita, da se' stessa, come in un sogno. Suo fratello, poi,il suo irresponsabile fratello, è a un passo dal diventare un runner. Ma qualcosa di imprevisto sconvolgerà i piani di Rey per se' stessa e la sua famiglia, la farà sfrecciare tra le strade solitarie, le farà sfidare il vento e la gravità,le farà trovare l'amore e il coraggio che teneva sepolto dentro l'anima, la farà cadere e rialzarsi, salire sempre più in alto, fino a raggiungere un destino che non pensava nemmeno di possedere.
Questa è la mia prima ff fantasy, quindi, vi prego, recensite, e siate clementi!!!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Vivo nella vecchia scuola abbandonata. è quella vicina al mercato, lungo Riverside. a volte sembra quasi accogliente se escludiamo i vetri rotti al settanta per cento delle finestre e i calcinacci sparsi in alcune zone dove il soffitto era crollato . Il vecchio teatro è crollato tutto, ma in linea di massima i resto dell'edificio è solido e stabile. molto più di altri in cui vivono tante famiglie.  Noi dormiamo nelle aule. in una sola aula spesso possono entrarci fino a quattro famiglie comodamente . La mia vecchia amica Evelyn vive con i suoi in un vecchio bar, e spesso deve dormire con la testa su uno dei gradini della scala che conduce alla cantina , e a lei è andata bene, perché sua sorella deve dormire proprio in cantina. Di solito le attrezziamo  bene con materassi e coperte pesanti che ci proteggono in inverno . 

La scuola ha esattamente quattro piani , e solo sul secondo, dove dormo io, ci sono 16 famiglie . 

Ci sono anche alcune aule vuote ; di solito è dove facciamo lezione durante il pomeriggio, perché, "l'istruzione è la base di tutto" dice la signorina Orleans. Lei  insegna più o meno a tutti noi. A volte credo di capire quello che intende dire: perché se capisci quello che c'è scritto su quei benedetti libri, hai anche ottime possibilità di capire un po' di quello che succede dentro te stessa. Mi interessano le cose di cui parliamo in classe, anche se a volte le sento lontane, troppo, da questo posto. spesso mi sorprendo a scrutare gli altri, tento di capire se anche loro stanno pensando lo stesso: jacob, Riley, Miki. Non sono un tipo esattamente socievole, ma lei, Miki, è per me  quella che di solito definiresti una migliore amica.Vive al 2° piano con la madre e le due sorelle. 


Lei è l'unica che riesce a farmi sentire qualcosa di più di quello che ho sempre pensato di essere . suona abbastanza triste eh? la verità è che a volte mi sento sbagliata, Miki, la chiama crisi adolescenziale, o occasionalmente cinismo, ma per me è così: è come se nessuno sentisse la mia voce quando parlo.

la mia famiglia di sicuro non ha ne tempo ne voglia per sentirla : mia madre  è morta da 5 anni ormai: si può quasi dire che l'abbia superata, in un certo senso, dopotutto non aveva ancora compiuto 12 anni quando è successo . mio fratello, che ne aveva 15 compiuti da poco, non l'ha mai davvero accettato secondo me… da quando mamma è morta lui è cambiato totalmente… dice che non gliene frega niente, ma io lo sento quando si agita nel sonno le percepisco le lacrime che tenta di trattenere, e che gli esplodono dentro.Mentre quando beve troppo ride in maniera isterica, priva di gioia; e lui beve sempre troppo.

Eravamo tutti e due molto legati alla mamma: ricordo che giocavamo insieme per giornate intere da piccoli:io, lei e mio fratello. ora che l'abbiamo persa però mio fratello non mi guarda più, non mi sorride. Le uniche volte che non vedo il suo viso teso è quando corre . E' l'unica cosa che mi fa pensare che , in fondo, ci somigliamo .  Da bambini con la mamma giocavano sempre a rincorrerci, a volte lo facevamo per ore, correvamo in giardino, in casa, usando ancora ne avevamo una: già allora si vedeva che aveva talento.
Lui è sempre stato il più agile, e il più veloce .  Lui diventerà  un runner , e io, noi, l'abbiamo sempre saputo , ma quando hai il vento nella testa e nell'anima, mentre sfrecci con l'aria che ti strappa la pelle e i pensieri, non parli, ti disabitui a parlare, anche con tua sorella, questo è il prezzo . Ma già  da anni me lo immagino senza fatica: una di quelle figure agili e sottili che saltano da un tetto all'altro. E' da anni che si allena per diventare dei loro: la gilda degli sportivi , l'elite, le spie. ma quest'ultima è solo una storia…

Quest'anno è l'anno in cui diventerà un vero runner, lo sento che ce la farà: è la nostra occasione per andare via da qui: lui, io e papà.  So che papà gli vuole bene e che ci tiene al suo sogno:  dice sempre che non deve bere, che un corridore deve avere sempre la mente lucida, ma lui gli risponde sempre con indolenza "tu che ne sai? non hai mai corso nemmeno un metro…" mio padre ha smesso ormai da troppo tempo di ribattere. Non lo vediamo quasi mai: fa i turni di notte in fabbrica, e torna la mattina , quando si stende sul materasso e si addormenta immediatamente. 

Ma un giorno finirà, scapperemo da tutto questo: dicono che sulla costa ci sia un treno che viaggia sull'acqua , che porta fino in europa.  

tanto quando diventerà un runner avremo molti soldi, abbastanza per comprare una casa come prima delle rovine . E tra poco lui volerà, e io lo vedrò, una figura scura contro il profilo del tramonto, un lampo di luce .

Quando avevo 14 anni mi ero messa in testa di allenarmi con lui, di correre insieme, ma lui mi aveva spinta via, mi aveva detto che non mi voleva. da allora ci vado da sola a correre;  sono capace di farlo per una mattina intera senza fermarmi, dimenticandomi di tutto: forse è proprio quello che voglio: dimenticare, farmi abbracciare dal vento e pensare che magari, se corro ancora qualche metro, sfuggirò finalmente alla realtà. Ma poi la strada finisce, e i miei passi mi riportano indietro, inevitabilmente, verso casa.

A proposito, forse non l'ho ancora detto, ma io sono Reina, anche se tutti  mi chiamano Rey . 


NOTA AUTRICE
innanzitutto grazie a tutti coloro che hanno letto questo prologo!!! Ovviamente questa era solo una piccola e parziale presentazione della mia protagonista Rey. Nei prossimi capitoli non solo la trama si infittirà e si svilupperà, ma vedremo nuovi scorci di città e, ovviamente, tanti nuovi personaggi e più azione :) 
spero tanto che sarete invogliati a leggere il prossimo capitolo... premetto che sono una grande amante del genere fantasy, dell'urban fantasy, del distopico in ogni sua forma , perciò spero di riuscire a creare un mondo che possa soddisfare quelli che, come me, amano questo genere.
Vi prego di recensire, dato che è la prima ff fantasy che scrivo accetterò tutti i consigli, o tenterò ;) ribadisco che questo è solo un assaggio della vera storia, che qui si intravede sicuramente molto alla lontana... ditemi solo se posso dire di avervi incuriositi con la mia protagonista e con le immagini che ho creato!!!! io lo spero :)
eremita88

  
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