03/11/2013
2 recensioniJAMES POTTER, ODIO TE, I MIEI PENSIERI OMICIDI E LA TUA PSICOLOGIA INVERSA!
“Finalmente un’ora libera!” Esclamo felice ad Alice che mi sta affianco.
“Si Lily, siamo libere per un’ora!” Dice lei, lanciandosi a peso morto sull’unica poltrona ancora libera.
“Si Alice, un’ora tutta per noi!” Esclama Frank, il suo ragazzo, lanciandosi su di lei e iniziandole a fare il solletico. Sono così carini e innamorati quei due che, talvolta, sono un po’ gelosa.
“Allora vi lascio soli!” Sorrido, corro in camera, prendo il libro che ho appena iniziato a leggere e mi fiondo fuori.
È autunno. Adoro l’autunno. Il sole che sfiora la pelle, gli uccelli che cantano, la superficie del Lago Nero che si increspa leggermente.
Salgo su quello che considero come il mio albero. Sono passati ben sette anni quando salii la prima volta e da allora è diventato il mio luogo personale. Mi ricorda casa mia, nella Londra babbana, e mia sorella, con la quale non parlo più perché mi considera un mostro.
Mi guardo intorno e il mio sguardo si posa sul titolo del libro, una raccolta di poesie d’amore. Sorrido. Me lo ha mandato la mamma via gufo. Povero Arrold, il mio gufo, costretto a trasportare libri, talvolta enormi e pesantissimi, che mia madre mi manda.
Non sono mai libri lasciati al caso, i suoi. Ognuno di essi, secondo lei, ha le risposte di cui io ho bisogno, e quasi sempre ha ragione. Quasi sempre, però, perché stavolta ha torto marcio. I miei problemi con lui non dipendono mica dall’amore!
“Evaaans!” Ecco, parli del diavolo e..
“Eevaaans!” Conta fino a tre Lily, conta fino a tre.
“Evans, Evans, Evans! Sempre sola soletta, con i tuoi libri, non è che ti..”
“No Potter e se non ti smaterializzi all’istante ti schianto!”
“Evans mi deludi! Lo dovresti sapere meglio di chiunque altro che non ci si può smaterializzare all’interno di Hogwardas! Comunque, non sai neanche quello che volevo chiederti!” Dice con aria di scherno, facendomi l’imitazione con tanto di dito che sventola avanti e dietro e una voce altezzosa e arrogante.
“No Potter. N-O!” Mantieni la calma Lily, mantieni-la-calma!
“Allora non sai quello che volevo chiederti!”
“Si che lo so! E te lo ripeto, la mia risposta è no!”
Ancora mi chiedo per quale motivo ancora non l’ho schiantato.. Giusto!! È vietato e potrei essere punita. Però, pensandoci, potrei cruciarlo, metterlo sotto imperio, fargli fare cose imbarazzanti, poi ucciderlo a mani nude e nascondere il cadavere, scappare in Francia (possibilmente prima che ritrovino il cadavere) , cambiare identità, chiamarmi Susanna, fingermi una babbana, una ballerina di can-can, con una gonna che svolazza e la gamba che fa avanti e dietro.
“Se sei così sicura di sapere cosa voglio chiederti, dimmelo!”
“Vuoi uscire con me?”
COSA?! Stupidi, stupidissimi pensieri omicidi!! Ti distraggono sempre e poi te ne esci con certe cavolate! Merlino, cosa ho detto, cosa ho fatto!! Non posso credere a quello che ho appena detto, anzi urlato. IO ho proposto a LUI di uscire? Ditemi che mi sbaglio. Ditemi che è un brutto sogno, anzi un incubo!!!
Intanto, quasi sicuramente, sono diventata rossa quasi quanto i miei capelli, visto il modo in cui sogghigna la causa di tutti i miei mali.
“Si Evans, anzi, Lily. Ci vediamo domenica alle nove per andare ad Hogsmade!”
Detto ciò se ne va. Lasciandomi sconvolta, rossa in viso e perplessa, con un libro di poesie d’amore in grembo che non aprirò ne oggi ne mai e un unico pensiero fisso: JAMES POTTER, ODIO TE, I MIEI PENSIERI OMICIDI E LA TUA PSICOLOGIA INVERSA!
“Si Lily, siamo libere per un’ora!” Dice lei, lanciandosi a peso morto sull’unica poltrona ancora libera.
“Si Alice, un’ora tutta per noi!” Esclama Frank, il suo ragazzo, lanciandosi su di lei e iniziandole a fare il solletico. Sono così carini e innamorati quei due che, talvolta, sono un po’ gelosa.
“Allora vi lascio soli!” Sorrido, corro in camera, prendo il libro che ho appena iniziato a leggere e mi fiondo fuori.
È autunno. Adoro l’autunno. Il sole che sfiora la pelle, gli uccelli che cantano, la superficie del Lago Nero che si increspa leggermente.
Salgo su quello che considero come il mio albero. Sono passati ben sette anni quando salii la prima volta e da allora è diventato il mio luogo personale. Mi ricorda casa mia, nella Londra babbana, e mia sorella, con la quale non parlo più perché mi considera un mostro.
Mi guardo intorno e il mio sguardo si posa sul titolo del libro, una raccolta di poesie d’amore. Sorrido. Me lo ha mandato la mamma via gufo. Povero Arrold, il mio gufo, costretto a trasportare libri, talvolta enormi e pesantissimi, che mia madre mi manda.
Non sono mai libri lasciati al caso, i suoi. Ognuno di essi, secondo lei, ha le risposte di cui io ho bisogno, e quasi sempre ha ragione. Quasi sempre, però, perché stavolta ha torto marcio. I miei problemi con lui non dipendono mica dall’amore!
“Evaaans!” Ecco, parli del diavolo e..
“Eevaaans!” Conta fino a tre Lily, conta fino a tre.
“Evans, Evans, Evans! Sempre sola soletta, con i tuoi libri, non è che ti..”
“No Potter e se non ti smaterializzi all’istante ti schianto!”
“Evans mi deludi! Lo dovresti sapere meglio di chiunque altro che non ci si può smaterializzare all’interno di Hogwardas! Comunque, non sai neanche quello che volevo chiederti!” Dice con aria di scherno, facendomi l’imitazione con tanto di dito che sventola avanti e dietro e una voce altezzosa e arrogante.
“No Potter. N-O!” Mantieni la calma Lily, mantieni-la-calma!
“Allora non sai quello che volevo chiederti!”
“Si che lo so! E te lo ripeto, la mia risposta è no!”
Ancora mi chiedo per quale motivo ancora non l’ho schiantato.. Giusto!! È vietato e potrei essere punita. Però, pensandoci, potrei cruciarlo, metterlo sotto imperio, fargli fare cose imbarazzanti, poi ucciderlo a mani nude e nascondere il cadavere, scappare in Francia (possibilmente prima che ritrovino il cadavere) , cambiare identità, chiamarmi Susanna, fingermi una babbana, una ballerina di can-can, con una gonna che svolazza e la gamba che fa avanti e dietro.
“Se sei così sicura di sapere cosa voglio chiederti, dimmelo!”
“Vuoi uscire con me?”
COSA?! Stupidi, stupidissimi pensieri omicidi!! Ti distraggono sempre e poi te ne esci con certe cavolate! Merlino, cosa ho detto, cosa ho fatto!! Non posso credere a quello che ho appena detto, anzi urlato. IO ho proposto a LUI di uscire? Ditemi che mi sbaglio. Ditemi che è un brutto sogno, anzi un incubo!!!
Intanto, quasi sicuramente, sono diventata rossa quasi quanto i miei capelli, visto il modo in cui sogghigna la causa di tutti i miei mali.
“Si Evans, anzi, Lily. Ci vediamo domenica alle nove per andare ad Hogsmade!”
Detto ciò se ne va. Lasciandomi sconvolta, rossa in viso e perplessa, con un libro di poesie d’amore in grembo che non aprirò ne oggi ne mai e un unico pensiero fisso: JAMES POTTER, ODIO TE, I MIEI PENSIERI OMICIDI E LA TUA PSICOLOGIA INVERSA!