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Autore: StormyPhoenix    03/11/2013    4 recensioni
Nulla inganna più dell'apparenza, e vale anche per Ashley Purdy che sotto la patina dell'uomo sicuro di sé, affascinante e donnaiolo nasconde la parte più fragile di sé...
Ho la fama di donnaiolo impenitente, ma quasi nessuno, eccetto i miei amici più stretti che sono anche i miei colleghi di band, si preoccupa di scoprire cosa cela la mia immagine. [...] Ma se si scavasse più in fondo e si oltrepassasse la mia immagine, verrebbe fuori dell'altro [...]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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E rieccomi qui! :3 Ho deciso di aggiornare questa storia in attesa di riuscire a portare avanti le altre mie due storie lunghe in questi giorni, anche se in realtà vorrei anche pubblicare una one shot ma l'ispirazione mi fa i dispetti e non riesco a trovare un finale >.< beh, non vi tedio oltre u.u buona lettura! <3
Brani consigliati per la lettura: Tokio Hotel, Reden






Mi risveglio, sorpreso di non ricordare quasi quando mi fossi addormentato. Il sole è sorto da poco, ma già riempie la stanza con la sua calda luce.
Tendo un braccio e tasto alla cieca al mio fianco, scoprendo così che la ragazza non c'è più, e sospiro. Al suo posto c'è un bigliettino: "E' stato fantastico! Richiamami quando vuoi xx", corredato con il suo numero di telefono. Seee, contaci che ti richiamo. Me ne sono accorto che fingevi. Non ho richiamato le altre che non hanno finto, figurarsi se richiamo proprio te che hai più silicone che sangue in corpo e hai anche finto.
Mi alzo, stiracchiandomi a mo' di gatto, poi mi dirigo verso il bagno e scruto la mia immagine nello specchio.
I capelli sono okay, anche se un po' in disordine e leggermente arricciati sulla fronte per il sudore; quel poco di trucco messo la sera precedente è colato miseramente e ora sembro un panda, per il resto è tutto come al solito.
«Hey, bestia sexy!» dico al mio riflesso nello specchio, atteggiandomi a sex symbol. «Ti trovo un po' strapazzato» continuo nel mio monologo, tornando improvvisamente serio e scrutandomi attentamente; sotto il kajal sbavato riesco ad intravedere due bei segni violacei e, per quanto mi sforzo di sorridere, i muscoli dolgono e viene fuori un sorriso tiratissimo, quasi finto.
«Forse è ora di sottoporsi a un po' di shopping-terapia per riprendermi» concludo, dandomi un buffetto su una guancia; mi lavo la faccia, pulendola dal trucco, poi torno in camera e afferro il cellulare, componendo velocemente un numero.
«Qui Andy Biersack!»
«Sveglia, pigrone!» esclamo, sentendo la voce sonnacchiosa del mio collega di band.
«Ash, cosa diamine puoi mai volere da me alle 8 e 30 di mattina? Stavo dormendo beatamente!»
«Beh, vorrei proporti un'opera di bene per il sottoscritto, nonché tuo amico!»
«Spara.»
«Bang! No scherzo, ho bisogno di un po' di shopping-terapia, vuoi accompagnarmi?»
«E va beeene, non sia mai che io abbandoni un amico nel momento del bisogno!»
«Grande! Ce la fai ad essere qua a casa mia per le 9 e 30?»
«Perfetto! A dopo!»
Chiudo la telefonata, poi getto il mio iPhone fuxia sul letto e torno in bagno per lavarmi i denti; fischiettando, infilo una canotta nera, jeans neri strappati, un paio di stivali e una giacca di pelle, poi metto un filo di trucco e, quando esco di casa, sono le 9 e 28. Persino due minuti di anticipo!
Poco dopo parcheggia davanti casa mia una grossa auto nera dalla quale scende Andy, fasciato nei suoi usuali vestiti neri aderentissimi.
«Buongiorno, migliore amico bisognoso di shopping-terapia!» esordisce, sfoderando un ampio sorriso mentre mi abbraccia e mi dà anche un'amichevole pacca sulla schiena.
«Grazie per essere venuto» replico, con un sospiro, sciogliendo poi l'abbraccio.
«Vuoi raccontarmi che succede?»
«Ti racconterò ora che ci mettiamo in macchina.»
Andy annuisce, poi entrambi saliamo in auto; accomodatomi sul sedile comodissimo e rivestito di pelle accanto al posto di guida, abbandono la testa verso dietro e sospiro di nuovo, ad occhi chiusi.
«Dove si va?»
«Che ne dici di fare un salto al Virgin Megastore?»
«Oh, sicuro!»
Ci mettiamo in strada; per qualche minuto, l'unico suono è quello del motore.
«E' strano vederti così giù...» commenta il mio amico, scrutandomi con la coda dell'occhio seppur concentrato nella guida.
«Lo so, sembro così allegro e felice fuori...ma, amico mio, non è affatto così, e me ne sono reso conto stanotte» dico, mesto. «Mi sono stufato di portarmi a letto una donna ogni volta diversa e ubriacarmi per non pensare al vuoto che ho dentro. Ho voglia di innamorarmi, di amare e di essere amato.»
Il cantante continua ad osservarmi, poi appoggia una mano su una mia spalla. «Roba seria. Ma sai bene che non ci si innamora di chiunque, e soprattutto amare comporta tante cose, anche dedizione e sacrificio, proprio come facciamo noi musicisti per la musica. E l'amore non corrisposto fa soffrire, eccome...ma nonostante tutto l'amore è la cosa più bella che esista a questo mondo.»
Rialzo la testa per guardare Andy e accenno un sorriso. «Eh già...non sarà facile perdere le cattive abitudini, ma ci proverò. Tu potresti presentarmi qualche amica, magari!» scoppio a ridere dopo l'ultima frase e lo contagio.
«Juliet ne avrà sicuramente tante!» esclama lui, ravviandosi i capelli. «Dovresti provare a rivolgerti a lei!»
«Beh, la prossima volta che la porti nella nostra compagnia le parlerò» concludo, sorridendo.
«Siamo arrivati!» proclama Andy, rallentando con l'auto e cercando un parcheggio: per fortuna ne troviamo subito uno, quindi piazziamo là il macchinone e ci dirigiamo alla volta di uno dei più grandi negozi di musica di Los Angeles.
Appena entrati, trascino letteralmente il cantante verso la mia sezione preferita, quella del rock anni '80, ansioso di spulciare tra i nuovi arrivi e tra i vinili.
«Wooooh! Il vinile di "Girls, Girls, Girls" dei Motley Crue!» esclamo, prendendo tra le mani la confezione del vinile.
«Hai gli occhi a forma di cuoricini» ride Andy, dandomi un buffetto.
«Pensavo fossero a forma di stelle!» ribatto, facendogli una linguaccia, poi poggio il disco. «Passo a prenderlo dopo, tanto nessuno lo comprerà nel frattempo!»
«Ottima trovata, perché ora sarò io a trascinarti!» ora è il mio amico a trascinarmi, e mi porta precisamente verso la sezione dedicata al punk rock.
«Ah, i cari vecchi Alkaline Trio» sospira, accarezzando le copertine di alcuni cd. «Nei nuovi arrivi ci sono parecchi gruppi interessanti, ma non so se comprare qualcosa!»
«Beh, perché no? La shopping-terapia non è riservata a me» scherzo, sorridendo e incoraggiandolo.
«Mh, e va beeene» acconsente, spostandosi lungo il corridoio. «Ho cambiato idea, voglio un cd dei Danzig!» esclama, mettendosi improvvisamente a correre; lo seguo e, quando frena bruscamente, gli arrivo addosso e precipitiamo sul pavimento.
«Ash, non saltarmi addosso in pubblico!» ride, dandomi un buffetto mentre ci rialziamo. 
«Colpa tua!» gli rispondo per le rime, esibendo una linguaccia magistrale.
Dopo esserci rimessi in piedi, ignorando le occhiate strane delle poche persone nei nostri paraggi e senza ulteriori incidenti, arriviamo al reparto dell'heavy metal e Andy, dopo qualche minuto di osservazione, sceglie un cd dei Danzig; ritorniamo poi al reparto del glam, dove recupero il vinile dei Motley Crue e infine andiamo alla cassa per pagare.
Venti dollari per un vinile? Oh bene, pensavo peggio!
«Adesso sì che sto meglio!» sospiro quando risaliamo in auto, sorridendo.
«E' proprio vero che la shopping-terapia fa proprio bene a volte, coccolarsi un po' ogni tanto è cosa buona!» concorda il mio amico, sorridendo di rimando.
«La prossima volta portiamo con noi anche Jake, Jinxx e Chris però! Anche a costo di portarceli con la forza» propongo, con aria cospiratrice.
«Eccellente» concorda lui, con la stessa faccia da malandrino.
  
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