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Autore: MatiMa94    04/11/2013    0 recensioni
Una fanfiction su Severus Piton, sui suoi ricordi su Lily, sul dolore che prova per la sua perdita.
Il tutto si svolge molto prima dell'inizio del primo libro, dal momento in cui scopre parte della profezia al momento in cui viene a sapere della morte di Lily e James.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Guardo verso l'alto. Fisso il soffitto sporco, senza guardarlo. Tutti i miei pensieri sono rivolti a lei. Ricordo ancora tutto di lei: la sua pelle candida, il suo sorriso, il modo in cui il vento muoveva i suoi capelli. Ma soprattutto i suoi occhi. Verdi, come dei piccoli smeraldi incastonati in un viso perfetto.

Lei, un angelo senza ali caduto sulla terra, mandato a portare dolore nella vita di un diavolo come me. Costretto ad amarla, a desiderarla, ma destinato a non stringerla mai.

Ricordo ancora la sua risata. Ricordo ancora la sua dolcezza. Ricordo ancora il suo modo di amare, che non mi ha mai sfiorato. Ricordo ogni singolo istante passato accanto a lei.

Ma la cosa più importante è che mi manca tutto, TUTTO di lei! E quella peggiore è che ho mandato a puttane tutto, come dicono i Babbani. Tutto per colpa di una parola. Una parola che ho usato spesso, ma mai con lei. Ma come ho fatto a essere così stupido?! Prendo a pugni il cuscino, mentre i ricordi tornano ad affollarmi la mente. Mi torna in mente la sua espressione quando quelle undici lettere scivolano dalla mia lingua, mentre non riuscivo a tornare indietro, a interrompere il fiato che stava per distruggere la mia vita.

Ricordo il dolore. Il dolore della sua reazione. Non quando ha usato quello stupido soprannome. Ma il suo tono di voce. L'addio rinchiuso in quelle parole. La durezza del suo sguardo.

Con una sola parola ho distrutto l'unico raggio di sole nella mia vita.

A nulla è servito il mio tentativo di chiederle scusa. A nulla è servito porgerle il mio cuore, in lacrime. Avevo rovinato tutto. Non voleva più vedermi.

La guardavo da lontano mentre, in riva al lago, si rinfrescava i piedi nell'acqua fresca, ridendo e scherzando con le sue amiche. Vederla da così lontano, senza potermi neanche avvicinarmi, senza poterle tenere la mano, senza poterle parlare, mi feriva il cuore, lasciava una profonda ferita sanguinante, ancora aperta.

Una mosca mi fa tornare alla realtà. Vola ronzando in questo buco, in questa stanza. La guardo mentre si posa sul bordo del letto. Senza dire una parola, agito la bacchetta e la uccido. Mentre sento urla provenire dalle stanze adiacenti penso a quanto sia crudele il destino. In qualsiasi momento puoi rimanere ucciso da qualcuno più grande e forte di te.

Senza badare al chiasso dei “clienti” della locanda sotto di me, intenti a ubriacarsi per dimenticare, o solo perché ne hanno voglia, torno a pensare a lei.

Alla gelosia che mi provocava vederla con quell'essere, Potter. Mentre andavano in giro per mano, a Hogsmeade. Mentre entravano nella sala da tè di Madama Piediburro, il rifugio delle coppie felici, mentre io rimanevo sotto la pioggia a guardare le vetrine, a pensare che avrei potuto essere lì dentro con lei.

E il ricordo peggiore della mia vita è stato qualche anno dopo la scuola. Ero intento a bere un Whisky Incendiario ai tre manici di scopa quando entrano gli amici di Potter, Black e quello stupido lupo mannaro. Mentre si siedono al bancone sento le parole di Black. L'annuncio. Il matrimonio tra Lily e Potter. Mi cade il boccale, mentre dentro di me qualcosa si spezza. Lascio un galeone sul tavolo e scappo fuori, coprendomi il volto per non farmi riconoscere. Torno a casa e nel dolore distruggo il tavolo, il vaso, piangendo. Cado in ginocchio e non provo neanche a fermare le lacrime che cadono dai miei occhi.

E circa un anno fa un'altra “buona” nuova. Un piccolo bambino stava per nascere. La loro famiglia sarebbe stata al completo. La mia vita, invece, distrutta.

Sento un altro urlo provenire dalla stanza adiacente. Mi alzo ed esco dalla stanza. Mi avvicino alla porta e sento una voce femminile dire delle parole senza senso. Sbircio dalla serratura e vedo una donna con occhiali enormi e lunghi capelli crespi e rovinati in una posa molto strana, come se stesse per svenire. C'è anche un uomo molto vecchio di profilo. Dopo non molto lo riconosco: Albus Silente.

Sento chiaramente le parole della donna:

“Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...

nato da chi tre volte lo ha sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...”

Mi avvicino ancora di più alla porta, la mia mano urta la maniglia. La porta si apre e cado nella stanza. La donna continua a parlare, ma Silente mi fissa.

Spaventato lo guardo e scappo. Lascio i soldi sul balcone ed esco nella notte. Mi lascio dietro l'insegna, la taverna “La Testa di Porco” e corro. Quando sono abbastanza lontano mi smaterializzo e vado dal mio Signore. La descrizione era quella dei Potter! Il bambino nato alla fine di luglio, dai genitori che hanno sfidato tre volte il Signore Oscuro.

Forse è la mia occasione di sbarazzarmi di Potter.

Il mio Signore ascolta attento. Promette di premiarmi, di lasciare viva Lily.

Mi chiede di scoprire dove si trovano. Scopro che Silente li ha avvertiti, li ha fatti nascondere, gli ha consigliato di usare un Custode Segreto.

Quando lo riferisco al mio padrone mi ordina di scoprire chi sia e portarlo da lui.

Durante le mie ricerche scopro che il Custode Segreto in persona li aveva venduti. Il Signore Oscuro li aveva uccisi tutti. Tutti tranne il moccioso, il bambino. Lily era morta. Per colpa mia.

Disperato vado ad Hogwarts, vado a confessare il mio ruolo in tutto questo ad Albus Silente. Mi guarda con disprezzo, ma non mi tradisce. Mi dice che anche il mio Signore è morto, e il bambino va protetto. Mi promette che mi terrà ad Hogwarts come insegnante. Ma mi avverte che devo dargli qualcosa in cambio. Da adesso sono il suo contatto. Sono un doppiogiochista. Me lo merito. Mi ordina di riferirgli tutto quello che scopro. E quando il bambino, Harry, verrà a Hogwarts dovrò proteggerlo, in memoria di Lily. Rifiuto e me ne vado, mentre silente non si muove per impedirmelo. Torno alla Testa di Porco. Solo nella squallida stanza evoco il mio Patronus. Una cerva. Lo stesso Patronus di Lily. Guardando la cerva negli occhi prendo la mia decisione. Esco dalla locanda e torno ad Hogwarts, deciso a prendermi cura di Harry Potter. In memoria di Lily. Una singola lacrima cade a terra, lasciando una traccia salata sul mio viso.




Questa è una fanfiction scritta non ricordo quanto tempo fa dedicata alla mia migliore amica che ama il rapporto tra Severus e Lily.

Spero che piaccia anche a voi :)

  
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