Toujours Pur, Toujours Belle

Lenzuola di seta scomposte, capelli neri sparsi su candidi cuscini, palpebre pesanti serrate dalla stessa pesantezza del sonno, labbra piene e vermiglie dischiuse, il rantolo di un respiro regolare e soddisfatto, il petto che si alza e si abbassa con teatrale lentezza, le braccia spalancate per reclamare possesso, potere e dominio, le gambe lunghe ed eleganti leggermente piegate ed infine i piedi, ancora pieni di vita, si muovono irrequieti, cercano calore, cercano me.

Questo è quello che vedo, questo è quello di cui sono innamorato.

Toujours Pur, Toujours Belle.

Non riesco a trovare un’immagine più bella di te nuda nel nostro letto mentre dormi al mio fianco soddisfatta solo ed esclusivamente dal mio amore.

“Amore”

Ho da poco trovato il coraggio di pensare a questa parola in riferimento a te, ma di certo non lo troverò mai per pronunciarla ad alta voce, per pronunciarla davanti a te.

Potrei sussurrartela all’orecchio, in francese, con voce roca, come piace a te. Ma non lo tollereresti comunque. Ne saresti disgustata. Posso vedere il tuo naso e la tua bocca arricciarsi in una sprezzante espressione di disgusto. Posso vedere i tuoi occhi neri dilatarsi infuriati. Posso sentire le unghie affilate e smaltate di rosso della tua candida mano stringersi attorno al mio braccio e posso sentire con chiarezza la tua voce aspra e tagliente rivolgermi parole di scherno per poi scoppiare nella tua risata forte e sguaiata, ovviamente priva di allegria, che rimbomba attraverso le pareti e si amplifica nella mia testa.

Un sorriso storto, cattivo e derisorio sarebbe la conclusione. Mi compiangeresti. Ti farei pena. E io ti odierei, ma ti amerei allo stesso tempo perché sei maledettamente bella in ogni attimo della tua esistenza.

Toujours Pur, Toujours Belle.

Qualunque cosa tu dica o faccia non puoi fare a meno d’incarnare il prototipo della bellezza e io non posso fare a meno di amarti.

Non è colpa tua se sei bella e dannata, se è toccato a te rappresentare contemporaneamente su questa Terra la sensualità, il peccato e l’oscurità. Non è colpa tua se sulle tue labbra carnose risiede il seme del male o se inebriarmi del tuo profumo mi conduce alla pazzia.

Mi protendo verso di te e accarezzo la tua pelle diafana con un polpastrello: lo passo sulle tue spalle fragili, sulle tue guance morbide e infine sulle tue labbra.

Poi, ti bacio.

Sei bella, Black.

Toujours Pur, Toujours Belle.

Solo chi ha un sangue così puro, può essere così bella.

Sono troppi a non capirlo, troppi a non capirti.

Mi illudo che sentire gli altri chiamarti con il mio nome faccia di te una Lestrange, ma sarai una Black sempre e comunque.

Sarai te stessa sempre e comunque.

E’ per questo che ti amo.

Poggio le mie labbra ancora incandescenti sul tuo lobo e mormoro:

“Toujours Pur, Toujours Belle”

E io mi beerò di te ogni giorno, fino al mio ultimo respiro.