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Autore: hugrauhl    04/11/2013    9 recensioni
Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto, ma chi ha un cuore troppo fragile il veleno è l’unica cosa che lo puo’ distruggere. Ma un cuore pieno di veleno puo’ essere salvato?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io considero il mondo per quello che è un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte.
– W Shakespeare.
Chapter two.

La campanella suonò in quel fatale momento, proprio quando tutti i ragazzi erano stanchi di rimanere seduti su i banchi. La campanella sembrava un urlo di libertà e di gioia per tutti, ma non per Nives. Lei con tutta la sua calma prese le sue cose e le mise nella cartella, assicurandosi che il suo diario fosse dentro alla borsa. Mettendosi il giubbotto e lascia la solita e fatale monotonia alle spalle, lascia ogni cosa e ogni minimo sentimento.
Il corridoio era vuoto, un silenzio incombeva un silenzio che addirittura faceva paura e Nives odiava così tanto il silenzio.
 
                            
 Made a wrong turn once or twice
                                     dug my way out blood and fire
                                      bad decisions that's alright
                                          welcome to my silly life


Arrivata al suo armadietto si porta a casa qualche libro, lasciando lo zaino a scuola e portando con se la borsa.
- Nives – sente dire da dietro di se, lei rimane impietrita e girandosi vede Kevin il bullo della scuola che la guardava aggressivamente
- Cosa vuoi Kevin? – gli dice Nives, facendo finta di non aver paura, Kevin chiude la porticina dell’armadietto e sbattendola Nives sobbalza al rumore rimanendo immobile e in silenzio.
- Mi devi ancora dieci dollari – gli dice con appoggiando le labbra sul suo collo, lei sembrava quasi disgustata. Nives gliela aveva già ridati quei dannati dieci dollari, e lui lo sapeva ma la usava come scusa per minacciarla
- Non è vero Kevin.. te li ho già ridati – con forza la sbatte contro gli armadietti facendogli battere forte la testa, ma Nives rimane lucida non era una botta dolorosa ne aveva subite di piu’ forti. Kevin inizia a baciargli il collo, lei cerca di spingerlo via ma era troppo debole
- Lasciami fermo – lui gli da uno schiaffo in pieno viso, lei tratteneva le lacrime a fatica con violenza gli prende il polso e glielo stringe a tal punto di bloccargli la circolazione del sangue.
                           
 Mistreated, misplaced, misunderstood
                 miss no way it's all good it didn't slow me down.
                                   Mistaken always second guessing
                              underestimated look I'm still around


La porta nello stanzino dei bidelli, che era un buco con scopettoni e pieno di polvere la butta dentro e tiene la porta, mettendogli una mano intorno al collo gli slaccia i pantaloni
- No – dice Nives, mentre lui gli tira giu’ le mutande, non era la prima volta che succedeva e lei non si era mai riuscita ad opporre. Nives, povera Nives. Picchiettava con le sue mani deboli il petto di lui, ma era troppo tardi l’unico modo per difendersi forse era urlare.
Iniziò a farlo, urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre lui si tirava giù i pantaloni ed era pronto all’opera.
- Stai zitta puttanella qui non ti puo’ sentire nessuno – con la mano sopra la sua bocca e con l’altra che la bloccava, entra dentro di lei.
Nives si faceva schifo in quel momento, si sentiva una bambola usata e gettata via, le lacrime non reggevano piu’ e rigavano il suo viso. Mentre lui gli baciava il collo lasciandogli un succhiotto.
                     
You're so mean when you talk about yourself,
                     you were wrong change the voices in your head
                         make them like you instead so complicated
                look how we all make it filled with so much hatred
                                     such a tired game it's enough
            i've done all I can think of chased down all my demons
                                         I've seen you do the same


Nives non sapeva cosa fare.
Nives era impotente.
Nives ci era abituata a questo tipo di maltrattamenti.
Nives era stanca di combattere sapendo che non ci sarebbe riuscita.
Nives era un fantasma.
Nives voleva morire.


Continuava a spingere con forza dentro di lei, Nives si sentiva così debole e così sporca dentro. Era un motivo in piu’ per andarsene, chiedeva aiuto ma nessuno l’avrebbe mai sentita.
Improvvisamente la porta si apre, ma Nives non vede nulla quando vede Kevin cadere a terra come se qualcuno l’avesse preso e gettato, lei dalla vergogna si tira su le mutande e i pantaloni e si inginocchi a terra e piange.
- Brutto stronzo, perché fai una cosa del genere a una ragazza dimmelo? – sente una voce dire, mentre lei non ha il coraggio di guardare
- Amico, calmo. Stavo solo giocando – sente un forte tonfo a terra – Cazzo! Mi hai rotto il labbro -
- E’ il minimo.. vai via lurido bastardo – Nives sente Kevin correre via, ma ha ancora paura e gl’occhi invasi dalle lacrime.
Sente delle mani posarsi sulle sue, le toglie e lei è a volto scoperto, guarda il ragazzo che l’ha salvata ed è lui.
E’ Justin.
Lei si porta le mani alla bocca, forse per stupore o forse per paura
- Non avere paura.. sono qui. Nessuno ti farà del male.- la prende per le braccia e l’aiuta ad alzarsi, tenendola per la vita la tiene in piedi vedendo che è debole e tremolante.
- Cosa ci facevi qui? – gli dice Nives, appoggiandosi alle sue spalle, lui la porta fuori dallo sgabuzzino e lentamente arrivano fino alla sua borsa che era rimasta li nel mezzo del corridoio
- Avevo dimenticato un libro e poi ho visto la tua borsa.. ho sentito dei rumori e ti ho trovata – lei si china e prende la borsa, mentre lui la tiene sorreggendola per i fianchi. Escono dalla scuola e lui l’accompagna fino alla sua macchina, la fa salire e lei rimane in silenzio come se avesse paura di parlare forse in un certo senso voleva esplodere.
- Dove abiti? – lei si asciuga le lacrime, poi lo guarda e come glielo spiegava che lei viveva da sola?
- Vivo nello stabile marrone vicino al supermercato – gli dice e lui parte velocemente verso la casa sconosciuta, si ferma davanti allo stabile e l’aiuta a scendere. Salgono con l’ascensore e lei tira fuori le chiavi di casa aprendo la porta dell’appartamento.
Lui entra e rimane in silenzio.
- Dove sono i tuoi genitori? – gli chiede lui stupito, si aspettava quella domanda Nives gliela avevano  fatta in troppi
- Io non ho i genitori – dice chiudendo la porta si toglie il giubbotto – Justin io vado a cambiarmi i vestiti – lui annuisce e lei corre in camera da letto a cambiarsi, gli facevano schifo quei vestiti.
Lui si siede sul divano e aspetta, li comodo e non voleva essere un peso, rimaneva li in silenzio.
                                                  
The whole worlds scared so I swallow the fear
           the only thing I should be drinking is an ice cold beer
                              so cool in line and we try, try, try
                   but we try too hard and it's a waste of my time
             done looking for the critics cause they're everywhere
                   they don't like my jeans they don't get my hair
                      exchange ourselves and we do it all the time
                             

Lei tornò nella stanza con la faccia pulita e dei vestiti nuovi, lui si alza e va da lei
- Scusa se mi hai vista così prima – gli dice lei girandosi verso di lui – Accomodati, puoi toglierti il giubbotto. Io preparo una tisana – dice mentre lui appoggia il giubbotto su un altra sedia.
- Hai un bellissimo appartamento – dice lui, lei si limita a fare un lieve sorriso quasi invisibile.
- Posso chiederti una cosa? – gli chiede lui.

- Si – sussurra lei avendo paura della domanda che gli doveva fare, aveva paura di non saper rispondere
- Non è la prima volta che lui ti tocca vero? – gli chiede lui.
- No, non è la prima volta… Non sto qui a raccontartele tutte – dice versando la tisana calda nei bicchieri – Io la penso così il mondo è come un palcoscenico e ognuno di noi deve recitare la sua parte – fa un respiro profondo – Solo che io faccio la parte dell’agnello e lui è il lupo – disse lei sedendosi sul divano, lui la segue e si mette affianco a lei sul divano. Cosa poteva dire dopo quella affermazione.
- Anche io ero vittima di atti di bullismo, ecco perché mi sono trasferito qui – lei lo guarda, come se non capisse perché gli diceva quelle cose? Nessuno aveva mai cercato di capirla o che altro.
- Ehm io..- sposta lo sguardo sull’orologio e vede che sono le due – Oddio, tra poco arriva il bambino -  dice alzandosi in piedi e andando di corsa a prendere una coperta e un pupazzo mettendoli sul letto.
- Arriva un bambino? – gli dice Justin guardandola stupita.

- Si, un bambino a cui faccio da baby sitter, molto spesso – il campanello suona lei apre e entra un bambino piccolo e carino.
- Tata sono arrivato – gli dice aprendo le braccia e lei lo prende in braccio
- Ciao bellissimo – dice Nives, rivolge poi lo sguardo alla donna fuori dalla porta
- Lo vengo a prendere alle otto – Nives annuisce e chiude la porta, mette giu’ il bambino che corre contro Justin.

- Nives ma lui chi è? Il tuo fidanzato? – Nives in quel momento avrebbe voluto morire, perché quel bambino aveva la bocca piu’ larga del solito
- No, piccolo. Non sono il suo fidanzato.. ma un suo amico – dice Justin prendendolo in braccio, forse Nives aveva sbagliato a pensare male di Justin forse non era come tutti gl’altri.
- Peccato.. perché è bello – Nives va incontro a Justin e prende il bambino in braccio – Ah io mi chiamo Josh -
- E io Justin piacere di conoscerti – Nives lo mette sul divano e gli accende la televisione.

- Nives – urla il bambino e lei si precipit a da lui – Il tuo amico puo’ restare con noi oggi? -
- Non credo. Penso che abbia di meglio da fare – dice Nives guardandolo, ma Justin la prese come una sfida allora facendo un sorriso ad entrambi
- No, non ho di meglio da fare. Rimango – Nives voleva morire, cosa faceva adesso che rimaneva anche lui? Era in completa crisi, adesso veramente la giornata sarebbe andata malissimo.
- Su Josh guarda la tv, io devo scrivere una cosa – Justin si siede sul divano a guardare la tv con Josh mentre Nives si mette sulla tavola e tira fuori il suo diario.
Lo apre e scrive su una pagina bianca:

“Ho paura di ogni cosa, Kevin mi ha toccata ancora il mio corpo mi fa ancora piu’ schifo. Io non riesco a vivere ancora così per tanto, a chi mancherei se scomparissi a nessuno. Me ne andrò al momento giusto e nel posto giusto”

Chiude la panne e il diario.
Guardando fuori dalla finestra si chiede perché tutto quel dolore, quelle sofferenze e abusi.
                                                
Why do we do that?
                                                 Why do I do that?

Nives voleva scomparire.
Nives se ne voleva andare.
Nives era sola.
Nives era stanca di sorridere.
Nives non aveva mai amato.


E mentre Nives si chiudeva nel demone che c’era in lei, Justin gira il viso e la guarda contemplandola, per la prima volta lui aveva trovato qualcuno che lo capita e per la prima volta aveva trovato qualcuno da salvare.
  
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