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Autore: savemetommo    04/11/2013    2 recensioni
"how do you spell love?" "you don't spell it, you feel it"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'seasons of love'
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"Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e,
stretti assieme dietro i vetri,
guardando la solitudine delle strade buie e gelate,
ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo."




Louis alzò di colpo gli occhi distogliendo l’attenzione dal suo test e concentrandola sulla porta che era appena stata sbattuta, guardò l’orologio appeso sopra la lavagna e poi tornò a rispondere alle domande scritte sul foglio che aveva davanti, ma qualcosa non andava. Nessuno picchiettava più la matita sul banco o batteva il piede, dov’era Harry?
Si guardò intorno quasi terrorizzato, di cosa aveva paura poi? Hai paura che ti abbia lasciato lì da solo Louis. E il pensiero di dover affrontare tutto quello senza Harry, forse, lo spaventava più di quanto non facesse il problema in sé.
All’improvviso si alzò, e senza prendere le sue cose, senza finire il test e ignorando completamente i richiami della signorina Hastings uscì.


“Harry!” lo chiamò, ma lui continuava ad allontanarsi nonostante l’avesse sentito perfettamente, “Harry fermati!” ritentò.
Quando finalmente il riccio si decise almeno a rallentare il passo facendosi raggiungere “dove stai andando?” Louis gli chiese col fiatone, “hai finito il test?”
E il silenzio che seguì quella domanda era un’implicita risposta negativa e lui non capiva, per questo quando Harry riprese a camminare si trovò costretto a prenderlo per un braccio cercando invano di bloccarlo, per poi“cosa significa Harry?” chiedere.
“Significa che non ho bisogno di quel test per farmi dire da qualcun altro che sono stupido Louis, non ho intenzione di tornare là dentro” sputò con rabbia Harry spingendolo via e facendolo barcollare fino a che non si ritrovò seduto sull’erba umida. Da come il riccio lo guardò subito dopo pensò che avrebbe voluto scusarsi, ma quando invece che porgergli una mano si voltò e si allontanò, Louis sentì il terreno sgretolarsi sotto di lui.


“Allora vai Harry! Vattene!” dava le spalle a Louis e continuava a camminare con passo deciso verso l’altro lato della strada, le mani a passare freneticamente fra i capelli, la condensa del suo fiato caldo nell’aria gelida, un sospiro e alla fine si voltò.
“Vieni con me” non era una domanda, ne tanto meno una proposta, un sospiro che alle orecchie di Louis suonò come un ordine, e lo stava odiando. In quel momento stava odiando Harry Styles come mai nessuno nella sua vita, così “sei un egoista del cazzo” disse cercando di riacquistare una certa dignità.
Harry alzò di scatto gli occhi e guardò Louis con la bocca quasi spalancata, “e in questo momento vorrei prenderti a pugni,” sembrava quasi un ringhio tanta era la rabbia che aveva in corpo, “e non perché due secondi fa sono quasi stato investito per correrti dietro o perché inconsapevolmente mi hai fatto allontanare dalle uniche persone disposte ad aiutarmi Harry..” si bloccò di colpo puntando i suoi occhi in quelli del ragazzo che aveva di fronte.
Ragazzo che rimase immobile, il respiro corto e le mani fredde, aspettando che continuasse nonostante non volesse sentire altro, “non mi interessa se tu vuoi fare finta di niente, se credi di non aver nessun problema o se te ne vergogni a tal punto da negarlo anche a te stesso Harry, ma io ce l’ho” sperava che avesse finito, perché quelle parole lo colpirono come una pietra, e gli fecero male proprio come una pietra; “però sai cosa Harry?” questa volta la voce di Louis era diversa, si era spezzata, era più debole. Dissentì impercettibilmente, con la testa bassa e le labbra che tremavano “non potrei essere più contento di avere questo problema” Louis fece un passo nella sua direzione senza avvicinarsi davvero, voleva toccarlo ma alla fine si tirò indietro, “perché grazie a questa cosa ho conosciuto te Harry.”
“Non capisco Lou” ammise, e in quel momento si sentì stupido, esattamente come tutte le volte che era stato preso in giro, che un insegnante aveva provato ad aiutarlo dedicandogli più attenzione di quanto non avrebbe fatto con un altro bambino, si sentì stupido come quando si era trovato a dover affrontare il test finale di un corso che riteneva inutile, del corso dove però aveva conosciuto Louis.
“Ti sto chiedendo di perdonarmi” non si sfiorarono, lui non alzò nemmeno lo sguardo, “perché non ho intenzione di venire con te Harry. Non posso, perché se non sto bene io, non potrò nemmeno far star bene te.”




seasons of love - inverno
ad emilia, cristina e livia.
   
 
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