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Non ne ho voglia, perciò mi giro dall’altra parte e inizio a sonnecchiare.
Allora Clara mi prende per un braccio e mi tira giù dal letto.
Scatto in piedi furente. <
Clara mi guarda come se fossi un marziano. So che sta per mettersi a gridare e mi preparo al colpo. Inspiro profondamente e chiudo gli occhi. Passa qualche secondo. Riapro gli occhi e vedo Clara immobile e Alina che ci guarda sconvolta.
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Vediamo… Cosa mi metto? Mi chiedo perché mi sono posta questa domanda. Prendo un paio di jeans strappati, una felpa grigia e le mie converse nere. Vado in bagno e mi lavo la faccia e i denti. Guardo il mio riflesso allo specchio: i capelli castano chiaro sono tutti in disordine. Decido di farmi una coda. Ecco: ora è molto meglio. Non so perché mi viene istintivo pensare di risaltare gli occhi celesti con un ombretto scuro. Naaaaah! I trucchi non fanno per me.
Scendo le scale e trovo mio fratello in cucina che divora un toast. Alza appena gli occhi dal tavolo e poi torna a concentrarsi sulla colazione: è il suo modo di salutarmi.
<<’Giorno Marco>> gli rispondo. Mi preparo un thè mentre mia madre mi serve dei dolci appena sfornati. E’ stranamente di buonumore stamattina. Non oso chiedermi il perché e, dopo aver finito la colazione, raggiungo Clara e Alina in salotto.
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<> propone timidamente Alina. Io e Clara ci scambiamo un’ occhiata fugace e scoppiamo a ridere.
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Alina arrossisce e per tutta risposta mette il broncio. Io e Clara ci asciughiamo le lacrime dagli occhi e decidiamo di accontentarla. Prendo il cellulare e compongo il numero di Fabio.
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C’è ancora tempo, così decidiamo di fare un giro in centro. Io e Clara usciamo fuori e recuperiamo le nostre moto: due Vespe fiammanti, una nera e una bianca. Ammetto che facciamo un figurone tutte le volte che le usiamo.
Giriamo per il centro, Alina dietro di me. Ci fermiamo in un negozio sportivo in cerca di un pallone da pallavolo decente. Niente da fare. Scegliamo, allora, di sederci al parco.
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Mi alzo di scatto e raccolgo le mie cose. Clara mi fissa per un instante soltanto e capisce. Fa un cenno a Alina; anche lei ha capito. Saltiamo sulle moto e partiamo sgommando. In dieci minuti arriviamo al Delice.
Per fortuna Fabio e gli altri sono ancora lì. Parcheggiamo i motori e ci dirigiamo verso il loro tavolo.
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Passo in rassegna i volti delle persone sedute al tavolo: Riccardo, Fabio, Gaia.
Ci sono tutti, manca solo… <
Mi giro verso l’entrata del bar e vedo un ragazzo alto e dai capelli scuri avanzare verso il nostro tavolo. In effetti, non è male. Alina ha sempre avuto degli ottimi gusti. La guardo. Sorride radiosa. Fisso compiaciuta i suoi occhi scuri improvvisamente illuminati, quando il sorriso le scompare dalle labbra e gli occhi lanciano fiamme verso un punto preciso dietro di me.
Mi volto e vedo una ragazza alta, coi capelli biondi ben acconciati, camminare appiccicata a Stefano. Indossa un vestitino blu, che le arriva a metà coscia, e dei tacchi neri altissimi. E’ truccata di tutto punto e la riconosco dal suo atteggiamento di superiorità. Eleonora. E’ la ragazza di Stefano, ma nessuno sa come questa storia vada ancora avanti. I due si siedono dal lato opposto del tavolo rispetto a noi.
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Ad un tratto mi accorgo dello sguardo di Eleonora. Sta fissando Alina con un misto di maligna felicità e disprezzo. Noto che le sue labbra si muovono lentamente, sputandole insulti silenziosi.
Alina non risponde alla provocazione. Si gira dall’altra parte e inizia a parlare con Gaia.
Sono veramente orgogliosa di lei; ha un autocontrollo eccezionale. Io, al suo posto, le avrei lanciato un cappuccino.
Eleonora si rende conto dell’indifferenza di Alina e fa qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Non davanti a me. Si alza all’improvviso e, con voce smielata, attira l’attenzione di Stefano: <
Trattengo un conato di vomito. Riccardo e Fabio guardano scioccati Stefano, in attesa di una sua risposta. Clara e Gaia, invece, lanciano occhiate di fuoco ad Eleonora, che sorride compiaciuta.
E Alina? Lei ha gli occhi spalancati, velati di lacrime, e fissa implorante Stefano, che sembra abbastanza confuso.
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Lo sguardo di Stefano s’indurisce. <
La strega ne approfitta. <
Stefano la nota e risponde con voce leggermente irritata. <
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E io sono afflitta dai sensi di colpa.
Gran bel modo di iniziare una giornata.