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Autore: xjNiall    04/11/2013    0 recensioni
"Sai chi sei tu?"
"Forse non hai più bisogno di me perché hai appena trovato l'ispirazione. "
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai chi sei tu?

Sei quel ragazzino sempre immerso nel suo mondo in cerca di ispirazione per i suoi prossimi sogni.

E sai quanti anni hai?

Sei un adolescente, un 'hey ho capito cosa vuoi dire' mentre quello che hanno fatto è stato cercare una verità simile alla loro.

E sai cosa stai facendo in un pomeriggio così assolato?

Sei davanti al cancello chiuso della scuola elementare di quella frazione della tua città in cui abiti tu. Quella stessa scuola che hai frequentato all'età adatta.

Ma perché sei qui, ti stai chiedendo? E' buffo. Non lo so nemmeno io. Ma ho delle ipotesi.

Aspetti di vedere la tua sorellina per salutarla prima di tornare a casa? Hai un appuntamento proprio lì? Hai perso qualcosa? No?

Allora forse vuoi solo osserare una realtà che non ti appartiene più: l'infanzia.

Ti manca eh? Nessun pensiero, pochi compiti e tantissimo tempo per giocare. E allora perché quella bambina di sette anni se ne sta sotto quell'albero da sola? Ha amici? Si. Sono proprio qualche metro più avanti. C'è la sua cuginetta e i suoi compagni di classe che stanno giocando a calcio con un tappo rubato alle bottiglie della mensa dopo mangiato. E se sono suoi amici perché non è con loro? Non le piace il gioco? Si che le piace. Lei spesso fa uno dei portieri perché se la cava. E sai una cosa? Le bambine della classe a fianco le invidiano, le due cuginette. Perchè giocano con i maschi come loro giocano con le loro amiche. Allora perché quella bambina sceglie un giorno tra una settimana e l'altra per stare sotto quell'acero?

Perchè è abbastanza matura da capirsi. Capisce che quello che gli altri bambini credono sia voglia di affetto materno a volte non lo è, è voglia di stare con se stessi, di ritrovarsi dopo una giornata spesa a stare con gli altri, di contemplare per qualche ora il mondo da fuori come se non ne facesse parte. Ha bisogno di concedersi alla corteccia, alle foglie, al terreno umido sotto di lei. Di toccare, strappare, appoggiarsi. Per sentire che anche lei fa parte della natura, che potrebbe anche lei rimanere immobile per sempre. Le maestre la guardano in modo strano, dalle loro panchine in cui con la bocca conversano ma con un occhio e l'altro pure controllano i loro alunni. Non è pena nè tristezza quella che si legge nei loro volti. Loro sanno che è una bambina intelligente, ha i voti più alti della sua classe. Ma a volte si chiedono se non sarà tutta questa consapevolezza di ciò che la circonda, non normale alla sua età, a farle del male crescendo.

Non lo sanno ma possono percepirlo, dopo una vita a contatto con questi esseri speciali: i bambini.

E la bambina sorride. Sorride a sua cugina che ha appena fatto passare il tappo tra le gambe corte del portiere. E sorride al suo compagno che ha perso la partita perché sa che è bravo e che la prossima volta vincerà la sua squadra. Lei è felice. Loro però non la capiscono ma le vogliono bene. Molte volte la prendono in giro, non si sa bene per cosa e lei se la prende. Ma il giorno dopo giocano insieme come veri amici e magari il bambino che le piace le è andato a chiedere scusa e magari una bambina le ha chiesto di giocare con lei sullo scivolo.

E lei è di nuovo felice e va bene così.

E ora tu cosa hai intenzione di fare? Torni a casa? E domani ci sei?

Forse non hai più bisogno di me, hai appena trovato l'ispirazione.  

  
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