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Autore: ImInLoveWithBoo    04/11/2013    1 recensioni
Harry ha visto piangere il suo ragazzo poche volte. Ed ogni volta è sempre lo stesso dolore. Lo stesso colpo allo stomaco. Lo stesso cuore martoriato. La stessa empatia che lo colpisce. Nessuno, meglio di lui in quella stanza, sa quanto Louis abbia sofferto per la morte dei suoi nonni. Era lì accanto a lui quando è successo. Era steso accanto a lui sul divano di casa loro, con una ciotola di pop corn e "Grease" messo in pausa quando ha visto gli occhi del suo ragazzo riempirsi di lacrime.
[Larry Stylinson]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tears that destroy
 
"Louis ha pianto cinque volte quando ha girato la scena con i nonni nel video di "Story of my life"




L'ultima volta che Harry ha visto piangere Louis neanche se lo ricorda.
Forse quando sei mesi prima avevano deciso di troncare la loro relazione perchè era diventata troppo dolorosa da affrontare. Troppo distruttiva per entrambi. Stavano vivendo male la loro storia d'amore e non andava bene. Nè per loro, nè per il gruppo. Ma, fortunatamente, due settimane dopo erano di nuovo insieme. Perchè Harry senza Louis non respirava. Louis senza Harry non viveva. Avevano capito fin dall'inizio che erano fatti l'uno per l'altra. Il loro amore andava oltre ai "per sempre" e ai "vissero felici e contenti". Non era una storia d'amore semplice. Si amavano tanto. Eppure non potevano dirlo al mondo. Due ragazzi di una famosa boyband non potevano stare insieme, non potevano urlare al mondo quanto si amano. Col tempo, in quei tre anni e mezzo di relazione, avevano imparato a gestire la situazione. A vivere a pieno i pochi momenti a disposizione che gli erano concessi. A fare tesoro dei momenti vissuti nelle quattro mura di casa loro, di una qualunque stanza di albergo o qualsiasi posto privo di fan, telecamere e occhi inquisitori. Dopo tre anni e mezzo, vivevano la loro bellissima storia d'amore in attesa della libertà.

Harry ha visto piangere il suo ragazzo poche volte. Ed ogni volta è sempre lo stesso dolore. Lo stesso colpo allo stomaco. Lo stesso cuore martoriato. La stessa empatia che lo colpisce. Nessuno, meglio di lui in quella stanza, sa quanto Louis abbia sofferto per la morte dei suoi nonni. Era lì accanto a lui quando è successo. Era steso accanto a lui sul divano di casa loro, con una ciotola di pop corn e "Grease" messo in pausa quando ha visto gli occhi del suo ragazzo riempirsi di lacrime. Lui aveva solo fatto in tempo a sentire la voce di Jay, la madre di Louis, sussurrare "il funerale sarà domani, tesoro. Alle 16:00" prima che il suo ragazzo buttasse il telefono sul tavolino e corresse a rinchiudersi in bagno.

"Jay, sono Harry, cosa è successo?" aveva chiesto, prendendo il telefono di Louis e continuando una conversazione che, nonostante non sapesse cosa fosse successo, lo stava già distruggendo. Le lacrime di Louis lo distruggevano sempre.
"Oh, tesoro. E'-E' mio pa-padre. Lui-Lui è morto, Harry. E-E voi non-non siete mai qui e io-io non sapevo come dirglielo e- ti- ti prego, Harry, stagli vicino, ti-ti prego. Perchè io non posso e, oddio. Mi- Mi dispiace, Harry. Devo andare" Harry non aveva neanche concluso la chiamata, conscio del fatto che l'avesse fatto Jay. Era corso immediatamente da Louis.

"Louis. Louis, ti prego, aprimi" sentiva il singhiozzo di un pianto doloroso. Di un pianto trattenuto fin troppo. Di un pianto che ne consegue altri mille. Perchè quando fai fatica a piangere, una volta che inizi sfoghi tutto ciò che hai dentro, tutto ciò che hai trattenuto. Harry sa che Louis è quella persona. Quella persona che si tiene tutto dentro pur di proteggere chi gli sta intorno. Pur di proteggere chi ama. Harry pensa che adesso quello che deve essere protetto è Louis.
"Amore, ti prego, piccolo, aprimi" continuava a bussare su quella porta chiusa. Quella porta sbattuta in faccia che per lui significava solo essere lontano da Louis nel momento del bisogno. Essere lontano dai suoi pensieri, dalle sue emozioni. Dal suo dolore. Ne voleva un pò, Harry. Voleva quel dolore che Louis si portava dietro perchè
amare significa anche questo. Farti carico di dolori, paure, dubbi e sofferenze per alleggerire un cuore che non è tuo ma è come se lo fosse. Perchè Louis è suo. Maledettamente suo. E Harry vuole tutto di lui. Anche le cose brutte. Soprattutto le cose brutte.
"Amore, ti prego. Ti prego, Louis. Aprimi, lasciami fare qualcosa per te per una volta. Lascimi entrare, Louis. Non tenermi ancora fuori. Ti prego!" non si era accorto di star piangendo fino a quando quelle due singole lacrime avevano concluso la loro corsa nella sua t-shirt nera. "No-non puoi aiutarmi, Haz" era stato un poco più di un sussurro, quello di Louis. La tacita richiesta di essere aiutato. Perchè, chi ha più bisogno di aiuto è quello che nega di averne. Harry conosce Louis. Forse più di quanto conosca sè stesso. Harry sa che se Louis non volesse davvero il suo aiuto, avrebbe continuato a non rispondere fino a quando, solo in quel bagno, non avesse concluso le lacrime e fosse uscito da quel bagno con il suo solito sorriso biricchino. "Apri questa fottuta porta o giuro che la butto giù" aveva insistito il riccio. E neanche due secondi dopo, la serratura era stata sbloccata e un Louis con gli occhi rossi, accasciato per terra e con la schiena poggiata alla vasca da bagno era entrato nella sua visuale. Si era avvicinato piano Harry. Come si fa con i cuccioli per non spaventarli.
Erano rimasti lì, seduti l'uno accanto a l'altro. Louis con la testa poggiata alla spalla di Harry e quest'ultimo a stringerlo forte a sè, sussurrando parole dolci e confortanti.
Erano rimasti lì fino a quando le lacrime non smisero di cadere dagli occhi di entrambi.




Nessuno, meglio di lui, sa quanto la perdita dei suoi nonni sia stata dolorosa per Louis.


Non sa cosa fare Harry. Non sa come comportarsi perchè quella casa --quella che lo ha ospitato per diverse festività-- è stracolma di telecamere e giornalisti. E Louis ha bisogno di lui. Perchè sta piangendo. Perchè il ricordo dei suoi nonni ormai scomparsi, riaffiora, nella sua mente e nel suo cuore, prepotente. Ma Louis ha bisogno di lui. Lo legge nei suoi occhi che lo guardano supplicante mentre il regista stoppa le riprese per la quinta volta in quella giornata. Li sente gli sbuffi dei giornalisti che sono stanchi di ricominciare le riprese per il loro stupido programma televisivo. Sente le urla del regista, stanco di ripete quella scena. Sente, il cuore di Louis chiedere aiuto. E allora si alza, ignorando le occhiataccie di Rob, uno dei loro manager, raggiungendo il suo ragazzo seduto su quel divano accanto ai suoi nonni paterni. "Louis, andiamo a prendere una boccata d'aria?" chiede, perchè sa che il suo ragazzo ha bisogno di allontanarsi da quel contesto. Lo vede annuire piano e, con gli occhi appena appena più lucidi, raggiungerlo e superarlo per poi scomparire dietro la porta della veranda. Lo trova, pochi secondi dopo, seduto sul dondolo e lo trova adorabile. Perchè i piedi non toccano terra e gli sembra così piccolo e indifeso che non può fare a meno di sorridere per poi sedersi accanto a lui.
Passano minuti interi prima che Louis appoggi la sua testa sul suo petto e "non ci riesco, Haz" sussurra, quasi avesse timore che i suoi nonni lo possano sentire. Da lassù. "Si che puoi farcela, amore", stringerlo forte forte è l'unica cosa che può fare adesso. Per sentirlo un pò più vicino. Perchè, nonostante quello debole e indifeso in quel momento sia Louis, Harry ha bisogno di lui. Di sentirlo vicino, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ha bisogno di lui come l'aria. "Li sto deludendo, Harry. Non riesco neanche a girare una scena in cui devo solo guardare i miei nonni e ripetere due strofe di una canzone. Devo solo fare questo, cazzo. Devo solo stare davanti ad un piatto di fottute carote, guardare i miei nonni e mimare parole. Devo fare solo questo. E li sto deludendo" e ciò che dice Louis quando le lacrime non gli impediscono più di tremare, quando la voce sembra tornata normale e quando il groppo che ha in gola non si è sciolto del tutto. Harry gli alza cautamente la testa per guardarlo negli occhi, perchè sa che ciò che ha detto non è la completa verità.
"Non è solo questo, vero? Tu hai paura che anche i nonni che ti sono rimasti vadano via. Che tutti quelli a cui tieni vadano via, non è così?"
"Odio quando sono così trasparente ai tuoi occhi" Harry sorride. Perchè lo conosce e lo ama e non può farci assolutamente nulla.
"Mi mancano, Harry. Mi mancano così tanto. Sono loro che mi hanno crescito. Ho vissuto un'infanzia difficile e tu lo sai. Ho vissuto con i miei nonni perchè mia madre era troppo occupata con le mie sorelle, il nuovo matrimonio, le gemelle erano pestifere e io.. io sono cresciuto con loro. Se adesso sono così è anche merito loro. Sì, ho chiarito i rapporti con la mia famiglia anche grazie al tuo aiuto. Ma loro mi hanno cresciuto e mi mancano. Mi mancano così tanto" il discorso confusionario di Louis non lo lascia perplesso perchè lo sa. Sa cosa ha passato Louis nella sua vita. Ne hanno parlato tante volte e lo hanno superato insieme. I rapporti tra Louis e Jay sembravano rovinati fino a due anni prima. Fin quando Harry non ha fatto in modo che il suo ragazzo aggiustasse i rapporti con i suoi genitori. "E' normale che ti manchino, Lou. Ma lo sai, ne abbiamo parlato tante volte. Loro sono accanto a te, sempre. Non ti abbandonano mai. Ti vegliano sempre da lassù" le sue mani si muovono verso il cielo, quasi comandate da qualcuno che non è lui. "Non voglio che accada anche con gli altri due. E se anche loro andassero via? Se anche loro mi abbandonassero?" sembra un bambino. Il suo piccolo Louis. Ma sa che mentire non serve a nulla. Lui ha il compito di essere sempre sincero con lui. Nonostante la verità sia dolorosa.
"Non posso mentirti, Louis. Non voglio mentirti. Sai che accadrà prima o poi. Nessuno resta per sempre" non può fare a meno di strofinare il suo naso con quello della persona che più ama al mondo e che ora lo guarda con il dolore dentro quegli occhi azzurri. "Non anche loro. Non potrei sopportarlo, Haz" le lacrime cadono giù ora, da quegli occhi. "Succederà, Louis. Nessuno vive per sempre. Tuo nonno è malato, lo sai meglio di me"
"Basta. Basta, Harry. Non voglio sentirlo" Louis si dimena tra le sue braccia, ma lui deve continuare. Perchè odia vederlo così. Lo tiene stretto tra le sue braccia, sopportando i piccoli pugni che gli lascia sul petto, "perchè mi dici queste cose? Perchè, Harry? Non voglio sentirle"
"Devi ascoltarmi, Louis. E' così. Lo sai anche tu. Nessuno vive per sempre. E' la vita. Anche io ho perso i miei nonni. Tutti. Ma niente e nessuno mi impedirà di sentirli comunque accanto a me. Sono sempre accanto a me. Li sento. Sono qui e mi supportano. E lo fanno anche i tuoi nonni. Lo faranno anche chi, adesso, è realmente accanto a te. Ti vogliono bene e ti guideranno. Devi ascoltarmi, Louis. Le persone vanno via, chi per poco, chi per sempre, ma niente può impedirti di portarli nel tuo cuore. Come ricordi bellissimi. E non li stai deludendo. Loro sono così orgogliosi di te"
"Come fai a saperlo?" adesso Louis lo guarda con amore e una luce che non riesce ad identificare, ma che è brillante.
"Come potrebbero non esserlo? Sei una delle persone migliori al mondo, Lou"
"Tu sei di parte, non vale ciò che dici"
"Eccole qui" Harry accarezza piano le rughette accanto agli occhi di Louis. Adesso il suo ragazzo sorride e lui non potrebbe essere più felice di così.
"Smettila, le mie rughe d'espressione sono orribili" il liscio scaccia le mani che del suo ragazzo che continuano ad accarezzarlo.
"Come ti permetti? Io amo quelle rughette" Harry può solo fargli il solletico. Perchè sa che il buon umore è tornato e che Louis adesso è di nuovo sereno. E non può fare a meno di pensare che è un pò merito suo. E che il suo unico scopo è di rendere felice Louis, sempre.
"Haz. Haz ti prego. Amore, smettila" vedere Louis ridere è la cosa che Harry più ama. Perchè la sua risata è la sua canzone preferita.
"Non se prima non mi baci" e Louis, con il sorriso ancora stampato sul viso, fa incontrare le loro labbra che si schiudono appena per lasciare che le loro lingue si incontrino.
"Tu mi lascierai mai?"
"No. Non ci penso nemmeno, amore. Io e te, raggiungeremo i tuoi nonni insieme. Tra tantissimi anni. Ma prima ci sposeremo e vivremo la nostra vita immersi tra figli e nipoti" ne hanno parlato spesso del loro futuro insieme. E sanno entrambi che la loro vita la vogliono vivere l'uno accanto all'altro.
"Ti amo, sunshine"
"Ti amo anche io, amore"

Buonasera!
Salve è ancora Fede che parla.
Ho scritto questa roba in due ore, anche meno e nulla. Non avevo nulla da fare. So, come immagino tante di voi, cosa significa perdere i nonni. Io ero molto legata ai miei nonni e ora che non ci sono più mi mancano tanto. E dentro queste poche righe ho lasciato un pò di me. Un pò del mio dolore e della mia confusione. Della mia preoccupazione. 

Sono tanto orgogliosa dei ragazzi, del nuovo video e la scena di Louis mi ha commossa. E niente. Spero mi lasciate qualche recensione. 
Un bacione -Fede xx'
  
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