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Autore: Zhuan    04/11/2013    0 recensioni
I Giochi della Fame stanno per iniziare, di nuovo.
Aedh Sarenth partirà dal Distretto 3 per andare incontro alla morte certa, schiacciato da un destino più grande di lui, mentre Sebastian Esonch partirà per proteggere la sua amata.
Che i sessantottesimi Hunger Games abbiano inizio.
pre!Hunger Games | Aedh Sarenth D3 - Sebastian Esonch D4 |68esimi Hunger Games| Rating destinato a cambiare
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caught up in the games

Trenta secondi.
Aedh si guardò intorno, quasi dovesse ancora realizzare di essere lì dentro, nell'Arena.
Fainylle, la sua compagna di Distretto si trovava poco distante da lui, con gli occhi puntati su uno zainetto arancione.
Venticinque secondi.
Di fronte a lui si estendeva un imponente deserto, che – però – con tutte quelle rocce poteva rivelarsi un ottimo posto per nascondersi. Se solo ci fosse stata un po' di acqua.
Venti secondi.
L'alternativa? Una foresta per niente convincente era giusto alla sinistra del deserto e delle montagne alla destra di Aedh.
Per un attimo il ragazzo cercò con lo sguardo Sebastian, quello del Distretto 4 che aveva conosciuto alla postazione dei nodi.
Quindici secondi.
Probabilmente “il pescatore” come lo aveva inizialmente soprannominato Serenth si trovava dall'altro lato della Cornucopia, pronto a scattare per prendere un'arma.
Aveva fatto pur sempre “amicizia” con un Favorito, nonostante quell'accenno che gli aveva fatto – un'alleanza.
Dieci secondi.
Aedh non poteva semplicemente scappare senza prendere niente, vero? Si decise a cercare qualcosa – abbastanza distante dall'aggeggio di metallo – che potesse salvargli la vita.
Puntò gli occhi su uno zainetto blu poco distante da lui.
Cinque secondi.
Mise la gamba destra leggermente in avanti, così da avere più forza nella sinistra, per lo slancio, giusto in tempo per vedere una ragazza bionda con gli occhi verdi puntare gli occhi sullo stesso zaino che aveva adocchiato lui.
Tre secondi.
Era più grande – non di molto, ma più grande – e forse più veloce di lui. Aedh provò a collegare il suo volto a un Distretto, con scarso successo. Dall'aspetto sembrava del 4 o del 1.
Due secondi.
Aedh cambiò piano all'improvviso, decise di puntare su uno zaino verde poco distante da quello – un po' più piccolo.
L'ansia incominciava a farsi sentire sempre di più, Serenth aveva sempre più voglia di seguire l'esempio di quel ragazzo del 7 che si era suicidato saltando in aria.
Un secondo.
Il cuore lottava per uscire dalla gabbia toracica, Aedh quasi si stupiva del fatto che nessuno riuscisse a sentirlo. Forse per il rumore che i loro cuori stavano facendo.
Zero secondi.
Il Tributo del Distretto 3 scese velocemente dalla Pedana, correndo verso lo zaino verde, il più veloce possibile, sembrava che tutto fosse sparito intorno a lui, c'erano solo Aedh e lo zaino.
Lo raggiunse in ben poco tempo, afferrandolo appena prima di un altro Tributo dall'aria denutrita, dal cui petto uscì subito la lama di una spada a doppio taglio.
Il quindicenne non riuscì nemmeno a fermarsi per un attimo, terrorizzato, poteva soltanto scappare il più veloce possibile, sopravvivere.

 

«Ce la puoi fare.» Aveva mentito, a sé stessa e al fratello, Lyarnee, dopo averlo stretto in un caloroso abbraccio.
«Sicuro.» Era stata la risposta di Aedh, un misto tra ironico, sarcastico e disperato.
«Dopo tutto so fare molte cose, no?» No. E lo sapevano tutti. Come sapevano che quelli non erano saluti, erano addii.
«Tornerò.»
Sua sorella si limitò ad annuire, era venuta dopo il resto della famiglia per un motivo, e intendeva fare quel che aveva deciso.
«Tieni.» Disse al fratello, togliendosi un fermacapelli. Non era il massimo, ma almeno era casa.
«Usalo come portafortuna.»

La milza incominciava a fargli male, ma nonostante tutto correre non risultava impossibile.
L'adrenalina si era impossessata del suo corpo, l'istinto di sopravvivenza pensava al posto del cervello, doveva solo scappare.
La tuta aderente nero-grigiastra stava diventando anche più appiccicata al corpo, mentre correva verso quel deserto roccioso, con lo zaino che sbatteva contro la schiena.
Incominciava a sentire la sabbia sotto i suoi piedi, le rocce incominciavano a ingrandirsi alla sua vista.
Istintivamente si nascose dietro una di esse, dopo aver corso per un po', e aprì lo zaino verde.
Carne secca, borraccia, un paio di calzini.
Un elenco abbastanza corto.

 

 

Caught up in the game” that was the last I heard
[BLUE JEANS – Lana del Rey]

 


Angolo del Baobab:
Sì, non ho intenzione di cambiare questo dannatissimo nome.
Innanzitutto incominciamo con un po' di spiegazioni.
Questa è una Fan-Fiction che scrivo a quattro mani con mio fratello (alias Prometus, ergo Baobarba) e lui scriverà i capitoli versione Sebastian.
Il titolo della Fan-Fiction, come credo molti di voi avrete notato, è tratto dall'omonimo film, che parla del gruppo beat, dell'assassinio di David Kammerer, della relazione tra Allen Ginsberg e Lucien Carr e compagnia bella.
Poi, questo è il volto di Aedh.
Ci leggiamo tra pochissimo con la Baobarba ^_^

 

  
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