Sono le tre in punto, della notte. Dormi.
Sono stesa al tuo fianco. Come ogni notte.
Sveglia. Come ogni notte.
Immobile.
Ti guardo. Vorrei stringerti.
Non posso.
Il minimo rumore ti sveglierebbe.
Non voglio.
I miei occhi, ormai, sono abituati al buio di questa stanza.
Vedo i tuoi lineamenti perfetti. I tuoi muscoli contratti.
Il tuo sonno è disturbato. Il tuo respiro, affannato.
Vorrei tranquillizzarti.
Non posso.
Il Signore Oscuro sta tornando ed è più forte di prima. 
Hai paura. Lo sento.
Sei sempre stato un uomo forte, spavaldo, arrogante.
Sei sempre stato impassibile, impenetrabile.
Non hai mai ceduto alle tue emozioni.
Ma io le sento. 
Sento quando sei arrabbiato. 
Sento quando sei deluso.
Sento quando sei soddisfatto.
Adesso, sento il terrore che ti invade.

Inizia a piovere.
Un lampo squarcia il cielo nero ed illumina la stanza.
Ascolto lo scroscio dell'acqua che scende, fragorosa.
Un tuono rompe il silenzio notturno. Vicino.
Sembra che il cielo si sia spaccato in due.

Ti svegli di soprassalto, tirandoti su, a sedere.
Il tuo primo pensiero va al tuo Signore.
Guardi il braccio sinistro.
Non pulsa. Non duole.
Il marchio nero, inciso sulla tua pelle, sembra un semplice tatuaggio.
Fai un sospiro di sollievo.
Ti alzi. Esci dalla stanza.
Ti guardo. I miei occhi ti seguono fin dove possono.
Vorrei fermarti. Chiederti dove vai.
Non ci riesco.
Rimango distesa. Le lacrime agli occhi.
Forse, io ho più paura di te.
Anzi. Io ho più paura di te.
Ho paura ogni volta che esci di casa. 
Ogni volta che non torni per cena.
Ogni volta che apro gli occhi e non sei al mio fianco.
Ho paura ogni volta che ti guardo dormire, così nervoso.
Ogni volta che ti svegli, così agitato.
Non sai quanto vorrei che tutto questo finisse.
Che Voldemort non tornasse mai più.
Vorrei che quel marchio sparisse dal tuo braccio.
Che nostro figlio non sapesse niente.
Vorrei solo un po' di pace per te, per noi.
Mi scende una lacrima. Riga la mia guancia, fino al mento.
Dove sei?

Sono passati pochi minuti, ma a me sono sembrati un eternità.
Sento i tuoi passi. Si avvicinano. Ti vedo.
Sento il mio cuore accelerare.
Un altro lampo illumina la stanza.
Mi guardi. Resto immobile.
"Narcissa..." sussurri il mio nome.
Torni a letto e ti avvicini a me.
Vedi la scia lasciata dalla lacrima sul mio viso.
L'asciughi con una carezza. La tua mano è delicata, sulla mia pelle.
Mi sorridi, quasi beffardo.
"E' tutto a posto"
Mi tranquillizzi. 
Appoggi la testa al cuscino e chiudi gli occhi.
"Lucius..." mi lascio scappare, in un sussurro.
Li apri di nuovo. Mi guardi. Mi ipnotizzi.
"Ti amo" riesco a dire, con un filo di voce.
Rimani un attimo in silenzio.
Vedo un sorriso, appena accennato, sulle tue labbra.
"Lo so".