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Autore: Kirakim    05/11/2013    2 recensioni
Jonghyun è un ragazzo povero che deve proteggere la sua famiglia.
Infatti la guerra sta distruggendo la sua vita,ma ancora non sa che sarà proprio lui ad innescare la bomba che farà scoppiare una guerra ancor più terribile.
L'amore spesso non si comanda e Jong si era innamorato della persona sbagliata.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Capitolo 38- "Contrattacco"

Le ore passavano inesorabili e il cielo lentamente cancellava il buio lasciando spazio alle prime luci dell'aurora.
Un alba che nella mente di tutti faceva aumentare la paura.
Rain radunava le truppe e gli uomini più valorosi di Seul del "Giù" erano fieri al fianco del Leader.
Con orgoglio marciavano verso il confine silenziosi,mentre le donne e i bambini scortate dall'anziana del villaggio si rifugiavano nelle campagne più lontane.
Mogli e madri che non sapevano se dopo quel giorno avrebbero rivisto i loro cari.
Stringevano tra le mani collane,anelli o magliette,doni che gli erano stati dati prima di partire per lo scontro.
Coccolavano questi oggetti come fossero amuleti,come fossero le persone stesse che con l'immaginazione potevano continuare a sentire vicino a sè.
Mina si sedette su un masso poggiando entrambe le mani sulla propria pancia che sembrava diventare sempre più pronunciata col passare dei giorni.
Chiuse gli occhi e la sua mente iniziò a vagare tra i pensieri più orribili.

"Conoscerai tuo padre.." si ripeteva,sperando di non dare a quel bimbo che ancora portava in grembo lo stesso destino di Jonghyun,che non ricordava il viso del papà se non grazie ad un'unica foto sfocata.
Sospirò,era quella la sua paura,di perdere le persone che più amava,di non riuscire a dare un fratello e un padre alla creatura che era ignara di quello che stava succedendo,e beata cresceva ricoperta d'amore materno.
Ma quel sentimento minuto dopo minuto si tramutava sempre più in paura e terrore.
"Mina.." sussurrò l'anziana prendendole la mano.
"Si?.." alzò lenta la testa incrociando lo sguardo sereno della signora.
"Tu conosci Rain,tutti noi sappiamo che ce la farà,sappiamo che riporterà i nostri figli da noi,perchè tu,proprio tu hai il cuore pieno di dubbi?..
Tu che dovresti essere calma..tu..che dovresti dire "Ce la faranno" alle donne che attorno a te piangono..sei la loro roccia,il loro esempio.."
Mina scosse la testa e si asciugò gli occhi che senza preavviso avevano iniziato ad inumidirsi.
"Quale esempio?..quale roccia?"
"Mina..tu hai saputo rialzarti dopo aver perso l'uomo che amavi,hai cresciuto un figlio fantastico,hai avuto il coraggio di ricominciare a vivere..".
La donna ascoltava le parole volare fuori con un filo di voce dalle labbra dell'anziana.
La sua saggezza e tranquillità lentamente riempivano di gioia il cuore della madre.
"Ha ragione..Rain e Jong ce la faranno..".

Ormai il mattino bussava alle porte degli abitanti di Seul del "Su" che in riga nella piazza del paese la riempivano con urla che avrebbero intimidito chiunque.
Il Comandante Lee intento davanti ad un microfono ad incitare il proprio esercito poggiò una mano sulla spalla di Kibum che sussultò a quel contatto.
"Distruggiamoli!!" urlò alzando il pugno in aria.
Il figlio deglutì e guardò attentamente quelle persone davanti a sè.
Uomini e ragazzi pronti ad uccidere senza pietà i loro simili,per quale scopo poi?
Per il potere? era davvero un motivo così valido?.
Scosse la testa,vide Boa in prima fila con le mani congiunte e lo sguardo triste.
Sembrava dirgli "Ribellati!".
Continuò a guardarla e sospirò, "Non posso.." pensò tra sè e sè.
Voltò lo sguardo,vide Kai e al suo fianco baekhyun.
"Onew" si chiese sussultando.
I suoi occhi lo cercavano senza trovarlo,non si dava per vinto,ma l'amico non c'era, "Dove sei?".

L'esercito guidato da Rain si posizionò davanti al confine,erano le 10.00 del mattino,in anticipo rispetto l'ora prevista per l'attacco.
Le guardie sulla vecchia diga sgranarono gli occhi,più di 1000 uomini impugnavano la loro arma tenendoli sotto tiro.
Un soldato del "Su" si voltò verso l'altro.
"Corri! avvisa il Comandante!"
Urlò con voce tremante e gli occhi spiritati.
Questo non se lo fece ripetere due volte e si mise a correre prendendosi i capelli tra le mani.
Rain si fece largo tra la sua gente,a destra Jonghyun teneva la pistola ben salda nella mano e Onew a sinistra faceva lo stesso.
"Chiamate Lee!" urlò il Leader intrepido.
Gli sguardi della decina di guardie che sorvegliavano il confine si fecero cupi vedendo in lontananza un altro centinaio di uomini unirsi all'esercito del "Giù".
Rain aveva chiamato tutte le persone che aveva conosciuto durante il tempo in cui era stato lontano da Seul e queste si erano unite per aiutare il loro amico a salvare il proprio paese,come lui in precedenza aveva fatto con loro.

La guardia instancabile ancora correva verso il "Su" fino ad arrivare nella piazza.
Si fece largo tra la folla e raggiunse il Comandante inchinandosi al suo cospetto.
Lee lo guardò, "Soldato!" disse con tono autorevole.
"Signore,il "Giù" sapeva dell'attacco!, sono al confine e hanno un esercito di più di 1000 uomini.
"Cosa?" sbraitò.
"Non so signore..non so come abbiano fatto!..ma c'è Rain con loro".
"Rain?..è tirnato?..sei sicuro?"
"Sicurissimo Signore!"
Il Comandante lanciò un urlo di rabbia e battè i pugni al muro.
"Come può essere!!! Chi è la spia?? trovatemi la spia!!" continuava ad urlare fuori controllo.
"Padre.." sussurrò Kibum cercando di placare la situazione.
"Padre rimandiamo l'attacco..siamo inferiori numericamente..non possiamo farcela.."
Lee si voltò di scatto verso il figlio e gli diede una sberla in pieno volto,facendolo cadere a terra.
"Sei un codardo!".
"Pa..padre.."
"Io ho un idea migliore..ora! tutti al confine!"
Urlò contro al proprio esercito che subito si mise in marcia.
"E tu..alzati!!non farmi vergognare di essere tuo padre!".
Il ragazzo si alzò trattenendo dentro l'odio che provava in quel momento,il segno sul suo viso pulsava evidente,si portò una mano alla guancia e si mise in marcia verso il confine.

Il rumore di voci e passi era sempre più chiaro alle orecchie di Rain.
"Stanno arrivando" disse voltandosi verso Jong con sguardo sereno.
"Sei pronto?" gli chiese.
"Si...prontissimo".
  
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