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Autore: Madness in me    05/11/2013    1 recensioni
“Va tutto bene, va tutto bene. Butteremo la cenere di quei quaderni in qualche secchione, più tardi. Quel mostro non può uscire da lì, Hope, quante volte ancora dovrò ripeterlo ? Lui non ti farà del male. Te l’ho promesso. Ti ho promesso che non ti avrebbe toccato, che non sarebbe mai uscito fuori da quelle pagine e così sarà."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Avenged Sevenfold, My Chemical Romance, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Fourteen.

 

 

Zafira POV

 

Presi felicemente la sciarpa che Selene ci aveva regalato per Natale. Era davvero soffice.
Mentre Matt portava in camera Selene che gli si era addormentata in braccio, tutti gli altri salirono, accoccolati gli uni con gli altri.
Io e Zacky rimanemmo in salotto ancora un po’.
C’era un silenzio imbarazzante, non accadeva quasi mai.
Lo interruppe lui, porgendomi un regalo.
‘..B..Buon Natale, amore mio.’
Presi il regalo, lo scartai con cura, facendo attenzione a non strappare o rompere qualsiasi cosa ci fosse dentro il pacchetto.
‘Spero ti piaccia.’ Disse, con voce un po’ tremante.
Diavolo, non lo avevo mai visto così… ansioso ?
Finii di aprire il regalo e sul mio volto si stampò un sorriso a 32 denti.
Lo guardai, lo baciai e lo strinsi, abbracciandolo il più forte che potei.
Era un bracciale d’argento, dentro c’era scritta la data di quando ci eravamo conosciuti ed era scritta con una tale delicatezza che non avevo mai visto prima.
‘Io… io grazie! Davvero. Io… io però non ho nulla che posso darti. Cioè, non ho nessun regalo, adesso..’
Appena lo dissi, Zacky mi prese per mano, con l’altra sua mano mi tirò il mento in su e mi diede un bacio. Da lì, capii subito ciò che desiderava.
Sorridemmo all’unisono, mi passò avanti e mi trascinò fino in camera, tenendomi per mano, come fa un fratellino con la sorellina più piccola per non perdersi.
Entrammo in camera, io fui l’ultima ad entrare e così chiusi la porta.
Alzai lo sguardo e vidi Zacky davanti ai miei occhi, che mi sorrideva, ma non un sorriso qualsiasi… era quel sorriso che lui dedicava solo a me. Era quel sorriso che sfoggiava quando era con me. Era il suo sorriso più sincero. Ed era per me.
La mia reazione fu spontanea. Gli saltai addosso, abbracciandolo il più forte che potevo, facendogli perdere l’equilibrio e cadendo entrambi a terra. Feci in tempo ad avvolgergli le mie mani intorno alla testa, per evitare che si facesse male.
Ci guardammo entrambi, sorridendoci non appena incrociammo lo sguardo.
Mi alzai, aiutando Zacky ad alzarsi da terra… quando ad un tratto mi lanciò sul letto.
Scoppiai a ridere, senza un perché. Volevo ridere, perché stare con lui mi faceva bene.
‘Vado al bagno.’ Annunciai.
‘Ti aspetto qui, fai con calma.’ Rispose.
Mi alzai dal letto, entrai al bagno, chiusi la porta e mi accasciai a terra.
Non sapevo cosa fare. Ero nel panico più totale.
Alla fine non avevo mai provato a fare nulla di simile, era praticamente la mia prima volta.
Mi guardai allo specchio.
Milioni di pensieri mi invasero la testa.
Pensai ‘sono abbastanza per lui ? Vado bene ? La mia faccia è okay ? Lui sta bene con me ? E’ felice ?’ e cose così, insomma.
Rimasi due minuti e fissare il vuoto nello specchio poi mi risvegliai dal mio ‘sonno’, uscii dal bagno e trovai Zacky sorridente che mi aspettava seduto sul letto.
Mi avvicinai a lui piano piano, mi abbassai un po’ per baciarlo quando lui mi prese e mi tirò giù sul letto mettendomi su di lui, ed iniziammo a baciarci come mai prima d’ora.
Iniziò a sfilarmi la maglietta che avevo, e io feci lo stesso con la sua.
Durante il bacio, iniziai a slacciargli la cintura dei pantaloni che aveva addosso, fu un po’ complicato ma ci riuscii.
Dopo alcuni minuti, i nostri vestiti erano sparsi per la camera, i nostri corpi nudi si strusciavano per scaldarsi.
Iniziammo di nuovo a baciarci, staccandoci ogni tanto per riprendere il fiato.
Si staccò, si mise sopra di me ed iniziò lentamente a spingere il suo membro in me.
Era sorprendente il fatto che riuscivo a non alzare la voce.
Zacky aumentò il ritmo, scatenando una serie di gemiti da parte di entrambi.
Se avessi avuto delle unghie lunghe probabilmente avrei bucato le lenzuola, o la pelle della sua schiena per quanto stavo stringendo.
Nel mentre si avvicinò e, tra un gemito e l’altro, mi sussurrò ‘ti amo’, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Rallentò di colpo, per poi riprendere.
Per poco non urlai.
Non dal dolore, ma dal piacere che tutto ciò mi stava provocando.
Si fermò, si avvicinò a me, mi baciò e poi si tolse da sopra di me.
Mi si mise di fianco, era senza fiato anche lui.
Ci girammo entrambi a guardarci, eravamo abbastanza sudati.
Non dicemmo niente, ci scambiammo sorrisi e occhiate.
Era la seconda volta che potevo vedere tutti i lineamenti e tatuaggi presenti nel suo corpo.
La prima volta che vidi il suo corpo, fu qualche mese prima, quando si stava facendo la doccia e per sbaglio ero entrata in bagno, non avrei mai pensato che ci fosse stato lui a farsi la doccia.
Quel giorno però non me lo ero gustato al massimo.
Era così bello, ogni suo tatuaggio era meraviglioso.
‘Possiamo dormire abbracciati ?’ chiesi, con timidezza.
‘Non c’è nemmeno bisogno di chiederlo.’ Rispose.
Sorrisi nel sentire quelle parole. Mi appoggiai al suo petto e le sue braccia mi avvolsero in un caldo e tenero abbraccio, mi lasciai cullare da loro per addormentarmi.
Mi svegliai dopo poco per la gola secca che avevo.
Sciolsi lentamente l’abbraccio con Zacky, togliendo le sue braccia attorno a me senza svegliarlo.
Guardai l’ora sul cellulare e segnava le 03:00.
Mi alzai lentamente dal letto, uscii dalla camera e scesi le scale.
Accesi tutte le luci, il buio non faceva per me.
Arrivata nella cucina, aprii il frigorifero e presi dell’acqua.
Era inverno, lo so, ma le cose fredde a me piacevano sempre, in qualsiasi stagione o ambiente.
Bevvi dalla bottiglia, dato che solo io prendevo l’acqua ghiacciata, se non qualche volta Matt, ma non ci schifavamo, alla fine eravamo fratelli.
Riposi l’acqua nel frigo e mi voltai.
Buio.
Qualcuno aveva spento le luci.
Di solito era Brian a farmi scherzi del genere, quindi supplicai Dio che fosse lui.
‘Paura, amore mio ?’
Non potevo vedere, ma potevo sentire.
‘’Amore mio ?’ Amore mio cosa ? Ma fammi il piacere. Che cosa sei venuto a fare qui ? Sai meglio di me che tanto perdi, tanto meglio starsene buoni.’
‘Oh, credi che dicendo di fare il bravo io ubbidisca ?’ disse facendomi il verso. ‘Hai capito proprio male, Zafira. Non sono più quella frana di prima. Sai perché sono qui, no ?’ tuonò Nate.
‘Cosa vuoi ?’
‘Ma come ? Non lo sai ? Mi deludi così! La tua morte, cos’altro secondo te ? Voglio sentire con i miei denti la carne lacerarsi, assaggiare il tuo sangue e, perché no, fare un pasto
completo con i tuoi organi.’
Ero come bloccata, non riuscivo a muovermi, nemmeno ad urlare.
‘Vuoi vedere una cosa meravigliosa ?’ sentenziò, finendo con una risata.
Accese la luce e, quello che vidi, era ciò che non volevo che accadesse.
C’era lui, con i suoi occhi neri pieni di odio, che mi fissava ridendo. La prima cosa che notai in lui, fu la sua camicia. Non era mai sporca, e se lo era, la cambiava immediatamente. Ma questa volta, no. E non era uno sporco qualsiasi, era sangue.
Guardai dietro di lui, vidi un corpo avvolto di sangue.
Zacky giaceva immobile sul pavimento, sembrava non respirare.
La mia reazione fu quella di fiondarmi da Vee, ma Nate mi fermò, prendendomi per la gola e attaccandomi al muro, continuando a fare pressione sul mio collo per non farmi passare l’aria.
Mi girai verso Zacky e non c’era più.
Capii solo in quel momento che era stata un’illusione.
‘Maledetto bastardo.’ Riuscii a dire.
‘Come ? Non ti sento.’ Ribadì divertito lui, schiacciando di più la sua mano contro il mio collo.
Sentii dei passi scendere lentamente le scale.
Mi girai per vedere chi fosse, ma a quel punto non respiravo più e la vista si annebbiò di colpo, facendomi svenire.

  
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