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Autore: Ghoster    05/11/2013    0 recensioni
Nel regno di Saen gli umani hanno ormai dimenticato la magia,dopo anni di guerre e distruzione,e forse qualcosa è rimasto... dal ritorno di una setta antica alle battaglie che hanno fatto la storia del regno,due ragazzi dovranno affrontare i nemici che tutti credevano morti e fare scelte che influiranno sul destino di tutti...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guerra,fuoco,freddo…tutto si stava distruggendo sotto la forza distruttiva di quell’uomo. Ma poi si sentì un grido e tutto si distorse lentamente…
Layn si svegliò all’improvviso -sempre quello stupido incubo-pensava tra sé e sé.  Erano ormai tre anni che faceva quell’incubo ed erano tre anni che non riusciva a dormire tranquillamente. Il ragazzo si sdraiò sul letto,erano solo le sei di mattina e il sole stava sorgendo,ma non aveva sonno così decise di prepararsi e di andare al fiume,prima di andare a scuola con i compaesani.
Il villaggio di Treecant era un paesino tranquillo lontano dalle grandi città e dalla capitale,Tricolax. Era lì che dodici anni prima Banik e sua moglie Karas si erano trasferiti per cercare riparo dalla guerra che stava per scoppiare a pochi chilometri dal confine con il regno di Saen. Un anno dopo Banik e Karas avevano avuto un figlio e lo chiamarono Layn. Ma già dai primi anni della sua vita Layn diffidava dagli altri bambini di quel posto e stava sempre in disparte: aveva qualcosa di strano,qualcosa che gli altri bambini percepivano. Layn capì subito cos’era. A cinque anni sapeva fare piccole scintille di fuoco semplicemente schioccando le dita. Nessuno lo sapeva,a parte lui e la madre,che era scomparsa misteriosamente durante un viaggio insieme a suo fratello,intrapreso quando Layn aveva solo sette anni per vendere mercanzia,verso la capitale.
Layn si guardò allo specchio: un bel ragazzo abbastanza alto per la sua età,con i capelli castani che gli ricadevano di lato e sorretti da una fascia di stoffa. I suoi occhi erano grigi,ma accesi e penetranti con una luce che rifletteva ciò che pensava. Si vestì come al solito: una giacchetta che copriva una maglia a maniche corte,un bracciale che era stato fatto per lui dalla madre e delle scarpe in pelle legate con un laccio. Poi si ricordò -è domenica,non devo andare a scuola- ma volle fare comunque la passeggiata al fiume.
Il padre stava dormendo e decise di non svegliarlo,così prese una fetta di pane,del latte e si incamminò silenziosamente...
 
  
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