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Autore: FreDrachen    05/11/2013    3 recensioni
A due anni dalla distruzione della setta si verificano strani omicidi che portano il marchio degli Assassini.
Ma Learco oltre a scovare i Superstiti, dovrà fare i conti con il ritorno a Makrat di Leah contessina di Damilar, sua amica d'infanzia.
Quello che non sa è che la ragazza nasconde un oscuro segreto dentro di sé, che potrebbe trascinare nuovamente nel caos il Mondo Emerso.
Dopo La Morte delle Ombre, una nuova guerriera, nuove emozioni, nuova suspense.
Spero che possiate amare questa storia come avete amato la prima:)
Vi aspetto in molti a recensire;)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dubhe, Learco, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
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CAPITOLO 2


PASSATO 1

Rewar seduto sulla sponda del letto osservava sua figlia intenta a ciucciarsi il pollice.
L'altra era stata rapita quella notte. Al suo posto nel lettino c'era una pergamena su cui scritto una richiesta di riscatto esorbitante.
Perché avevano rapito lei e non l'altra?
La sua primogenita era nata senza problemi. I fatti erano crollati alla nascita della seconda. Sua moglie era morta per un'emorragia violentissima.
Per questo odiava la sua figlia minore, Fenula. L'altra no, non si era macchiata di una colpa tanto tremenda.
Pagare il riscatto era fuori discussione. Lui era un re con una reputazione da difendere, e non poteva abbassarsi a prendere ordini da dei comuni plebei.
Per questo non fece niente, e lasciò la figlia in balia dei rapitori.
 
«E se il re non pagasse?». Runako uno dei rapitori ravvivò il fuoco.
Dalmar il capo scosse la testa.«Stiamo parlando dell'erede al trono, zucca vuota. Farà di tutto per riottenerla, e noi diventeremo ricchissimi».
Runako sorrise al pensiero. Non sarebbero più stati braccati,  e avrebbero vissuto il resto della loro vita nel lusso più sfrenato.
Lo scalpiccio di zoccoli in avvicinamento lo riportò alla realtà.
«Capo, rumore di zoccoli».
Dalmar parve soddisfatto.«Il Re finalmente si è deciso».
Un ruggito li fece trasalire, e in un batter d'occhio si trovarono circondati da soldati armati di lunghe spade affusolate e protetti da armature nere. Erano i soldati dell'esercito di Dohor di ritorno dal campo di battaglia.
«Bene, bene. Cos'abbiamo qui?»domandò con tono beffardo quello che sembrava il capo. Sedeva su un drago verde cupo dalle ali nere come la pece.
Li squadrò attentamente da sotto l'elmo. Solo dopo un po' si decise a toglierlo, rivelando di un uomo sui trent'anni. Aveva un viso dalla barba sfatta castano scuro, occhi nocciola venati di severità.
Puntò loro contro la spada.«Due avanzi di galera, ecco cosa».
Dalmar e Runako trattennero il fiato. Era Abhik conte di Damilar, uno dei migliori combattenti al servizio di Dohor.
Il vagito potente di un bambino gli fece distogliere gli occhi dai due uomini, che tornarono a respirare.
«Mio Signore»iniziò con tono servile Dalmar.«non vogliamo recarvi disturbo. Ci permetta di ripartire con la bambina».
«Di chi è?»
L'uomo non capì.
«La bambina stupido! Di chi è figlia?»tuonò Abhik furente.
«Mi-mia, Mio Signore»balbettò Dalmar terrorizzato.
«Credi che non capisca quando qualcuno mente?». La voce di Abhik era ora fredda e tagliente.
«Non ho mentito, Mio…»la frase gli morì in gola.
A un cenno di Abhik, un suo sottoposto lo trapassò con la spada.
Runako si buttò a terra.«Pietà Mio Signore. Pietà».
Non si fece ammorbidire. Il corpo di Runako cadde a terra con un tonfo.
Abhik scese con agilità sorprendente, per uno che indossava l'armatura, dal suo drago e prese delicatamente in braccio la bambina che per tutto quel tempo non aveva smesso di piangere disperata. A contatto con il visino morbido, provò un'intima tenerezza. La bambina smise finalmente di piangere e lo fissò con occhi azzurri acuti come quelli di un rapace. Accarezzò delicatamente quella piccola testolina con qualche sparuta ciocca ramata.
«Va tutto bene piccola. Sei al sicuro ora».
La bimba emise un versetto buffo, come se avesse capito ciò che le stava dicendo e provasse a rispondere.
Abhik sorrise intenerito. Tenendo sempre con se la bambina salì in groppa al suo drago che si alzò in volo.
 
Raggiunsero Makrat in tre giorni. Si presentò davanti a Dohor con la bambina ancora tra le sue braccia ora assopita.
«Porto buone notizie Maestrà. Abbiamo infranto il blocco dell''esercito della Terra della Notte. Vorrei ottener il permesso di procedere con la conquista di Narbet».
Non aveva alcun bisogno di informare il re, ma gli sembrava una forma di ubbidienza.
«Permesso accordato Abhik, amico mio»rispose il re visibilmente soddisfatto.
Abhik si inchinò per ritirarsi, ma la voce di Dohor lo bloccò.
«Chi è questo bambino che ti porti appresso?»
«L'ho salvata da due tipi loschi. è stata sicuramente rapita, ma non sappiamo a chi. Fino a quando non troviamo i suoi genitori vorrei tenerla con me e mia moglie. Le farebbe molto piacere dato che non può avere figli».
Dohor annuì.«Molto bene Abhik. Puoi andare».
 
Raggiunse la sua villa a Damilar in neanche un giorno. Non vedeva l'ora di riabbracciare la moglie.
Atterrò nel cortile principale. Lei era lì avvolta in un morbido scialle. Aveva lunghi capelli neri e occhi come l'ebano, era sottile come un giunco e di salute cagionevole. I genitori di lui l'avevano persuaso a non sposarla, ma Abhik era stato irremovibile. Si era innamorato del suo sorriso aperto e sincero, della sua dolcezza in ogni cosa che faceva, ma soprattutto della sua semplicità.
«Ananya»mormorò commosso.
«Abhik, sei tornato finalmente». La sua voce era lieve come una brezza estiva.
«Si tesoro. Resterò qui solo qualche giorno. Poi dovrò ripartire per il fronte».
Detestava quando quei straordinari occhi si incupivano.
«Ma non sarai sola». Le porse il fagotto.«Durante il viaggio di ritorno ho salvato questa bambina». Notò le lacrime raccogliersi intorno agli occhi della moglie.«Non ho avuto cuore di abbandonarla. Potremo allevarla noi e crescerla come se fosse nostra figlia».
«Abhik». Ananya era commossa.«è il regalo più bello che potessi farmi. Donarmi ciò che gli dei mi hanno negato».
Abhik le baciò la mano delicatamente.
«Allora a te l'onore di sceglierle il nome».
Ananya sorrise.«Si chiamerà Leah».

Angolo dell'autrice:hola:) Questo è un capitolo del passato...di chi? Di Leah, naturalmente, la nostra nuova protagonista:) Questa storia infatti è articolata in modo diverso dalla precedente. Mentre la prima è legata in qualche modo al libro originale, questa è una cosa a se stante. E in più capitoli del "presente" si altelneranno a quelli del "passato". Insomma uno stile tutto nuovo.
Ringrazio RayaFee e magicadark007 che hanno recensito, e continuo a  invitare chi la segue anonimamente di dare un parere della storia:)
Un bacio e alla prossima,
Drachen
   
 
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