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Autore: Blossom_Sarah    05/11/2013    0 recensioni
Una lettera di una figlia a sua madre.
Una lettera di cui una figlia sente il bisogno di scrivere.
Una lettera che una mamma spera di ricevere.
Una lettera che non raggiungerà mai il destinatario ma che rimarrà tesoro custodito del mittente.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Martedì 5 Novembre, ore 18.31
Cara mamma,
non so neanche io come cominciare quest’inutile lettera.
Continuo a scrivere e cancellare, scrivere e cancellare.
Continui  a dirmi “Se hai tempo apri i quaderni!”
Oh, non sai dire altro tu… io sono lì, che mi contorco sul letto in preda al dolore e tu ripeti quella maledetta frase e sbuffi. Sarcasmo del cazzo.
 “Sto male troppe volte” per i tuoi gusti, non sono più credibile.
E arriva un’altra volta , quella dolorosa fitta al petto. E poi seguono : tachicardia , affanno, fitte alle tempie.
Oh, sto benissimo io.
In questo mondo non si è più liberi neanche di stare male, di piangere, non si è più liberi neanche di morire.

-
Un’improvvisa fitta al braccio mi costringe e stringere la mano intorno ad esso e mi maledico immediatamente perché brucia molto di più. Lo guardo e vedo una lunga linea verde e blu che coincide con la mia vena e penso subito a ieri quando mi hanno infilato quella maledetta flebo per un’intera giornata, senza risultati.
Tento di fare un respiro più lungo ma un’altra fitta me lo spezza come il vento tempestoso spezza una fragile canna di bambù.
Mi alzo , mia madre mi guarda ritornando quasi subito sul suo libro, e mi dirigo verso il bagno. La melodia triste e commerciale di un cantante tedesco  risuona nella mia camera dove mio padre si aggiunge a quella musica incalzante con l’incessante suono del martello e la mia testa rischia di andare a fuoco.
Chiudo velocemente la porta del bagno rigirando la chiave per tre volte poi lascio che i miei vestiti cadano sul tappeto infeltrito di quel bagno stretto e piccolo.
Riguardo il livido dell’ago nel braccio, degli orribili segni rossastri sul petto dovuti agli elettrodi dell’elettrocardiografo, la mia pancia,i miei fianchi, il viso grigio, le labbra screpolate, i capelli in disordine,le occhiaie.
Apro la finestra e lascio che il vento freddo di Novembre sfiori il mio corpo. Sospiro ed entro nella doccia dove il getto d’acqua bollente mi travolge.
Oh come scendono  più calde e veloci dell’acqua le mie lacrime!
Quelle maledette e dolci lacrime che vorrei potessero scivolare via portandosi dietro tutti i miei dolori, tutte le mie preoccupazioni, tutte le mie colpe.
Mi rannicchio e mi raccolgo su me stessa come un embrione, ma questo non è servito a nulla. I dolori sono rimasti tutti lì , compressi in quell’inutile corpo.  
E penso ai suoi capelli, ai suoi occhi, alle sue mani,alle sue labbra, alle sue maledettissime orecchie che mi fanno impazzire, ai suoi piedi , a lui.
Penso a tutti i “Tranquilla tesoro, passerà!” , “Ti capisco,piccola” e tutte quelle frasi che mi hanno solo sfiorato l’orecchio, perché quelle non mi servono… a me servono i fatti. A me serve quell’amica che se sa in che condizioni sei , non perde tempo e si fionda in camera tua non quella che che ti riempie di parole.
E penso alla mia famiglia che per quanto possa volermi bene non fa nulla per dimostrarmelo e al contrario dimostra solo indifferenza.
Penso a me, che non ho più una speranza, che non ho più una personalità, che non ho più un’anima.
E assisto alla trasmigrazione di quella parte di anima, che mi era rimasta dentro , nel corpo di una persona che non è a conoscenza della mia esistenza. E mi lascia solo una sola parte di quella, quella difettosa.
E tutto si accumula nel mio corpo che non è in grado di sopportare altro.
Come andrà a finire?
Mi sono sempre chiesta quale sarebbe stata la mia fine. Arrivata a questo punto, qual è?
E ancora. Un’altra fitta.
Oh , è il freddo. Mamma hai ragione tu, è solo un colpo di freddo.
In fondo , cosa pretendo… che una mamma capisca cos’ho dentro? Ma quanto sono ingenua.
Esco dalla doccia, mi rivesto ed esco con una delle scuse più comuni. Lascio che il vento avvolga il miei capelli ancora umidi e tiro fuori una sigaretta dalla borsa.
-
Oh mamma, quanto vorrei poterti dire che non è il freddo ma solo la mia anima che non può più sopportarmi e spinge per uscire fuori , tormentata dai miei innumerevoli dolori. E’ stanca di soffrire , lei.
Quanto vorrei dirti che ho solo bisogno di uno “Stai bene? Cos’hai?” , ma uno di quelli detti col cuore non quelli soliti di routine.
Quanto vorrei poter dire che il dolore mi assale ogni volta che mi maledico per essere nata per ultima perché non ho alcun’intenzione di veder morire sotto i miei occhi te, papà, e le mie tre dolci sorelle…
E tengo dentro tutto, mamma , anche il fatto di voler mettere fine alla mia vita. Non posso farvi del male,mamma,non lo meritate.
E andrà così , continuerò a soffrire al posto vostro.
Oh mamma, non esiste nessuno che possa liberarmi.
Guardo la sigaretta consumarsi tra le mie labbra e la invidio. Oh si , mamma. La invidio.
Perché? Perché lei , nonostante rilasci sostanze dannose , ha la possibilità di cessare di esistere senza colpe.
E invece io ,mamma, è come se cessassi di esistere e rinascessi con il doppio dei dolori senza rendere felice nessuno.
Mi dispiace che tu non possa leggere questa lettera,mamma.
Ma questa è solo un’altra che scriverò e senza rileggere, la brucerò lasciando che il fumo e la cenere volino in alto confondendosi con i nostri respiri.
Perché è così mamma, respiriamo i dolori e i problemi senza rendercene conto, fino a quando questi non invaderanno i nostri sogni ,li renderanno incubi e li trasformeranno in realtà
 
Un bacio, un’inutile figlia. 
 



*Spazio autrice*
Salve ragazze! 
Sono ritornata con questa lettera. Diciamo che ho ripercorso la mia reale giornata... è stata piuttosto triste.
Ok,non importa.

Ci ho messo davvero me stessa in questa OS e spero possiate apprezzarla almeno quanto l'abbia apprezzata io.
Recensite sia nel bene che nel male (modalità prete : On. Lol) 

Bene, io fuggo! Devo prendere delle compresse per questo cavolo di dolore al petto!!

Un bacio a tutte :*
Sarah.

 
  
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