Nota dell'autrice:
Ho notato in alcune
recensioni che vi è stato un fraintendimento nel collocare il capitolo "In
questo momento": il capitolo in questione trova la giusta ambientazione
durante i dieci giorni concessi da Cell prima
dell'inizio del torneo.
Mi scuso per essere stata
imprecisa, spero che abbiate comunque apprezzato e che non si ripeterà più.
Desolata: mi inchino alla
vostra comprensione :-)
Breaking The Habit - Linkinpark
Memories consume
Like opening the wound
I'm picking me apart again
You all assume
I'm safe here in my room
Unless I try to start again
[Bridge:]
I don't want to be the one
The battles always choose
'Cause inside I realize
That I'm the one confused
[Chorus:]
I don't know what's worth fighting for
Or why I have to scream
I don't know why I instigate
And say what I don't mean
I don't know how I got this way
I know it's not alright
So I'm breaking the habit
I'm breaking the habit
Tonight
Clutching my cure
I tightly lock the door
I try to catch my breath again
I hurt much more
Than anytime before
I had no options left again
[Bridge:]
I dont want to be the one
The battles always choose
'Cause inside I realize
That I'm the one confused
[Chorus:]
I don't know what's worth fighting for
Or why I have to scream
I don't know why I instigate
And say what I don't mean
I don't know how I got this way
I'll never be alright
So, I'm breaking the habit
I'm breaking the habit
Tonight
[Bridge:]
I'll paint it on the walls
'Cause I'm the one at fault
I'll never fight again
And this is how it ends
[Chorus:]
I don't know what's worth fighting for
Or why I have to scream
But now I have some clarity
to show you what I mean
I don't know how I got this way
I'll never be alright
So, I'm breaking the habit
I'm breaking the habit
I’m breaking the habit
Tonight
Rompendo l’abitudine
I ricordi consumano come se
aprissero delle ferite. Mi metto da parte di nuovo, tu presumi che sia al
sicuro qui nella mia stanza. A meno che non provo a ricominciare di nuovo. Non
voglio essere quello che viene sempre scelto dalle
battaglie perché dentro ho realizzato che sono io quello confuso. Non so per
cosa valga la pena di combattere o perché devo urlare,
non so perché provoco e dico quello che non penso, non so come sono diventato
così, so che non va tutto bene, quindi sto rompendo l’abitudine stanotte.
Tenendo stretta la mia cura, serro la porta, provo a riprendere fiato, soffro molto
più di qualsiasi altra volta prima, e di nuovo non mi erano rimaste
possibilità. Lo dipingerò sui muri perché sono quello da incolpare, non
combatterò mai più ed è così che finisce.
Non so per cosa valga la pena di combattere o
perché devo urlare, ma ora ho un po’ di chiarezza per mostrarti cosa intendo,
non so come sono diventato così, non starò mai bene, quindi sto rompendo
l’abitudine, rompendo l’abitudine stanotte.
ROMPENDO L’ABITUDINE
Seduto ai piedi del letto,
sento i colpi incessanti sulla porta di quella terrestre.
Non mi lascia in pace nemmeno
in un momento così delicato: più di una volta le ho ordinato di andarsene, ma
lei non si è lasciata intimare dal mio tono adirato, e ha continuato a
supplicarmi di aprirle la porta.
Le mie orecchie non possono
sopportare tali rumori, soprattutto la sua stridula voce: nel vano tentativo di
attenuare il chiasso che proviene da fuori me le tappo con le mani.
Ma è tutto inutile, la sua
presenza esterna continua a piombare all’interno di queste mura, sono giunto
alla stregua della sopportazione… a quanto pare sono
un perdente in tutto e per tutto.
<< Si può sapere che
diavolo vuoi? >> la fulmino appena le apro la porta.
Bulma sguscia sotto il mio braccio teso, riuscendo ad
introdursi nella stanza:
<< Chi ti ha detto di
entrare, esci subito!! >>
Nonostante il mio tono
perentorio, Bulma rimane al centro della camera con
le braccia conserte, scuotendo il capo decisa.
Non potrei sopportare la
vista di nessuno in questo momento, figuriamoci la sua… non voglio che mi veda
in questo stato.
Il mio corpo reagisce ai
sentimenti tumultuosi del mio stato d’animo: la mascella mi si serra, le mani
mi si chiudono a pugno, il mio corpo è percosso da tremiti; in due passi le
sono vicino, la sollevo da terra deciso a buttarla
fuori.
Ma intuisce le mie intenzioni
e come sempre mi anticipa mettendomi le braccia al collo, sfrega una guancia
contro la mia…ed è un capogiro eterno, non riesco ad andare contro la mia ragione soprafatto dai sentimenti che questa volta
hanno la meglio.
Prima di metterla a terra
chiudo nuovamente a chiave la porta, infine incontri suoi occhi:
<< Dimmi ciò che vuoi e
poi lasciami in pace! >>
<< Io non voglio
vederti così! >> quasi urla decisa, riuscendo a
sostenere il mio sguardo glaciale.
Quella donna riesce a
sorprendermi sempre: la vedo dinnanzi a me, non accenna ad andarsene, non mi
vuole lasciare da solo… l’ho lasciata incinta e a parte riconoscere il figlio
che portava in grembo non ho mosso un dito per aiutarla, il mio carattere difficile
e i miei barbari modo non l’hanno scoraggiata, la
sofferenza che sono riuscito ad impartirle non l’ha scalfita come mi
aspettavo…lei è rimasta al mio fianco…ed io mi chiedo il perché.
<< Ma mi spieghi, una
buona volta, cosa te ne importa? >> la mia voce risuona alle mie stesse orecchie confusa.
La vedo ammiccare un mezzo
sorriso avvicinandosi a me:
<< Quando capirai,
razza di testone, che ti amo?! La tua sofferenza mi
spacca il cuore! >>.
Le sue parole mi mettono,
metaforicamente, in ginocchio: amore, questa è la vera arma che sfodera contro
di me, brandisce le sue carezze come una spada, mi trafigge con i suoi baci,
fino a che stanco e distrutto…soccombo.
***
Me ne sto sdraiato sul letto,
il capo abbandonato sul grembo di Bulma, mentre i
ricordi mi consumano aprendomi delle ferite:
Eccolo Trunks
davanti i miei occhi, ecco come Cell lo annienta,
eccolo cadere rigettando sangue dalla bocca…eccomi lanciarmi contro il nemico
invano.
<< Sei al sicuro nella
tua stanza…è tutto finito! >>
La voce di Bulma, pacata e soave, mi riscuote leggermente dai miei
incubi: una parte della mia anima è qui con lei…ma
l’altra, quella logorata dal mio orgoglio, è ancora sul campo di battaglia
ingurgitando polvere.
Mi tornano alle orecchie le
accuse che tutti quei smidollati hanno mosso contro di me, ed in un certo senso
hanno ragione: io ho permesso che Cell acquisisse il
corpo perfetto provocando la morte di Karoth in un
secondo momento, ho agito d’istinto, il mio orgoglio ha soprafatto come sempre
la ragione.
E ulteriore
sconfitta me l’ha impartita involontariamente quel mezzosangue di Gohan: un moccioso “plebeo” è riuscito ad annientare quell’esaltato di Cell; mentre
io, il fiero principe dei sayan, in tutta questa
storia le ho solo prese: non combatterò più, ora come ora non trovo un valido
motivo per continuare a farlo...sono stanco di essere il combattente delle
guerre perse.
Soffro come mai prima mi era
successo, nemmeno il dolore freddo della morte mi ha lacerato così in
profondità…niente è al suo posto, non mi piace affatto.
Stanco chiudo gli occhi, la
pelle liscia della sua mano sulla mia fronte mi dà sollievo cullandomi, a
quanto pare la terrestre è l’unica a darmi il conforto di cui ho bisogno: corpo
si rilassa, la testa smette di pesare quintali… non so cosa mi sia successo,
non so perché sono diventato così…però so che non
starò mai bene, quindi rompo l’abitudine sta notte…e tra le sue braccia calde e
morbide trovo conforto nel sonno.
Lorigeta: ma che scherzi, tu che ti inchini al mio cospetto?? Sono io che dovrei farlo, avendo ricevuto tali
apprezzamenti da un'autrice brava come te, grazie della recensione.
Nana987: ma sono io che devo
ringraziare te!! Cosa farei io senza la mia fidata fan
(non che amica "virtuale")?
Davvero mi si riempie il
cuore di soddisfazione davanti a tale entusiasmo...Grazie!
Veggylink94: Grazie, sono
contenta ti sia piaciuta la mia raccolta.
Lilac: Ma grazie, sono contenta di riuscire ad emozionare
anche una scrittrice talentuosa come te...sono contenta!
Bulma90: Non saprei, forse sto diventando come lui?? Dai scherzi a parte,
grazie mille per la recensione, come sempre mi riempie di gioia.
Maryana