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Autore: lapervincachescoppietta    05/11/2013    2 recensioni
Dal prologo.
Era l’unica ormai,dove la tecnologia predomina, era l’unica che credeva ancora nel valore dei libri; era l’unica che andava nei negozi d’epoca per comprare dei pezzi di carta che per lei erano come un tesoro.
vi ho un pò incuriosito? Allora leggete!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi, dopo un periodo di tempo interminabile aggiorno anche questa FF; non ho molto da dire, solo vi lascio alla lettura. 

Sofis_



-Daki? Esci dalla biblioteca devi andare a scuola! –
-Aspetta Willow! Devo finire di leggere questo libro mi manca solo una pagina! –
-Non voglio arrivare in ritardo per colpa tua! – Daki quando leggeva odiava essere disturbata, entrava in un mondo tutto suo, molto spesso dove non esistevano computer e dove poteva incontrare i suoi migliori amici. Finì la pagina di quel libro, “Il signore degli anelli” , il medesimo che leggeva, ma in fondo aveva tutti i libri che voleva e tutto il tempo, i compiti erano stupidi, lei era ad un livello più alto degli altri.
-Sono pronta! – Prese la borsa con il computer all’interno e scese nel piano di sotto, dove trovò suo fratello e sua sorella che l’aspettavano per andare in quel surrogato di scuola; nei libri gli studenti si lamentavano dei compiti e delle lezioni noiose, ma la verità era che lei avrebbe voluto frequentarle quelle lezioni noiose.
- Devi passare meno tempo in biblioteca, prima uscirà del fumo dalle tue orecchie! – Velocemente si avviarono verso la porta.
- Perché dovrei smettere di leggere? Non voglio diventare uno di quegli automi che sono i miei compagni, anzi dovreste essere voi a leggere di più! –
-Lo sai che non leggo più molto da quando Lei è morta. –
-I libri sono il mio nascondiglio, cosa credi mi abbia aiutato quando è successo? – Disse Daki con voce triste. Sua madre era morta un anno prima; da allora le ore che Dakota passata in biblioteca erano aumentate, mentre Willow ci passava sempre meno tempo.  Suo fratello ha smesso di parlare, raramente dice qualcosa, non è mai stato un lettore, ma ama i libri storici e forse è per questo che molto spesso dice di voler rivoluzionare il mondo, è soprattutto di questo che parla. Dice che le monarchie venivano molto spesso distrutte dalle rivolte, ma lui è uno solo.
Per il resto del tragitto restarono in silenzio, finché davanti a loro si presentò la loro imponente scuola, vetrate bellissime e trasparenti danno sulle aule, cioè più che aule sono sale computer, LIM, portatili e tutto ciò che può esserci di tecnologico, ma ciò che Dakota desidera veramente sono i quaderni e i muri con le dediche lasciate da migliaia di studenti, impossibili da trovare nelle pareti linde della sua scuola. Non portava libri a scuola, troppo pericoloso;  si poteva finire in prigione per questo e queste non erano prigioni come quelle di una volta, da dove si scappava con un buco fatto con una forchetta, ma erano prigioni con intricati sistemi elettrici che ti davano la scossa se provavi a toccare i vetri.
-Ehi! Daki! – Selena poteva essere considerata una delle migliori amiche di Dakota, nonostante fosse molto stupida, le voleva bene, in fondo era solo un’altra vittima di quel mondo.
-Ciao Lena, come va? –
-Bene, e tu? Non dirmi che stai ancora pensando a quella storia di cui mi hai parlato l’altro giorno? –
-No, è stato solo un momento di pazzia. – Era vero, voleva sfogarsi, non riusciva a trattenersi, voleva solo parlare con qualcuno, ma non doveva farlo poteva condannare tutti con una sola frase. – Come va con tua madre, avevate litigato se non sbaglio. –
-Si è scusata. – Con un’alzata di spalle liquidò il discorso; aveva un brutto rapporto con la madre, litigavano spesso, per inutili sciocchezze; Dakota con sua madre non lo aveva mai fatto, parlavano e viaggiavano, ogni anno in quel periodo prendevano il treno e andavano a trovare la nonna che viveva lontana da loro di molti kilometri.  Dakota adorava viaggiare, era al secondo posto tra le sue passioni; avrebbe sempre voluto visitare quella parte di mondo che una volta era l’Europa, in particolare l’Italia, nei libri che leggeva veniva descritta in modo bellissimo.   
- Qualche volta dovreste provare ad andare d’accordo. – Borbottò.
- Quest’anno ci vai a trovare tua nonna? –
-Non lo so, non ci sarebbe nessuno con me; Lei non c’è più, non ci sarebbe nessuno con me. –
-Meglio! Saresti da sola per la prima volta! Magari potesse essere così anche per me. –
-Vorresti che tua madre fosse morta? –
- Sarebbe tutto molto più semplice, meno litigate e la casa tutta per me, il paradiso! Purtroppo però lei non è malata. – Disse con uno sbuffo. Selena era l’ingenuità in persona, come si poteva volere che un genitore morisse, ma Daki non era sorpresa, se lo aspettava da Selena. 
Le chiacchiere non continuarono, la campanella suonò subito dopo.  
Le ore di scuola passavano molto lentamente per Dakota, le facevano male gli occhi a forza di stare davanti al computer.  Con i libri era diverso, non avevano schermi luminosi e non si bloccavano; una volta i libri e i computer erano stati “uniti”, si chiamavano e-book. Non che le interessassero, quando leggeva Dakota amava sentire le pagine fra le dita e il leggero fruscio che producevano quando cambiava pagina, l’odore dei libri, poi, era inimitabile, profumavano di vecchio e di antico, acquisivano il profumo di chiunque li sfogliasse. Le dispiaceva un po’ qualche volta di non poter condividere questo passatempo con altri che non fossero la sua famiglia, ma era vietato leggere come poteva mettere in pericolo tutti quelli che l’amavano? 

Piaciuta? Sentite, voglio fare un piccolo annuncio, se vi piace bene, ma se pensate che questa FF sia una cavolata assurda ditemelo, ok? Vediamo se vi piace dopo qualche capitolo. 

Sofis_

PS Non sono sempre così negativa!!

 
  
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