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Autore: PhoebeRiddle    05/11/2013    1 recensioni
E' Halloween! Quale miglior notte per fare uno scherzo terrificante? Chi mai potrà essere la vittima dei Malandrini questa volta? E se fosse proprio un Malandrino la vittima dei Malandrini?
Genere: Comico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Era la notte di Halloween.
La festa in Sala Grande era finita da poco. I quattro Malandrini e Lily, ormai ufficialmente fidanzata con James, erano riusciti a sfuggire alla vista della McGranitt  la quale controllava che ogni studente rientrasse nel proprio dormitorio.
Col favore della confusione attraversarono il cigolante portone d’ingresso e corsero alla volta della Stamberga Strillante, usufruendo del solito passaggio sotto il Platano Picchiatore.
- M… Ma… S… Sirius… siamo sicuri che… che… voglio dire… è la notte di… d-d-di… di Halloween… sai… gli spiriti…
- E piantala Peter! Passi tutte le notti di luna piena in compagnia di un lupo mannaro e ti fai spaventare dalle voci che circolano sulla sera di Halloween?! – sbottò Sirius – E’ una notte come le altre!”
- O quasi – disse sottovoce Remus, provocando dei risolini da parte di Lily e James, prontamente soffocati.
La stanza più grande della Stamberga era illuminata dalla luce della luna quasi piena che entrava dalle finestre.
I cinque si sedettero al centro, sul pavimento polveroso, e iniziarono a ricordare allegramente tutti gli scherzi che i Malandrini avevano fatto nel corso dei 6 anni e 2 mesi che avevano trascorso a Hogwarts.
Ad un certo punto, così, quasi innocentemente, Remus disse:
- Lily, sai che giorno è morto il Barone Sanguinario?
- Non si era suicidato il 31 ottobre? – rispose candidamente lei.
- Già! E oggi guarda caso ricorrono i 1000 anni dalla sua morte – guardò i compagni uno a uno. Sirius gli fece l’occhiolino, chiaro invito a continuare – Proprio l’altro giorno ero in biblioteca quando, sfogliando un libro del Reparto Proibito, ho scoperto che ogni 1000 anni dalla loro morte i defunti possono essere momentaneamente richiamati alla vita e gli si possono porre tre domande.
- Wow! – esclamò Lily, eccitata – Che dite, lo facciamo?
- Co… Co… Cosa? Ri…po…Riportare in vita il… il Ba … Barone Sanguinario?? – domandò Peter, a dir poco terrorizzato.
- Dai Codaliscia, non fare il fifone – sbuffò Sirius, guadando il compagno rannicchiato che si rosicchiava le unghie.
- Sì, è proprio un’idea fantastica… – disse James sbaciucchiando un po’ la fidanzata – … solo che non abbiamo il corpo – continuò, con espressione delusa sul volto, gli occhi però che ridevano.
- Non serve. Basta posare una coperta sul pavimento e richiamare lo spirito del morto. Quando lui arriverà, assumerà una forma corporea per qualche minuto, sotto la coperta, e ci risponderà – rispose Lunastorta, agitando in aria la mano con noncuranza.
- Fatta allora! – Lily balzò in piedi – Peter, vieni, aiutami a chiudere tutte le finestre della casa! – e lo trascinò fuori dalla stanza senza permettergli di ribattere, chiudendo la porta dietro di sé.
I tre Malandrini rimasti si misero subito all’opera: Sirius chiuse le imposte e accese candele in tutta la stanza, Remus appellò una scura, polverosa coperta di lana e un pallone, James si distese supino al centro della stanza e si tolse le scarpe.
- Dai Felpato, vieni ad aiutarmi! – bisbigliò Lupin.
Potter intanto aveva posizionato le scarpe in verticale dietro la testa. Sirius gli mise il pallone sui piedi, poi lui e Remus lo nascosero sotto la coperta.
- Lunastorta, almeno potevi appellarne una con meno polvere! Etciùùù!!
I due risero alla vista della nuvoletta di polvere che si era alzata con lo starnuto.
- James, muovi la testa.
Qualcosa si mosse lì dove sembravano esserci i piedi.
- Idiota! Ha detto la testa, non i piedi! – Sirius soffocò una risata.
- E io che ho fatto, secondo te?! – urlò sottovoce Potter da sotto la coperta.
- James – spiegò un divertito Remus – hai un pallone sui piedi che simula perfettamente una testa; invece dove c’è la tua testa sembrano esserci i piedi, grazie alle tue scarpe…
- Puzzolenti – aggiunse Sirius.
- Dicevo… Quindi, quando dovrai rispondere alle domande di Peter, dovrai semplicemente muovere avanti e indietro i piedi, stando attento a non far cadere il pallone. Pensi di farcela?
La finta testa fece un cenno di assenso.
- Ottimo! Fantastico! E’ perfetto! – esclamò Sirius.
- Ok Ramoso. Ricordati che non puoi parlare. E mi raccomando alla terza domanda – concluse Remus ammiccando a Black.
I due Malandrini si sedettero a qualche metro di distanza da James, gambe incrociate, mani sulle ginocchia, occhi chiusi, e cominciarono a salmodiare parole senza senso.
- Shaaaaan… Alahi sarassssh… Shaaaaan… Alahi sarassssh… Shaaaaan…
La porta si aprì cigolando e Lily entrò trascinandosi dietro Peter. Questi era a dir poco terrorizzato. Gli amici in trance che salmodiavano, la stanza illuminata dalla fioca luce delle candele sul pavimento, la coperta al centro sotto la quale si distinguevano le forme di un corpo umano.
- Do… do… dov’è… J… James?
- Bah, sono sicura che se l’è defilata perché aveva troppa paura. E’ sempre così, pieno di sé ma fifone come un coniglio. – La ragazza con non poca fatica convinse Codaliscia a posizionarsi a cavalcioni del corpo, rivolto verso la testa di questo. Poi andò a sedersi con gli altri due, formando un triangolo equilatero.
Il salmodiare a cui si era aggiunta la voce femminile proseguì per un paio di minuti, durante i quali Peter non smise un secondo di rosicchiarsi le unghie e di squittire spaventato.
Poi, il silenzio cadde, all’improvviso; i tre seduti aprirono gli occhi, scuri in volto, anche se non sapevano per quanto sarebbero riusciti a restare seri.
Fu Remus il primo a parlare, la voce innaturalmente profonda:
- Bene Peter. Abbiamo chiamato il Barone Sanguinario: ha risposto e ha accettato di mostrarsi a noi.
- M… Ma… si… siete sicuri che… - balbettò Peter.
- … che sia lui? – concluse Lupin al suo posto. L’altro si limitò ad annuire.
- Ti prego – intervenne Sirius – se sei il Barone Sanguinario, trova il modo per confermarcelo.
Silenzio.
- Ehm, forse non ha capito. Ti prego, Barone Sanguinario, se sei veramente tu, dimostracelo in qualche modo – riprovò Lily, sottolineando le ultime parole.
Ancora silenzio.
Lupin capì al volo che forse James non voleva muovere la “testa” se non durante le tre domande. Senza farsi vedere spostò la mano dietro la schiena e con un rapido colpo di bacchetta fece sbattere violentemente le ante del vecchio armadio che si trovava dietro di lui.
Codaliscia sobbalzò e lanciò un urlo. Lily si rialzò per costringerlo a rimettersi una gamba di qua e una di là del corpo, poi tornò al suo posto.
- Dai Minus, fagli la prima domanda – disse Remus – ma ricordati che potrà rispondere solo sì o no.
- E… E… cosa… cosa gli chiedo?
- Chiedigli… chiedigli se ha veramente ucciso lui Helena Corvonero – suggerì Lily.
- Hai… hai veramente… ucciso… tu… Helena Corvonero? – biascicò Peter terrorizzato.
Tutto era immobile.
Poi la testa sotto la coperta si mosse. Sì, l’aveva uccisa lui.
- Ok, ma questo si sapeva, che domanda inutile – disse Sirius, più che altro per distogliere l’attenzione da Lily che si stava soffocando per non ridere.
- Prova a porgli questa domanda – tentò Lupin, un luccichio negli occhi ambrati – Ha scelto di diventare un fantasma di Hogwarts come Helena per punirsi?
- Che? – Lily e Sirius lo guardarono con occhi sgranati.
- Ma sì, così è costretto a vedere ogni giorno quale atroce atto ha compiuto su chi amava – voleva proprio vedere come avrebbe risposto James.
Minus con molta incertezza formulò la domanda, poi attese.
La risposta si fece attendere, ma fu affermativa. In effetti, pensò Remus, simulare un no con la palla sarebbe stato difficile e rischioso.
- Povero, a che tortura psicologica eterna si è condannato – disse Lily tra le lacrime, lacrime però dovute alle risate che a stento tratteneva – Dai, l’ultima domanda pensala tu, Peter, cosa vorresti sapere dal Barone Sanguinario?
Lui in risposta scosse la testa, troppo terrorizzato per pensare.
- Allora fagli questa – esclamò Sirius, facendo sobbalzare Codaliscia per la sua improvvisa enfasi – Domandagli se è vero che odia i Grifondoro.
James attese che Peter formulasse la domanda con voce tremolante. Mosse avanti e indietro i piedi, e con loro il pallone. Poi tornò immobile. Sentì i suoi compagni alzarsi lentamente, immaginò le loro facce fintamente spaventate, chini, bacchette alla mano.
Il campanile di Hogsmeade suonò la mezzanotte. Poi tornò il silenzio più totale.
Remus sollevò un braccio – Peter! Fermo! Non muoverti, rimani fermo dove sei! E’ morto, non può farti null…
- BWAAAAAA!! – James si tirò su seduto, di scatto, urlando, e afferrò i fianchi di Minus che gli dava a schiena, convinto di fissare una testa, non sospettando che lì ci fossero invece dei piedi.
Codaliscia lanciò un urlo che esprimeva tutto il suo terrore, fece un salto degno di un canguro e cominciò a correre urlando per tutta la stanza. Non si rese neanche conto degli amici distesi sul pavimento in preda a sonore risate. Voleva uscire, ma la porta era chiusa a chiave. La sfondò andandole contro di peso e uscì nella notte, accompagnato da decine di pipistrelli che aveva disturbato con le sue grida.
Sirius, James, Remus e Lily passarono l’ora successiva a rotolarsi sul pavimento, le guance bagnate dalle lacrime che uscivano copiose, le braccia incrociate sulle pance doloranti. Se finalmente riuscivano a fermarsi, uno riscoppiava a ridere e tutti dietro. Quando si furono calmati, constatarono che era ora di rientrare al castello. Con fatica si alzarono, i polmoni provati dalle lunghe e sonore risate.
Durante il tragitto continuarono a ridere, descrivendo le facce di Codaliscia a James che, ovviamente, non aveva potuto vedere nulla da sotto la coperta.
Giunti al Cerchio di Pietra, Lily zittì i tre amici e tutti si misero in ascolto: le urla terrorizzate di Peter si udivano in lontananza, anche se sicuramente entro i confini di Hogwarts.
- E’ inutile andare a cercarlo, non lo troveremmo mai – constatò Remus – E’ meglio dirlo alla McGranitt.
- Ma sei pazzo?? – gli urlò James.
- Mica dobbiamo dirle che siamo stati noi! – disse Sirius ammiccando complice – Possiamo sempre dirle che eravamo fuori a cercarlo dopo averlo visto uscire per qualche motivo a noi sconosciuto e che non riuscendo a trovarlo abbiamo deciso che era meglio chiedere aiuto.
I quattro si incamminarono  verso il castello, nella notte di Halloween, la strada illuminata dalla luce della luna, il silenzio rotto dalle grida lontane di Peter.
- Certo che siete proprio cattivi col povero Minus!
- No: siamo. C’eri anche tu, Lily – James la baciò, osservato dalle zucche intagliate che sghignazzavano luminose sui muretti di pietra, quasi fossero a conoscenza del loro crudele quanto divertente scherzo terrificante.






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Questa storia l'ho scritta per un contest interno a un forum. Il tema era appunto uno scherzo terrificante, e per il mio ho preso spunto da uno che siamo soliti fare ai bambini ai campeggi estivi. Io non l'ho mai subito perchè facevo sempre parte del cerchio, ma vi assicuro che anche lì, al buio, con solo i lumini, c'era da farsela sotto. E le vittime ancora oggi ricordano l'enorme spavento che si sono prese all'epoca, quando avevano 9-13 anni xD Probabilmente nel racconto non sono riuscita a esprimere appieno il terrore che lo scherzo, se fatto bene, provoca alle vittime. Ma provate a farlo, se ne avrete l'occasione: è veramente terrificante, da farsela sotto dalla paura ;)


Spero comunque l'abbiate apprezzata!! E magari che apprezzerete anche le altre **

Ah sì, ne approfitto per ringraziare coloro che leggono le mie storie. Non faccio nomi (hhhhm....sorella....hhhm) anche perchè non li conosco xD Ogni giorno controllo le visualizzazioni, e ogni giorno mi sento realizzata se c'è anche solo una visualizzazione in più. Grazie, grazie davvero, perchè sento che un giorno, forse, potrò realizzare il mio piccolo sogno. Grazie.

 
   
 
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