Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: LucyInTheSky_Rory    06/11/2013    1 recensioni
Ci sono tre cose che sono indispensabili a Lucy per vivere: La musica, la famiglia e i milkshake. Quell’estrema dolcezza di cui ha sempre avuto bisogno nella sua vita, ma che sembra aver perso quando chiude le porte del passato e si trasferisce a Londra. Quando poi le sue tre cugine la coinvolgono in una nuova esperienza, Lucy sembrerà trovare quella dolcezza di cui ha sempre avuto bisogno in un semplicissimo ragazzo, o meglio, abbastanza complicato.
Dal capitolo 3:
'Dopo aver girato a vuoto per cinque minuti, riesco finalmente a trovare la porta, entro e ovviamente mi scontro con qualcuno, la mia solita fortuna. (..) E’ il ragazzo nel video che stavamo vedendo io, Ania, Beth e Amanda la settimana scorsa. (...)
Restiamo per qualche secondo a guardarci negli occhi, poi lui sorride.
Che cosa ho in faccia? Sembro un panda? Una mangusta?
«Ehm.. Porta sbagliata» mi dice, sorridente.
«Cosa?» rispondo confusa.
«E’ il bagno degli uomini» si spiega.
Ah, ecco.
Pensa ad una risposta, Lucy. Non devi sembrare imbarazzata.
«Lucy» dico, senza un motivo.
Il ragazzo mi guarda interrogativo.
«Lucy. E’ il mio nome» spiego.
«Come la canzone dei Beatles?» chiede.
«Come la canzone dei Beatles» confermo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

Lucy Pringston

Avete presente quando vi svegliate con l’intenzione di mangiare la Nutella, vi alzate, aprite il mobile e scoprite che il barattolo è vuoto?

E’ come se il mondo vi stesse cadendo sulle spalle, avvinghiandocisi forte.

Ecco come mi sento io ora.

Non so neanche perché sono venuta a questo provino nonostante sapessi che sarebbe andato una merda.

In realtà non so neanche perché trasferita a Londra a diciotto anni, senza diploma, per ‘un periodo di prova per la mia indipendenza’. Cosa mi passava per la testa?

Questi sono i momenti in cui, strano a dirsi, preferiresti il tipo di madre ‘FBI’ che non ti fa uscire neanche la domenica mattina, al tipo di madre ‘Sei cresciuta ormai, devi essere indipendente’.

Eh si, gente. Mia madre ha detto proprio quelle parole.

Ed ecco come mi trovo a Londra, ad un provino per un stage avanzato di canto (che è andato più che male), golosa di Nutella o qualsiasi cosa che mi aiuti ad evadere in un momento simile.

Mi congedo educatamente dal palco, sussurrando un ‘Vaffanculo’ appena fuori dal teatro ‘The Bridge’.

Ho pure dovuto farmi mezz’ora di autobus con la pioggia per venire qui.

Io amo la pioggia, e a Londra piove quasi sempre.

Io non mi bagno semplicemente, io la pioggia la sento.

Ma ora non riesco a sentire nient’altro che la delusione scendirmi per tutto il corpo, insieme alle gocce. 

L’unica cosa positiva in questo momento è la mia Canon.

Quindi, quando inizia a spiovere, decido di farmi il viaggio a piedi, ci metterò un’oretta, ma ne approfitterò per tirarmi su con un po’ di scatti e con un milkshake al cioccolato.

Milkshake.

Che bella parola.

Ho sempre amato i milkshake.

Dopo mezz’ora sto già sorseggiando il mio milkshake sulla panchina, mentre faccio qualche scatto al panorama di Londra.

Una foto in particolare mi colpisce.

Non è niente di speciale in realtà, mi sono limitata ad inquadrare dei passanti, famiglie, fidanzati, che guardano le vetrine dei negozi. La pioggia riflette le luci dei lampioni e dei semafori sull’asfalto.

La cosa che mi piace di più però è la luce.

Fredda, ma piacevole.

Come i miei occhi. Sono azzurri, ma non del colore del cielo primaverile, ricordano il ghiaccio.

Una decina di scatti dopo, il cellulare inizia a squillare.

Sono piacevolmente sorpresa quando vedo che è il numero di mia cugina Ania a chiamarmi.

Ai tempi del liceo ci sentivamo regolarmente, a volte l’andavo anche a trovare in Puglia.

Siamo sempre stati in buoni rapporti, ma ci siamo un po’ perse di vista.

L’ultima volta che l’ho sentita, si stava trasferendo al centro di Londra, io invece mi trovo in una piccola città di periferia.

Il nostro rapporto non è più come prima, ora ci vediamo solo quando andiamo in campeggio con tutta la famiglia ad Agosto, anche se quest’anno lei non è venuta.

Io e lei siamo molte diverse da molti punti di vista.

Ania è veramente bellissima.

La sua pelle olivastra, gli occhi da cerbiatta, i capelli castani, il fisico non troppo formoso, fanno capire subito che la sua è una bellezza mediterranea.

Io invece.. be, sono io, cioè il contrario di Ania.

Io ho quella fastidiosa carnagione pallida, lo sguardo freddo, una spruzzata di lentiggini e sembro tutto meno che solare. L’unica cosa che aiuta è la chioma bionda e riccia.

Ma in generale sembro proprio come mio padre, inglese, di Londra.

Con la piccola differenza che mio padre è veramente londinese.

Tuttavia, di carattere non sono affatto come sembro.

Sono una persona solare, solitamente di buon’umore, a meno che non mi arrabio. Lì si che sono un vero ciclone.

Forse è per questo che spesso io ed Ania litighiamo.

Ania spesso si comporta come io mi comporto in casi molti rari.

E’ schietta, si arrabbia molto facilmente e non da’ confidenza, ecco come si comporta con la maggior parte della gente.

Ma fortunatamente io non rientro in quella categoria.

Per questo che quando rispondo alla sua chiamata è abbastanza allegra.

«Lucy in the sky with diamonds..» mi canticchia dall’altro capo del telefono riferendosi alla famosa canzone di una delle mie band preferite di sempre, i Beatles.

«Buon pomeriggio anche a te, Ania» rispondo in modo tranquillo, facendomi scappare un sorriso.

«Sei in centro o a Farnham?» mi chiede senza giri di parole.

«A Farnham.. Perché? Cosa proponi?» le chiedo iniziando a capire le sue intenzioni.

 

Sono appena arrivata davanti alla casa che Ania ha affittato, è fra una fila di appartamenti completamente uguali, sono proprio i tipi di appartamenti che affittano gli universitari come Ania.

Le facciate dell’edificio sono di diversi colori, ma tutte sui toni del verde e del blu chiaro.

Mi avvicino e suono alla porta, ad aprirmi è un’Ania vestita come se dovesse andare ad una festa.

Appena mi vede mi abbraccia e subito mi fa segno di sedermi sul divano, mentre lei corre a togliersi le scarpe.

Poggio per terra la borsa con il cambio per dormire, alla fine Ania mi ha convinta a restare per la notte.

«Appena tornata da lavoro?» le chiedo.

Ania lavora come modella per una rivista di moda piuttosto famosa qui a Londra.

Penso che per  lei sia un lavoro perfetto.

Non lavora spesso, e per i pochi scatti a cui prende parte, è pagata veramente bene. Così ha tutto il tempo necessario per studiare per l’università.

Da quanto ricordo Ania divideva l’appartamento con altre tre ragazze che studiavano all’università.

Eppure ora non c’è nessuno in casa.

«Come mai non ci sono le altre ragazze?» le chiedo guardandomi intorno.

Ania si siede sul divano, esausta.

«Ah, loro si sono già laureate, se ne sono andate da qua. Ma non trovo ancora nessuna coinquilina. Ecco perché ti ho chiamata, ti devo proporre una cosa» mi risponde. Io sto zitta, aspettando che lei prosegui.

«L’ultima volta mi hai detto che stavi avendo un po’ di problemi economici» mi dice, vaga.

Non c’è niente di più vero.

«Si, hai ragione. Probabile che tornerò a Roma» confermo.

«Be, io avrei un’idea».

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: LucyInTheSky_Rory