Non sono abbastanza ubriaco

"Sono così ubriaco che potrei dichiararmi alla persona che amo senza neppure accorgermene." disse Fred, appoggiato alla spalla di Curtis Blaise Zabini.
"Quindi questo significa che sei innamorato di qualcuno?" lo apostrofò il ragazzo suo coetaneo, aiutandolo a sedersi su una panchina, all'aperto, a prendere un po' d'aria "Su, dì a zio Curty di chi si tratta."
Fred alzò il volto rosso verso quello dell'amico e avrebbe voluto dirgli che era lui quella persona. Abbassò di nuovo il volto: no, non era poi così ubriaco. Sperò che Curtis scambiasse le sue guance imporporate per un effetto dell'alcol.
Poi, prima che si rendesse conto di quello che stava succedendo, sentì un paio di labbra che si appoggiavano sulle proprie.
"Curtis, ma che...?" mormorò stupito.
"Io non ho bisogno di essere sbronzo per dirti che mi piaci, da molto tempo." gli disse, a un soffio dal suo viso, sorridendogli dolcemente.
Fred non riuscì a parlare, ancora stordito da quella dichiarazione inaspettata. Non si lamentò, però, del bacio ricevuto e Curtis decise che fosse uno sprone sufficiente per continuare e per unire ancora le labbra alle sue. Quando si staccò di nuovo, Fred capì che doveva dire qualcosa.
"Mi sento un imbecille. Non posso credere che sono mesi che ci giriamo attorno e non ce ne siamo accorti." Fred sospirò "Se questo è un sogno, non svegliarmi e se è un'allucinazione dovuta ai fumi dell'alcol, fammi bere ancora."
Curtis strofinò il naso contro quello dell'amico.
"Non è un sogno, e appena ti sarà passata la sbornia, capirai che neppure il Firewhiskie c'entra." lo rassicurò "Ti porto a casa, ora."
"Io non immaginavo..." cominciò Fred.
"Io invece ci speravo, anche se non ne ero certo." Curtis lo aveva interrotto "Ne riparleremo domani, con calma, a freddo."
Domani!? C'era un futuro per loro e, benché a Fred sembrasse incredibile, era stato l'altro a stupirlo con la dichiarazione. Era certo che quella notte sarebbe stata la più lunga della sua vita, l'attesa infinita di quello che doveva cominciare.