Under the rain
Salgo tutte le scale, una dopo l'altra. Una volta contai tutti gli scalini, quaranta scalini, quella volta era quando avevo litigato con Lui. E ancora una volta, come quella volta, salgo i miei quaranta scalini che inizio ad odiare.
Londra è stupenda da quassù, si vede perfino la torre.
Joss Stone canta dolcemente nella mia testa grazie al mio fedele iPod che porto sempre con me. Sento freddo, forse perchè ho solo un leggerissimo vestito di seta nero, corto, oserei dire cortissimo che mi sfiora la pelle, non importa - penso - ovunque c'è freddo senza di Lui .
E mentre rifletto sulle nuvole che si avvicinano mi accorgo che è davvero così,
Lui è il calore della mia vita. Adocchio il mio punto preferito sulla terrazza e
mi sdraio sul morbido divano bianco, che puntualmente mi ospita in quelle sere,
come questa sera, dove non ho nessuna meta, ho solo il mio amore in mano e il
mio cuore che preme l'acceleratore. A volte però sembra premere troppo, sembra
voler provare l'adrenalina di schiantarsi contro qualche muro, è proprio così
che adesso sento il mio cuore. Chiudo gli occhi, nemmeno lo spettacolo londinese
riesce a placare la mia voglia di Lui, di sfiorarlo, di chiedergli scusa. Scusa
per essere così tremendamente innamorata di Lui. Libero i miei piedi da quei
maledetti tacchi rossi e mi raggomitolo su me stessa. Il vento, prima quasi
impercettibile, adesso sembra aumentato, o forse sono solo i miei brividi, non
lo so, non capisco più nulla ad un certo punto. Apro di colpo gli occhi, quasi
se questi avessero previsto tutto, avessero previsto ciò, o meglio chi, si
sarebbe presentato davanti ai miei occhi. La mia bocca di spalanca per lo
stupore, davanti a me c'è Lui. E' venuto, nonostante io l'avessi trattato
malissimo. E' un sogno - dico a me stessa.
'' Eccomi '' mi dice con tono freddo, freddo come mai, e distaccato.
E' lì appoggiato al muro, con il vento che si dirama nei suoi capelli, mi guarda
in attesa di qualcosa, di un qualche mio movimento, di una mia reazione. Ed è
questa che mi manca, una reazione io non ce l'ho. Mi alzo ancora guardandolo
negli occhi, quasi volessi capire se è veramente reale, lì davanti a me. Cammino
lentamente reggendo ancora il suo sguardo e solo quando sono davanti a lui tendo
una mano per sfiorarlo, per sfiorare il suo cuore, e quando la mia mano tocca il
suo corpo mi rendo conto che è davvero lì davanti a me. Tolgo l'iPod dalle
orecchie che imperterrito continua a suonare.
Avrei voglia di parlargli, di dirgli qualsiasi cosa, non importa cosa.
Vorrei dirgli che mi dispiace, mi dispiace tanto, ma non ci riesco.
Allora faccio l'unica cosa che mi sento di fare, che il mio corpo mi chiede di
fare.
Così lo abbraccio, forte, quasi non volessi farlo andare via.
Ho bisogno di sentire ancora una volta il suo corpo vicino al mio, il suo calore
fondersi con il mio.
Per un momento, interminabile , non mi abbraccia, lascia le sue mani lunghe sui
suoi fianchi, ma quando con un sospiro mi stringe ancora di più a se, capisco
che in fondo non è poi così arrabbiato. E io in quel sospiro ci vedo tutto e
niente, quasi rassegnazione all'idea di riuscire a non stare con me, sospira
perchè non riesce a starmi lontano. E' Lui che rompe il silenzio.
'' Come sei bella - dice rotolando le sue dita attorno ai miei boccoli,
scendendo poi sulle mie guance rosse -dove sei stata? ''
'' Ad una festa '' dissi come se fosse una cosa stupida, perchè in fondo lo era.
'' Scusa.. '' riesco a dire in un soffio, rannicchiandomi sul suo petto che mi
avvolge, quasi a volermi proteggere.
Ma proteggermi da cosa?
'' Secondo te, vestita in questo modo, abbracciata a me in questo modo, dolce in
questo modo, posso io non perdonarti? '' dice sciogliendosi, finalmente, in un
dolce sorriso. Il suo tipico dolce e bellissimo sorriso.
Fa per baciarmi, ma mi scosto, non ancora convinta.
'' Scusa, scusa, scusa, scusa ... '' continuo a sussurrare guardandolo, cercando
di capire le sue emozioni.
Ride, come fa sempre. Ride della mia imperterrita insicurezza.
'' Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo.. , così va bene ? '' dice sorridendomi ancora
una volta.
'' Hai idea di cosa ti farei in questo momento? '' continua con un sorriso
malizioso sulle labbra.
Mi prende per mano, portandomi dentro, nel pianerottolo delle scale, per fare di
me ciò di cui io non ho idea.
Mi bacia e continua a farlo fino a quando, sentendo le gocce d'acqua cadere sul
pavimento della terrazza, io lo fermo.
'' Aspetta usciamo un momento.. '' dico trascinandolo fuori.
'' Ma sta piovendo! '' si lamenta. Ma è troppo tardi siamo già fuori.
'' Mi vuoi spiegare perchè sei voluta uscire, se sta piovendo? '' mi guarda
stranito, senza però lasciarmi la mano.
'' E' solo che.. è solo che non ti ho mai baciato sotto la pioggia e volevo
provare! '' dico tutto d'un fiato.
E dicendo così lo bacio, sentendo le sue labbra aprirsi in un sorriso. Mi stacco
e lo guardo, mentre la pioggia ha già bagnato tutti i miei capelli, e anche i
suoi.
'' Ma sai in quanti altre situazioni non mi hai mai baciato! ''
dice prendendomi in giro.
'' E' per questo che abbiamo una vita davanti per baciarci in ogni dove, in ogni
situazione.. ''.
'' Ti amo '' Lui.
'' Troppo? ''
'' Troppo''
'' Anche io '' dico compiaciuta.
E ci perdiamo in quello di cui nessuno ha idea.