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Autore: Teqvjla    06/11/2013    9 recensioni
-Devo andare..- disse lei, chiudendo gli occhi a quella sensazione meravigliosa che gli davano i suoi baci.
-No.. voglio che continui ad essere mia, stanotte.- disse prima di lasciare un bacio sulle sue labbra.
-Solo tua?-
-Solo mia.-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Just Mine





















“Hey pazza! Che fai?”


“Niente.. mi sto annoiando. :P”

“Ti va di uscire un po’?”

“Sì! Dove?”

“Fra due ore al Shimmy Coffe.”

“Ci sarò! Chiama le altre!”

“Ok.. a dopo!”
 




Poggiò il telefono sul letto e corse verso l’armadio. Proprio quello che ci voleva, una bella uscita fra amiche. Spalancò le ante facendo scorrere lo sguardo sui vestiti appesi in ordine di colore. Alla fine lo sguardo cadde su un capo blu, scuro. Lo prese.

Era un vestito. Non troppo corto, all’altezza del ginocchio, ne troppo scollato. Era diviso in due pezzi: la parte superiore era una canotta a righe bianche e blu; quella sotto era una gonna di cotone, lunga appunto fino al ginocchio, blu navy con tre bottoni sul davanti. Semplice e perfetto per un’uscita fra amiche.

Prese le sue nuovissime Vans bianche, posizionandole sul letto di fianco al vestito. Si avvicinò alla sua cassettiera, prendendo un cofanetti azzurro col coperchio verde, nel quale teneva i suoi gioielli. Scelse una collana a forma di rasoio con un cuore intagliato al centro, un anello doppio con la scritta “bad ass”, ed una serie di braccialetti colorati. Li mise sul letto di fianco al vestito.

Quando si trattava dell’abbigliamento era una perfezionista: le piaceva scegliere ogni cosa prima di prepararsi. Corse in bagno, chiudendo la porta alle sue spalle. Mentre era sotto la doccia stava già pensando a come avrebbe acconciato i capelli, qualcosa di semplice, e anche il colore dello smalto che avrebbe messo.

Dopo circa un quarto d’ora uscì dalla doccia con un asciugamano attorno al busto. Aprì il suo cassetto dell’intimo prendendone un completino blu chiaro, semplice, come lei d’altronde. La perfezione sta nella semplicità, questo era il suo motto. Indossò l’intimo, e il vestito, cominciando poi ad acconciarsi i capelli. Prese la spazzola, pettinando i lunghi capelli mori fino a metà schiena, per poi le gare due ciocche dietro con un piccolo fermaglio bianco, abbinato a tutto il resto.

Truccò gli occhi semplicemente con un filo di matita ed un po’ di mascara. Applicò velocemente lo smalto rosso fragola sulle dita lunghe e affusolate, soffiandoci sopra per farlo asciugare più velocemente. Indossò i braccialetti, l’anello, le scarpe.. e la collana. Diamine, non ci riusciva! Dannata le sue unghie! Le aveva così corte che non riusciva ad agganciarla dietro al collo, ed anche se ne avesse scelta un’altra il problema sarebbe rimasto, visto che tutte le sue collane avevano il gancio. Di farla passare sopra alla testa non ci pensava neanche, non voleva rovinarsi l’acconciatura.

-Nate!- cominciò ad urlare, chiamando il fratello. Silenzio.

-Nate! Vieni su per favore!- urlò di nuovo, non sentendo ancora risposta. Sbuffò, prendendo la collana e scendendo velocemente le scale di casa sua, fino ad arrivare in cucina, dove la luce era accesa. Si avvicinò.

-Nate, che cazzo, ti sta..- le parole le morirono in gola, quando vide lo spettacolo che si trovò davanti.

Un ragazzo, moro, dalla pelle ambrata, era girato di spalle, senza maglietta, scalzo, e con dei semplici pantaloni della tuta grigi.

-Ciao, piccola Didì.- la salutò lui, senza girarsi. La ragazza si risvegliò dal suo stato di trans. Entrò lentamente nella cucina, osservando il suo vicino di casa indaffarato ai fornelli.

-Che ci fai qui?- chiese, cercando di fare l’indifferente.

-Non si saluta più per caso?- chiese, il tono leggermente irritato.

-Ciao, Zayn. Come stai? Dimmi cosa ci fai qui.- fece lei, sarcastica all’inizio e decisa alla fine. Il moro sogghignò, senza farglielo notare.

-Oh, niente. Avevo voglia di fragole e cioccolata, ma a casa mia non ce n’erano, così sono venuto qui.- spiegò semplicemente, senza mai rivolgerle uno sguardo. Lei alzò gli occhi al cielo.

-Certo, ogni scusa è buona per venire in questa casa.- disse lei, sprezzante. Finalmente il moro alzò lo sguardo su di lei. I suoi occhi, di un colore indecifrabile, la colpirono all’istante, facendole vibrare ogni cellula.

-Ti da fastidio la mia presenza, per caso?- le chiese, fissandola ancora con quello sguardo brillante, divertito.

-N-no..- balbettò lei, scuotendo nervosamente la testa.

-Bene.- rispose semplicemente lui, togliendole lo sguardo di dosso. La mora sospirò. Non si era accorta di aver trattenuto il respiro, fino a quel momento. Possibile che quel ragazzo fosse così.. così.. così come, Dylan?

Aveva un potere così grande su di lei, sul suo corpo. Bastava solo un suo sguardo per farla sua. Completamente. Dalla punta dei capelli alla punta dei piedi. Completamente alla sua mercé. Perché? Perché si lasciava abbindolare così dal suo sguardo? Nessun ragazzo era mai riuscito a farla cadere ai suoi piedi, nessun uomo, nemmeno suo padre, era mai riuscito ad imporle qualcosa. Ma lui sì. Zayn ci riusciva. Sempre. Era come se ci fosse qualcosa nei suoi occhi, un qualcosa di magico, una punta di mistero, di tenebre, di paura. Ma non aveva paura di lui, aveva paura di se stessa, paura di mostrare qualcosa di sé che non le sarebbe piaciuto, di cui si sarebbe pentita.

-Dove stai andando?- le chiese, con quella voce calda e melodiosa. Lei puntò gli occhi sulla sua schiena, quella schiena scura e muscolosa, prima di rispondere.

-A.. prendere qualcosa con le mie amiche.-

-Mmh, interessante.- fece lui, spegnendo il fornello. -E ci vai così?- chiese, depositando il contenuto del pentolino su una ciotola. Dylan guardò come il cioccolato scuro colava nella ciotola.

-Così, come?- chiese ingenuamente, distogliendo lo sguardo.

-Vestita in quel modo..- rispose, posando nuovamente gli occhi sul suo corpo.

Lei si sentì il suo sguardo addosso. Cominciò a respirare affannosamente.

-Dov’è mio fratello?- chiese, sviando il discorso. Si portò un braccio sotto al seno, mentre con la mano dell’altro, appoggiato su questo, si pizzicava il lobo dell’orecchio. Uno dei suoi modi strani che stava d indicare il suo nervosismo.

-È uscito con la sua ragazza.. non penso tornerà molto presto.- il tono pacato con cui disse quelle parole le fecero rizzare i peli sulla nuca. -Rispondi alla mia domanda di prima.-  

-Quale domanda?- era tesa come una corda.

-Esci vestita così?- Chiese nuovamente, senza perdere la pazienza.

-Che cos’ho che non va?- aggrottò le sopracciglia, dando un’occhiata al suo vestito.

-Mmh.- fece vago, lasciandola leggermente interdetta.

-Vieni qui, Didì.- le disse. Lei s’irrigidì. Odiava quando la chiamavano in quel modo, ma quando lo diceva lui, era.. tutt’altra cosa. Sentiva ancora il suo sguardo addosso, bruciava sulla pelle in maniera quasi dolorosa, quanto piacevole.

-Dai, Didì, non ti mordo.- per un istante, le sembrò di sentire il suo respiro sul collo. Chiuse gli occhi, lasciandosi guidare da quella sensazione straordinaria.

E quando li riaprì, quasi non gridò dallo spavento. Il suo volto era a pochi centimetri da quello di Zayn, che ora la guardava con quello sguardo acceso di una luce brillante. Il moro sorrise, accecandola per qualche istante.

-Ci sono molte cose che non vanno..- asserì lui, soffiandole quelle parole sul volto. La ragazza fissò quella bocca carnosa a pochi centimetri dalla sua, tentata. Le mani di lui si avvicinarono ai suoi fianchi, prima di sollevarla e farla sedere sul bancone della cucina.

-Ad esempio, la scollatura. È troppo scollato..- fece, sussurrando, passando un dito sul petto, che si alzava e scendeva ritmicamente. La ragazza non osava alzare lo sguardo sui suoi occhi.

-E la gonna. È troppo corta..- disse, facendo scomparire le calde mani sotto la gonna del vestito, accarezzandole le cosce. Dylan sospirò.

-I tuoi capelli. Hanno un aspetto troppo selvaggio..- continuò, arricciando qualche ciocca della chioma scura della ragazza. Lei chiuse gli occhi, lasciandosi accarezzare dolcemente dalle sue mani esperte.

-La tua pelle. È troppo esposta..- passò le mani sulle sue braccia, facendola rabbrividire.

-Il tuo odore. È troppo invitante..- avvicinò il viso all’incavo del suo collo, annusandola.

-Il tuo sapore. È troppo dolce..- sussurrò al suo orecchio, prima di leccarne il lobo. Dylan gemette leggermente. Non riusciva più a contenersi.

-Le tue mani. Sono troppo morbide..- prese delicatamente le mani sulle sue, posandole sul petto leggermente scolpito.

-I tuoi occhi. Sono troppo splendenti..- mise due dita sotto al suo mento, facendole alzare lo sguardo, facendole incontrare il suo. Un miliardo di scariche elettriche colpì la ragazza. Schiuse leggermente le labbra, sospirando sulla sua bocca.

-Le tue labbra. Sono troppo sottili..- disse, carezzandole dolcemente col pollice.

-Tu.- sorrise leggermente. -Sei troppo bella, troppo perfetta, troppo delicata..- posò le mani nuovamente sui suoi fianchi, prima di spingerla violentemente al suo corpo.

Dylan sussultò da quell’ulteriore vicinanza, fissandolo negli occhi con una voglia inespressa.

-Sei troppo mia per uscire da quella porta. Troppo mia per essere vista, toccata, desiderata da altri. Troppo mia perché qualcuno possa annusare il tuo odore, ammirare i tuoi occhi,  volere la tua bocca, accarezzare la tua pelle. Sei troppo mia perché qualcuno possa sfiorarti, baciarti, averti, come solo io posso. Ecco che cosa c’è che non va.- ringhiò, prima di buttarsi sulle sue labbra, mordendole, succhiandole con veemenza, come solo lui poteva fare.

Dylan buttò le braccia al suo collo, lasciandosi trasportare da quel bacio, che aveva desiderato da tanto. Zayn fece che le gambe si attorcigliassero al suo bacino, prima di portarla fino in soggiorno, ed appoggiarla dolcemente su uno dei divani in pelle bianca.
Preso dalla foga del momento strappò il vestito di dosso alla ragazza, prima di avventarsi sul suo corpo, come se fosse stata l’unica cosa a tenerlo in vita. Accarezzò lentamente ogni parte di lei, sentendola sospirare piacevolmente. Non c’era tempo per i preliminari, lo sapevano entrambi. Non c’era tempo.

Rimasto spoglio, Zayn si spinse dentro di lei, mentre quest’ultima buttava il capo all’indietro. Non c’era tempo per andare di fretta, c’era solo tempo per contemplarsi a vicenda. Dylan continuava a farfugliare parole sconnesse, quasi senza senso, in preda al piacere. Il moro l’unica cosa che faceva era ascoltare i suoi sospiri, mischiati ai gemiti, mischiati al suo odore. Ed sua, tutta sua.

-Sei mia?- chiese affannato.

-Sono tua.- rispose a fatica.

-Dimmelo.- ringhiò, serrando gli occhi.

-Sono tua, sono tua, sono tua!- urlò, sfinita.
 
 










Il tempo scorreva intorno a loro. La testa di lui appoggiata al suo petto, mentre lei gli accarezzava i capelli corvini, dolcemente. Le dita di lui che accarezzavano lentamente la pelle sul fianco, senza mai stancarsi.

-Sono tua..- disse lei, nel silenzio.

-Lo sei..- rispose lui, sorridendo.

-Troppo tua..-

-Sì.-

-Così tanto che nessuno lo deve sapere, Zayn?- chiese, con un sorriso malinconico sul volto. Il bacio che lui depositò sul suo seno le fece chiudere gli occhi.

-Un giorno usciremo allo scoperto, piccola. Te lo prometto.- sussurrò, lasciando una scia di baci fino alle sue labbra.

-Devo andare..- disse lei, chiudendo gli occhi a quella sensazione meravigliosa che gli davano i suoi baci.

-No.. voglio che continui ad essere mia, stanotte.- disse prima di lasciare un bacio sulle sue labbra.

-Solo tua?-

-Solo mia.-



























♪♫
My little corner♫♪

Salve, gente!!

Non ho molto da dire, solo che non so da dove sia uscita questa "cosa". E' piuttosto strana, ma nonostante tutto ho deciso di pubblicarla. Ditemi cosa ne pensate, e magari, datemi un vostro parere personale. Sinceramente non so cosa dire. Non ho molto altro da aggiungere. Spero vi sia piaciuta, anche se ne dubito fortemente. 

Un beso, Aidi

 
  
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