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Autore: tesoro1996    06/11/2013    0 recensioni
Una ragazza italiana, Camilla Ferrari, vola a Los Angeles poco più che diciottenne e tre anni dopo vince l'Oscar come Miglior Attrice diventando così una star planetaria. Promette a se stessa che niente le impedirà di fare il suo lavoro e di emergere sempre sulle colleghe, per diventare una leggenda del cinema moderno. Henry Windsor, principe del Galles, capitano del esercito e scapolo più desiderato del mondo, è appena tornato dall'Afghanistan. Dopo gli innumerevoli scandali della famiglia e promette a se stesso di non innamorarsi di nessuna donna per continuare ad essere un soldato, senza regole e costrizioni.
Peccato che i due un giorno si incontrano a Londra e succede qualcosa che non va secondo i loro piani.
dal Cap. II
< So benissimo chi sei, Miss HoVintoUnOscarAVentidueAnni!> la interruppe Ben < Rimani fin che vuoi. Vero Harry? >
Il ragazzo non aveva ancora staccato gli occhi da lei < Certo. Come ha detto lui io son… >
< So come ti chiami, Altezza > lo schernì amichevolmente lei, richiamando la battuta del barista, e gli sorrise e lui ricambiò il sorriso.
< Io sono Ben. Purtroppo il mio nome non è mai stato scritto sul Times o su Vougue, ma sono il proprietario della baracca >
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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IT WILL RAIN ( FORTUNATLEY )
27 AGOSTO 2010
RIZT HOTEL, CAMERA 808, LONDRA
9:54 a.m.
Nella suite 808 del Rizt, Camilla, dopo aver congedato il fattorino che le aveva portato le valige in stanza, sfinita si buttò sul letto. Era arrivata appena un ora fa all’ Orly - un volo di 13 ore la faceva sentire uno straccio- e non voleva altro che dormire fino alle 6 di pomeriggio per poi prepararsi per l’UNICEF Gala a Buckingham Palace che si sarebbe tenuto 3 ore dopo. Però quel giorno a Londra splendeva un insolito Sole e il quartiere di Soho che intravedeva dall’enorme porta-finestra era un richiamo perciò si alzò dal letto e si diresse in bagno per lavarsi il viso e dopo aver indossato degli shorts bianchi,una camicia in denim e dei sandali senza tacco bordeaux ,prima di uscire dalla camera prese al volo la sua tracolla di Gucci e inforcò i suoi Ray Ban, si chiuse la porta alle spalle.

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27 AGOSTO 2010
BUNGALOW 21, SOHO, LONDRA
11:36 a.m.
< Piccolo Lord, quelle bottiglie di Martini non si sistemano da sole. Ma cosa diavolo facevi in Afghanistan, giocavi con le bambole?!> urlò dal magazzino Ben Hudson.
Il ventisettenne che aveva intenzione di inaugurare il suo nuovo locale nel centro del quartiere di Soho da lì a tre giorni e non ricordava bene perché aveva chiesto aiuto ad Henry. Certo, si conoscevano dalle medie e avevano condiviso la classe a Eaton ma proprio perché lo conosceva bene, sapeva che non avrebbe dato il massimo se si fosse alzato prima delle 10 di mattina e quel giorno era arrivato al Bungalow alle 8 a.m.
< Ehi amico, datti una calmata! Guarda che io sarei potuto stare in qualsiasi altro posto a Londra invece sono qui a fare il facchino. Lo faccio per la nostra amicizia.> urlò a sua volta Henry, seduto su uno sgabello vicino al bancone, leggeva il messaggio di suo fratello “Torno in tempo per il ballo. Notizia Importante, poi ti spiego.”
Ben ,nel frattempo, era tornato al bancone e poggiò una cassa di bottiglie di vodka. < Dai, almeno sistema queste nella mensola qui sotto.>
< Al tuo servizio, Sir > si alzò dallo sgabello e iniziando a sistemare le bottiglie. < Allora, come dice mio zio Andrea, come va la vita amorosa? > scherzò il principe.
< Ho conosciuto una ragazza, Bree, di Glasgow, carina: occhi neri, capelli biondi, corpo minuto ma a posto, solo, quando inizia a parlare…> Ben lasciò la frase in sospeso
dichiarò Henry
< Un giorno le ho chiesto se gli piaceva “i fiori del male”, lei pensava che fosse un profumo di Gucci> Dopo un istante di silenzio i due scoppiarono a ridere fino a quando furono interrotti da un tuono.
“Tempesta in arrivo!” Pensò Harry.
Ad alcuni sembrerà strano, ma quando Londra si sveglia con il sole, di primo pomeriggio inizia quasi sempre a piovere, soprattutto d’estate.
< E tu, vecchio mio, come sei messo a donne? Ormai hai 26 anni, sarebbe ora per la prima storia seria. Che dici?!> Lo prese in giro Ben.
< Lo sai amico, dopo il casino dei miei, l’ultima cosa che voglio è un nuovo scandalo internazionale. Il “far soffrire” l’ho nel DNA, poi cosa dovrebbe succedere? Una ragazza appare all’improvviso, io la guardo e mi innamoro perdutamente? Sono stato con troppe ragazze per pensare che potrebbe succedere anche a me.> disse il principe.
Ben stava per risponde quando qualcuno iniziò a bussare contro la saracinesca mezza chiusa del locale, si vedevano solo due bellissime gambe.
< Puoi entrare.> gridò il barista per sovrastare il rumore della pioggia insistente.
La ragazza si abbassò e entro nel locale e si tolse i lunghi capelli castani dal viso e rimase in silenzio stranita dallo sguardo dei due ragazzi. “Forse” pensò “mi hanno riconosciuta”.
Henry, dopo il primo attimo di sorpresa, la guardò con attenzione. Le lunghe gambe dorate, i pantaloncini bianchi resi quasi trasparenti dalla pioggia, la camicia che aderiva perfettamente al torace tonico, i lunghissimi capelli anch’essi bagnati dalla pioggia e il viso. Pensò di no aver mai visto occhi più belli: blu scuro, non il solito azzurro e uno sguardo così intenso da far abbassare il capo a chiunque.
< Scusate > iniziò Camilla < ma non mi aspettavo che piovesse così tanto e non ho portato un ombrello con me. Chiamo un taxi e me ne vado subito. A proposito, mi ch…>
< So benissimo chi sei, Miss HoVintoUnOscarAVentidueAnni!> la interruppe Ben < Rimani fin che vuoi. Vero Harry? >
Il ragazzo non aveva ancora staccato gli occhi da lei < Certo. Come ha detto lui io son… >
< So come ti chiami, Altezza > lo schernì amichevolmente lei, richiamando la battuta del barista, e gli sorrise e lui ricambiò il sorriso.
< Emh… > disse Ben < Io sono Ben. Purtroppo il mio nome non è mai stato scritto sul Times o su Vougue, ma sono il proprietario della baracca.> bofonchiò.
< Piacere Ben. Sono Camilla, complimenti per la baracca!> gli porse la mano e gliela strinse, poi si guardò in giro e vide il juke-box anni ’70 che Ben aveva voluto a tutti i costi < E quello, dove l’hai trovato? E’ fantastico!> strillò. Il barista guardò l’amico e disse < Vedi tu sei l’unico a cui non piace, lei, una delle donne più famose al mondo, lo trova fantastico> Poi si girò verso la ragazza e disse < In segno di gratitudine vado a prenderti un asciugamano dal magazzino così limiti i danni.> scherzò provocando la risata della ragazza e sparì dalla sala.
< E così, una grande star si spaventa per un po’ di pioggia? > La schernì il principe
Le labbra di lei si aprirono in un sorriso beffardo.< Primo: non è un po’ di pioggia, c’è il diluvio là fuori e secondo, io adoro la pioggia, più è forte e più mi piace ma farmi fotografare dai paparazzi con i pantaloni trasparenti, beh… vorrei evitarlo.> Lui scoppiò a ridere, gli erano sempre piaciute le donne con la risposta pronta, anche se erano sempre più rare.< Comunque sarebbero venute bene > disse quando smise di ridere.
< Che cosa? >
< Le foto di te con i vestiti trasparenti > rispose maliziosamente lui.
< Sei proprio un donnaiolo, anche se credevo fossi un tipo da bionde… > sbuffò lei, facendo finta di non aver sentito la risposta.
< Ho cambiato idea pochi minuti fa… > sussurrò lui.
< Su cosa hai cambiato idea > chiese Ben appena tornato dal magazzino con un paio di asciugamani.
< Riguardo ad un mio ex punto fisso. > gli rispose enigmatico l’altro, mentre il proprietario dava gli asciugamani alla ragazza.
< Ho chiamato il taxi, dovrebbe essere qui a momenti… >
< Non so come ringraziarti… davvero. > disse la ragazza.
< Beh, vieni dopodomani sera all’inaugurazione del locale. Ci sarà anche suo fratello con la fidanzata.> raccontò indicando Harry.
< Ci sarò. >
Dalla parte di strada della saracinesca si vedevano le ruote di un taxi.
< Oh, è arrivato. Grazie ancora, ci vediamo. > e si avviò verso l’uscita
< Hey > gridò il principe < Prometti che verrai. >
Camilla si girò e sorridendo disse < Non mancherei per nessun motivo al mondo. Voglio vederti all’opera, womanizer.> per poi uscire e salire sul taxi.
< Non avevo mai visto una così bella. Tu ? > chiese Ben.
< Non credo esista un’altra donna così bella al mondo.> commentò Harry, che fissava ancora la saracinesca.
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27 SETTEMBRE 2010
Orly Airport, Londra
03:08 p.m.
Kate e William erano appena atterrrati a Londra dopo aver trascorso tre settimane in Kenya.
< Home Sweet Home > cantilenò la ragazza. L’Africa era fantastica ma tornare a casa era come tornare a respirare.
< Già, Londra è incredibile, anche se devo ammettere che questa vacanza è stata la migliore della mia vita.> commentò sorridendo lui mentre scendeva dalla scaletta del jet dietro la sua fidanzata.
Quando lui le prese la mano sentì il freddo dell’anello di fidanzamento e gli tornò in mente la sera della proposta…

3 giorni prima

Era ormai sera inoltrata e i due avevano appena finito di cenare in un piccolo ristorantino vicino a Nairobi. Kate non era così felice da mesi, anche se la vacanza era agli sgoccioli: safari, feste, carezze, baci e notti lunghissime non si sentiva così amata da tanto tempo.
Quella sera però, non riusciva ad iniziare una conversazione decente con Will, che nemmeno fingeva di starla ad ascoltare.
< Ehi amore, tutto bene? > sussurrò accarezzando la mano del ragazzo con la propria, ridestandolo dai suoi pensieri.
< E’ tutta la sera che fai finta di ascoltarmi.> disse fingendosi infastidita.
< Eh? Oh scusa. Insomma io… dovrei chieder…> prese un respiro profondo, si alzò dalla sedia e si inginocchiò davanti a lei
 < Sto bene, il fatto è proprio questo: sto sempre bene con te. Quando ci siamo conosciuti,sette anni fa, diventammo amici, grandi amici poi divenimmo amanti fidanzati ma siamo rimasti sempre migliori amici e non ho mai incontrato una donna che ho amato come te, mia ragazza, mia amica, mia confidente, e desidero amarti per il resto della mia vita…> si fermò per tirar fuori dalla tasca dei pantaloni un cofanetto di velluto nero.
< Sposami Catherine, non chiedo altro…> detto questo aprì il cofanetto e la ragazza, che aveva già le lacrime agli occhi per la dichiarazione si commosse ancora di più quando notò che era l’anello di fidanzamento di sua madre, sapeva quanto era importante per lui.
In quel momento avrebbe voluto rispondere con una frase memorabile, con una battuta adorabile per smorzare la tensione ma, alla fine, disse solo < Sì >

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27 AGOSTO 2010
RIZT HOTEL, CAMERA 808, LONDRA
7:25 p.m.
Il make-up artist aveva appena finito di truccare il suo viso e Camilla si guardò nel grande specchio della suite: indossava un abito azzurro con dei dettagli in oro di Elie Saab, i lunghi capelli erano stati raccolti in un delicato chignon e due piccoli diamanti Bulgari alle orecchie.
Entrò in stanza Sophie, la sua manager che congedò il truccatore per poi concentrare lo sguardo sull’attrice.
< Sei una visione > sorrise dietro allo specchio < Però sbrigati che siamo quasi in ritardo. La limousine è già arrivata >
< Angie?> chiese Camilla
< Non preoccuparti la tua amichetta del cuore la vedrai direttamente là con il suo accompagnatore.> la prese in giro l’altra.
< Andiamo, allora>
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27 SETTEMBRE 2010
Sala degli Specchi,Buckingham Palace
9:27 p.m.
< Mi sento sempre un idiota in smoking. > si lamentò Harry, che si trovava nell’anticamera del salone in compagnia di William e di suo padre Charles,il quale per sbeffeggiarlo disse:  < Sempre meglio di quando indossi il kilt > facendo scoppiare a ridere il fratello maggiore.
< Ah. Ah. Ah. Molto divertente > borbottò e guardando William < Riderò molto quando  tra qualche mese ti sposerai in mondovisione per il matrimonio del secolo.>
< Non potrai ridere, perché starai al mio fianco, testimone.> disse il maggiore sorridendo.
< Davvero?!> Harry non era sorpreso della scelta del fratello ma era comunque felice della richiesta.
< Accetto solo se Kate è d’accordo >
< E’ stata una delle prime cose di cui abbiamo parlato dopo la proposta, beh, la mattina dopo la proposta.> sussurrò malizioso.< prima non abbiamo parlato granchè.>
< Faccio finta di non aver sentito.> disse Camilla Parker Bowles appena entrò nella stanza. Ormai i due principi avevano accettato da tempo la seconda moglie del padre, dopo aver compreso la dura imposizione della nonna, la Regina, al matrimonio i gioventù.
< Sei pronta cara ?> chiese Carlo e lui annuì < Voi ?>
< Abbiamo altra scelta ?> scherzò William
< No >
< Allora facciamo una grande entrata.> disse Harry facendo segno al cerimoniere di aprire la porta del Salone.

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27 AGOSTO 2010
Buckingham Palace, Londra
9:40 p.m.
Per Camilla fu davvero dura individuare Angelina poiché la sala da ballo era immensa e colma di gente. Poi la vide vicino ad una grande finestra nel suo elegante abito nero con i capelli sciolti e un paio di meravigliosi orecchini Cartier.
< Ciao > la salutò appena si fu avvicinata < Sei meravigliosa.>
< Anche tu, avevo voglia di vederti > disse prima di abbracciarla.
< E’ sempre strano vedervi insieme alle feste > disse Brad che le aveva raggiunte dopo aver parlato un po’ con Steven Spielberg. < Sembra sempre che da un momento all’altro parta la musica a tutto volume e iniziate a ballare come due sedicenni > Scherzò per poi baciare sulla guancia Camilla.
< Ciao Mils>
< Ciao, simpaticone.> rispose lei < A proposito, dov’è l’altro simpaticone? Quello brizzolato.> si stava riferendo a George Clooney, con cui aveva girato un film 5 anni fa e da allora erano molto in sintonia visto che tutti e quattro abitavano nella stessa via a Los Angeles.
< Sta facendo il giro di prova con la nuova ragazza… Em..St..Claire, si Claire.> disse Angelina < dovrebbe essere…> si guardò intorno < Oh, è là. Sta parlando con un uomo di spalle, non vedo chi è.>
< Va bene vado a salutarlo. Ci vediamo dopo piccioncini > sussurrò maliziosamente per poi dirigersi verso George.
< Buonasera, sono venuta a salutare il mio cinquantenne preferito >
< Quarantanovenne, in realtà. Ciao Mils. > la sua precisazione sull’età fece sorridere le persone con cui stava parlando,  così capì che era il momento delle presentazioni.
< Mils questa è Catherine Middleton, lei è Camilla Ferrari>
< So benissimo chi sei ho visto diversi film e mi sono piaciuti tutti.> disse Kate leggermente emozionata, aveva già preso parte a diversi ricevimenti ma Camilla Ferrari era una delle sue attrici preferite.
< Grazie, sei davvero gentile.>
< Scusatemi signore ma devo parlare un secondo con Quentin per un nuovo film, vogliate perdonarmi. Vieni Claire.>
< Oh mio Dio > mormorò Camilla quando vide che il vestito di  Claire era così trasparente da vedere l’intimo che indossava, molto sgradevole.
< Io me ne ero già accorta quando si era chinata davanti all’Ambasciatore peruviano per raccogliere un orecchino che le era caduto.> sussurrò Kate a bassa voce per poi scoppiare a ridere insieme all’attrice.
< Dovevi vedere la faccia di Peroza, o meglio della moglie…> disse ridendo di nuovo e ormai Camilla aveva le lacrime agli occhi.
< Posso immaginare.> l’attrice si strofinò gli occhi disse quando vide il principe William guardarsi intorno dalll’altra parte della sala.
< Oh, grazie. E’ stato un piacere. Spero di rivederti.>
< Ho la strana sensazione che succederà prima di quanto immaginiamo.> rispose Camilla per poi salutarla.
Detto questo Camilla si allontanò dal grande salone per entrare in un'altra stanza, più piccola, per prendere un pò d'aria e rimase impressionata da un bellissimo affresco*. Due figure: una femminile con lunghi capelli biondi, con un vestito bianco leggero e un ramo di mirto in mano e una maschile con un armatura lucente che si stavano per baciare, sullo sfondo bellissime montagne. Era talmente affascinata dall'immagine che non si accorse di una persona che era alle sue spalle fino a quando questa le sussurrò vicino all'orecchio:          < Nulla vedo che non sia perfetto...>

∞   *       ∞   *       ∞   *     ∞   *     ∞   *   ∞   *  ∞   *

XOXOXOXOXOXO
Vestito Catherine:


Vestito Camilla: 


Vestito Angelina:
Allora, che ne pensate?
Innanzitutto vorrei specificare che non ho la minima idea se a Buckingham Palace ci sia o meno un affresco di Marte e Venere e tantomeno il Salone degli Specchi, ma erano utili per la storia.
L'ultima 
splendida  frase non è una mia invenzione ma l'ho copiata da Quo Vadis, il film più vecchio del mondo ma bellissimo.
Aspetto, però, i vostri giudizi o critiche per sapere se c'è qualcosa che dovrei approfondire o meno nella storia.

Baci
Tesoro1996

 
  
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