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Autore: luna Granger    06/11/2013    1 recensioni
Sono sempre stati considerati strani e particolari dai loro amici. Finalmente due universi si incontrano. Luna e Neville. La storia di due "nerd" che salvarono il mondo magico, salvarono i loro amici e che, finalmente si trovarono.
(Prima fanficition siate clementi!) :*
luna granger
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock, Un po' tutti | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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"Harry! Ginny! Avete visto Luna?" 
Neville corse via, quasi senza ascoltare la risposta dei due Grifondoro. Dannazione quella sera probabilmente sarebbero morti tutti: doveva assolutamente trovare la bionda Crovonero e dirle tutto quello che provava per lei.
Zigzagando tra i vari duelli che infuriavano e demolivano il castello di Hogwarts Neville fu per un momento distratto da suo pensiero fisso, Tiger e Goyle, i due stupidi troll che Malfoy chiamava amici, avevano ingrugnato in un angolo Angelina Jhonson e, due contro uno, la stavano evidentemente cercando di violentare.
Disgustato il ragazzo schiantò Goyle, che era già vicino alla ex-Grifondoro con i pantaloni slacciati, l'altro stupido troll, però, gli scaglio addosso un getto di macabra luce verde. Neville evitò per un pelo l'Anatema che uccide e, ancora più infuriato caricò di forza il misero Serpeverde che si ritrovò con la faccia schiacciata contro il freddo marmo intriso di sangue.  Con un abile gesto della mano Neville fece apparire delle corde dal nulla, legò i due stupidi "pseudo-mangiamorte" e aiutò Angelina a rimettersi in sesto. Per Merlino l'avevano conciata proprio male. Lei però non volle saperne di essere aiutata. "Paciock" disse "C'è una fottutissima guerra là fuori, il ragazzo che amavo è appena stato ucciso, mia cugina Lavanda è stata morsa da quel porco di lupo mannaro e in tutto ciò Lord Voldemort non è ancora stato sconfitto: vai! combatti! Io me la caverò da sola, sono forte, lo sai, ho giocato a Quidditch per sette anni!"
Ammirandone il coraggio, il ragazzo si allontanò da lei.
All'improvviso vide una folta chioma bionda illuminare il corridoio disseminato di morti e feriti. 
"Luna, Ti amo!" gridò non riuscendo più a contenere la tensione e la passione che provava per la Corvonero. 
Lei si girò: due occhi enormi, blu, tersi e puri lo fissavano.
Lei non disse niente. 
Con lei ammutolì il castello, la guerra, Voldemort, Harry, sua nonna, Piton...tutto dipendeva ed era compreso in quei magnifici occhi cobalto.
"Neville...i Gorgosprizzi...ti sono entrati nel cervello? Tu? amare? me?"
Lo stupore della ragazza era evidente.
Esasperato Neville la baciò.
Più che un bacio fu un assalto. Lui le si gettò addosso disperato, con tutta la passione di un giovane cuore, tutto il dolore di un futuro incerto e tutta la gioia di un cuore innamorato. 
Inizialmente Luna non sapeva bene come comportarsi.
Ginny una volta le aveva spiegato quale strana alchimia scattasse tra due amanti che si baciano, quale strana urgenza di non staccarsi mai, quale sommo desiderio che quell'attimo duri per sempre... Ma a lei tutto questo sembrava molto poco concreto e molto poco pratico.
Ma, quando Neville premette il suo corpo contro di lei, Luna capì ogni cosa. Tuttò tornò al posto giusto, tutto acquistò un senso.
Quando poi la lingua di Neville entrò prepotentemente nella sua bocca, giocando e stuzzicando la propria, la ragazza cominciò a sentirsi mancare. La testa girava, uno strano calore la irradiava, partendo dalle dita dei piedi fino alla cute e alle punte dei capelli. Viva, Voluta, Bella, Donna, Forte, Coraggiosa...possibile che tutto questo fosse stato causato solo da un bacio?
"Perchè proprio io?" chiese staccandosi da Neville e lasciando il ragazzo ancor più desideroso di lei.
"Luna" rispose dolcemente il ragazzo inchiodandola con i suoi occhi nocciola, "Luna, piccola, cara, grande e coraggiosissima Luna. Non so perchè te. Non saprei dirtelo quindi mi dispiace ma non ci sarà nessun discorso strappalacrime pieno di -ti ho sempre amato-. E' iniziato tutto quando sei stata rapita e portata nell'antro dei Malfoy. sempre di più, nei mesi della tua prigionia sentivo la tua mancanza, sentivo la tua assenza in modo quasi fisico, eri sempre con me ma non c'eri! E' stata una tortura. Per i primi tempi ho cercato di non pensarci, ma era inutile, tu eri sempre li, nel centro della mia mente e del mio cuore. Tu sei la forma di vita più strana che io conosca, Luna, ma questa tua stranezza ti dona uno sguardo sulle cose e sulla vita che parte da tutt'altra prospettiva rispetto a quello degli altri. Io ho bisogno di questa prospettiva diversa, io ho bisogno di te."
Candidamente la ragazza rispose "Allora...vuoi veramente essere strano insieme a me?"
Neville rispose con un bacio. Fu decisamente meno casto del precedente. La spinse contro il muro, dimentico della guerra, dei morti, dei feriti, di Fred, di Lavanda, di Tonks, di Lupin...esisteva solo la sua bionda luna anticonformista. Stringendole i capelli e attirandola a sè le promise a bassa voce, sussurando nell'incavo del suo collo "Ragazza, se  questa guerra dovesse mai finire ti giuro che non ti lascerò mai." 
Luna sorrise. Si sentiva a casa con lui. Si sentiva a proprio agio come non le era mai capitato con nessuno, neanche con suo padre. Improvvisamente una voce stridula, acuta e algidamente crudele risuonò per il castello. 
Era l'ultimatum del Signore Oscuro.
Quell'agghicciante suono di morte li riportò alla realtà. Luna corse nella Sala Grande per dare una mano a tutti quei feriti che gemevano angosciati, Neville, invece si diresse verso la Stanza delle Necessità per cercare di contattare ancora qualcuno che fosse disposto ad aiutare l'Ordine.
Prima di separarsi però si guardarono, attentamente, quasi a voler incidere nella mente il ricordo l'uno dell'altra. Si sorrisero, quasi a stipulare un tacito accordo. 
Per sempre, l'uno per l'altra, nella reciproca diversità e stranezza uniti dalla forza dell'amore tra due cuori e due universi incredibilmente compatibili.

"I'm not gonna let it go, you know I'm not a weirdo" 
Allontanandosi cantichiavano entrambi la stessa canzone babbana. Inconsapevolmente uniti per la vita.

In Sala Grande Luna si prodigava a soccorrere chiunque in qualsiasi modo quando al'improvviso la stessa voce arcigna che aveva interrotto prima l'attimo più felice della sua vita ritornò a rieccheggiare tra le volte del castello.
Chiunque potesse camminare corse verso il cortile.
Alla vista ddei sopravvissuti si rivelò una scena agghiacciante.
Hagrid, incatenato come il peggior schiavo di questa terra incedeva in testa alla colonna di Mangiamorte trionfanti reggendo tra le sue braccia il corpo inerme di Harry Potter.
"Harry"
L'urlo disperato di Ginny si levò con tutto il dolore della ragazza contro il cielo impotente e terso.
"Harry"
Annaspando Luna si voltò in cerca di un qualsiasi appiglio per non rovinare a terra.
"Harry" 
Ad aspettarla c'erano le incredule braccia di Neville che la accolsero, proteggendola e proteggendosi da quella terribile notizia.

*****

"A Luna! Senza la quale non avremmo mai trovato il diadema perduto! E' solo grazie al suo modo completamente inusuale di guardare alla vita e alle cose che il Signore Oscuro è stato ucciso."
Dicendo queste parole Harry alzò il calice ricolmo di Whisky Incendiario.
Era una tersa e calma sera settembrina. Tutto l'Ordine si era ritrovato alla Tana a commemorare i defunti e a festeggiare la vita e la vittoria.

Gli occhi verdi del Prescelto si posarono su Luna colmi di gratitudine e di amicizia. 
La ragazza arrosì. Non era mai stata chiamata in causa da attenzioni buone, dall'amicizia o dall'affetto. Di solito la gente la guardava perchè girava scalza o perchè, presa dalla caccia ai Nargilli si era dimenticata di togliersi il pigiama. 
Quella sera, però, da una parte Harry la ringraziava attribuendole un qualche merito per la vittoria finale, dall'altra Neville si beava della sua vista, in modo silenzioso e discreto ma continuo.
Chi l'avrebbe mai detto.

"Infine occorre ricordare Neville" aggiunse Harry. "E' stato lui a rendere Voldemort completamente mortale, è stato lui a uccidere Nagini, è stato lui, poi, il primo a ricostruire il castello...è stato lui la vera speranza dell'ES per tutto questo tempo!"
Neville basito si guardava intorno imbarazzato.
D'altra parte anche lui, come la ragazza, era abituato a tutt'altro genere di attenzioni. 
In quel momento si ricordò di quando al primo anno Hermione lo aveva pietrificato perchè stava cercando di impedire ai tre amici di andare nel corridoio del terzo piano. Allora era un povero, piccolo (quasi)orfanello pacioccone.
Ora si sentiva un vero Grifondoro e, dulcis in fundo, la sua anima gemella sedeva al suo fianco radiosa.
Chi l'avrebbe mai detto.

Quella sera Neville la riaccompagnò a casa. Abitava vicino ai Weasley d'altra parte. camminado per le colline illuminate solo dalla tenue luce delle stelle Neville si sentiva completamente felice e appagato.
Arrivati nei pressi di casa Lovegood, Neville la prese dolcemente per mano.
La fece sdraiare nel prato.
A breve lucciole e grilli li circondarono.
In silenzio guardavano il cielo.
Le mani si sfioravano.
Il giorno dopo Luna sarebbe partita per concludere gli studi a Hogwarts mentre Neville si sarebbe avventurato alla scoperta e allo studio dell'Erbologia.
In quel momento però tutto e niente importava.
Quello era il loro posto.
Quello era il loro momento..."un'altra coppia si sarebbe già strappata i vestiti di dosso" pensava Neville, "ma noi no. Luna mi rende migliore. Luna mi fa apprezzare anche il più piccolo particolare di qualsiasi cosa. Luna mi fa apprezzare cose che non avrei mai pensato di apprezzare."
In quell'attimo cristallino era rinchiuso tutto.
Tutto.

"[...] mi riconsco. 
immagine. 
passeggera. 
Persa in un giro immortale."
                                   G.Ungaretti
  
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