Cap.10 Malfoy tentatore
“Se non sapevi davvero cosa volesse dire mezzosangue, perché me lo hai detto?” domandò Hermione. Si piegò e verso il cioccolato nella ciotola di Grattastinchi.
Il gatto miagolò, saltò giù dal divano e corse verso la ciotola di cibo.
La giovane sorrise e le
iridi scure le brillarono.
< Lo sapevo che ci sarebbe cascato, bastava trasfigurare la scatoletta di pappa per gatti per fargliela finalmente mangiare > pensò.
Draco
si passò una mano tra i capelli e sospirò.
Guardò a destra e a sinistra vedendo
i banchi vuoti, si girò e osservò la sedia della
cattedra priva di occupante.
“Mio padre la
usa sempre come offesa, non sapevo che nel tuo
caso ci avessi azzeccato. Però non ero solo qui per
scusarmi” borbottò. Le guance
pallide si arrossarono e un rivolo di sudore gli scese lungo la fronte
impigliandosi in una ciocca di capelli biondo platino.
“No?” domandò la Grifondoro.
Il serpeverde
annuì.
“Granger, finirai per esplodere come i pop-corn babbani andando dietro al rosso senza cervello e a quella calamità di Potter. Per non parlare del fatto che ignorano tutti quanto sia stato dannoso giocare con il tempo solo per studiare troppo” spiegò.
Hermione
incrociò le braccia e
ticchettò con la punta della lingua sui denti sporgenti.
“Perciò?” chiese.
Draco si leccò
le labbra e sorrise.
“Mi offro come
valvola di sfogo” sussurrò.