CAMMINO
Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
la vita, com'è fatta e come uno la gestisce
e i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità
.
Cammino per strada,
da solo, sognando."vedrai, tutto questo cambierà" mi dico, anche se ormai non ci credo più tanto.
Cammino, da solo, sotto il rumore sottile di una pioggia estiva.
La gente mi guarda, schifata, mi chiedo cosa pensi di me.
-guardalo mamma, quel signore ha i vestiti stracciati !-
-zitta, non sono cose che si dicono, è scortese-
una scena familiare, ma i bambini non sono lo specchio della verità ? gli sorrido.
Però una cosa della gente la so. Se non gli vai a genio, ti porta in rovina per una cosa banale, anche se sei dalla parte giusta.
Io vengo già da una famiglia difficile, mia madre nullafacente, mio padre alcolizzato.
Ma la vera cosa bella è che ho trent'anni.
Sono giovane ma già vecchio, in un certo senso.
Ho visto mia madre morire, mio padre andarsene, ho perso il mio più grande amore, sopratutto questo.
Ho perso il mio più grande amore, e la felicità parte via e ti abbandona in un cesto, lasciandoti dentro niente.
Niente, niente e solo niente, e non hai nessun modo per riempire quella parola che ormai si è insinuata dentro di te.
il vuoto.
Mi chiedo se ne uscirò fuori.
intanto cammino ancora, sotto questa sottile pioggia estiva.
ANGOLO DELL'AUTORE: buongiorno o buonasera.
questa storia non mi piace tanto, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente in un momento di noia. Il prompt non è di un concorso ma me lo sono dato da sola cercando una parola a caso sul dizionario.
Le citazioni iniziali sono tratte dalla canzone "il pensionato" di Guccini (anche se il protagonista di questa *cosa* non è un pensionato).
ora vi saluto.
giulia