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Autore: Julia_Phantomhive    07/11/2013    3 recensioni
Vongola IX ha richiamato nella propria patria solo il nipote e Tsuna è costretto ad allontanarsi dal Giappone senza i suoi Guardiani. Reborn, come tutor lo seguirà e per non destare sospetti, organizza uno scambio culturale tra la Namimori Middle High School e una qualsiasi scuola d'Italia. La scuola scelta ha due candidate, entrambe testarde, ma soprendentemente dominanti con i loro professori, tanto che li convincono a mandare tutte e due al posto di una.
Arrivando in Giappone, le ragazze avranno un incontro con più di uno dei guardiani, per destino o coincidenza.
Questa è una serie di piccole storie che alterneranno le varie coppie che veranno introdotte, sono molto corte eccezione fatta all'introduzione e finale. Spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Nuovo Personaggio, Takeshi Yamamoto
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Lo Scambio Culturale
17. Incontro

 

Giulia e Kyouya avevano finito il giro di ronda e il ragazzo non vedeva l'ora di tenersi tutta per sé la sua preda, era l'ora di riscattare ciò che gli era dovuto e ora niente poteva impedirglielo. La sua preda camminava composta e con lo sguardo fiero, il moro stava pensando seriamente quanto gli piacerebbe frantumare ogni sua certezza, rivederla impotente e timida come solo lei poteva essere davanti a lui. Qualche secondo dopo, la sua preda si era fermata e lo guardava dritto negli occhi e diceva: << Sento che quello scorbutico ferirà ancora la mia amica! >>
Hibari era esterefatto. << Preda, perché non ti fai gli affari tuoi? >>
<< No. E' la mia migliore amica e mi è sempre stata vicina, ed è ora che ricambi il favore, che la aiuti! >>
<< Però anche tu sei una principiante. >>
Emise un piccolo "Ugh...", aveva toccato un nervo scoperto e ovviamente lei iniziò a balbettare timidamente che in quel momento non si parlava di lei, ma della sua amica, però Hibari continuava a stuzzicarla.
<< Mmmhh.. >> faceva offesa la mora << Basta, io me ne vado! >>
<< Tu non scappi. >>
<< Invece guarda come torno in classe. Chiama pure tutti i tuoi amichetti del comitato disciplinare, ma non tornerò mai più in quel salottino! >> e con passo accelerato scappava.
Il Guardiano delle Nuvole la fermò, questa volta: le prendeva il polso e la sua espressione combattiva lo fremeva dall'eccitazione. Giulia gliel'aveva letto in faccia, niente poteva impedire il destino, voleva ed era... convincente.
<< ... >> Era rimasta a osservarlo e cambiava espressione, in modo comprensivo << D'accordo. >>
La presa non si era allentata per niente.
<< Kyouya... cosa c'è? >>
Voleva tentare, almeno una volta. << Giulia. >>
La ragazza si era immobilizzata, o meglio dire, inespressiva. Il Guardiano si era pentito.
Non passarono due minuti, anzi si era ripresa velocemente: << Kyouya... mi hai chiamato per nome? >> Lui era rimasto silezioso e la mora così continuava << Domani... ti va d'incontrarci? >>
<< No. >>
<< Prometto che mi avrai tutta per te, tutto il giorno. >> e lo baciò.
Ormai era quello il modo per suggellare una promessa con il capo disciplinare.
Quella mattina Giulia si svegliò in camera da sola e fece il punto della situazione: "Ok. Valentina è uscita con Gokudera e Yamamoto. Lei ha assistito a una dichiarazione, ma sembra che abbia voglia di fregarsene. Mh... è giusto. E io? Non ricordo." si girò in cerca dell'orologio-sveglia ed erano le 08:50 "Potrei... ma sì, faccio in tempo."
Il cellulare squillò e lei rispose: << Pronto? >>
<< Preda, dove sei? >>
<< Come sai il mio numero? >>
<< Sei mia oggi. Non hai scusanti. >>
<< Non mi sto giustificando. Arrivo, dammi 5 minuti. Aspetta ma dove- >>
Hibari aveva interrotto la chiamata.
<< Stupido allodola. >>
Lanciò il cellulare lontano da lei e si preparò come promesso in 5 minuti, aveva indossato un vestito leggero bianco, semplice, molto adatto per l'estate che arrivava; l'unico problema era il luogo d'incontro, non ne aveva la più pallida idea, però aveva intuito che l'unica scelta era la Namimori Middle School. Era passata per i campetti e aveva visto Yamamoto che preparava l'attrezzatura e siccome era in "anticipo" - solo 5 minuti di ritardo, non erano niente - decideva di scendere per fare un saluto.
<< Takeshi Yamamoto! >>
<< Oh Giulia, yo! >>
Si era chinata per prendere una mazza e gliela puntava sotto il mento, non faceva lo stesso effetto con la punta di una spada, ma lo sguardo della mora era tagliente e il ragazzo la comparò: << Hai il suo stesso sguardo! >>
<< Sono qui solo per avvertirti di non fare passi falsi con la mia amica. Se la ferisci o la confondi come ha fatto quello scorbutico, te la faccio pagare. >>
<< Minacci anche come Hibari, sei molto influenzata da lui, eh? >>
Lo sguardo si assottigliò. << Non deve importarti cosa succede tra me e Hibari. Ma tu hai capito cosa cerco di dirti? >>
Lui, con un sorriso, rispondeva: << Parli di Valentina. >> il tono si era leggeremente fatto serio << Ho capito. >>
Improvvisamente la voce profonda e rimproverante della Nuvola bloccò i sensi della mora: << Preda! >>
Con passo svelto si avvicinava e lei lasciava cadere la mazza da baseball ed era lievemente arrosita; Kyouya non indossava nuovamente la divisa scolastica e lei ne era sorpresa.
<< Tu sei mia oggi. >>
<< Yo Hibari! >>
<< Yamamoto Takeshi. >>
<< Ah! S-sì! Andiamo, scusa scusa. Ci siamo incontrati casualmente. >> lo spingeva da dietro per allontanarsi il prima possibile, quando poi avevano incrociato Valentina che spingeva Gokudera. La Tempesta continuava a contestare, non voleva giocare, ma solo guardare, però la castana era molto convincente: << Hai promesso che giocavi, quindi tu giochi. >>
<< Non ti basta Yamamoto?! >>
<< Sei scemo? Voglio vedere giocare anche te! >>
La mora ridacchiava, ma allo stesso sorrideva per come Hibari aveva confermato un certo attaccamento per lei, o così lei lo aveva interpretato; poi la salutò: << Ciao Vale! Buona partita! >>
<< Oh ciao Juls! Mh? >> Aveva notato Hibari con Hibird << Sta' attenta, ti dico solo questo. >>
<< Ok! >>
<< Preda. >> rimproverava.
Yamamoto salutava: << Yo Valentina! Gokudera! >> e continuava a ridere.
<< Buongiorno, Yamamoto. Pronto a giocare? >>
<< Sì. >> aveva un brillio negli occhi e Gokudera invece replicava: << No! >>
Valentina soddisfatta incitava entrambi: << Non vi risparmiate solo perché sono una ragazza! >>
Inutile dire che Giulia tentava di fare un po' di shopping, mentre Hibari riusciva solo ad attirare rogne e punire più persone possibili che disturbavano la pace di Namimori. La mora sospirava, mentre si era fermata a guardare il ragazzo tirare fuori i tonfa e a fare fuori uno a uno le persone che lo avevano infastidito, perciò aspettava osservando il Guardiano della Nuvola; gli guardava la mano destra e fissava la pietra viola. "Il Vongola Ring... tradotto l'Anello Vongola. Le nuvole... uno spirito libero, che non si fa controllare da nessuno, neanche dal cielo stesso che glielo permette. Kyouya, se ti facessi aiutare, avremmo già finito il nostro giro e chissà ora dove saremmo. Stupido maniaco delle battaglie..." e poi la sua voce la rivegliò: << Preda. Alzati, ho finito. Ora andiamo da me. >>
"D-da lui?! A casa sua? Eh, di già?!" Fece per seguirlo e si ritrovarono a scuola. "Ah ecco, e ti pareva."
<< Perché quella faccia delusa? >> lo diceva senza nemmeno un po' d'interessamento << Oggi sei mia. >>
Si aggrappava a lui e lo guardava dal basso: << Smettila di ripeterlo. >>
<< Ora ti ribelli? >>
A bassa voce, sibiliva con le labbra: << ... Sono sempre stata tua. >>
Hibari aveva sentito eccome e ribatteva fiero: << Ammetti di essere mia, ma più avanti non mi deludere. >>
<< Akuma. >>
<< No, Capo Disciplinare della Namimori Middle School. >>
Intanto si erano diretti verso il salottino e lei si stava facendo controllare come una stupida, ne era consapevole, ma non poteva fare a meno di inseguirlo, non avrebbe mai accettato di allontanarsi da lui, anche perché gli era sempre parso così distante. << Preda, non te lo scordare. >>
<< Cosa? >>
I loro visi erano a meno di un centimetro di distanza, Hibari le aveva fatto scivolare la spalletta del vestito e Giulia se lo faceva sfilare lentamente, assaporandone ogni istante.
Il moro si avvicinava all'orecchio e le parlava piano: << Sei mia e solo mia. La mia preda. >>
"Akuma... decisamente un akuma."

Nota d'Autrice
Hello MinnaH! Come va? Spero bene!
Come sempre grazie a tutti! Grazie grazie grazie!
Arigatou arigatou arigatou!
Il piccolo dizionario di Julia:
Akuma -> Diavolo

Ok, spero davvero che vi sia piaciuto e a presto!
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive

  
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