Ciao a tutti!
Mi dispiace avervi fatto aspettare, ma essendo io
una ritardataria cronica e ormai irrecuperabile considero già un traguardo aver
aggiornato adesso con il secondo capitolo!
Spero vi piaccia, è più lungo del primo, spero solo
che i personaggi siano IC e vi divertiate!
Grazie in anticipo a chi leggerà!
dram
Capitolo 2
Ranma guardava il cielo,
con le braccia dietro la testa e il viso leggermente imbronciato. Si era
tranquillamente sdraiato sul tetto di casa Tendo, ma non era ancora entrato a salutare.
Non aveva incrociato
neanche suo padre, e per questo era ancora sotto le sembianze di una ragazza,
ma del problema attualmente
non poteva importargliene di meno.
- Ma che faccia quello che
vuole, quella stupida! – disse ad alta voce, per poi voltare
la testa, corrucciato. Chiuse gli occhi e alzò il mento cercando di auto
convincersi.
- Sai quanto me ne
importa! Mi è completamente indifferente!
–
- Allora io vado! – disse
una voce familiare. Akane Tendo, con le spalle rivolte alla casa, si allontanava
a passi svelti. Quando lui l’aveva salutata – a malapena, ammetteva. Genma lo
aveva letteralmente trascinato via da casa Tendo. Forse temeva un placcaggio da
Happosai – ricordava che le erano cresciuti i capelli sino alle spalle, mentre
adesso erano corti. Era lo stesso taglio che le aveva fatto accidentalmente
Ryoga con la sua bandana, poi aggiustato dalla sorella. Quella era stata la
prima volta che aveva pensato che era proprio carina.
- Ehi, Ak…ane?- la voce si affievolì di colpo. Akane reggeva un bouquet i fiori gialli e viola, decorati con un nastro. Era
una composizione troppo elaborata e grande per essere un dono dei suoi
ammiratori.
Quelli erano i fiori per
il matrimonio!
Per il matrimonio di
Akane!
- Maledetto matrimonio
stupido! – ringhiò Ranma, stringendo i pugni.
- Tesoruccio! Sei tornata!
Almeno ci sei tu a consolare questo povero vecchio! – urlò qualcuno abbracciato
al suo petto. Ranma inorridì in ritardo.
- MALEDETTO VECCHIACCIO,
SCOLLATI! – urlò, tirandogli un pugno in testa.
Happosai cadde sulle
tegole, massaggiandosi il bernoccolo e guardando la ragazza con occhi
imploranti.
- Come puoi trattare così
un povero vecchio? Già perdiamo una bambolina qui a casa! Almeno consolami!
Povero tesoruccio, costretta a sposarsi con quello stolto!
–
- Cosa? Costretta? Chi è
lo stolto? –
Ranma prese per il
colletto Happosai e lo scrollò forte.
- Parla, vecchio! –
- Prima ti provi questo! –
urlò lui, lanciandole un reggiseno di pizzo in faccia. Ne approfittò per
fuggire mentre Ranma urlava afferrando al volo l’intimo.
- Una volta o l’altra io
lo uccido, giuro! – borbottò rabbioso, scendendo giù dal tetto con un salto. Uscì fuori dal
vialetto di casa Tendo, attento a non fare rumore, e svoltò per una stradina
laterale.
Nello stesso istante un
getto di acqua bollente gli finì dritto in faccia.
- Ranma Saotome!
Finalmente ti ho trovato! – gridò trionfante Ryoga.
- Stupido! Era bollente! –
urlò Ranma finalmente tornato ragazzo. – Che ci fai qui,
Ryoga? Non eri ad Hokkaido o qualcosa del genere? –
- Credevo fosse Hokkaido,
ma qualcuno mi ha detto che ero ad Oyama.
Ma questo è il Giappone? –
- Siamo a Nerima, razza
di…lasciamo perdere. –
Ryoga incrociò le braccia
e guardò l’avversario, con un sorriso vittorioso.
- Sono qui per sfidarti! –
Ranma si girò verso di
lui, esasperato.
- Non ho tempo! Akane si
sta sposando, e io…-
Non riuscì a finire la
frase.
- Ti stai sposando con il
mio unico vero amore, la mia dolce Akane? Ma io ti
uccido! PREPARATI A MORIRE, RANMA! –
Ma a Ranma non andava molto di morire. Tirò un calcio
sotto il mento dell’amico (?), atterrandolo.
- Se solo mi facessi
finire la frase scopriresti che non mi sto sposando
io, prosciutto! Akane si sposa con
QUALCUN ALTRO! –
E con questo Ranma credeva
di essere al sicuro.
Sì. Lo pensava davvero.
Baka.
- COME HAI POTUTO
PERMETTERLO, RANMA?! Io me ne vado per un paio di
mesi…-
- Sono sette mesi che non
ti vedo, Ryoga. –
- …E TU LASCI AKANE SOLA E
INDIFESA? – continuò imperterrito il ragazzo, afferrando nuovamente l’altro per
il collo. Ranma lo spinse indietro.
- Ma
quale sola e indifesa! Quel maschiaccio? –
Ryoga crollò a terra, lo
sguardo fisso nel vuoto.
- Dolce Akane, come hai
potuto ridurre a brandelli questo mio povero cuore?E sia, lascerò che il mio
sentimento mi soffochi, così da lasciarti libera…-
A Ranma venne un tic sotto
l’occhio.
- …In modo che tu possa
sposare chi ami davvero…-
Tanti tic.
- …Ed essere finalmente
felice, e avere qualcuno che ti abbracci la sera…-
Ranma si afferrò il petto
con un colpo di tosse secco.
- …Così da poter
dimenticare chi ti ha amata in passato. –
Ranma stava per
stramazzare al suolo.
- Tutto bene, Ranma? –
chiese Ryoga, voltandosi verso di lui.
- Una meraviglia. Va bene,
andiamo e ammazziamo di botte lo sposo. E poi fermiamo
il matrimonio. –
Non riuscì neanche a
finire la frase che un’altra voce reclamava la sua attenzione.
- RANMA SAOTOME, IO,
TATEWAKI KUNO, TI SFIDO.-
- Non posso crederci. –
Kuno era uguale a come lo
aveva lasciato cinque mesi prima. La solita divisa da attribuire al club di
Kendo, la spada di legno alzata e un’espressione decisamente
stupida in faccia. Lo fissava dall’altro lato della strada con un’espressione
trionfante in volto.
- Non ho tempo, sparisci Kuno! – gli urlò Ranma impaziente. Ryoga gli fece
cenno di seguirlo su per il tetto, e lui stava per saltare, quando l’irritante
voce di Kuno li raggiunse nuovamente.
- Quale offesa! Abbiamo un conto in sospeso da finire, io e te! –
- Senti,
maiale, ti raggiungo più tardi. Stendo Kuno e ti seguo. –
Ryoga lo salutò con un
pugno in faccia. Poi se ne andò borbottando tra sé qualcosa come “Maiale…a me…”
Ranma spiccò un salto e
atterrò sulla testa di Kuno.
Kuno non era molto
contento.
Appollaiato lassù Ranma
abbassò la testa al livello del ragazzo.
- Prima di cominciare…tu
lo sai, vero, che domani c’è il matrimonio? –
Kuno lo guardò stranito.
- Certo. –
- E ti sta bene? –
- Ovviamente! Mi sposo io.
–
Ranma cadde dalla testa di
Kuno.
- Tu…Tu…COSA? –
- Finalmente l’amore
trionfa! Vedo boccioli in fiore, domani, fra i suoi corti capelli, e un dolce
sorriso…E’ un po’ presto, in fondo andiamo ancora a scuola, ma non volevamo
aspettare! Certo, è stato difficile, per non dire impossibile, rinunciare alla
ragazza col…-
Ma Ranma già non lo ascoltava più.
Era balzato su un tetto e
correva alla volta del liceo Furinkan.
- Kuno. Tatewaki Kuno. Lui. –
- Si,
Ranma, te lo abbiamo già detto. Kuno. –
- Il tuonoqualcosa del Furinkan. -
- Sì. – Hiroshi cominciava
a preoccuparsi.
- Kuno. Quello con
l’espressione beota in faccia. –
- Ranma, sicuro di stare
bene? – chiese Daisuke.
- Quello lì. Quel Kuno. Quello pervertito. –
- Ok, se vuoi ti portiamo da Akane, lei ti confermerà tutto! –
Ranma impallidì - NO!
Fermi lì. -
- Ranma, ti vedo un po’
preoccupato. – disse Hiroshi, scambiando un’occhiata con l’amico.
- Io? Non
sono affatto preoccupato. Sai che me ne importa. Chi se ne importa di
quel maschiaccio! Può fare quello che gli pare! – Ranma quasi urlò le ultime
parole e se ne andò a passo di marcia.
Daisuke si avvicinò ad Hiroshi.
- Ma
per te quei cinque mesi gli hanno fatto male? –
L’amico scrollò le spalle
– Bene no di certo…ma dici che con “maschiaccio” intendesse Kuno? –
- Boh…senti, hai idea del
perché tenesse in mano un reggiseno di pizzo? –
- Per me questa cosa del
diventare ragazza lo ha confuso un po’. -
- Quella stupida. Con Kuno
poi. Ma a me che importa? Ma
con Kuno! Lei odiava i ragazzi! Quante volte avrà spedito Kuno in orbita? Come
l’avrà convinta? Non è che l’ha costretta? Ma mentre
portava i fiori sembrava così felice…Argh, basta! Può fare quello che le pare, non mi importa nulla! Oh. –
Mentre Ranma provava ad
auto convincersi, senza riuscirci particolarmente, con la coda dell’occhio vide
Kasumi Tendo arrivare dall’altra parte della strada. Svelto si nascose a
portata di orecchio. Con lei c’erano Nabiki e Akane. Si fermarono davanti ad un negozio, a
guardare una vetrina.
- …così incredibile, vero?
– stava dicendo Kasumi, con un sorriso gentile sulle labbra.
- Non me lo sarei mai
aspettata. – commentò Nabiki, prendendo un sorso dalla bibita di Akane.
- Beh, forse era
destino…In fondo era già successo qualcosa. – rispose Akane con un sorriso.
“Qualcosa? Qualcosa? E tra noi allora? Shinnosuke
lo potevo anche capire. Quasi. Ma KUNO!”
- Speriamo che vada tutto
bene domani! – esclamò Nabiki, girandosi verso la minore. Lei sorrise.
- Beh, se mi stessi
sposando con Ranma ci sarebbe un casino, ma non è
questo il caso, no? –
“Cosa vorrebbe dire? Che
porto guai? Pure quando si sta per sposare non è per niente
carina!”
- Potrebbero esserci dei
ripensamenti all’altare…- disse Kasumi, pensierosa. Non perse comunque il
sorriso mentre riprendevano a camminare.
Akane sorrise.
- Mi fido di questo amore! –
“Si fida, lei. Si fida, capito?”
- Io mi fido dei soldi che
porterà in famiglia! – esclamò Nabiki con un sorriso furbo.
- Nabiki! Anche in questa occasione?! –
Ranma non sentì il
continuo della conversazione.
Era troppo impegnato a
mangiarsi le mani.
* *
*
“Akane, finalmente sono
riuscito trovare
del tempo per venire a trovarti!”
Shinnosuke, zaino in
spalla e un sorriso sul volto, osservava Nerima con curiosità.
Aveva salutato il nonno il
giorno prima, per mettersi in viaggio e per andare a trovare la sua cara amica.
Era l’alba e osservava il panorama, rapito, quando un rumore lo distrasse
all’improvviso.
- STUPIDO P-CHAN, NON
SOTTRARTI AI TUOI DOVERI E VIENI A STUDIARE UN PIANO! – urlava un ragazzo in
camicia cinese che inseguiva un porcellino.
E sin qui era tutto quasi normale.
Poi Shinnosuke vide anche
un Panda che rincorreva i due.
Questo era piuttosto
strano.
Il ragazzo li seguì con lo
sguardo, fino a che i tre non sparirono in un vicolo. Shinnosuke avvertì in
sequenza un tonfo, uno scroscio d’acqua e un urlo.
- DEV’ESSERE LIBERA E
FELICE! –
- Adesso fai il filosofo,
ma quando ero fidanzato io con lei allora mi
picchiavi, eh?! –
Seguì un colpo sordo e un
urlo soffocato.
Ormai troppo incuriosito
Shinnosuke voltò il vicolo, trovandosi faccia a faccia
con il ragazzo in camicia cinese che portava in spalla un altro seminudo. Il
panda dietro giocava con una ruota.
- Shinnosuke! E tu che Kami…-
- Scusa, ci conosciamo? –
chiese cortese lui. Il ragazzo sbuffò, roteando gli occhi.
- Sono Ranma. –
Shinnosuke rimase in
silenzio, guardandolo con educata perplessità.
- Ranma Saotome. –
Nulla.
- Ci siamo quasi ammazzati
di botte. –
Shinnosuke annuì
lentamente, come avrebbe fatto davanti ad un pazzo. Suo nonno glielo aveva
detto che probabilmente ne avrebbe trovati, nelle grandi città.
Ranma sospirò.
- Ti volevo picchiare per
Akane Tendo. –
- Ma
certo che mi ricordo di te! Ciao Ranma! –
Ranma non rispose al
saluto.
Non bastava un aspirante
sposo di Akane. Non bastava l’innamorato di perso che neanche lo voleva aiutare. Non bastava l’intero mondo contro di
lui. Adesso c’era anche la minaccia.
Shinnosuke era stato
soprannominato da Ranma RagazzoMinaccia.
Battibecchi in passato.
- Tu lo sapevi? Hai
ricevuto l’invito? – lo aggredì immediatamente Ranma.
- Invito? – chiese
Shinnosuke, indietreggiando di un passo. Ranma si sistemò meglio il buffo
ragazzo con solo i pantaloni sulla spalla.
- Per il matrimonio. Il
matrimonio di Akane! – esclamò indispettito l’altro.
- Oh, vi sposate? –
Dopo un momento di
silenzio uscì quel ringhio che doveva essere un “no”.
- Ma
lei non era fidanzata con te? – chiese ancora Shinnosuke, perplesso.
- Sì. – borbottò ancora
Ranma.
- Buffo. Ti ha piantato,
eh? –
- NON MI
HA PIANTATO! –
- Capita. Ha piantato
anche me…per un ragazzo in camicia rossa credo. O era blu? –
- Era rossa. E quel
ragazzo ero io. E lei mi aveva piantato per te. –
- Oh.
Giusto, adesso ricordo! –
Ranma avanzò di un passo e
scosse la testa cercando di non strangolarlo.
- Adesso scusa, vado a bloccare il matrimonio.
–
- Ma
non puoi! – esclamò Shinnosuke, fermandolo per un braccio.
- Cosa? –
- Se tu non l’hai fatta
felice, lascia che sia qualcun altro a provarci! – disse semplicemente lui.
E fu così che Ranma sbroccò.
- E’ l’alba. Ho passato la
notte a dormire vicino ad un panda che mi rompeva i
suoi cartelli in testa. Non ho dormito. Ho passato cinque mesi in un
allenamento estenuante. E il MIO maschiaccio senza sex appeal, per niente
carina, incredibilmente stupida, si sta sposando con un maniaco. Che non la
farà felice! Lo so che non ci riuscirà! Io non lascerò che ci sia qualcun
altro, capito, RagazzoMinaccia?
IO NON LA LASCIO A NESSUNO. –
E poi Ranma corse.
Bene, spero vi sia piaciuto!
Il prossimo capitolo sarà l’epilogo…Quasi mi
dispiace che questa storia sia così corta.
Cercherò di aggiornare presto, promesso!
Un bacio
Dram
E Grazie ancora a chi ha letto, commentato, messo
tra seguite, ricordate o preferite! Vi adoro!