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Autore: dramy96123    07/11/2013    10 recensioni
- La signorina Tendo? Con quello lì? – disse la persona che gli stava di spalle. Ranma riconobbe solo in quel momento la voce.
“Konatsu? Aspetta, chi è che si sposa?!”
Sentì la voce incuriosita di Ukyo levarsi nuovamente.
- Ma a voi quando lo hanno detto? Insomma, dev’essere stata una cosa molto recente. –
- Altroche’! Meno di tre mesi, a dirla tutta. Si conoscevano da un sacco di tempo, ma nonostante fosse palese che lui provasse qualcosa per lei si sono dichiarati solo adesso! –
“Mousse…allora è tornato dalla Cina. Ha detto che si conoscevano da tempo…ma CHI? Kasumi e Tofu? Nabiki e un qualche miliardario? Akane e…oh, Kami.”
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Kodachi Kuno, Ranma Saotome, Shan-pu, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Mi dispiace avervi fatto aspettare, ma essendo io una ritardataria cronica e ormai irrecuperabile considero già un traguardo aver aggiornato adesso con il secondo capitolo!

Spero vi piaccia, è più lungo del primo, spero solo che i personaggi siano IC e vi divertiate!

Grazie in anticipo a chi leggerà!

dram

 

 

 

Capitolo 2

 

 

Ranma guardava il cielo, con le braccia dietro la testa e il viso leggermente imbronciato. Si era tranquillamente sdraiato sul tetto di casa Tendo,  ma non era ancora entrato a salutare.

Non aveva incrociato neanche suo padre, e per questo era ancora sotto le sembianze di una ragazza, ma del problema attualmente non poteva importargliene di meno.

- Ma che faccia quello che vuole, quella stupida! – disse ad alta voce, per poi voltare la testa, corrucciato. Chiuse gli occhi e alzò il mento cercando di auto convincersi.

- Sai quanto me ne importa! Mi è completamente indifferente!  

- Allora io vado! – disse una voce familiare. Akane Tendo, con le spalle rivolte alla casa, si allontanava a passi svelti. Quando lui l’aveva salutata – a malapena, ammetteva. Genma lo aveva letteralmente trascinato via da casa Tendo. Forse temeva un placcaggio da Happosai – ricordava che le erano cresciuti i capelli sino alle spalle, mentre adesso erano corti. Era lo stesso taglio che le aveva fatto accidentalmente Ryoga con la sua bandana, poi aggiustato dalla sorella. Quella era stata la prima volta che aveva pensato che era proprio carina.

- Ehi, Akane?- la voce si affievolì di colpo. Akane reggeva un bouquet i fiori gialli e viola, decorati con un nastro. Era una composizione troppo elaborata e grande per essere un dono dei suoi ammiratori.

Quelli erano i fiori per il matrimonio!

Per il matrimonio di Akane!

- Maledetto matrimonio stupido! – ringhiò Ranma, stringendo i pugni.

- Tesoruccio! Sei tornata! Almeno ci sei tu a consolare questo povero vecchio! – urlò qualcuno abbracciato al suo petto. Ranma inorridì in ritardo.

- MALEDETTO VECCHIACCIO, SCOLLATI! – urlò, tirandogli un pugno in testa.

Happosai cadde sulle tegole, massaggiandosi il bernoccolo e guardando la ragazza con occhi imploranti.

- Come puoi trattare così un povero vecchio? Già perdiamo una bambolina qui a casa! Almeno consolami! Povero tesoruccio, costretta a sposarsi con quello stolto! –

- Cosa? Costretta? Chi è lo stolto? –

Ranma prese per il colletto Happosai e lo scrollò forte.

- Parla, vecchio! –

- Prima ti provi questo! – urlò lui, lanciandole un reggiseno di pizzo in faccia. Ne approfittò per fuggire mentre Ranma urlava afferrando al volo l’intimo.

- Una volta o l’altra io lo uccido, giuro! – borbottò rabbioso, scendendo giù dal tetto con un salto.  Uscì fuori dal vialetto di casa Tendo, attento a non fare rumore, e svoltò per una stradina laterale.

Nello stesso istante un getto di acqua bollente gli finì dritto in faccia.

- Ranma Saotome! Finalmente ti ho trovato! – gridò trionfante Ryoga.

- Stupido! Era bollente! – urlò Ranma finalmente tornato ragazzo. – Che ci fai qui, Ryoga? Non eri ad Hokkaido o qualcosa del genere? –

- Credevo fosse Hokkaido, ma qualcuno mi ha detto che ero ad Oyama. Ma questo è il Giappone? –

- Siamo a Nerima, razza di…lasciamo perdere. –

Ryoga incrociò le braccia e guardò l’avversario, con un sorriso vittorioso.

- Sono qui per sfidarti! –

Ranma si girò verso di lui, esasperato.

- Non ho tempo! Akane si sta sposando, e io…-

Non riuscì a finire la frase.

- Ti stai sposando con il mio unico vero amore, la mia dolce Akane? Ma io ti uccido! PREPARATI A MORIRE, RANMA! –

Ma a Ranma non andava molto di morire. Tirò un calcio sotto il mento dell’amico (?), atterrandolo.

- Se solo mi facessi finire la frase scopriresti che non mi sto sposando io, prosciutto!  Akane si sposa con QUALCUN ALTRO! –

E con questo Ranma credeva di essere al sicuro.

Sì. Lo pensava davvero.

Baka.

- COME HAI POTUTO PERMETTERLO, RANMA?! Io me ne vado per un paio di mesi…-

- Sono sette mesi che non ti vedo, Ryoga. –

- …E TU LASCI AKANE SOLA E INDIFESA? – continuò imperterrito il ragazzo, afferrando nuovamente l’altro per il collo. Ranma lo spinse indietro.

- Ma quale sola e indifesa! Quel maschiaccio? –

Ryoga crollò a terra, lo sguardo fisso nel vuoto.

- Dolce Akane, come hai potuto ridurre a brandelli questo mio povero cuore?E sia, lascerò che il mio sentimento mi soffochi, così da lasciarti libera…-

A Ranma venne un tic sotto l’occhio.

- …In modo che tu possa sposare chi ami davvero…-

Tanti tic.

- …Ed essere finalmente felice, e avere qualcuno che ti abbracci la sera…-

Ranma si afferrò il petto con un colpo di tosse secco.

- …Così da poter dimenticare chi ti ha amata in passato. –

Ranma stava per stramazzare al suolo.

- Tutto bene, Ranma? – chiese Ryoga, voltandosi verso di lui.

- Una meraviglia. Va bene, andiamo e ammazziamo di botte lo sposo. E poi fermiamo il matrimonio. –

Non riuscì neanche a finire la frase che un’altra voce reclamava la sua attenzione.

- RANMA SAOTOME, IO, TATEWAKI KUNO, TI SFIDO.-

- Non posso crederci. –

Kuno era uguale a come lo aveva lasciato cinque mesi prima. La solita divisa da attribuire al club di Kendo, la spada di legno alzata e un’espressione decisamente stupida in faccia. Lo fissava dall’altro lato della strada con un’espressione trionfante in volto.

- Non ho tempo, sparisci Kuno! – gli urlò Ranma impaziente. Ryoga gli fece cenno di seguirlo su per il tetto, e lui stava per saltare, quando l’irritante voce di Kuno li raggiunse nuovamente.

- Quale offesa!  Abbiamo un conto in sospeso da finire, io e te! –

- Senti, maiale, ti raggiungo più tardi. Stendo Kuno e ti seguo. –

Ryoga lo salutò con un pugno in faccia. Poi se ne andò borbottando tra sé qualcosa come “Maiale…a me…

Ranma spiccò un salto e atterrò sulla testa di Kuno.

Kuno non era molto contento.

Appollaiato lassù Ranma abbassò la testa al livello del ragazzo.

- Prima di cominciare…tu lo sai, vero, che domani c’è il matrimonio? –

Kuno lo guardò stranito.

- Certo. –

- E ti sta bene? –

- Ovviamente! Mi sposo io. –

Ranma cadde dalla testa di Kuno.

- Tu…Tu…COSA? –

- Finalmente l’amore trionfa! Vedo boccioli in fiore, domani, fra i suoi corti capelli, e un dolce sorriso…E’ un po’ presto, in fondo andiamo ancora a scuola, ma non volevamo aspettare! Certo, è stato difficile, per non dire impossibile, rinunciare alla ragazza col…-

Ma Ranma già non lo ascoltava più.

Era balzato su un tetto e correva alla volta del liceo Furinkan.  

 

 

- Kuno. Tatewaki Kuno. Lui. –

- Si, Ranma, te lo abbiamo già detto. Kuno. –

- Il tuonoqualcosa del Furinkan. -

- Sì. – Hiroshi cominciava a preoccuparsi.

- Kuno. Quello con l’espressione beota in faccia. –

- Ranma, sicuro di stare bene? – chiese Daisuke.

- Quello lì. Quel Kuno. Quello pervertito. –

- Ok, se vuoi ti portiamo da Akane, lei ti confermerà tutto! –

Ranma impallidì - NO! Fermi lì. -

- Ranma, ti vedo un po’ preoccupato. – disse Hiroshi, scambiando un’occhiata con l’amico.

- Io? Non sono affatto preoccupato. Sai che me ne importa. Chi se ne importa di quel maschiaccio! Può fare quello che gli pare! – Ranma quasi urlò le ultime parole e se ne andò a passo di marcia.

Daisuke si avvicinò ad Hiroshi.

- Ma per te quei cinque mesi gli hanno fatto male? –

L’amico scrollò le spalle – Bene no di certo…ma dici che con “maschiaccio” intendesse Kuno? –

- Boh…senti, hai idea del perché tenesse in mano un reggiseno di pizzo? –

- Per me questa cosa del diventare ragazza lo ha confuso un po’. - 

 

 

- Quella stupida. Con Kuno poi. Ma a me che importa? Ma con Kuno! Lei odiava i ragazzi! Quante volte avrà spedito Kuno in orbita? Come l’avrà convinta? Non è che l’ha costretta? Ma mentre portava i fiori sembrava così felice…Argh, basta! Può fare quello che le pare, non mi importa nulla! Oh. –

Mentre Ranma provava ad auto convincersi, senza riuscirci particolarmente, con la coda dell’occhio vide Kasumi Tendo arrivare dall’altra parte della strada. Svelto si nascose a portata di orecchio. Con lei c’erano Nabiki e Akane.  Si fermarono davanti ad un negozio, a guardare una vetrina.

- …così incredibile, vero? – stava dicendo Kasumi, con un sorriso gentile sulle labbra.

- Non me lo sarei mai aspettata. – commentò Nabiki, prendendo un sorso dalla bibita di Akane.

- Beh, forse era destino…In fondo era già successo qualcosa. – rispose Akane con un sorriso.

“Qualcosa? Qualcosa? E tra noi allora? Shinnosuke lo potevo anche capire. Quasi. Ma KUNO!”

- Speriamo che vada tutto bene domani! – esclamò Nabiki, girandosi verso la minore. Lei sorrise.

- Beh, se mi stessi sposando con Ranma ci sarebbe un casino, ma non è questo il caso, no? –

Cosa vorrebbe dire? Che porto guai? Pure quando si sta per sposare non è per niente carina!”

- Potrebbero esserci dei ripensamenti all’altare…- disse Kasumi, pensierosa. Non perse comunque il sorriso mentre riprendevano a camminare.

Akane sorrise.

- Mi fido di questo amore! –

“Si fida, lei. Si fida, capito?”

- Io mi fido dei soldi che porterà in famiglia! – esclamò Nabiki con un sorriso furbo.

- Nabiki! Anche in questa occasione?! –

Ranma non sentì il continuo della conversazione.

Era troppo impegnato a mangiarsi le mani.

 

*   *   *

 

 

“Akane, finalmente sono riuscito  trovare del tempo per venire a trovarti!”

Shinnosuke, zaino in spalla e un sorriso sul volto, osservava Nerima con curiosità.

Aveva salutato il nonno il giorno prima, per mettersi in viaggio e per andare a trovare la sua cara amica. Era l’alba e osservava il panorama, rapito, quando un rumore lo distrasse all’improvviso.

- STUPIDO P-CHAN, NON SOTTRARTI AI TUOI DOVERI E VIENI A STUDIARE UN PIANO! – urlava un ragazzo in camicia cinese che inseguiva un porcellino.

E sin qui era tutto quasi normale.

Poi Shinnosuke vide anche un Panda che rincorreva i due.

Questo era piuttosto strano.

Il ragazzo li seguì con lo sguardo, fino a che i tre non sparirono in un vicolo. Shinnosuke avvertì in sequenza un tonfo, uno scroscio d’acqua e un urlo.

- DEV’ESSERE LIBERA E FELICE! –

- Adesso fai il filosofo, ma quando ero fidanzato io con lei allora mi picchiavi, eh?! –

Seguì un colpo sordo e un urlo soffocato.

Ormai troppo incuriosito Shinnosuke voltò il vicolo, trovandosi faccia a faccia con il ragazzo in camicia cinese che portava in spalla un altro seminudo. Il panda dietro giocava con una ruota.

- Shinnosuke! E tu che Kami…-

- Scusa, ci conosciamo? – chiese cortese lui. Il ragazzo sbuffò, roteando gli occhi.

- Sono Ranma. –

Shinnosuke rimase in silenzio, guardandolo con educata perplessità.

- Ranma Saotome. –

Nulla.

- Ci siamo quasi ammazzati di botte. –

Shinnosuke annuì lentamente, come avrebbe fatto davanti ad un pazzo. Suo nonno glielo aveva detto che probabilmente ne avrebbe trovati, nelle grandi città.

Ranma sospirò.

- Ti volevo picchiare per Akane Tendo. –

- Ma certo che mi ricordo di te! Ciao Ranma! –

Ranma non rispose al saluto.

Non bastava un aspirante sposo di Akane. Non bastava l’innamorato di perso che neanche lo voleva aiutare. Non bastava l’intero mondo contro di lui. Adesso c’era anche la minaccia.

Shinnosuke era stato soprannominato da Ranma RagazzoMinaccia.

Battibecchi in passato.

- Tu lo sapevi? Hai ricevuto l’invito? – lo aggredì immediatamente Ranma.

- Invito? – chiese Shinnosuke, indietreggiando di un passo. Ranma si sistemò meglio il buffo ragazzo con solo i pantaloni sulla spalla.

- Per il matrimonio. Il matrimonio di Akane! – esclamò indispettito l’altro.

- Oh, vi sposate? –

Dopo un momento di silenzio uscì quel ringhio che doveva essere un “no”.

- Ma lei non era fidanzata con te? – chiese ancora Shinnosuke, perplesso.

- Sì. – borbottò ancora Ranma.

- Buffo. Ti ha piantato, eh? –

- NON MI HA PIANTATO! –

- Capita. Ha piantato anche me…per un ragazzo in camicia rossa credo. O era blu? –

- Era rossa. E quel ragazzo ero io. E lei mi aveva piantato per te. –

- Oh. Giusto, adesso ricordo! –

Ranma avanzò di un passo e scosse la testa cercando di non strangolarlo.

 - Adesso scusa, vado a bloccare il matrimonio. –

- Ma non puoi! – esclamò Shinnosuke, fermandolo per un braccio.

- Cosa? –

- Se tu non l’hai fatta felice, lascia che sia qualcun altro a provarci! – disse semplicemente lui.

 

E fu così che Ranma sbroccò.

- E’ l’alba. Ho passato la notte a dormire vicino ad un panda che mi rompeva i suoi cartelli in testa. Non ho dormito. Ho passato cinque mesi in un allenamento estenuante. E il MIO maschiaccio senza sex appeal, per niente carina, incredibilmente stupida, si sta sposando con un maniaco. Che non la farà felice! Lo so che non ci riuscirà! Io non lascerò che ci sia qualcun altro, capito, RagazzoMinaccia? IO NON LA LASCIO A NESSUNO. –

E poi Ranma corse.

 

 

Bene, spero vi sia piaciuto!

Il prossimo capitolo sarà l’epilogo…Quasi mi dispiace che questa storia sia così corta.

Cercherò di aggiornare presto, promesso!

Un bacio

Dram

 

 

E Grazie ancora a chi ha letto, commentato, messo tra seguite, ricordate o preferite! Vi adoro!

 

 

   
 
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