EPILOGO
Stessa città, stessa strada, stessa edicola. Una mattina di Primavera, di un anno dopo.
Luca
sedeva sulla solita panchina, alla fermata del tram, leggendo il giornale. Nel voltare pagina socchiuse gli occhi, per ripararli dal riverbero
di luce dell’anello d’oro all’anulare sinistro.
Sorrise
istintivamente, sfiorando la fede con delicatezza. Era già passato un
anno.
Un anno lungo e meraviglioso con Matt, nel quale avevano
imparato a conoscersi e amarsi se possibile ancora di più, fino ad
arrivare a portare le fedi. Simboliche, naturalmente, ma per loro non era
certo necessario firmare un pezzo di carta.
Il
tram arrivò, e Luca vi salì in fretta. Si sedette e
cominciò a guardare fuori… il sole era luminoso e la luce
accecante, come in quella giornata di Aprile di un
anno prima.
Una
fermata, due, tre… Eccolo. Puntuale come un orologio, alla quarta fermata
un ragazzo sottile, elegante e dalla pelle color caffèlatte fece il suo
meraviglioso ingresso sul mezzo.
Luca
sorrise, e quando incrociò i suoi occhi Matt
ricambiò il gesto, avvicinandosi velocemente a lui.
-Buongiorno…-
sussurrò l’uomo posandogli un bacio sulla guancia.
-Ciao…-
rispose dolcemente Matt.
Com’era
bello… A distanza di una anno, pensò
Luca, guardarlo gli provocava ancora quel tuffo al cuore, come se si trattasse della
prima volta. I calli scompigliati, la figura sottile… gli occhi verdi.
Quanto
amava quei pozzi di smeraldo, non avrebbe mai più potuto farne a meno. Quelle gocce verdi, come li aveva definiti la prima volta, in un
liquido di cristallo.
E
mentre Matt appoggiava dolcemente la testa sulla sua
spalla, guardando fuori dal finestrino, Luca pensò che non poteva
desiderare nulla di meglio, nella vita, che era tutto perfetto così.
Loro
due. Da lì, alla fine del tempo.