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Autore: Winry977    07/11/2013    0 recensioni
-Ehi, Senji, hai sentito?
-Di che parli, Picchio?
-C'è una nuova arrivata.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Picchio!- Senji fece irruzione nella stanza di Ganta, che era chino sulle proprie ginocchia, le mani attorno le guance, mentre si riprendeva dal post vomito. Alzò lo sguardo.

-Senji-san, chiamami Ganta, per favore.- mormorò stancamente.

Senij liquidò quella frase con un gesto della mano. -Metteranno la ragazza nel prossimo Carnival Corpse.

Ganta inarcò un sopracciglio. -Come lo sai?

-Me lo sento.

-Senji-san, perché ti interessa tanto quella ragazza?- Senji schiuse le labbra e poi le richiuse. -Ah, capisco.- sorrise e gli strizzò un occhio.

-Oh, ma che ti salta in mente!- e uscì di fretta, cercando di nascondere il rossore.

Andò a rifugiarsi in palestra, dove il sacco lo aspettava. Non voleva nemmeno riscaldarsi, il sacco era il suo obiettivo, e finché il televisore non si sarebbe acceso automaticamente sul programma che avrebbe annunciato gli scontri del Carnival Corpse, lo avrebbe preso a pugni.

 

Shira venne portata esausta e con gli occhi che le bruciavano nella sua nuova stanza. Ora che era stata individuata come Deadman non poteva più stare con i normali carcerati. A quanto pare, era proibito. O qualcosa del genere. Non le interessava. Attraversò, scortata da due guardie, che la trascinavano, letteralmente, dagli avambracci, un lungo corridoio che andava creando un cerchio attorno l'ascensore. Ogni cinque metri circa c'era una porta con un numero diverso. Venne scortata al suo. 7017. Stesso numero, camera diversa. Le due guardie fecero scorrere la porta e la lasciarono cadere sulle ginocchia, al buio sull'atrio della stanza, richiudendo la porta alle sue spalle. Shira si rannicchiò sul pavimento, mentre incubi e flashback le tartassavano il cervello.

 

-Dove mi porti?- Max le stringeva entusiasta la mano, trascinandola per la via nazionale della città. Aveva detto che doveva mostrarle qualcosa. O qualcuno. Non si era pronunciato su cosa o chi fosse. Entrarono nel parco ormai arancione e rossiccio per via dell'autunno. Le foglie danzavano per terra e si rincorrevano nell'aria. -Ecco!- lasciò la mano di Shira, che si fermò pochi passi dietro di lui. Davanti a loro c'era una ragazza poco robusta ma dalle forme accentuate quanto le sue, o poco meno. -Ti presento *** è una ragazza adorabile!- La ragazza si alzò e si avvicinò a Shira con un sorriso che non la toccò minimamente. Le porse la mano. -Piacere.- A Shira guizzò una vena sul collo, sentì delle ferite che si creavano nelle sue mani, il sangue che usciva e che creava i suoi artigli rosso lucente. Li allungò senza doversi muovere verso di lei, e la trafisse.

 

-Sveglia Hawk. È ora di andare.- una mano pesante la stava scuotendo. Si era addormentata sul pavimento, e sopra di lei, un omone in divisa stava cercando di svegliarla. Anche se non proprio delicatamente, come dava l'impressione di voler fare.

-Hawk?- Shira sbatté le palpebre perplessa.

-Si, significa falco.- disse la voce piatta della guardia mentre la scortava verso l'ascensore.

-Ma dove andiamo?

-Al Carnival Corpse. È il tuo primo, vero?

-Cosa?! Io non ci vado a quella gara. Non sono una bestia da macello!- Shira si agitò, ma già la guardia la stava immobilizzando, e trasportando con la forza nell'ascensore. -Mettimi giù!- l'aveva caricata su una spalla, il capo rivolto verso la schiena, mentre lei la prendeva a pugni.

 

-Cos'è questo casino?- Chaplin si affacciò all'oblò della porta, mentre Senji indossava la sua lunga giacca di pelle. Senji si voltò verso il Deadman, che indossava il suo solito completo pseudo sexy. -Ah, Corvo, alla fine hai visto con chi ti scontrerai oggi?

-No... mi ero stancato, e sono andato in camera mia.- ed era vero. Non voleva pensarci. Non voleva portarsi sfortuna da solo. Si scrutò le nocche rugose costernate da piccoli segni causati dai pugni che aveva dato al sacco.

Sentirono un nuovo urlo. Femminile. A Senji si dilatarono le pupille e si rizzarono le orecchie. Si lanciò verso la porta e scostò bruscamente Chaplin. Una guardia corpulenta passò davanti i suoi occhi, mentre una testa piena di dreadlock e dei pugni arrossati battevano contro la sua schiena.

  
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