Seasons – In ogni giorno
Camminano lungo il sentiero ricamato di foglie, il passo identico; l'uno è più nervoso e l'altro più placido, ma la cadenza è la stessa che hanno imparato dalla madre. Il vento profuma di terra e gonfia fantasmi di nebbia nel cielo di Hyde Park. Si fermano accanto al lago, due ombre alte e nere chine sull'acqua, come l'ombra di falchi.
-È da un po' che non ti vedo gironzolarmi intorno come un lupacchiotto impaziente, fratellino. Lo considero un miglioramento.-
-Un miglioramento?-
-Be', sì: significa che cominci ad avere una vita tua a cui tornare.-
-Non mi sembra di essere stato un particolare peso.-
-Non fingere di non capire cosa intendo: puoi passare per un automa senz'anima con molti, ma non con me.-
-Elabora il concetto.-
Il più vecchio affonda le mani nelle tasche, scrollando le spalle.-Niente. Semplicemente, da quando è arrivato lui mi sembri più presente; più vero.-
-Vero?-
-Sì. Diciamolo, fratellino: per molto tempo io e te siamo vissuti per metà, sospesi tra questo mondo e lo spazio di ragionamenti e deduzioni che ci siamo costruiti, e che è tanto più facile da capire; e ci rifugiamo lì da molto, molto tempo. Ma ora, ti ritrovo là sempre meno. E questo perché hai un'ancora.-
Il più giovane distoglie gli occhi dall'acqua: ha occhi di neve e di sole. -Cosa significa “un'ancora”?-
-Se mi chiedi ancora una volta cosa intenda dire mi metto ad urlare.-
-Rispondi alla mia domanda.-
-Un'ancora, sì. Tutti hanno bisogno di un'ancora che li costringa a tornare al mondo, anche quando è grigio e freddo come oggi. Che li leghi all'Autunno, oltre che alla Primavera.-
Per un momento, rimangono in silenzio: c'è solo il cicaleccio delle anatre e le risate lontane dei bambini. -Credo tu abbia ragione.- risponde alla fine il più giovane, lentamente, come se le parole possedessero poteri che gli altri hanno dimenticato.
-È da quando avevi sei anni che non me lo dici, fratellino.-
-Solo perché non l'ho mai ritenuto opportuno.- solleva di scatto il braccio, controlla l'orologio. -Bene, direi che è il momento di tornare. Dobbiamo lavorare su quel caso e...-
-Certo, vai pure. Vai dalla tua ancora, fratellino.-
-Sì.-
-Molto bene. Promettimi solo una cosa, però: rimani stretto qui. A lui. A me. Lo farai?-
Il più giovane lo guarda a lungo, e non c'è inganno né esitazione. -Lo farò.-
É solo allora che si sorridono, ed è lo stesso sorriso che si scambiano da tutta una vita.
Capitolo un po' particolare, in uno stile diverso dal solito: ma l'idea mi ha formicolato nella testa da qualche giorno, e ho provato a darle una forma. Spero di riuscire a postare con regolarità, ma devo rispettare i tempi dell'ispirazione...see you soon!