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Autore: Nani9610    07/11/2013    1 recensioni
Non so perché la sua voce mi tocchi come nessun'altra. Forse è questo il fascino perverso della celebrità.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo di nuovo passato la notte da lui. Ormai o ero a casa sua oppure lui era a casa mia, ovviamente quando mio padre non c’era. Anche quel giorno mi ero appoggiata al suo petto. Mi piaceva sentire il battito del suo cuore, il suo respiro regolare ma più di tutto mi piaceva il suo profumo e la sensazione della sua pelle contro la mia, era come stare in paradiso … ricordo che era una fredda giornata di Dicembre e che fuori nevicava come non mai. Nessuno dei due aveva intenzione di alzarsi dal letto. Avremmo passato li tutta la giornata ne ero certa. Iniziai a disegnargli dei cerchi immaginari sul torace facendogli venire la pelle d’oca e intanto lui mi accarezzava i capelli. Amavo quando lo faceva. Mi sentivo come la bambola preferita di una bambina. Inspirai il suo profumo, era indispensabile per me.

N: raccontami di nuovo di Parigi. Com’è?
N: Niall te ne avrò parlato milioni di volte.
N: mi piace quando ne parli. Ti prego …
N: devo dire di averla girata in ogni modo, a partire dagli Sean Chelsea e arrivare fino al Louvre, ho attraversato i parchi sia di giorno che di notte. Ovunque mi giravo riuscivo a riconoscere il suono della città, con i rumori dei campanelli delle bici , le grida di qualche ragazzo che dice di amare la sua fidanzata, mi perdevo tra i mille odori di dolci o di pane appena fatto. A Parigi avevo tutto a disposizione anche quello che non mi serviva. Io ho sempre preferito la tranquillità alla confusione, il silenzio al frastuono, l’erba ai palazzi, ma non saprei come spiegare Parigi  sembra diversa, ma …
N: ma?
N: ma li non ci sei tu e non ci sono i ragazzi.

Mi baciò dolcemente. Amavo quando lo faceva. Quel momento così romantico però fu interrotto da quel pazzoide di Louis che entrò in camera con un vassoio pieno di Frittelle, frutta, latte caldo. C’era cibo sufficiente per sfamare un esercito. Dopo di lui entrarono anche Harry, Zayn e Liam. Iniziai a ridere. Era imbarazzante. Non che fosse la prima volta, ma faceva sempre un certo effetto vedere i migliori amici tuoi e del tuo fidanzato piombare incamera quando vi stavate scambiando effusioni romantiche, vestiti soltanto con un lenzuolo e un trapunta. Loro sembravano non farci caso. Mi avvolsi per bene la coperta intorno al corpo per non far vedere niente a nessuno poi feci leva sulle braccia e mi appoggiai alla testata del letto con Niall che mi stringeva in un abbraccio. Louis venne li a portarci il vassoio poi tornò dai ragazzi che si erano sistemati tutti in fila davanti a noi. Sapevo cosa stavano per fare e sapevo anche che me ne sarei vergognata tantissimo …

L: e 1, e 2, e 1,2,3!
N: vi prego non fatelo!
L: TANTI AUGURI A TE!
H: TANTI AUGURI A TE!
Z: TANTI AUGURI A NAT!
Lou: TANTI AUGURI A TE!

Iniziai a ridere lasciandoli tutti perplessi. Non era da me dare così di matto, senza apparente motivo …

Z: N-Nat che ti prende?
N: ragazzi sarete pure dei cantanti famosi ma tanti auguri a te fa pena lo stesso anche cantata da voi.

Alla mia risata si aggiunsero anche loro. Avevo trovato degli amici fantastici, ma prima di tutto avevo trovato Niall. non dimenticherò ma come ci siamo incontrati …

Flashback
Ero arrivata a Londra da quasi tre settimane ormai. Mi ero dovuta trasferire per la seconda volta. Non potevo più stare a Cincinnati o a Parigi. Nessuna delle due era più il mio posto, così appena a mio padre fu fatta la fatidica proposta mi portò con se. Aveva ottenuto un posto come redattore nella sede inglese di Rolling Stone. Quel giorno, il 27 giugno, dopo il quale la mia vita sarebbe cambiata inconsapevolmente, sarei dovuta andare ad un concerto di un gruppo ormai diventato molto famoso sul quale mio padre avrebbe dovuto scrivere un articolo. Non a caso mi aveva chiesto di sentire com’erano, ma questa volta non andavo in “missione” per lui. questa volta ci andavo per divertirmi. Mi aveva convinta ad andare una ragazza veramente carina che avevo conosciuto da Abercrombie dove lei faceva la modella. Si chiamava Eleanor Calder. Era l’unica persona che conoscessi a Londra. Avevamo legato subito. Passammo molte giornate insieme durante le quali mi parlava sempre e di continuo, di questo gruppo, così una sera, tanto per scherzare mi invitò ad un loro concerto e io non so perché accettai. Passò una settimana dall’invito e finalmente arrivò la data tanto attesa. El mi venne a prendere a casa alle 4 in punto anche se il concerto sarebbe iniziato fra 3 ore abbondanti. Quando arrivammo fu salutata subito dai Bodyguard. Rimasi perplessa e curiosa allo stesso tempo. dato che non mi muovevo più fu costretta a trascinarmi per un braccio. Quando entrammo mi portò immediatamente vicino al palco dove c’erano cinque splendidi ragazzi che stavano provando. Erano bravissimi. El andò proprio sotto il palco e si mise seduta li sopra e iniziò a parlare dolcemente con uno dei ragazzi mentre io rimasi seduta in platea a nascondermi. Mi vergognavo troppo ad andare li da loro. El se ne accorse e subito dopo aver detto qualche cosa nell’orecchio al ragazzo con cui stava parlando tornò da me.

E: hai intenzione di rimanere qui per sempre?
N: magari solo fino alla fine del concerto.
E: andiamo non sei curiosa di conoscerli?
N: un po’…

Senza rispondermi mi fece alzare e iniziò a  spingermi verso il palco. Io puntavo i talloni e lei mi spingeva da dietro esattamente come si fa con la macchina quando va in panne.

N: EL BASTA TI PREGO!
E: e va bene! L’hai voluto tu!

Smise di spingere e io finii con il sedere per terra e con tutti i capelli davanti agli occhi. In pochi secondi vidi El accovacciata davanti a me.

E: che ci fai li per terra?

Spostai una ciocca di capelli con uno sbuffo, incrociai le braccia al petto e arricciai la bocca.

E: andiamo sembri una bambina viziata così.  Coraggio alzati almeno te li presento.
N: solo se mi dici come fai a conoscerli.
E: vedi quel bel ragazzo alto e magro con gli occhioni di ghiaccio e la maglia a righe?
N: si...
E: ecco. Lui è il mio ragazzo e tra poco sarà anche un tuo amico.
 
Mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi. Questa volta mi avvicinai al palco con le mie gambe.

E: ehi ragazzi lei è Natalie! La ragazza di cui vi ho parlato! Forza saluta.
N: c-ciao ragazzi. È un piacere conoscervi.
L: il piacere è tutto nostro. Io sono Liam.
E: lui invece è Louis. Sai gli ho parlato tanto di te e lui ne ha parlato tantissimo ai ragazzi.
H: già! Ci ha anche detto che non hai mai sentito una nostra canzone …
N: mi dispiace è solo che …
H: ehi, tranquilla! Non devi scusarti! Io sono Harry.

Mi sorrise. Un sorriso dolce contornato da due adorabili fossette. Poi da dietro di lui spuntò un ragazzo dalla pelle ambrata, dagli occhi neri come la pece e i capelli corvini. Mi porse la mano e mi fece salire sul palco con loro.

Z: io sono Zayn, finalmente ti conosciamo.
N: posso dire lo stesso. El non ha fatto altro che parlare di voi da quando ci siamo conosciute.
E: non è vero ma che dici!?
N: dico la verità!

Iniziammo a ridere tutti insieme poi i ragazzi si fermarono.

L: ehi ma Niall che fine ha fatto?
N: sono qui!

In quel momento spuntò da dietro le quinte un ragazzo stupendo. Sembrava che tutto stesse andando a rallentatore. Mi ripresi soltanto quando il ragazzo moro mi pizzicò un braccio …

N: c-che c’è?
Z: ti conviene chiudere la bocca se no ci entrano le mosche tesoro.
H: dov’eri finito?
N: ero andato a mangiare qualche cosa. Avevo fame.
E: sai che novità! Sai Nat, Niall non fa altro che mangiare dalla mattina alla sera. Più o meno come … come te!
N: io non mangio tutto il giorno! Mangio ad intervalli regolari di due ore durante le quali spizzico qualche patatina … ok è vero mangio di continuo lo ammetto …
Abbassai la testa rassegnata e tutti iniziarono a ridere di me. Ma al contrario di prima una risata spiccava più di tutte. Quella dell’angelo biondo appena arrivato.

N: scusami ma non mi sono presentato. Io sono Niall e tu devi essere la famosissima Nat.
N: si sono io. Scusa se te lo dico ma hai un po’ di …
N: aspetta …

Iniziò a pulirsi di fretta la bocca peccato che li non ci fosse niente.  Gli presi la mano e lo fermai.

N: ehi aspetta non li. Hai un po’ di maionese proprio qui.

Passai delicatamente l’indice sulla punta del naso. Soltanto in quel momento notai di quanto fossero belli i suoi occhi. I più blu che avessi mai visto.

N: e-ecco fatto. Adesso sei perfetto.
Lou: AAAWWW MA CHE CARIINI!
E: stai zitto Louis! Così la metti in imbarazzo!
N: non preoccuparti El, è tutto ok.

Risposi con tono assente. Ancora stavo fissando quei pezzi di cielo che mi avevano completamente fottuto la testa … un finta tosse mi fece ritornare con i piedi per terra.

E: bene, io direi che è il caso di andare a fare un giretto qui intorno. Ci vediamo dopo ragazzi.

Non riuscii a spiccicare una parola. Quando fummo abbastanza lontane mi fece sedere per terra.

E: ehi! Terra chiama Nat! rispondi?
N: Cosa?!
E: finalmente dai segni di vita! Pensavo di averti persa.
N: anche io pensavo di avermi persa…
E: ma cosa stai dicendo?
N: eh? c-che ho detto?
E: si, ok. ciao io sono Eleanor, la tua amica e tu sei Nat. ricordi?
N: spiritosa El, davvero.
E: ho capito! Qualcuno è stato colpito da un fulmine!
N: chi?
E: tu stupida! Andiamo si vedeva lontano un miglio che stavi sbavando davanti a Niall.
N: non è vero!
E: invece si!
N: invece no!
E: e io ti dico di si!
N:e io ti dico di no!
E: uh guarda c’è Niall!
N: DOVE!?
E: fregata! Lo sapevo io! lo sapevo! Io ho sempre ragione! Aspetta che lo dica a Louis!
Lou: dirmi che cosa?
E: che a Nat jncjoiqedhoeikndolw!

Le tappai la bocca prima che dicesse cose compromettenti. Dalla sua bocca uscirono suoni confusi. Staccai la mano dalla sua faccia solo quando sentii un dolore lancinante sul dito.

N: ma sei impazzita!? Come ti salta in mente di mordermi! Sei una cannibale!
E: così impari a tapparmi la bocca adesso per vendetta gli dico tutto!
Lou: dai sono curioso voglio saperlo! Dai dimmi, dimmi, dimmi!
E: qualcuno ha avuto un colpo di fulmine …

Rimase sul vago ma chi poteva essere se non me? Bel lavoro El, davvero. Grazie mille per la figura di merda!

Lou: qualcuno? Magari con i capelli lunghi e biondi, gli occhi.. aspetta Nat di che colore hai gli occhi?
N: g-grigi …
Lou: ecco! Con gli occhi grigi e la pelle color mozzarella?
E: ma come fai a saperlo?
Lou: lo sai che sono un veggente …
N: si ok smettetela. Non è vero che ho preso un colpo di fulmine. È un bel ragazzo tutto qui …
Lou: fidati Nat lui è molto di più. Davvero molto, molto di più.
E: comunque Londra è piena di bei ragazzi però non mi sembra che tu vada in giro a togliergli la maionese dal naso. Anzi una volta a uno gliel’hai tirata.
Lou: bella questa!
E: Lou non sto scherzando.  Ha fatto la doccia con la maionese ad un tipo che le aveva chiesto il numero.
N: tutta quella maionese sprecata! Ma come mi è saltato in mente? Ci sarebbe venuto fuori un panino perfetto…
Lou: tu mia cara. Sei perfetta per Niall.
N: solo perché mi piace il cibo?! Non credi sia un po’ affrettata come cosa?
E: forse. Ma scommetto che andrete subito d’accordo.
N: si certo come no!
E: ehi c’è Niall!
N: guarda che non ci casco più!
N: ciao ragazzi!

Rimasi paralizzata. Non me l’aspettavo! Pensavo che fosse un altro scherzo demente di El! Stupida Nat, stupida, stupida, stupida! Iniziai a schiaffeggiarmi mentalmente.

Lou: ehi amico!
N: stavo cercando proprio voi due. Che fate venite anche voi alla festa?
E: si certo. Io e Louis verremo di sicuro.
N: io dicevo te e Nat veramente.
N: i-io? cioè, beh, si, no, cioè …
E: si verrà anche lei.
N: grande! Ti va se andiamo insieme?
E: certo che le va!
N: se permetti so rispondere anche da sola. Si, perché no.
N: perfetto. Sai i ragazzi hanno già una ragazza da portare e io sono rimasto da solo. Ci vediamo dopo.

Se prima ero felice ora mi sentivo morire. Un rimpiazzo … ERO UN RIMPIAZZO!
Nessuno i aveva mai tratta così. se mi invitavano era per uscire e non per non rimanere da soli mentre tutti i tuoi amici sono impegnati. Rimasi a fissare il punto dove il biondo era sparito.

Lou: Nat ti senti bene?
N: s-si. certo. Sto … sto benissimo.
Lou: sicura? sembra quasi che tu abbia visto un fantasma.
N: tranquillo, sto bene.
E: Lou ti conviene tornare a provare.

Louis capì al volo e ci lasciò da sole. Ancora non riuscivo a parlare era come se la capacità di formulare una frase di senso compiuto avesse abbandonato il mio cervello. Ripensai di nuovo a quelle parole … “i ragazzi hanno già un ragazza da portare e io sono rimasto da solo ... da solo … solo … SOLO …”. Iniziai a piangere. perché mi stava succedendo questo? lo conoscevo si e no da cinque minuti eppure ci stavo uno schifo. perché?! certo è vero che essere la ruota di scorta non fa piacere a nessuno però mettersi a piangere come una deficiente? Non è da me, non è da Nat.

E: Nat mi dispiace.
N: ti prego portami fuori di qui …
  
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