Only
guys.
Only
friends.
But...
. Scrive
CelsteKiss
L’inizio
del secondo
anno al college non si prospetta così emozionante. O forse
sono io che non so
accontentarmi delle cose semplici.
Ragazza
complessa?
Neanche un poco. Soltanto mi stufo in fretta.
Diciamo anche che non sono molto paziente, e che non è buona cosa che io sbatta un piede a terra. Oppure che mi attorcigli una ciocca di
capelli
al dito.
Shikamaru,
che ha
appena incominciato il terzo anno, mi aveva assicurato che mi sarei
divertita.
Che
bugiardo.
Ma
diciamo che molte
delle cose che divertono a lui annoiano me. Quindi siamo pari.
E pensare che io e lui siamo amici fin da quando eravamo bambini. Mi viene da ridere se penso a quante siano ancora le cose che riescono
mentalmente
a dividerci.
Stupide.
Banali.
Sembriamo
due bambini
troppo cresciuti che litigano per un lecca lecca alla fragola.
E
rido se penso che
quel genio dal cervello troppo complesso sia il mio migliore amico.
Che
buffa la vita. A
volte.
Ino
Toc
toc.
Chiuse
di scatto il pc portatile color rosa, nascondendolo sotto
al cuscino.
Le dava fastidio che qualcuno le dicesse “Hey, ma perché scrivi al computer? Ancora non ci hanno affibbiato nessun compito...” e venisse a
curiosare
tra le sue cose appena
arrivati.
Perfino
se la persona in questione fosse una sua amica. Le sue
cose si chiamavano sue apposta.
-
Avanti – disse con aria annoiata, sedendosi sopra il letto.
- Permesso – una voce allegra accompagnata da uno sfavillante sorriso penetrò dalla porta perennemente aperta della stanza 707. La stessa
voce
che apparteneva a quella persona che si era buttata istintivamente
sopra
il letto.
-
Si può sapere dove trovi tutta questa vitalità,
Tenten?- chiese,
incrociando le gambe, con uno sbuffo.
Tenten,
ovvero la ragazza mora tutta sorrisi che era appena
entrata, le fece l’occhiolino.
-
Segreto professionale -
Sorrise
leggermente – Se la felicità fosse un segreto,
credimi,
l’avrei già scoperto-
Tenten
la rivolse un sorriso.
-
Sì Ino...qui dentro lo sanno tutti che hai una
capacità innata
per scoprire i segreti-
Non per niente, quando un ragazzo voleva scoprire qualcosa su una ragazza, in particolare su quella che gli piaceva, spesso, ma molto spesso,
andava
da Ino, che in un attimo stendeva il completo identikit della ragazza
in
questione.
Era
un modo come un altro per farsi una reputazione, pensava.
In più, a seconda degli standard maschili, la sua posizione oscillava pericolosamente tra “troppo bella per essere vera” e “puttanella da portasi
al
letto per una notte e via”, il che le rendeva decisamente
più facile
il compito, soprattutto quando a chiedere consiglio era una ragazza.
Bastava
individuare la preda ed il gioco era fatto.
Un
sorriso, una battutina ed il ragazzo in questione era subito ai
suoi piedi.
Shikamaru
non aveva mai sopportato questo lato del suo carattere.
Lo reputava così fottutamente falso ed insidioso che faticava ancora a credere che appartenesse a lei, la stessa bambina che da cinque anni
si auto dichiarava la sua migliore amica a chiunque incontrasse; che con quegli occhioni azzurri era l’unica in grado di frantumare il muro che
innalzava
quando chiedeva un po’ di silenzio al mondo, ovvero quando si
ritirava in un
angolo a fumare, fregandosene di tutti.
Anche
perché, con tutto quel fumo nessuno si sarebbe avvicinato.
A
parte lei.
Arrivava di corsa, la bionda coda di cavallo che oscillava ad ogni passo a destra e a sinistra, gli occhi ridotti a fessure e le mani strette a
pugno,
pronte all’uso.
Si parava davanti al ragazzo, inspirava malvolentieri un po’ di quel fumo acre che tanto detestava ed alla fine gli sfilava la sigaretta dalla bocca,
la buttava a terra e la sbriciolava con un piede.
A
volte, invece, gli sequestrava direttamente tutto il pacchetto.
Se
lo metteva in borsa, dentro la tasca interna, e si voltava
verso di lui con un sorriso.
-
Guarda che ti faccio un favore. Senza di queste hai cinque anni
di vita in più -
-
Non ti ci abituare. Questi tuoi continui “favori”
mi costano
cinque euro - replicava Shikamaru, seccato.
-
Non ti costringo mica io a comprare le sigarette più care!-
-
Queste sono quelle che costano di meno...-
-
Ah...-
Ogni
loro conversazione si concludeva più o meno così.
Shikamaru che le svuotava infine la borsa alla ricerca delle sigarette ed Ino che rideva come una matta osservando il ragazzo cercare invano,
finché,
spazientito, cominciava a farle il solletico per farle dire la
verità.
In
genere, le sigarette erano sempre nella tasca destra dei suoi
jeans.
-
Cosa ci fai qui, Tenten?- chiese curiosa Ino, con un sorriso,
rivolta all’amica.
Tenten
si batté una mano sulla fronte – Ah
già...Sono la tua nuova
compagna di stanza! Non è fantastico?- esclamò,
abbracciandola di slancio.
-
Evvai!- fece Ino, rispondendo all’abbraccio –
Già mi immagino le
notti insonni dedicate a calmare i tuoi bollenti spiriti riguardo lo
Hyuga -
-
Cosa?- Tenten era diventata scarlatta.
-
Dai Tenten...ormai lo sanno tutti- disse Ino, concreta.
- Veramente solo tu, ma se continui a urlare i fatti miei ai quattro venti entro domani potrai organizzare un matrimonio...- fece la mora, al
massimo
del sarcasmo.
-
Hey piano con l’entusiasmo...mi stai opprimendo-
Tenten
prese alla svelta un cuscino e lo scaraventò in faccia alla
bionda.
-
Questo non dovevi farlo...- disse quasi sillabando Ino,
uccidendo con lo sguardo Tenten, che già aveva cominciato a
ridere.
-
Oh si invece, signorina Yamanaka –
- Ti sei incastrata con le tue stesse mani. Hai davanti a te l’imbattuta regina delle battaglie di cuscini nei pigiama party dalla prima media ad
oggi
– e prese un cuscino a forma di cuore – Comincia a
tremare –
Le
due si scagliarono una contro l’altra ridendo ed urlando come
due pazze.
- Non vorrete mica distruggere la camera, spero – una nuova voce si intromise nella battaglia appena cominciata – Per quello ci sarà tempo
dopo-
Tenten
lasciò cadere il cuscino a terra. Ino sorrise. Entrambe
corsero incontro alla nuova arrivata.
-
Sakura!- gridarono, saltandole letteralmente addosso.
-
Aiuto!- fece Sakura, quando Tenten le cadde praticamente sopra
ed Ino le si aggrappò al collo.
Finiti
i saluti, le tre si sistemarono sul letto praticamente
distrutto.
-
Sai...pensavo che dopo il casino successo l’anno scorso ti
avessero espulsa- esordì Tenten, giocherellando con una
delle sue lunghe
trecce.
-
Infatti...come hai fatto a scamparla?- incalzò Ino, curiosa.
Sakura
scrollò le spalle – Mica avevo ucciso qualcuno. Mi
stavo
solo ubriacando-
-
Forse ti sei dimenticata che ti sei fatta beccare nuda a fare il
bagno in piscina alle due di notte – disse Ino, ridendo delle
sue stesse
parole.
- Hai ragione. Non immagini la faccia dei prof quando ti hanno trovato. Pensavano che fossi morta. Puzzavi di alcool in una maniera spaventosa
e
dormivi come un ghiro. Sicuramente avranno perquisito la tua camera
alla
ricerca di qualche canna...- fece Tenten.
-
Uffa che palle. Perché mi dovete sempre far ricordare questi
“dettagli”?-
Ino
e Tenten si guardarono.
-
Solo tu potevi farti trovare nuda, ubriaca e mezza cannata in
piscina. Sei un genio -
-
Non vorrai mica sminuire il tuo amico, vero Ino?- disse Sakura,
esaltata dai complimenti.
Ino
fece la faccia arrabbiata – Te sei solo una pazza. Shika
è un
grande-
-
Piano Ino...ho finirai per portartelo a letto, il Piccolo
Einstein – disse Sakura, in un mezzo sorriso.
-
No...tra me e Shikamaru non ci potrà
mai essere nulla-
-
Non puoi o
non vuoi
che ci sia nulla, Ino? - chiese la rosa,
estraendo una sigaretta dal pacchetto che faceva capolino dal pochette
rosa.
-
Siamo amici da così tanto tempo...-
Sakura
le tappò la bocca con una mano.
- Per favore risparmiami la parte del “eravamo amici da quando avevamo cinque anni...” perché giuro che mi metto a vomitare. Dimmi piuttosto
che
hai paura perché il Genietto attira le ragazze come il miele
attira le api.
Soprattutto quelle più grandi-
Ino si tolse la mano della rosa dalla bocca – Figurati se ho paura di quelle...è solo che mi sembra strano innamorarmi tutto d’un tratto del mio
migliore
amico. Insomma ci conosciamo da una vita...-
- Ed ogni volta che vi incontrate finite per litigare come una coppietta appena sposata- esclamò Tenten, gongolando per la gioia della verità
appena
svelata.
Ino la pietrificò con gli occhi - Vuoi un morte lenta e dolorosa o rapita ed indolore? Ti lascio la libertà di scegliere...- disse, minacciandola con
una
penna.
- Non pensi che io sia troppo giovane per morire, Signorina Nara?- urlò Tenten, correndo per la stanza con Ino al seguito. Sakura , la sigaretta
in
bocca, le guardava divertita.
-
No di certo, futura Signora Hyuga!-
-
Ehm...è permesso?- disse una vocina tremante e sconosciuta
proveniente dalla porta.
Le
tre si voltarono in contemporanea. Lo spettacolo che si
presentò agli occhi della nuova arrivata fu un catastrofe.
Sakura, inciampata sul tappeto, era finita addosso ad Ino, cospargendole i capelli di cenere, che intenta a strozzare Tenten, aveva cacciato
nello stesso momento un urlo disumano, mentre la mora stessa, rossa come un pomodoro un po’ per le risate e un po’ per la mancanza d’aria,
cercava
invano di riprendere un po’ di autocontrollo.
-
Mi sa che ho sbagliato stanza...- balbettò alquanto confusa
la
nuova arrivata.
Poi
Sakura, voltatasi verso di essa, cacciò un urlò
– Mio Dio...-
-
sei la copia sputata...- incalzò Ino, intromettendosi nel
discorso.
-
Di Neji!- a concludere fu Tenten, che incredula puntava un dito
contro la nuova arrivata, voltandosi a scatti verso di essa e le amiche.
Sakura
le diede un colpetto sulla spalla – Io avrei detto Hyuga ma
fa lo stesso-
- Voi...voi conoscete mio cugino?- domandò la ragazza, muovendosi di mezzo centimetro dalla sicura postazione qual era la porta. Qualcosa le
diceva
che la sua stanza era quella...
Tenten si alzò di scatto, lasciando cadere le altre due ragazze a terra come un sacco di patate, poi si diresse come una furia dalla nuova
ragazza
e le si parò davanti letteralmente incredula.
-
Cioè...tu vorresti farmi credere che sei la cugina di Neji
Hyuga?-
- Svegliati Tenten...guardala bene: occhi perlacei, pelle nivea e portamento regale in qualunque situazione. O è sua cugina o la sua copia al
femminile!-
disse Ino, dopo essersi levata Sakura dalle spalle ed essere
arrivata al fianco dell’amica.
-
Mi chiamo Hinata Hyuga. Piacere di conoscervi- disse la ragazza,
tendendo una mano.
Ino
e Tenten la strinsero ancora sbigottite.
-
Dimmi un po’...Signorina
Porcellana...come che non ti ho mai visto qui prima
d’ora?- chiese Sakura,
fissandola di sottecchi.
-
Per i primi due anni ho frequentato una scuola unicamente femminile-
- Ah...mi sembra logico...- bisbigliò Sakura con una punta di amarezza nella voce – Quindi immagino che tu non sappia nemmeno come sia fatto
un
ragazzo-
-
Sì...cioè no...conosco mio cugino ed in prima
elementare sono
stata fidanzata con un mio amico per circa due settimane. Poi
più nulla...-
-
Vuoi dire che ha quindici anni non lo hai mai fatto?- chiese
Sakura buttandola lì.
-
Cosa scusa?- fece Hinata, non avendo afferrato il senso della
domanda.
- Non hai mai scopa...- Sakura venne fermata in tempo da Ino, che le aveva tappato la bocca con le mani, rivolgendo un brillante sorriso a
trentadue
denti ad una sempre più confusa Hinata.
-
Non prendere troppo seriamente le sue parole. Spesso, ma molto
spesso, non sa quello che dice- le disse, con tanto di risatina nervosa.
-
Concordo con Ino – asserì Tenten, agitando una
mano con
noncuranza.
-
Se lo dite voi...comunque questa è la stanza 707, giusto?-
Ino,
Tenten e Sakura annuirono con il capo.
-
Allora credo che per un po’, almeno finché non
avranno trovato
una camera libera, sarò la vostra compagna di stanza-
-
Bella Hina...ti renderemo ultra popolare!- le disse un’Ino
convinta di se.
-
Ti faremo scoprire il college passo dopo passo!- fece Tenten,
mostrandole due dita che formavano una “V”.
-
E finalmente potrai vivere, Piccola Porcellana-
Gli
occhi di Hinata, a quelle parole, diventarono stranamente
lucidi.
Una
sottile striscia di fumo si levava verso l’alto da uno dei
tanti parchi del college.
Ma
solo su uno, Shikamaru Nara osava fumare le sue sigarette senza
che nessuno gli rompesse l’anima.
A
parti Ino.
Ma
essendo appena arrivata, si sarebbe ricordata di lui solo la
mattina seguente.
Aveva
ancora dodici ore di libertà.
-
Vedo che non ti smentisci mai, vero Nara?-
-
Sempre meglio che essere come te, vero Hyuga –
Neji
Hyuga scattò istintivamente sulle difensive –
Piano con i
complimenti. Rischi di alterare il mio ego-
- Ma vattelo a ficcare da qualche parte il tuo ego del cazzo – disse Shikamaru, alzandosi in piedi – Ormai hai rovinato le mie ore di libertà
assoluta
-
-
Che palle Nara. Mi chiedo ancora come faccio ad esserti amico
–
disse Neji, con una smorfia sottile stagliata sul volto a mo di sorriso.
-
Dimentichi che noi non
siamo amici. Sono le circostanze che ci fanno sembrare tali. Niente di
più-
Neji
rimase in silenzio – Forse hai ragione –
-
Sigaretta?- chiese Shikamaru, offrendogli il pacchetto.
-
Non fumo. Non voglio morire a quarant’anni come te –
Shikamaru
si rimise in tasca il pacchetto – Non sai quello che ti
perdi –
-
...-
-
Ti rendi conto che domani cominceremo un altro anno?- fece Neji,
vago.
-
Che seccatura...- commentò Shikamaru, inspirando voracemente.
Neji
fissò Shikamaru per alcuni secondi.
-
Non ci provare neppure, Hyuga. Non sei il mio tipo-
Neji
gli affibbiò un cazzotto su una spalla –
Vaffanculo –
-
Se vedo un uomo che mi fissa come stavi facendo tu, la prima
cosa da dire che mi viene in mente è questa...-
-
-
Ino dice tante cose...-
-
Delle quali tu te ne fotti quotidianamente –
Shikamaru
spense la sigaretta a terra, con un colpo secco – Forse
perché non mi interessano...-
-
Eppure sembra che
-
Tsk...-
-
O forse a quello ci pensa
-
Hai mai sentito la frase “fatti i cazzi tuoi”?-
-
Anche se non ho un Q.I. di 200 le cose basilari penso di
conoscerle...-
Una musichetta allegra provenì dalla tasca dei jeans di Shikamaru, che tirò fuori un cellulare. Fissò il display con una smorfia e chiuse anziché
rispondere.
-
-
Sarà meglio che vada. Avrà sicuramente finito di
mettere a posto
i vestiti –
Caro
Diario,
Credo
che nonostante
tutto Shikamaru fumi ancora alle mie spalle. Ogni volta che lo incontro
puzza stranamente di fumo.
Questo
mi fa stare
male, poiché è come se mi dicesse una bugia o
peggio ancora mi tenesse nascosto
qualcosa. È veramente un cretino.
Ti
sto scrivendo molto
tardi ma oggi non ho fatto proprio in tempo poiché sono
successe molte cose.
Prima
o poi te le
racconterò. Non preoccuparti.
Ora
vado a letto.
Domani si rincomincia.
Ino
Angolo
autrici:
Allora
che ne pensate di questo primo capitolo? Io ed Inoooo
accettiamo di tutto!
xxxBaCiOtToxxx