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Autore: CelsteKiss e Inoooo    21/04/2008    3 recensioni
CelsteKiss, l'autrice di Make me a smile, ed Inoooo, l'autrice di cotte da liceali, insieme per presentarvi un'altra fantastica AU ambientata ai giorni nostri. Speriamo di ricevere parecchie recensioni, poichè questa ficcy è nata per puro divertimento. Grazie a tutti. N.B: Questa fan fiction è sostenitrice delle ShikaIno e delle NejiTen. Chiunque non sopporta le coppie è pregato di non offendere in alcun modo le autrici o colore che seguono queste coppie. CelsteKiss and Inoooo
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Only guys. Only friends. But...

 
.
Scrive CelsteKiss

 Ordinary Friends 1

 Caro Diario,

L’inizio del secondo anno al college non si prospetta così emozionante. O forse sono io che non so accontentarmi delle cose semplici.

Ragazza complessa? Neanche un poco. Soltanto mi stufo in fretta.

Diciamo anche che non sono molto paziente, e che non è buona cosa che io sbatta un piede a terra. Oppure che mi attorcigli una ciocca di 

capelli al dito.

Shikamaru, che ha appena incominciato il terzo anno, mi aveva assicurato che mi sarei divertita.

Che bugiardo.

Ma diciamo che molte delle cose che divertono a lui annoiano me. Quindi siamo pari.

E pensare che io e lui siamo amici fin da quando eravamo bambini. Mi viene da ridere se penso a quante siano ancora le cose che riescono 

mentalmente  a dividerci.

Stupide.

Banali.

Sembriamo due bambini troppo cresciuti che litigano per un lecca lecca alla fragola.

E rido se penso che quel genio dal cervello troppo complesso sia il mio migliore amico.

Che buffa la vita. A volte.

                                                                        Ino

 
Toc toc.

Chiuse di scatto il pc portatile color rosa, nascondendolo sotto al cuscino.

Le dava fastidio che qualcuno le dicesse “Hey, ma perché scrivi al computer? Ancora non ci hanno affibbiato nessun compito...” e venisse a 

curiosare tra le sue cose appena arrivati.

Perfino se la persona in questione fosse una sua amica. Le sue cose si chiamavano sue apposta.

- Avanti – disse con aria annoiata, sedendosi sopra il letto.

- Permesso – una voce allegra accompagnata da uno sfavillante sorriso penetrò dalla porta perennemente aperta della stanza 707. La stessa 

voce che apparteneva a quella persona che si era buttata istintivamente sopra il letto.

- Si può sapere dove trovi tutta questa vitalità, Tenten?- chiese, incrociando le gambe, con uno sbuffo.

Tenten, ovvero la ragazza mora tutta sorrisi che era appena entrata, le fece l’occhiolino.

- Segreto professionale -

Sorrise leggermente – Se la felicità fosse un segreto, credimi, l’avrei già scoperto-

Tenten la rivolse un sorriso.

- Sì Ino...qui dentro lo sanno tutti che hai una capacità innata per scoprire i segreti-

Non per niente, quando un ragazzo voleva scoprire qualcosa su una ragazza, in particolare su quella che gli piaceva, spesso, ma molto spesso, 

andava da Ino, che in un attimo stendeva il completo identikit della ragazza in questione.

Era un modo come un altro per farsi una reputazione, pensava.

In più, a seconda degli standard maschili, la sua posizione oscillava pericolosamente tra “troppo bella per essere vera” e “puttanella da portasi 

al letto per una notte e via”, il che le rendeva decisamente più facile il compito, soprattutto quando a chiedere consiglio era una ragazza.

Bastava individuare la preda ed il gioco era fatto.

Un sorriso, una battutina ed il ragazzo in questione era subito ai suoi piedi.

Shikamaru non aveva mai sopportato questo lato del suo carattere.

Lo reputava così fottutamente falso ed insidioso che faticava ancora a credere che appartenesse a lei, la stessa bambina che da cinque anni 

si auto dichiarava la sua migliore amica a chiunque incontrasse; che con quegli occhioni azzurri era l’unica in grado di frantumare il muro che 

innalzava quando chiedeva un po’ di silenzio al mondo, ovvero quando si ritirava in un angolo a fumare, fregandosene di tutti.

Anche perché, con tutto quel fumo nessuno si sarebbe avvicinato.

A parte lei.

Arrivava di corsa, la bionda coda di cavallo che oscillava ad ogni passo a destra e a sinistra, gli occhi ridotti a fessure e le mani strette a 

pugno, pronte all’uso.

Si parava davanti al ragazzo, inspirava malvolentieri un po’ di quel fumo acre che tanto detestava ed alla fine gli sfilava la sigaretta dalla bocca,

la buttava a terra e la sbriciolava con un piede.

A volte, invece, gli sequestrava direttamente tutto il pacchetto.

Se lo metteva in borsa, dentro la tasca interna, e si voltava verso di lui con un sorriso.

- Guarda che ti faccio un favore. Senza di queste hai cinque anni di vita in più -

- Non ti ci abituare. Questi tuoi continui “favori” mi costano cinque euro - replicava Shikamaru, seccato.

- Non ti costringo mica io a comprare le sigarette più care!-

- Queste sono quelle che costano di meno...-

- Ah...-

Ogni loro conversazione si concludeva più o meno così.

Shikamaru che le svuotava infine la borsa alla ricerca delle sigarette ed Ino che rideva come una matta osservando il ragazzo cercare invano, 

finché, spazientito, cominciava a farle il solletico per farle dire la verità.

In genere, le sigarette erano sempre nella tasca destra dei suoi jeans.

- Cosa ci fai qui, Tenten?- chiese curiosa Ino, con un sorriso, rivolta all’amica.

Tenten si batté una mano sulla fronte – Ah già...Sono la tua nuova compagna di stanza! Non è fantastico?- esclamò, abbracciandola di slancio.

- Evvai!- fece Ino, rispondendo all’abbraccio – Già mi immagino le notti insonni dedicate a calmare i tuoi bollenti spiriti riguardo lo Hyuga -

- Cosa?- Tenten era diventata scarlatta.

- Dai Tenten...ormai lo sanno tutti- disse Ino, concreta.

- Veramente solo tu, ma se continui a urlare i fatti miei ai quattro venti entro domani potrai organizzare un matrimonio...- fece la mora, al 

massimo del sarcasmo.

- Hey piano con l’entusiasmo...mi stai opprimendo-

Tenten prese alla svelta un cuscino e lo scaraventò in faccia alla bionda.

- Questo non dovevi farlo...- disse quasi sillabando Ino, uccidendo con lo sguardo Tenten, che già aveva cominciato a ridere.

- Oh si invece, signorina Yamanaka –

- Ti sei incastrata con le tue stesse mani. Hai davanti a te l’imbattuta regina delle battaglie di cuscini nei pigiama party dalla prima media ad 

oggi – e prese un cuscino a forma di cuore – Comincia a tremare –

Le due si scagliarono una contro l’altra ridendo ed urlando come due pazze.

- Non vorrete mica distruggere la camera, spero – una nuova voce si intromise nella battaglia appena cominciata – Per quello ci sarà tempo 

dopo-

Tenten lasciò cadere il cuscino a terra. Ino sorrise. Entrambe corsero incontro alla nuova arrivata.

- Sakura!- gridarono, saltandole letteralmente addosso.

- Aiuto!- fece Sakura, quando Tenten le cadde praticamente sopra ed Ino le si aggrappò al collo.

Finiti i saluti, le tre si sistemarono sul letto praticamente distrutto.

- Sai...pensavo che dopo il casino successo l’anno scorso ti avessero espulsa- esordì Tenten, giocherellando con una delle sue lunghe trecce.

- Infatti...come hai fatto a scamparla?- incalzò Ino, curiosa.

Sakura scrollò le spalle – Mica avevo ucciso qualcuno. Mi stavo solo ubriacando-

- Forse ti sei dimenticata che ti sei fatta beccare nuda a fare il bagno in piscina alle due di notte – disse Ino, ridendo delle sue stesse parole.

- Hai ragione. Non immagini la faccia dei prof quando ti hanno trovato. Pensavano che fossi morta. Puzzavi di alcool in una maniera spaventosa 

e dormivi come un ghiro. Sicuramente avranno perquisito la tua camera alla ricerca di qualche canna...- fece Tenten.

- Uffa che palle. Perché mi dovete sempre far ricordare questi “dettagli”?-

Ino e Tenten si guardarono.

- Solo tu potevi farti trovare nuda, ubriaca e mezza cannata in piscina. Sei un genio -

- Non vorrai mica sminuire il tuo amico, vero Ino?- disse Sakura, esaltata dai complimenti.

Ino fece la faccia arrabbiata – Te sei solo una pazza. Shika è un grande-

- Piano Ino...ho finirai per portartelo a letto, il Piccolo Einstein – disse Sakura, in un mezzo sorriso.

- No...tra me e Shikamaru non ci potrà mai essere nulla-

- Non puoi o non vuoi che ci sia nulla, Ino? - chiese la rosa, estraendo una sigaretta dal pacchetto che faceva capolino dal pochette rosa.

- Siamo amici da così tanto tempo...-

Sakura le tappò la bocca con una mano.

- Per favore risparmiami la parte del “eravamo amici da quando avevamo cinque anni...” perché giuro che mi metto a vomitare. Dimmi piuttosto 

che hai paura perché il Genietto attira le ragazze come il miele attira le api. Soprattutto quelle più grandi-

Ino si tolse la mano della rosa dalla bocca – Figurati se ho paura di quelle...è solo che mi sembra strano innamorarmi tutto d’un tratto del mio 

migliore amico. Insomma ci conosciamo da una vita...-

- Ed ogni volta che vi incontrate finite per litigare come una coppietta appena sposata- esclamò Tenten, gongolando per la gioia della verità 

appena svelata.

Ino la pietrificò con gli occhi - Vuoi un morte lenta e dolorosa o rapita ed indolore? Ti lascio la libertà di scegliere...- disse, minacciandola con 

una penna.

- Non pensi che io sia troppo giovane per morire, Signorina Nara?- urlò Tenten, correndo per la stanza con Ino al seguito. Sakura , la sigaretta 

in bocca, le guardava divertita.

- No di certo, futura Signora Hyuga!-

- Ehm...è permesso?- disse una vocina tremante e sconosciuta proveniente dalla porta.

Le tre si voltarono in contemporanea. Lo spettacolo che si presentò agli occhi della nuova arrivata fu un catastrofe.

Sakura, inciampata sul tappeto, era finita addosso ad Ino, cospargendole i capelli di cenere, che intenta a strozzare Tenten, aveva cacciato 

nello stesso momento un urlo disumano, mentre la mora stessa, rossa come un pomodoro un po’ per le risate e un po’ per la mancanza d’aria, 

cercava invano di riprendere un po’ di autocontrollo.

- Mi sa che ho sbagliato stanza...- balbettò alquanto confusa la nuova arrivata.

Poi Sakura, voltatasi verso di essa, cacciò un urlò – Mio Dio...-

- sei la copia sputata...- incalzò Ino, intromettendosi nel discorso.

- Di Neji!- a concludere fu Tenten, che incredula puntava un dito contro la nuova arrivata, voltandosi a scatti verso di essa e le amiche.

Sakura le diede un colpetto sulla spalla – Io avrei detto Hyuga ma fa lo stesso-

- Voi...voi conoscete mio cugino?- domandò la ragazza, muovendosi di mezzo centimetro dalla sicura postazione qual era la porta. Qualcosa le 

diceva che la sua stanza era quella...

Tenten si alzò di scatto, lasciando cadere le altre due ragazze a terra come un sacco di patate, poi si diresse come una furia dalla nuova 

ragazza e le si parò davanti letteralmente incredula.

- Cioè...tu vorresti farmi credere che sei la cugina di Neji Hyuga?-

- Svegliati Tenten...guardala bene: occhi perlacei, pelle nivea e portamento regale in qualunque situazione. O è sua cugina o la sua copia al 

femminile!- disse Ino, dopo essersi levata Sakura dalle spalle ed essere arrivata al fianco dell’amica.

- Mi chiamo Hinata Hyuga. Piacere di conoscervi- disse la ragazza, tendendo una mano.

Ino e Tenten la strinsero ancora sbigottite.

- Dimmi un po’...Signorina Porcellana...come che non ti ho mai visto qui prima d’ora?- chiese Sakura, fissandola di sottecchi.

- Per i primi due anni ho frequentato una scuola unicamente femminile-

- Ah...mi sembra logico...- bisbigliò Sakura con una punta di amarezza nella voce – Quindi immagino che tu non sappia nemmeno come sia fatto 

un ragazzo-

- Sì...cioè no...conosco mio cugino ed in prima elementare sono stata fidanzata con un mio amico per circa due settimane. Poi più nulla...-

- Vuoi dire che ha quindici anni non lo hai mai fatto?- chiese Sakura buttandola lì.

- Cosa scusa?- fece Hinata, non avendo afferrato il senso della domanda.

- Non hai mai scopa...- Sakura venne fermata in tempo da Ino, che le aveva tappato la bocca con le mani, rivolgendo un brillante sorriso a 

trentadue denti ad una sempre più confusa Hinata.

- Non prendere troppo seriamente le sue parole. Spesso, ma molto spesso, non sa quello che dice- le disse, con tanto di risatina nervosa.

- Concordo con Ino – asserì Tenten, agitando una mano con noncuranza.

- Se lo dite voi...comunque questa è la stanza 707, giusto?-

Ino, Tenten e Sakura annuirono con il capo.

- Allora credo che per un po’, almeno finché non avranno trovato una camera libera, sarò la vostra compagna di stanza-

- Bella Hina...ti renderemo ultra popolare!- le disse un’Ino convinta di se.

- Ti faremo scoprire il college passo dopo passo!- fece Tenten, mostrandole due dita che formavano una “V”.

- E finalmente potrai vivere, Piccola Porcellana-

Gli occhi di Hinata, a quelle parole, diventarono stranamente lucidi.

 

Una sottile striscia di fumo si levava verso l’alto da uno dei tanti parchi del college.

Ma solo su uno, Shikamaru Nara osava fumare le sue sigarette senza che nessuno gli rompesse l’anima.

A parti Ino.

Ma essendo appena arrivata, si sarebbe ricordata di lui solo la mattina seguente.

Aveva ancora dodici ore di libertà.

- Vedo che non ti smentisci mai, vero Nara?-

- Sempre meglio che essere come te, vero Hyuga –

Neji Hyuga scattò istintivamente sulle difensive – Piano con i complimenti. Rischi di alterare il mio ego-

- Ma vattelo a ficcare da qualche parte il tuo ego del cazzo – disse Shikamaru, alzandosi in piedi – Ormai hai rovinato le mie ore di libertà 

assoluta -

- Che palle Nara. Mi chiedo ancora come faccio ad esserti amico – disse Neji, con una smorfia sottile stagliata sul volto a mo di sorriso.

- Dimentichi che noi non siamo amici. Sono le circostanze che ci fanno sembrare tali. Niente di più-

Neji rimase in silenzio – Forse hai ragione –

- Sigaretta?- chiese Shikamaru, offrendogli il pacchetto.

- Non fumo. Non voglio morire a quarant’anni come te –

Shikamaru si rimise in tasca il pacchetto – Non sai quello che ti perdi –

- ...-

- Ti rendi conto che domani cominceremo un altro anno?- fece Neji, vago.

- Che seccatura...- commentò Shikamaru, inspirando voracemente.

Neji fissò Shikamaru per alcuni secondi.

- Non ci provare neppure, Hyuga. Non sei il mio tipo-

Neji gli affibbiò un cazzotto su una spalla – Vaffanculo –

- Se vedo un uomo che mi fissa come stavi facendo tu, la prima cosa da dire che mi viene in mente è questa...-

- La Yamanaka dice che non devi fumare, o sbaglio?- chiese Neji.

- Ino dice tante cose...-

- Delle quali tu te ne fotti quotidianamente –

Shikamaru spense la sigaretta a terra, con un colpo secco – Forse perché non mi interessano...-

- Eppure sembra che la Yamanaka sia l’unica che riesca a non renderti un vegetale -

- Tsk...-

- O forse a quello ci pensa la Sabaku ogni notte? – domandò saccente lo Hyuga.

- Hai mai sentito la frase “fatti i cazzi tuoi”?-

- Anche se non ho un Q.I. di 200 le cose basilari penso di conoscerle...-

Una musichetta allegra provenì dalla tasca dei jeans di Shikamaru, che tirò fuori un cellulare. Fissò il display con una smorfia e chiuse anziché 

rispondere.

- La Yamanaka?- chiese Neji.

- Sarà meglio che vada. Avrà sicuramente finito di mettere a posto i vestiti –

 
Caro Diario,

Credo che nonostante tutto Shikamaru fumi ancora alle mie spalle. Ogni volta che lo incontro puzza stranamente di fumo.

Questo mi fa stare male, poiché è come se mi dicesse una bugia o peggio ancora mi tenesse nascosto qualcosa. È veramente un cretino.

Ti sto scrivendo molto tardi ma oggi non ho fatto proprio in tempo poiché sono successe molte cose.

Prima o poi te le racconterò. Non preoccuparti.

Ora vado a letto. Domani si rincomincia.

                                                                                  Ino

 
Angolo autrici:

Allora che ne pensate di questo primo capitolo? Io ed Inoooo accettiamo di tutto!

xxxBaCiOtToxxx

  
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