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Autore: Vals Fanwriter    08/11/2013    6 recensioni
Sebastian/Thad | AU, angst e feelings a palla.
Dal testo: "Sì, ti osservo da un po’ e ti seguo, per sapere cosa fai e con chi sei, chi c’è nella tua vita e se appartieni a qualcuno. Sono stato attento, molto attento. E so che non ti piace la confusione in biblioteca, mentre studi; [...] e ti vedo spesso con le cuffiette nelle orecchie, soprattutto quando aspetti l’autobus, e sembra quasi che tu non riesca proprio a fare a meno di dondolarti sui talloni mentre ascolti la musica"
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Misdemeanour'
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Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 11/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 11.
 
 
 



Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Dimentica tutto.
 
Sono le undici del mattino e tu non rispondi più. E non riesco a non pensare di aver fatto una stronzata. Non volevo pretendere nulla da te, volevo soltanto… una cosa semplice come un bacio. Ma mi rendo conto di aver osato troppo. Voglio dire, hai da poco smesso di avere paura di me e… Non voglio che pensi che io sia tornato quello di prima, che sia di nuovo quello che ti vuole ad ogni costo e senza il tuo consenso. Senza guadagnarti.

Quindi dimentica tutto quello che ho detto. Dimentica che io ti abbia mai detto quella cosa.

E rispondi. Ti prego, Thad.

Mi manchi.

 
Lui.

 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non so se posso farlo.
 
Scusa, io… in realtà non lo so neanche io perché non ho risposto più. Ho letto la tua email e poi… e poi ho sentito il bisogno di parlare con Jeff. Quindi sono andato a comprare qualche birra e gli ho raccontato tutto, e quando abbiamo finito di parlare era quasi mattina ed ero praticamente mezzo ubriaco, e poi mi sono fatto una doccia veloce e sono venuto a lezione e adesso sono ancora un po’ tanto stonato. Ma non ce l’ho con te, mi dispiace aver reagito così. So che tu non pretendevi nulla e che sei semplicemente stato sincero con me, ma mi ha fatto strano e ho reagito nel modo peggiore. Non scusarti tu, sono io che devo farlo.

Non sono certo, però, di poter dimenticare che tu mi abbia fatto quella richiesta.

Il punto, in realtà, è che io non dovrei affatto desiderare di baciarti, senza neanche conoscerti e con tutto ciò che c’è stato. Eppure è proprio quello che voglio e… è una sensazione che non riesco a gestire.

 
Thad
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Idiota.
 
Perché?

Insomma, perché vuoi baciarmi? Pensavo che odiassi il modo che avevo di pormi con te e la maniera in cui cercavo di obbligarti a fare ciò che volevo.

E ora vuoi baciarmi. Insomma, mi stai dicendo che vuoi incontrarmi e baciarmi, e io…

Non credo di farcela a rimanere calmo. Non credo di farcela a trovare parole sensate per…



Mi vuoi baciare? Non mi stai prendendo per culo?

Cioè, anche se non sai come sono fatto e se mai potrei piacerti?



Ma poi perché dovrebbe importarti il fatto che io possa piacerti oppure no… Tu vuoi baciarmi solo perché…

Perché…

Diamine, perché vuoi baciarmi, Thad?

 
Lui.
 
 

 
 

Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Inizio a pensarlo anche io.
 
Lo odiavo, è vero. Ma era prima. Prima di conoscerti meglio e avere a che fare con te quotidianamente, rendendomi conto di che persona sei in realtà. Prima di trovare piacevole le nostre chiacchierate e prima di realizzare di attendere le tue email con sempre più impazienza. Quindi sì, odiavo tutto di te, ma è stato prima. Prima che tu cambiassi e ti mostrassi così a me. Prima che mi iniziassi ad incuriosire e ad affascinare in questo modo.

E non mi importa di come sei e non so se tu possa piacermi e non so neanche se, trovandomi davanti a te, poi ti bacerei per davvero.

Ciò che conta è che, quando mi hai chiesto di prometterti un bacio, io ho pensato che sì, andava bene così. E forse mi piaci già. O forse sono ancora ubriaco.

 
Thad
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Mi sento più idiota di te, in questo momento.
 
Sei decisamente ubriaco. Dio, ma quante cazzo di birre ti sei scolato ieri sera?? Non posso credere che tu abbia scritto quelle cose per davvero e non sono neanche sicuro di come io debba reagire. A tutta quanta l’email, però.

Perché mi hai scritto che non sai se mi baceresti davvero dal vivo, però poi… Però poi mi hai scritto che ti piaccio già e lì non posso fare altro che pensare che la sbornia non ti sia ancora passata!

Porca puttana, sento che sto per morire. Sento che…

Dove sei? Sei ancora in aula? Quando finisce la lezione?

Maledizione, sono così patetico.
 

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Difficile, direi.
 
Non lo so neanche io quello che ho scritto, ma… era così male? Cioè, nella mia testa aveva senso, pensavo che anche scrivendolo sarebbe stato comprensibile e logico… a quanto pare, mi sbagliavo, ma… no, magari la forma non era esattamente tra le più chiare possibili, ma i contenuti erano quelli, di questo ne sono assolutamente certo, ecco. E sto divagando, lo so, ma mi sento tutto stordito e non sono esattamente certo che la colpa sia completamente delle birre e del mancato sonno.

E sì, sono ancora in aula. La lezione finisce tra una ventina di minuti.

Tu che fai…?
 

 
Thad
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: No, aveva un suo senso, solo che…
 
Sono fuori dall’aula dove stai seguendo.

Voglio vederti. Appena finisce la lezione voglio vederti.

E parlarti.

E baciarti, se vorrai.

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Solo che… lo so.
  
Dammi quindici minuti.

E poi sono da te.
 

 
Thad
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Scusa.
 
Ehi… Mi dispiace per prima. Volevo davvero incontrarti, ma non ce l’ho fatta. Mi si è attorcigliato lo stomaco e mi è venuta la nausea al solo pensiero di trovarmi davanti a te e… Non ci sono riuscito. Sono scappato via e mi sono nascosto. Non troppo lontano comunque. Abbastanza vicino da scorgere la delusione che compariva sul tuo volto non vedendomi arrivare. Non vedendomi poggiarti la mano sulla spalla e sentirmi dire “Eccomi”. Abbastanza vicino da vederti mordere il labbro nervosamente e aggrottare la fronte. E aspettare inutilmente.

Abbastanza vicino da vedere lui che ti si avvicinava e ti sorrideva in quel modo che…



Chi era?
 

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Vaffanculo.
 
Che ti importa? Se davvero ti interessava chi mi si avvicinava, avresti fatto in modo di essere tu, non un altro. Io aspettavo te, ma tu hai pensato di farmi fare la figura dell’idiota e rimanere nascosto mentre io mi chiedevo dove diavolo fossi e ti cercavo negli occhi di chi passava nel corridoio. Sai che c’è di nuovo? Adesso le tue scuse non le voglio. Perché mi ci era voluto un secolo a scendere a compromessi con me stesso e ad ammettere finalmente che volevo incontrarti: se tu non volevi farlo, potevi dirlo anche subito.
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto:
 
Sei arrabbiato? Sì, ovvio che sei arrabbiato… Ma te l’ho detto, non ci sono riuscito. Continuavo a pensare a come mi avresti guardato e se avrei trovato nei tuoi occhi una minima scintilla di disprezzo o… oppure avresti potuto, non lo so, fare qualcosa come un passo indietro e tenerti lontano da me, perché non sapevi cosa aspettarti da una tale persona. Il fatto è che mi sembra ancora assurdo che tu ti fidi di me così, senza alcun dubbio, all’improvviso. Ho pensato che se ci fossimo trovati adesso l’uno di fronte all’altro, non sarebbe stato abbastanza sicuro. Ho pensato che non saresti stato abbastanza a tuo agio e che avresti avuto ancora quel leggero accenno di paura. E ho pensato che non mi avresti baciato e non volevo conoscere la sensazione che avrei provato davanti al tuo rifiuto, perciò mi sono nascosto. Non volevo che tu mi vedessi debole e vulnerabile, e solo per un fottuto “no, non posso baciarti”. E ora non ce la faccio a sapere che sei arrabbiato con me per questo motivo, e non ce la faccio a pensare di aver perso tutto quello che avevamo costruito, quel rapporto semplice e… e divertente. Dimmi che ti passa. Dimmi che basterà che mi scuso un’altra volta ancora e che poi passerà. E poi torna a raccontarmi di te e della tua vita… e di quel ragazzo che ti si è avvicinato. Non sarò geloso, non me lo merito.

Torna a scrivere il tuo nome in fondo all’email.
 

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Vorrei essere arrabbiato con te. Lo vorrei davvero e vorrei non sentirmi così in colpa adesso, ma non ci riesco. Non riesco a tenerti a distanza e, soprattutto, non riesco a saperti giù di morale a causa mia. Forse è proprio per questo che ci sono rimasto così male, non vedendoti arrivare, proprio perché sono diventato un po’ dipendente da questa nostra strana corrispondenza e speravo davvero di riuscire a dare un volto al ragazzo che mi scrive ogni giorno. E pensavo che ti fidassi di me e che ti bastasse quello per capire perché io mi fido di te. A conti fatti, tu non hai mai fatto nulla per farmi dubitare di te. Da quando hai deciso di essere chiaro e hai smesso di farmi paura, la mia fiducia nei tuoi confronti è sempre aumentata e tu non hai mai fatto nulla per farla vacillare. Io comprendo benissimo le tue preoccupazioni, ma potevi parlarmene, invece di reagire così, nascondendoti e spiandomi di nuovo da lontano. Cosa pensavi che ti avrei fatto? Non ho paura di te, ero disposto ad incontrarti proprio per questo motivo, perché il tempo dell’ansia e dell’inquietudine è passato e sei stato tu a farlo andare via, parlandomi con chiarezza e mostrandoti a me per quello che sei davvero. Per cui non mi sarei allontanato, non avrei fatto nessun passo indietro, né ti avrei guardato senza allegria. Ti avrei sorriso come mi hai chiesto di fare e poi ti avrei detto “Eccoti qua” e alla fine avrei preso le cose come venivano, senza progetti o paranoie. Mi dispiace che tu non sia venuto, mi dispiace tanto. Avrei preferito trascorrere il pomeriggio con te, piuttosto che far da cicerone a quel ragazzo. Mi ha solo chiesto di indicargli dov’era la segreteria, tutto qui. Credo sia uno studente nuovo, ha detto di chiamarsi Sebastian, altro non so.
 

 
Thad





 
 
Sto cercando di immaginare le vostre facce adesso (e molto probabilmente Robs sta facendo lo stesso), perché questo è IL capitolo ed è il punto da cui si incasina tutto, come avrete potuto notare.

Sebastian era sul punto di lasciarsi andare e incontrare Thad, ma poi-

Io vi avevo avvertiti, ve l’avevo detto che non era tutto così semplice come pensavate. Ad ogni modo, non voglio dirvi nulla più di questo. Aspetto (aspettiamo) che siate voi a trarre le conclusioni giuste e ad immaginare cosa viene dopo. Speriamo di coinvolgervi ancora un po’ di più con questa svolta.

Prima di chiudere con le note e lasciarvi alle vostre cose, devo darvi un avviso. Come ben sapete, la settimana prossima ci sarà la Thadastian Week e saremo tutte impegnatissime a scrivere come le pazze e a postare e a leggere *si gasa*, di conseguenza io e Robs abbiamo deciso, di comune accordo, di rimandare la pubblicazione del capitolo 12 a venerdì 22 Novembre, esattamente come facemmo con Handwritten durante la Warblers Week. Quindi… tenete duro, resistete fino al 22 che tanto ci sarà il mondo da leggere la settimana prossima. \o/

Dunque, vi salutiamo qui. Grazie di tutto, come sempre. ♥
 

Robs&Vals

 
   
 
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