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Autore: Sere 98    08/11/2013    4 recensioni
Sam non è una ragazza come tutte le altre...o forse la è ma non riesce a riconoscerlo e come potrebbe del resto?
Sam è stata abbandonata quando era ancora piccolissima trascorrendo l'intera infanzia per tutti i centri d'accoglienza sparsi per il territorio Britannico finché un giorno non incontra un bambino più perseverante,testardo e comprensivo degli altri che osa entrare in contatto con la persona scossa,arrabbiata e difficile qual'è Sam, ma anche l'inserimento nella famiglia Tomlinson non l'aiuterà ad aprirsi e a fidarsi delle persone,almeno finché un ragazzo strafottente quanto affascinante non si intrometterà nel suo passato fino a riportare alla luce la parte più nascosta di lei riportandola alla vita
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SAM'S POV


Le gomme scure dell'auto non producevano alcun suono mentre attraversavano la ghiaia del giardinetto, come se non esistesse. Quando si fermò cercai di scorgere il pilota ma non mi fu affatto facile.
I miei occhi erano ridotti ad una debole fessura mentre mi concentravo per cercare di capire, ma da deboli tagli in mezzo al viso qual'erano diventarono spalancati come il sipario di un teatro, quando scorsi la persona che più di tutte desideravo vedere, aprire la portiera e scendere dall'auto.

Louis non era ancora sceso completamente dalla macchina che io già ero partita correndo verso di lui, fece appena in tempo a spalancare le braccia per accogliermi , mentre io gli saltavo in braccio; incominciai a piangere e a ridere allo stesso tempo, chi mi avesse visto in quelle condizioni avrebbe sicuramente pensato che fossi una pazza furiosa nevrotica da rinchiudere in un manicomio, in realtà avevo semplicemente riavuto mio fratello con me

-Ciao scema- mi disse rimettendomi a terra mentre mi teneva strettissima fra le braccia come per non lasciarmi andare mai più.
" Scema " e "Scemo" i nomignoli più affettuosi che un ragazzo e una ragazza possano attribuirsi fra di loro, io e Lou avevamo incominciato a chiamarci così quando nostra madre smise di sgridarci per le consuete "parolacce" che in casa nostra erano severamente e inequivocabilmente vietate, allora mi sembrò un notevole passo avanti per il mio sviluppo di adulta

-Ciao scemo- gli risposi aggrappandomi alle sue spalle mentre lui mi accarezzava ridendo, sentii che alzava leggermente la testa, probabilmente verso Harry e subito dopo una mano si staccò dalla mia schiena per porgere un gesto di saluto; se fosse stato per me sarei rimasta in quella posizione a vita, ma sfortunatamente di vita ne abbiamo una sola e non possiamo sprecarla nella troppa sicurezza di certe situazioni, molte volte è bello rischiare.
Louis si staccò leggermente da me

-Mi sei mancata tanto-

-Anche tu- Louis mi stava asciugando una piccola lacrima di gioia sulla guancia ma io lo bloccai

-No...non capita molte volte di poter piangere di gioia...- gli dissi prendendolo per mano e conducendolo verso Harry.

I due ragazzi si abbracciarono dandosi lievi pacche sulla schiena e scompigliandosi i capelli

-Mi volete spiegare perché siete bagnati?- chiese Louis appoggiando le mani sui fianchi
Guardai Harry per un po' mentre si guardava le scarpe, con quell'aria da finto innocente che oltre ad essere molto buffa era anche estremamente intrigante

-Perché Harry è un traditore- il riccio alzò lo sguardo verso di me accennando ad una delle sue meravigliose risate, le fossette ne portavano l'annuncio, ma Louis lo interruppe deducendo che il lavaggio di una macchina non poteva che portare a quelle condizioni; non gli dissi che avevo la febbre perché mi sarei dovuta subire una delle ramanzine più colossali nella storia delle ramanzine, certe volte mio fratello era peggio di mia madre.

Harry aprì la porta finestra e ci ritrovammo tutti in salotto, ci sedemmo su dei morbidi divanetti in tessuto rosso

-Allora? Che è successo?- Louis unì le mani e incrociò le gambe, ricordava molto un esaminatore scolastico pronto a farti un esame.

Harry trovò l'incentivo prima di me per raccontargli tutto, mi stupì la tranquillità con cui descriveva i particolari sfiorandomi la mano ogni tanto come per rassicurarmi, non pensavo gli raccontasse persino di Aysha, ma a quanto pare riteneva che mio fratello dovesse sapere di tutto, indipendentemente dalle buone e dalle cattive notizie e io non potevo che essere d'accordo, Louis ne aveva il diritto.

Mio fratello rimase in silenzio per qualche minuto prima di prendere la parola e per un attimo ebbi il timore che fosse venuto con l'intenzione di portarmi via da Harry, scacciai questo pensiero con la mente, non l'avrebbe mai fatto se fossi stata contraria, stavolta ne ero certa

-Il giorno stesso dell'incendio- Louis incominciò a parlare -Papà ci ha riunito per dirci che era stato un'idiota e che non avrebbe mai potuto perdonarsi il fatto di averti mandato a Londra- si rivolse verso di me, ma io scostai lo sguardo, ricordai il dolore, l'insicurezza di quei momenti, la sofferenza che mio padre mi aveva procurato

-Sam?- mio fratello mi richiamò all'attenzione mentre Harry mi guardava cercando di calmarmi con lo sguardo, non avevo idea di come ci riuscisse ma funzionava!

-Sì ci sono, continua pure- neanch'io ero troppo sicura di quell'affermazione


-Era circa mezzanotte quando preso dai sensi di colpa, stava per raggiungerti in macchina, ma io l'ho fermato dicendo che era inutile...gli ho detto che non sarebbe servito a nulla e che avrebbe dovuto aspettare che facesse giorno, lui era molto nervoso ma alla fine ha concluso con me che quella era la soluzione migliore....ma il giorno dopo...quando abbiamo scoperto dell'incendio...ancora non sapevamo come stavi, non sapevamo se eri viva e io mi sono sentito uno schifo, ho pensato che se ti fosse successo qualcosa la colpa era solamente mia che avevo fermato papà... penso di aver passato tutta la giornata a cercare di contattare qualcuno e a piangere, non ricordo neanche il momento in cui Liam mi aveva rassicurato su di te, ricordo solamente un'enorme senzazione di sollievo-

Louis continuava a parlare mentre io cercavo di trattenermi dal piangere, dentro di me cercavo di essere forte e sicura, l'immagine che avevo sempre voluto dare agli altri ma che non ero mai riuscita a sostenere


-E adesso...ti stanno cercando- proseguì, non avevo capito a chi fosse riferito, se a me o ad Harry, evidentemente però Lou mi conosceva troppo bene, come se mi avesse letto nel pensiero mi disse

-Entrambi-

Guardai Harry preoccupata mentre lui guardava fisso Louis, la mascella tesa,i muscoli freddi

-Ho salvato una ragazza- la sua voce ruppe l'aria, senza che ci fosse un briciolo di vanità in quell'affermazione

-Lo so ma le telecamere erano accese, potrebbero chiederti del perché era lì...e sicuramente l'uomo stordito con il cloroformio non aiuta-

-Cazzo Liam non l'ha nascosto?!-

-A quanto pare no..-

-Hai stordito un uomo con del cloroformio?- io ero sempre più confusa e non sapevo a cosa pensare, mi sembrava assurdo che stesse succedendo davvero

-Ehm...- Harry imbarazzato annuì debolmente con la testa

-Non ci credo...- mi alzai dal divano proseguendo a passi veloci per la camera di Harry, entrai sbattendo la porta alle mie spalle, mi gettai sul letto sfatto dove ancora stava impresso nella morbidezza dei cuscini, il profumo inconfondibile di Harry.
Affondai la testa sotto il cuscino più grande e incominciai a lacrimare, non sapevo se fosse giusto chiamarlo pianto, le mie erano lacrime che traducevano uno stress ed un nervosismo insopportabile, lacrime di preoccupazione non di tristezza.
Improvvisamente due labbra morbide si posarono sulla mia scapola, ebbi un sussulto di sorpresa, non avevo nemmeno sentito la porta aprirsi, decisi di non guardare, di non aprire gli occhi, percepii solamente le labbra che risalivano la mia pelle fino a posarsi sulla spalla e poi sul collo.
Una mano potente mi afferrò per un fianco, il mio corpo venne sollevato con forza dal materasso, piombai con violenza sul petto di Harry mentre i suoi respiri accelerati invadevano il mio collo, la mia schiena era saldamente premuta contro quello stesso petto di Harry, il suo braccio stretto attorno ai miei fianchi, la sua mano cercò disperatamente la mia prima di bloccarle entrambe sulla sua gamba

-Allora? che succede?- mi chiese sussurrando ad un orecchio

-Perché mi stai bloccando in questo modo?- 

-Perché ti conosco, diresti che va tutto bene quando quelle che vuoi rifilarmi sono solo puttanate-

Sospirai chiudendo gli occhi, Harry aveva assolutamente ragione e non c'era niente che potessi fare per ribaltare le cose e renderle più favorevoli per tutti.


HARRY'S POV


Il mio non era un atto violento.
Sam aveva bisogno di sapere che io ci sarei stato e che ero lì in quello stesso momento per ascoltarla.
Conclusi che non essendo abituata, Sam era più preoccupata per quel cambio di situazione piuttosto che al mio contatto abbastanza invasivo

-Siamo nei casini- mi disse lei alzando la testa dalla mia spalla

-Ce la caveremo...-

-Come?- Sam incominciava a spazientirsi

-Stando insieme- non riuscii a darle una risposta più soddisfacente di quella

Mollai la presa definitivamente, Sam rimase comunque inginocchiata, dandomi la schiena, io la guardavo da dietro mentre lei si ostinava a fissare un punto nel vuoto

-Forse rivedere mio fratello mi ha fatto più male che bene- mi disse lei rompendo il silenzio

-Sam...-

-Cosa ti succederà Harry?- la sua voce era lievemente tremolante, sembrava molto timorosa della mia risposta 

-Non lo so...-

-Finirai in prigione? Aysha si vendicherà? Te ne andrai come hanno fatto tutti gli altri?-

-Questo mai- la voltai verso di me fissandola intensamente negli occhi -Non me ne andrei mai e tu lo sai!-

-Magari non ora, ma ben presto sarai costretto ad andartene- Sam scostò lo sguardo serrando gli occhi, io sbuffai prima di prenderle il mento con due dita e indirizzarlo nuovamente verso di me

-Allora ritornerei- le feci un debole sorriso per rassicurarla, in quel momento compresi che avevamo capito entrambi che ci sarebbe stato bisogno che io tornassi un giorno, il tempo mi avrebbe presto messo alla prova

-Oh Harry...- sussurrò lei prima di abbracciarmi, la sua mano scivolò dolcemente sulla mia nuca accarezzando i ricci, serrai anch'io le mie braccia attorno a lei, percepii la sua piccolezza, la sua fragilità, l'unità essenziale del suo piccolo corpo.
Percorsi l'intera lunghezza dei suoi capelli fino a ritrovarmi a metà schiena per poi scendere più in basso fino alle cosce

-Promettimi...giurami solennemente...che ci ritroveremo sempre, qualunque cosa accada- la sua voce invase i miei sensi, mi ero già ritrovato a trattare con promesse del genere e benché l'enfasi e l'intensità del momento mi avesse sempre portato a confermare inutilmente qualsiasi promessa, quella volta mi sembrò diverso, perché per la prima volta, sentii da parte di Sam la stessa voglia che avevo io, la stessa convinzione di voler stringere quel patto che ci avrebbe legato come non lo eravamo mai stati fino ad allora

-Ti fidi di me Sam?- le chiesi stringendola di più a me

-Più che di me stessa- 

-Non dire così...-

-Harry mi fido di te...immensamente- mi disse lei staccandosi per guardarmi negli occhi, io le sorrisi, non pensavo che una persona benché buona e comprensiva che fosse, avrebbe potuto comprendere e aiutare il mio dolore fino a quel punto, non pensavo che una volta conosciuto il mio passato qualcuno potesse tornare a fidarsi di me, eppure, eccomi lì, davanti a lei che stava offrendomi su una mano il suo cuore e tutta la fiducia che non aveva mai saputo esternare, ma solamente reprimere.
Non trattenni la felicità che avevo in corpo per essere stato il primo ( O forse il secondo comprendendo Louis) a farla rilassare, l'unico a riuscire a liberarla da quella morsa di solitudine voluta, da quella paura che non le permetteva di aprirsi in quel sorriso che un giorno mi avrebbe sicuramente ammazzato

-Ti prometto...ti giuro sulla mia stessa vita, che io ti troverò ovunque tu sia Sam Tomlinson e che tornerò sempre da te, qualunque cosa accada- una lacrima rigò il suo viso, poi un'altra, un'altra ancora, senza che potesse veramente accorgersene stava piangendo.


SAM'S POV


Quando tornammo in salotto, Louis era in piedi, si spostava lateralmente lungo una parete fissando come chi non aveva niente di meglio da fare, degli oggetti posati sugli scaffali o appesi al muro; Harry tossì due volte, forse per segnalargli la nostra presenza, infatti Lou si girò, si mise le mani in tasca guardandomi e sorridendo

-Tutto a posto?- i suoi occhi ridevano e non sarei mai riuscita a capire se fosse solo per rassicurarmi o se la sua fosse una reazione spontanea, era bravo a far credere alla gente che tutto andasse bene, penso che in questo fosse sempre stato un campione indiscusso

-A meraviglia- mi morsi leggermente il labbro, come per punirmi, troppo sarcasmo in quella frase, sia dal tono che dal contenuto 

-Sicura?- la domanda di mio fratello era lecita, avevo dato un'impressione totalmente diversa da quella che volevo dare

-Certo-

-Vieni a casa con me?- la sua domanda mi spiazzò, rimasi a bocca aperta come un merluzzo, Harry voltò velocemente la testa verso di me, impaurito da quelle parole, io non sapevo come fare, avevo tanta voglia di riabbracciare le mie sorelle e mia madre e anche mio padre nonostante tutto, ma lasciare Harry mi sembrava una rottura alla promessa che ci eravamo scambiati pochi minuti prima

-N...no...- sussurrai debolmente

-Cosa?- Louis si avvicinò di più per ascoltarmi meglio

-No Lou....io...io resto qui, con Harry- dissi più decisa, mio fratello mi guardò strano ma ci vollero solo pochi istanti perché la sua sorpresa diventasse preoccupazione

-Sam...non voglio fare la parte del cattivo, ma non penso che sia la soluzione migliore al momento, magari se il collegio e i nostri genitori ti vedono, lasceranno stare la denuncia verso Harry-

-Mamma e papà non denuncerebbero mai Harry, mi ha salvata!-

-Ma il collegio lo farebbe! Per loro questo è solamente sequestro di persona!-

-Avrebbe dovuto lasciarmi morire?! Ha solo cercato...-

-Non devi spiegarlo a me Sam! Devi spiegarlo a loro!- 

-Vai Sam....- Harry ruppe la tensione di quei momenti, se ne stava seduto immobile, fissava le mani che manipolava fra di loro nervosamente 

-Non ti libererai di me così facilmente, io rimarrò qui e...-

-E giusto così- Harry si sporse verso di me afferrando le mie mani, percepii la sua pelle sudata al mio contatto
-Se serve come deterrente per la denuncia lo devi fare! Lo devi fare per me...-

-Harry io non ti voglio lasciare- gli dissi puntando le mie iridi nelle sue

-Angelo....- mi sussurrò -Non mi lasci, mi aiuti! E quando avrai finito torneremo di nuovo insieme-

Io non risposi, bloccai le lacrime che inumidivano i miei occhi, piangere davanti agli altri mi aveva sempre dato fastidio, mi faceva sembrare debole e innocente agli occhi degli altri e odiavo farlo e in quel periodo lo avevo fatto fin troppe volte

-Va bene?- Harry si sporse di nuovo verso il mio viso, questa volta sorridendo -Intesi?-

-Intesi- gli risposi sorridendo a mia volta, Harry tirò il mio polso velocemente verso di lui, poi mi racchiuse fra le sue braccia, io posai le mie mani sulle sue spalle mentre respiravo il profumo dei suoi capelli, avrei saputo riconoscerlo fra mille altri.

Qualche minuto dopo ci incamminammo fuori verso la macchina, Louis davanti, io e Harry per mano dietro.
A pochi passi dalla vettura Lou si fermò per abbracciare Harry che mollò la mia mano per accogliere quella di mio fratello

-Grazie di esserti preso cura di lei-

-Non ho ancora finito di prendermi cura di lei-

-Allora stai facendo un ottimo lavoro-

Rimasi immobile, a fissare commossa l'abbraccio di quelli che ormai erano i due uomini più importanti della mia vita, Louis si staccò dall'abbraccio e si diresse in macchina al posto di guida, Harry si voltò verso di me ridendo

-Lo lasci guidare?- mi chiese prendendomi per i fianchi per farli aderire ai suoi

-Magari solo oggi- dissi facendo una smorfia

-Be sono più tranquillo, almeno so che non finirai in prigione per eccesso di velocità- rise appoggiando la fronte alla mia

-Hai finito con questa storia?!- avvolsi le mie braccia attorno al suo collo -Mi mancherai...-

-Anche tu mi mancherai scimmietta- mi disse ridendo e alludendo alla serata del giorno prima

-E ricordati che sei solamente un brutto stronzo traditore....- gli sussurrai ad un orecchio

-Che per giunta ti ama- mi rispose lui 

-Questa è la sua rovina-

-O la sua fortuna....-

Lo strinsi più forte a me, lui si spostò velocemente, la sua bocca incontrò la mia in un bacio appassionato, malinconico, quasi riparatore per quelli che non avrei potuto dargli in quel periodo in cui saremmo rimasti separati, volevo che non finisse mai, sarei voluta rimanere in quella posizione per l'eternità, così, fra le sue braccia e le sue labbra sulle mie e le sue mani su di me e le mie che già gli accarezzavano il collo pulsante sul quale spiccava una vena prominente, potevo quasi sentire lo scorrere del suo sangue.

Harry si staccò da me

-V...vai adesso...coraggio- sospirò lui, io mi voltai e stavo per lasciare la sua mano ma lui mi bloccò -Aspetta aspetta ....- mi disse prima di riattirarmi di nuovo verso di lui, io afferrai il suo viso ai lati con entrambe le mani mentre lui mi sollevava, unì nuovamente le nostre bocche mentre Harry mi teneva sospesa, avvolsi le gambe attorno al suo bacino mentre le mie mani si spostavano nei suoi capelli tirandoli leggermente

-Non ti deluderò promesso....- gli dissi riprendendo fiato

-Non ne dubiterei mai-

Harry mi posò a terra e dopo un ultimo bacio veloce, lasciai lentamente la sua mano, cercai di prolungare quel contatto più che potevo, percorrendo lentamente la lunghezza delle sue dita fino a sfiorarne per l'ultima volta le punte, mi voltai velocemente correndo verso la macchina, senza voltarmi, non avrei sopportato un altro suo sguardo, sbattei la portiera della macchina lucente di Liam e allacciai la cintura, Louis mise in moto senza parlare.
Mi sporsi dal finestrino per guardare Harry che se ne stava davanti alla porta, le mani in tasca mentre dava piccoli calci alla ghiaia, mi sorrise debolmente facendomi l'occhiolino prima che il veicolo si muovesse silenziosamente fuori dal vialetto, sempre più lontano da quella casa.


 
HI EVERYONE!
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Seere
  
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