Capitolo 1:

E’ bruttissimo quando ami una persona ma quella persona ama qualcun altro e ti senti inutile perché infondo sai che non puoi farci niente e allora abbassi lo sguardo, eviti i suoi occhi e se ti chiede come stai rispondi semplicemente che ‘’stai’’.

Stasera ‘’sto’’.

 Si beh questo è quello che era successo a me.
chad, mi aveva lasciata per una sporca puttane e io avevo continuato ad amarlo per un lungo, lunghissimo periodo di tempo.
Ma ormai avevo smesso, non volevo più saperne di lui.

Quella sera ero al bar in cui lavoravo.
Non era mai stato talmente tanto affollato.
La gente occupava tutti i tavoli e c’erano un sacco di persone in piedi davanti al bancone o vicino ai tavoli a chiacchierare con gli amici.

‘’vai a quel tavolo’’ mi disse Kyle il padrone.

Presi il vassoio e andai a portare le bevande.
Tornai e mi avvicinai a Hope dietro al bancone.
 Hope era la mia migliore amica.
Lei era bellissima, ma non come le altre ragazza nelle riviste.
Lei era bellissima, per il modo in cui pensava.
Lei era bellissima, per quella scintilla che aveva negli occhi quando parlava di qualcosa che amava.
Lei era bellissima, per la sua abilità di far sorridere le persone se lei era triste.
No, lei non era bellissima per qualcosa a cui avrebbe temporanemente assomigliato.
Lei era bellissima, nel profondo della sua anima.
Stavamo parlando del più e del meno quando la porta si spalancò.
Entrò un ragazzo alto, magro, aveva i capelli ricci e un volto angelico; poi i miei occhi incontrarono i suoi e credetemi, e non c’ho visto più.

‘’hai visto che occhi?’’ mi chiese Hope non distogliendo lo sguardo dal nuovo arrivato.

‘’E’ malato. E’ malato di sogni, siamo tutti malati di sogni, ecco perché siamo qui.’’ Risposi io mettendomi ad asciugare i bicchieri lavati dietro il bancone.

‘’Desy, è da quando ti sei lasciata con Chad che non esci con nessuno, vai al tavolo in cui si è seduto sfoggiando il  sorriso più smagliante che hai e chiedigli che cosa vuole, fatti notare da lui in qualche modo.’’ disse ma mia migliore amica tutta felice.
Forse aveva ragione, in quel sorriso probabilmente c’era il senso di tutto quello che stavo cercando.

‘’non lo so Hope, ho paura di non aver ancora dimenticato del tutto Chad’’ dissi.
Non era assolutamente così, lo avevo dimenticato eccome, solo che non volevo correre troppo.

‘’senti, lui stasera è a divertirsi mentre tu sei qui e ti fai problemi ad andare a parlare ad un ragazzo  perché pensi a lui. e ti manca, da morire, ma tu a lui non manchi e devi fartene una ragione’’ rispose scocciata.

In effetti mi mancava, non lo amavo più ma mi mancava, e anche tanto.

‘’non so, meglio se aspeto un altro po’ prima di conoscere ragazzi nuovi…’’ dissi

‘’tesoro…mentre rimandiamo la vita passa quindi schiena dritta, culo stretto, testa alta e tette in fuori e fatti notare’’

Risi.
Lei era unica, dava sempre le dritte giuste, era la migliore amica che io potessi mai avere.
Mi incamminai ma mentre stavo per raggiungere il tavolo del ragazzo riccioluto un uomo ubriaco si alzò e mi prese un braccio.

‘’hey zuccherino che ne dici se stasera vieni a casa con me?’’ dissè l’uomo.

‘’lasciami’’ risposi strattonando il braccio.

‘’oh no no no zuccherino tu vieni via con me’’ disse insistendo e attirandomi a se mettendomi una mano nel culo.

‘’ti ho detto di lasciarmi stare’’ ero agitata, nessuno veniva in mio soccorso e quel maniaco sembrava intenzionato a portarmi via con lui.

Chiusi gli occhi strizzandoli e quando gli riaprii l’uomo aveva mollato la presa.
Vidi i suoi occhioni neri spaventati davanti ai miei e dal naso gli colava del sangue mentre una mano gli teneva ben salda la maglietta. Seguii il braccio con lo sguardo, e quando arrivai al volto della persona che mi aveva salvata riconobbi lo sguardo angelico.
Lui prima mi sorrise e poi si voltò verso l’uomo.

‘’prova a toccarla di nuovo e ti mando fuori dal locale a calci in culo’’ disse.

Ero sconvolta ma lui era talmente dolce.
Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
Quando mollò la presa si girò nuovamente verso di me mentre l’uomo spariva dal locale.

‘’tutto ok?’’ chiese con un sorriso da ebete sulla faccia.

‘’s-si, insomma…’’ dissi io tremando un po’.

‘’vuoi un abbraccio per calmarti?’’ chiese con tutta la semplicità che potesse esistere.

‘’posso??’’ chiesi incerta.

‘’se te lo chiedo’’ rispose.

Non lo conoscevo ma era bellissimo e dolce e io ero terrorizzata .
Alcune volte hai solo bisogno di un abbraccio, e non ti interessa da chi tu possa riceverlo, l’importante è riceverlo.
L’importante è sentire quel calore che ti travolge, che ti stringe, non solo il corpo ma anche l’anima.

 

SPAZIO AUTRICE:
Ed eccomi con un altra storia, lo so, come inizio non è molto promettente ma farò del mio meglio.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate del primo capitolo, così da capire se continuare la storia o eliminarla.
Ci tengo molto.
Spero vi piaccia. 
Un bacio.
Desy.