Pioveva a dirotto.
Eustass Kidd non l’avrebbe mai ammesso, nemmeno a sé stesso, ma era dannatamente in ansia.
Kidd si sentiva strano. C’era qualcosa che non gli tornava affatto.
Quella mattina si era svegliato nudo e solo. Cosa che non succedeva da settimane, mesi, ormai.
All’inizio era lui quello che se ne andava dopo aver consumato il rapporto, si rivestiva abbastanza in fretta e si fumava una sigaretta con nonchalance mentre si dirigeva verso il primo pub per fare scorta di alcolici.


Da un po’ di tempo a questa parte le cose erano cambiate. Rimaneva con Law a dormire, litigavano, si prendevano a pugni, a calci e a morsi, come una qualsiasi coppia.
Ma quella mattina era successo qualcosa che Kidd non riusciva a spiegarsi. Aveva forse fatto qualcosa di male?
Perché Law se ne era andato di punto in bianco?


«Eustass-ya?»


Kidd sobbalzò leggermente, e si girò di scatto in direzione della voce del chirurgo della morte.
Trafalgar Law camminava a passo lento, cadenzato, le labbra increspate in una smorfia divertita e le braccia incrociate sul petto.
Sembrava incurante della pioggia battente, così come Eustass ignorava il fatto di essere bagnato come un pulcino.


«Che vuoi, Trafalgar?»


«Eustass-ya, sapevo che eri stupido, ma non immaginavo così tanto.»
«Che cazzo dici? Razza di medicastro da quattro soldi.»


Il ghigno divertito di Law si accentuò ancora di più, e una breve risatina di scherno rimbombò nella strada vuota.
Kidd gli rifilò un’occhiataccia e strinse i pugni, come osava quel…. Medicastro a prenderlo in giro?


Continuava a piovere, Law e Kidd erano immobili, nonostante entrambi fossero ormai completamente zuppi.
All’improvviso Trafalgar scoppiò a ridere, Kidd inarcò un sopracciglio e successivamente spalancò gli occhi quando Law si sollevò in punta di piedi per stampargli un bacio bagnato sulle labbra.


«Eustass-ya, sei davvero uno stupido se eri convito che io potessi andarmene. Ti odio troppo per lasciarti in pace.»


Le ultime tracce di smarrimento sparirono dagli occhi di Kidd, il quale sorrise sinistramente e afferrò Law per il colletto «Sei uno stronzo.» ringhiò contro il suo viso.


Law rise, di nuovo, e arricciò le labbra in una smorfia «Non c’è bisogno di ripetermelo ogni volta, lo so.»
 

Angolo della matta
*tossisce*
SAAAAAAALVEEH.
Okay, non so da dove mi sia venuta fuori 'sta roba, fatto sta che non ne sono molto convinta e per questo vorrei sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!