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Autore: EmmaStarr    08/11/2013    3 recensioni
{Flashfic} {Malandrini, what else? ♥} {Remus!Centric} {Introspettivo, Sentimentale} {vago Slice of Life}
* * *
Era merito loro, ne era sicuro: erano quei ragazzi così stupidi, rumorosi, problematici e assolutamente fantastici che facevano sì che la luce non si spegnesse mai davvero.
[...]
Tante cose erano cambiate da quei giorni lontani, da quelle risate spensierate e da quella luce dentro agli occhi. Più passavano i giorni, più a Remus mancava.
* * *
Massì, facciamoci del male. Perché Remus è quella perfetta miscela di Fluff e Angst che non può che scioglierti il cuore, e perché la luce, a volte, è l'unica cosa che ci può salvare.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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BLIND

 


 



It's hard to look away
Even though it's blinding me



 

Essere ciechi doveva essere davvero brutto, si diceva sempre Remus.

Non poter vedere assolutamente niente intorno a te, sentire le voci ma non vedere i volti, inciampare e non sapere cos'era stato... Oh, lui non l'avrebbe ammesso ad anima viva, ma il buio lo spaventava ancora.

Ovviamente c'erano delle eccezioni, come sempre.

Era bello trotterellare con i suoi amici nel buio confidenziale della notte di luna piena. E quando nel loro Dormitorio si spegnevano le luci non era mai buio per davvero, perché Remus quella luce la sentiva ancora negli occhi.

Era merito loro, ne era sicuro: erano quei ragazzi così stupidi, rumorosi, problematici e assolutamente fantastici che facevano sì che la luce non si spegnesse mai davvero.

Ma arrivò il momento in cui Remus realizzò di essere sempre stato cieco.

Era cieco e non se ne accorgeva, accecato da quel bagliore tanto incantato quanto ingannevole. Aprì gli occhi davvero solo in quel momento, quando vide il corpo senza vita di James, quando sentì delle morte di Peter, quando realizzò che Sirius non era quello che aveva sempre detto di essere. Aprire gli occhi in quel momento significava accorgersi della falsità di quella luce che lo aveva accompagnato negli anni, aprire gli occhi significava rifiutarla del tutto, dimenticarla. Ma dimenticare una luce del genere... Remus non poteva fare scelta peggiore.

Così facendo Remus credette di aver aperto gli occhi, e invece inconsapevolmente li chiuse. Li chiuse e sembrava non volerli più aprire, perché tanto cosa c'era da vedere? Ora che quella luce negli occhi non c'era più?

Poi Sirius tornò, e gli raccontò la verità, e Remus quegli occhi li voleva aprire, sul serio. Ma non ce la faceva, non poteva. Perché quanta luce avrebbe mai potuto vedere negli occhi di un uomo che aveva vissuto per dodici anni là dove di luce non ce n'è?

Passava il tempo, e un tentativo lo doveva fare. Remus aprì gli occhi un'altra volta, e Sirius era sempre lo stesso. Fu felice, per un po'. Trovò l'amore e quell'amore diede un frutto meraviglioso, e Remus non era più cieco. Quando la luce di Sirius svanì, com'era accaduto a quella di James, trovò la forza di andare avanti. Per Tonks, per Harry, per Teddy, per le tante piccole luci che aveva intorno a sé e che gli davano il coraggio di tenere gli occhi aperti, ancora, sempre.

Il tempo passò. Tante cose erano cambiate da quei giorni lontani, da quelle risate spensierate e da quella luce dentro agli occhi. Più passavano i giorni, più a Remus mancava.

E quando il suo tempo finì, quando la luce vacillò e tutte le cose si capovolsero, Remus non fu nemmeno tanto dispiaciuto.

Andava verso la luce, e la luce era con lui, avanti a lui e dietro di lui.

Non avrebbe chiuso gli occhi mai più.

 





























Angolo autrice:
Ok, questa cosa ce l'avevo nel computer da troppo tempo, e ho dovuto pubblicarla.
Non lo so, Remus mi ha sempre messo addosso questo strano senso di.... malinconia, una sensazione agrodolce di chi ha avuto tanto bene e tanto male dalla vita, e tu non sai se dire "che fortunato che è stato!" oppure "Poverino, ma tutte a lui?"
Inoltre trovo che, non so, la luce lo rappresenti bene: lui cerca la luce, poi la rifugge, ma dentro di sé la cerca ancora. È tutta una gran confusione.
Come spiegarmi: la luce qui è un concetto mooolto elastico. Io intendo con luce la felicità, la gioia, la vita stessa. Non è semplice identificarla, infatti Remus crede di essere stato cieco quando invece la luce la vedeva, la vedeva eccome!
Ma era abbagliante, la luce stordisce. Non so come spiegarmi, è già complicato per me, o paura di sapere per voi. Oh, il concetto è che alla fine il nostro Remus quella luce l'ha raggiunta.
E la luce era con lui, avanti a lui e dietro di lui.
Grazie a chi leggerà, recensirà e tutto il resto!
Un bacione
Emma ^^
  
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