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Autore: BeJames    08/11/2013    4 recensioni
Dopo essersi riunita, la Ciurma di Cappello di Paglia naviga nel Nuovo Mondo. Ma...Se una Nobile Mondiale fosse pronta alla vendetta? E se questa vendetta prendesse di mira proprio uno di loro, uno che non sa cosa vuol dire essere fatto prigioniero?
Quando Sanji viene rapito dagli uomini di Shalulia e fatto schiavo, i suoi compagni di equipaggio sono pronti a tutto per riprenderselo; soprattutto Nami.
Riuscirà questa avventura ad unirli per sempre? O sarà la fine per entrambi?
[SanjixNami] [ZoroxRobin]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Sanji, Zoro\Robin | Coppie: Sanji/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Nami aprì gli occhi piano, richiudendoli immediatamente ad un primo approccio con la luce; le faceva male la testa, le braccia, era esausta. Era appoggiata a qualcosa di solido e tiepido, dall’odore familiare...Di fumo e spezie. Sanji-kun?! Alzò le palpebre di colpo e lo vide: era appoggiata a al cuoco, che era tornato normale e teneva gli occhi chiusi. E se fosse stato...?
“Sanji-kun?”, lo chiamò a voce bassa. Allungò una mano verso il suo viso, cingendogli una guancia e voltandolo verso di lei.
“Sanji-kun?”.Lo chiamò di nuovo, raccogliendo le ultime forze per avvicinarsi a lui; appoggiò la fronte alla sua, continuando ad accarezzargli la guancia liscia.
“Ti prego, Sanji-kun...”, sussurrò sofferente. “Non credo che potrei sopportarlo. Apri gli occhi!”.
Appoggiò le labbra alle sue e lo baciò con delicatezza, e allora se ne accorse: stava rispondendo al bacio, respirava! Si allontanò leggermente da lui e lo vide strizzare gli occhi, per poi aprirli: erano blu, proprio come dovevano essere. Si alzò a sedere, reggendosi la testa con una mano e fissandola confuso.
“Nami-san?”, la chiamò, guardandola negli occhi.
Sì. Quello era proprio lo sguardo con cui Sanji la guardava, quell’occhiata piena d’amore che le rivolgeva ogni giorno.
“Sanji-kun!”.Gli buttò le braccia al collo e nascose il viso tra i suoi capelli, non riuscendo più a trattenere le lacrime. “Sei proprio tu, sei tornato!”.
Lui rispose all’abbraccio con vigore, sospirando. “Non saresti dovuta venire qui, Nami-san. Non dovevi rischiare la tua vita per me!”.
“Tu lo fai sempre”, rispose Nami con decisione. “E poi...Mi mancavi”.
Sanji arrossì e sorrise solare.
“Ehi cuoco!”.Zoro e Robin corsero verso di loro, raggiungendoli in pochi attimi. “Menomale, sei tornato il solito idiota di sempre!”, lo apostrofò Zoro, dandogli una sonora pacca sulla schiena.
“Che cosa?!”.
“Come stai, Cook-san? Mi sembra che adesso tu sia tornato normale”, gli disse Robin, sorridendo dolcemente.
“Sto bene Robin-chan, ma...Cosa è successo?”, le chiese lui. Non aveva memoria delle ultime ore, l’ultimo ricordo che gli era rimasto era Vera che lo baciava, poi il buio e, infine, il bacio di Nami. Proprio in quel momento, il suo sguardo cadde sulle braccia della navigatrice: era ferite, tutte graffiate. Abbassò istintivamente lo sguardo sulle sue mani e vide la sua paura più grande concretizzarsi: le sue dita era macchiate di sangue. Il sangue della sua Nami-san.
“Sono stato io a fare questo?”, chiese in tono scuro, sfiorando appena le braccia della navigatrice.
“Sanji-kun, non eri in te. Ti avevano privato della volontà, era Shalulia a controllarti”, gli spiegò Nami, stringendogli le mani. “Voleva che tu mi uccidessi”.
“E ci sono andato molto vicino a quanto pare”.
“Ma no, tu-“.
“Adesso basta!”.Si voltarono tutti e tre: Shalulia era di fronte a loro e teneva in mano la spada una volta maneggiata da Vera. “E’ arrivato il momento di fartela pagare, Gatta Ladra!!!”.

Shalulia si lanciò su di lei a spada alta, decisa a porre fine alla sua vita; Nami si voltò per recuperare il suo bastone Climattack, ma qualcosa bloccò la corsa della katana molto prima che riuscisse ad avvicinarsi a lei.
Sanji si era parato di fronte a lei e aveva bloccato la spada di Shalulia con le mani, ferendosele. Nami lasciò cadere la sua arma per terra sbigottita, mentre fissava le preziose mani del cuoco trafitte e coperte di sangue e la sua espressione sofferente.
Shalulia estrasse la spada e si rimise in posizione, lasciando Sanji libero di ripiegarsi sulle ginocchia per cercare di soffocare il dolore.
“NO, SANJI-KUN!”, urlò Nami, dandogli subito supporto per aiutarlo a stare in piedi.
“Non ti preoccupare, Nami-san, non sono ferito”, la rassicurò lui, stringendo i denti.
“Ma...Le tue mani!!!”.
“Le mie mani dovevano riscattarsi. Dopo averti ferita, non avrei più potuto usarle per cucinare comunque, almeno sono riuscito a salvarti”.Le sorrise rassicurante, ma Nami riusciva a vedere quanto fosse sofferente.
Raccolse il suo bastone di metallo e lo strinse forte, mentre sentiva una rabbia incontrollata crescere dentro di lei; non aveva mai provato un rancore così bruciante, doveva liberarsene subito.
“Per te è finita, Gatta Ladra!”, le disse Shalulia, pronta ad attaccarla di nuovo.
“No”, rispose Nami, glaciale. “E’ finita per te. Hai fatto troppe cose che non posso perdonarti!”.Divise il bastone in due parti e le fece girare, per far fuori uscire due gruppi di bolle di diverso colore.
Shalulia sorrise beffarda. “Oh, pensi di farmi paura?”.
“STAI ZITTA!”, urlò la navigatrice, facendo sussultare anche i suoi compagni. “Non solo hai osato rapire l’uomo che amo, no. Lo hai schiavizzato ed umiliato con quell’orribile collare, lo hai torturato, trasformato in un mostro e, come se non bastasse, lo hai ferito alle mani. Io te la farò pagare molto cara!”.
“Ma fammi il piacere! Vi ucciderò tutti e poi gli rimetterò il collare!”.
“Mi dispiace deluderti”, le disse Nami, sorridendole furba. “Ma hai un conto da pagare; e, fidati, io non sbaglio mai quando si tratta di debiti!”.
Solo allora, Shalulia si accorse di avere una nube nera proprio sopra la testa. Nami corse veloce verso di lei, controllando il fulmine che fuoriuscì rapido dalla nuvola e la trapassò da parte a parte.
“Thunder Lance Tempo!”, urlò, mentre una luce accecante poneva fine alla vita della loro nemica.
Rimasero tutti e quattro fermi ad osservare la scena per qualche attimo, quando sentirono il pavimento tremare.
“Andiamocene, qui crolla tutto!”, urlò Zoro, prendendo Robin per mano ed iniziando a correre.
“Coraggio, Sanji-kun!”, disse Nami, afferrando la mano del cuoco ed iniziando a seguire i suoi compagni come se niente fosse.
Sanji obbedì, continuando a fissarla con espressione sbalordita; non aveva sentito male, ne era sicuro.
L’uomo...Che amo?

Rufy respirò affannosamente, faccia a faccia con Kizaru; i suoi compagni erano già tornati sulla nave, stavano solo aspettando Robin, Zoro, Nami e Sanji per fuggire. Doveva resistere ancora un altro po’.
“Preparati a morire!”, lo apostrofò l’ammiraglio con la solita espressione di schermo in viso, preparandosi a lanciare l’ennesimo colpo.
Era esausto, iniziava a vedere doppio. Non sapeva se sarebbe riuscito a schivare anche quel colpo...
“Hell Memories!”.
Un’intensa fiammata, che emanava una fortissima luce e un immenso calore, si contrappose tra lui e Kizaru, accecando l’ammiraglio e facendogli mancare il colpo.
Era Sanji! Rufy strinse gli occhi, cercando di osservarlo meglio: in quel momento, avvolto completamente dalle fiamme, gli ricordava tanto una persona...
Ace.
“Forza, Rufy, filiamo!”, di disse il cuoco, porgendogli la mano e sorridendogli incoraggiante.
Rufy non poté fare a meno di sentirsi sollevato e piegare gli angoli della bocca in uno dei suoi immensi sorrisi, rispondendogli: “Sì!!!”.

Stavano osservando l’isola di Next Hazard avvolta dalle fiamme mentre crollava in macerie. E loro, per fortuna, erano sani e salvi sulla Sunny, che si stava allontanando a pelo di un mare fin troppo tranquillo.
Nami appoggiò la testa al braccio di Sanji, circondandogli la vita stretta.
“E’ finita”, disse in un sospiro.
“Sì”, rispose lui serio, mentre gli occhi erano ancora fissi sull’isola sempre più lontana. “E’ finita”, ripeté con voce scura.
Solo allora, Nami si ricordò di abbassare lo sguardo e vide le mani del cuoco, le sue preziose mani, coperte di sangue e senso di colpa.

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*Note dell'autrice*: Buonasera mie carissime lettrici! ^^ Non ho molto da dire su questo capitolo, solo che avevo voglia di inserire una Nami-san molto power (che volete che vi dica, io adoro quando si arrabbia sul serio :D), e volevo far avere una piccola azione combattiva anche al mio adorato Sanji-kun ;) E per quanto riguarda il paragone con Ace...Non me ne vogliate! So che è azzardato, ma tutte le volte che vedo Sanji usare la tecnica Hell Memories, tutto avvolto dalle fiamme, me lo ricorda molto :3

Ad ogni modo, spero che il capitolo vi piaccia! ^^ E adesso, beh...Quando si toccano le mani sono dolori!

Grazie mille e sempre a chi ha sempre tempo di lasciarmi un pensierino, ma anche a chi semplicemente legge sempre ogni capitolo :) a presto col prossimo!


   
 
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