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Autore: casstheliar    08/11/2013    4 recensioni
«Liam era muratore di giorno e piercer di pomeriggio e metteva da parte ogni soldo guadagnato con i due lavori per potersene andare via di casa: voleva semplicemente essere indipendente, voleva iniziare a vivere.
Ma ciò che più amava fare era suonare assieme alla sua band. L'aveva messa su a sedici anni, con i vecchi compagni di liceo, con Louis il suo migliore amico e collega che cantava, con Andy al basso e con Niall alla chitarra. Lui suonava la batteria e quando aveva tra le mani le bacchette si sentiva se stesso, si sentiva padrone del ritmo della sua vita.
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Zayn/Liam • drummer!Liam • bassist!Zayn • bricklayer!Liam • piercer!Liam
Genere: Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Guasto


Wolverhampton per quanto fosse una piccola città, contava un numero esagerato di band emergenti. Sembrava che tutti i ragazzi tra i quindici e i venticinque anni volessero suonare e farsi valere attraverso la propria voce e i propri strumenti. Tra di essi vi era Liam Payne, vent'enne, che si destreggiava tra i suoi due lavori e la sua passione. Ogni mattina si svegliava presto, attorno alle quattro, faceva colazione col padre e con lui andava in cantiere. Perché Liam aveva lasciato la scuola appena aveva potuto, non che non fosse intelligente o portato, semplicemente non voleva sprecare il suo prezioso tempo dietro a libri e nozioni che riteneva inutili. Perciò, non appena compì sedici anni, si fece assumere a pieno titolo dall'impresa di costruzioni del padre, per cui lavorava come muratore.
Erano passati ormai quattro anni dal primo giorno in cui suo padre lo presentò ai suoi colleghi, da allora avevano ultimato diversi progetti e Liam aveva fatto abitudine a quegli uomini panciuti e di mezz'età che, per la maggiore, lo consideravano un fannullone raccomandato. Ma lavorava con devozione, era il più giovane e agile lì in mezzo, e anche il più coraggioso, si arrampicava sulle impalcature non appena ne aveva occasione.
Ogni mattina lavorava dalle cinque fino a mezzogiorno, mentre il pomeriggio correva con la sua auto scassata in centro dove c'era il piccolo negozio che aveva messo su assieme ad un suo amico di vecchia data, Louis che di mestiere faceva il tatuatore. Anche Liam lavorava con gli agi, ma i suoi entravano più a fondo, bucavano la pelle. Liam era muratore di giorno e piercer di pomeriggio e metteva da parte ogni soldo guadagnato con i due lavori per potersene andare via di casa: voleva semplicemente essere indipendente, voleva iniziare a vivere.
Ma ciò che più amava fare era suonare assieme alla sua band. L'aveva messa su a sedici anni, con i vecchi compagni di liceo, con Louis il suo migliore amico e collega che cantava, con Andy al basso e con Niall alla chitarra. Lui suonava la batteria e quando aveva tra le mani le bacchette si sentiva se stesso, si sentiva padrone del ritmo della sua vita.


Tutta Wolwerhampton viveva con ansia gli ultimi giorni di marzo perché, come ogni anno, si sarebbe tenuta, nel primo fine settimana di aprile, la più grande battaglia tra band del West Midlands. Era una competizione che durava quattro lunghi giorni: giovedì si sarebbero esibite tutte le band iscritte alla battaglia, solo venti sarebbero passate al turno successivo, scontrandosi ancora una volta di venerdì e sabato. Delle venti, solo cinque sarebbero passate alla finale di domenica sera. Tutti erano in fibrillazione per l'evento più grande dell'anno.
Ovviamente anche la band di Liam partecipava. L'anno precedente erano arrivati quarti, ad un soffio dal podio e dai premi in denaro. Quell'anno puntavano alla vittoria, perché si erano esercitati quasi ogni sera, avevano scritto e composto nuove canzoni, avevano fatto serate nei pub di Wolverhampton e delle piccole cittadine limitrofe solo per avere un po' di seguito, anche a costo di venire pagati con una birra ed un panino. Ed era amata la band di Liam, un po' per la loro musica, un po' per loro quattro, ragazzi semplici, ragazzi come tanti.
Louis aveva chiuso per il weekend il loro negozio, Liam si era preso un paio di giorni di ferie ed era pronto ed esaltato più che mai, non faceva altro che caricare i suoi amici con parole d'incoraggiamento e pacche sonore sulle spalle. Raggiunsero con lo scassatissimo furgoncino color arancio slavato di Andy il palazzetto dello sport che sarebbe stato la loro dimora per i successivi quattro giorni ed entrarono nel grande tendone riservato alle band.
Presero il badge e si mischiarono alla folla di ragazze e ragazzi di tutti i generi, salutando tantissime persone perché non c'era nessuno che non li conoscesse, erano decisamente la band locale più famosa in circolazione, nonché la più longeva. E ovviamente c'era chi non li sopportava, soprattutto per la loro posizione di favoriti dell'anno.
Erano gli ultimi a doversi esibire quel giovedì, insieme ad altri quattro gruppi, perciò decisero di piazzarsi davanti al palco per analizzare il nemico. Ma più che stare attenti alle esibizioni che si susseguivano una dopo l'altra, chiacchieravano tra loro, condividendo bottiglie di birra e sigarette. Accanto a loro si piazzò anche un'altra band formata da tre ragazzi; uno in particolare tra loro era occupatissimo a squadrare Liam e i suoi amici.
Ogni tanto Liam intercettava il suo sguardo e gli sorrideva sincero, perché era una persona cordiale e trovava particolarmente attraente quel ragazzo dai capelli scuri e dalla pelle ambrata; mentre l'altro abbassava repentinamente la testa, dissimulando il suo interesse.
Liam diede una gomitata a Louis, catturando la sua attenzione, "Chi sono quelli?" domandò, indicando con il mento i tre ragazzi. Louis assottigliò lo sguardo ed ebbe un sussulto che Liam notò, "Allora? Chi sono?" incalzò, anche incuriosito dalla reazione dell'amico.
"Possibile che non ti ricordi mai nulla? Sono i Creations, sono arrivati alle nostre spalle l'anno scorso" Liam aggrottò le sopracciglia, ma la sua mente non collaborò, "No non li ricordo" ammise e Louis scrollò le spalle, "Fanno musica folk, sono degli avversari temibili" la sua voce si rabbuiò quando incrociò gli occhi di uno dei tre, quello alto e riccio che gli sorrise genuinamente e che si alzò dal posto, costringendo a fare lo stesso il suo amico, quello che poco prima tallonava con lo sguardo Liam e i suoi amici.
Si piazzarono davanti a loro, "Ciao cari" li salutò il riccio con voce roca, ma i suoi occhi verdi erano rivolti esclusivamente a Louis, un Louis scostante e nervoso, che scattò in piedi e, inventandosi una scusa poco credibile, si allontanò da loro, puntanto verso i bagni. Liam lo guardò confuso, ma d'altronde era abituato agli strani comportamenti del suo amico. Decise di alzarsi e porse la mano al ragazzo riccio, "Il mio nome è Liam" disse schiettamente, l'amico del riccio assottigliò gli occhi fino a renderli due fessure fatte di ciglia lunghissime e scure, "Ci prendi in giro?" sputò fuori acidamente. L'altro gli poggiò la grande mano sulla spalla, tentando di calmarlo, "Io sono Harry - prese parola - e questo è Zayn, è un po' schizzato per la battaglia non farci caso". Il ragazzo chiamato Zayn si scrollò di dosso la mano del riccio e puntò il dito contro Liam, "Non so a che gioco tu stia giocando, ma non mi piaci. Quest'anno vinceremo noi, te lo giuro" il ragazzo inclinò la testa di lato e sorrise, facendo imbestialire ancora di più il moro, "Vincerà chi se lo merita caro Zayn". Harry intercettò con la mano il movimento del braccio di un irritatissimo Zayn pronto a colpire con un pugno il volto di Liam, "Noi andiamo via, ci si vede Liam" e lasciarono lì il ragazzo, completamente confuso.
Non appena quei due se ne andarono fece ritorno Louis più guardingo del solito, "Mi spieghi un attimo che problemi hanno quei due, soprattutto il moretto carino, con noi?" domandò Liam, lanciando uno sguardo a Zayn non troppo lontano da lui. Louis lo fulminò con lo sguardo, "A volte la tua stupidità è sorprendente. L'anno scorso li abbiamo superati per un unico voto e loro sono andati avanti dicendo che abbiamo comprato il giudice, roba da non crederci" Louis scosse la testa e a Liam tornarono in mente vaghi ricordi dell'anno precendente: si ricordò di essere stato terribilmente giù di morale per non essere riuscito a salire sul podio e si ricordò di aver visto Louis litigare con un paio di ragazzi, ma non aveva mai approfondito la questione perché in quei momenti voleva solo chiudersi nella sua stanza e piangere come un bambino, perché, come sempre faceva, aveva realmente creduto di poter vincere.
"Quindi erano molto arrabbiati con noi?" domandò ingenuamente, Louis alzò gli occhi al cielo, "Sì erano arrabbiati con noi, lo sono ancora. Concentrati, non possiamo permetterci errori questa sera" ed era d'accordo col ragazzo, un'ansia crescente si faceva strada dentro di lui ma, ogni tanto, come per esorcizzare quell'ansia, lanciava una rapida occhiata a Zayn e quando riusciva ad intercettare il suo sguardo, sorrideva, un po' per metterlo a disagio e un po' perché gli veniva spontaneo. Liam poteva essere un ragazzo smemorato, un po' stupido a volte, ma sicuramente non era indifferente alla bellezza e quella di Zayn l'aveva colpito con la sua unicità.
Toccò ai Creations suonare e Liam dovette ammettere che erano bravi ed anche tanto. Harry aveva una voce dalla cadenza particolare e strascicata, ma nelle note alte dava il meglio di sé, lasciandoti una scia di brividi sulla pelle. Ma nonostante la voce del ragazzo fosse tanto bella, gli occhi di Liam e tutta la sua completa attenzione erano catturati da Zayn. In piedi su quel palco sembrava più alto di quello che realmente fosse. Teneva gli occhi chiusi, mentre muoveva velocemente le dita sulle corde del suo basso, la sua voce riecheggiava nelle orecchie di Liam ad ogni coro. Le tre canzoni finirono fin troppo in fretta e venne il loro turno di suonare. Dietro le quinte Liam tentò in ogni modo di approcciare Zayn, ma il ragazzo gli sfuggì via, probabilmente lo odiava. Ma Liam non poteva permettersi cali di concentrazione a quel punto, prese un lungo respiro e rilassò il cuore. Si sedette alla sua posizione e guardò il pubblico davanti a sé, erano tutti in fibrillazione per la loro esibizione. Batté tre tempi con le bacchette e diede via alla prima canzone. Il tempo volò mentre erano sul palco, Louis era in forma più del solito quella sera e sapeva che la sua voce quasi angelica avrebbe colpito i cuori di tutti i presenti almeno quanto quella screamata di Niall li avrebbe scossi. Le voci dei suoi amici erano perfette insieme e producevano nelle anime di coloro che li ascoltavano veri e propri sconvolgimenti. Il genere che facevano poteva essere considerato abbastanza superato ma a loro non importava, loro avrebbero continuato per quella via, perché solo attraverso alla loro musica post-hardcore riuscivano ad esprimere quello che loro pensavano della vita: a volte dolce altre volte dura e stronza. Finirono i loro tre pezzi originali in uno scroscio di applausi. Quella prima giornata lo soddisfò a pieno.


Sia la band di Liam che i Creations passarono il primo turno, ed entrambe erano destinate a suonare sabato. Perciò Liam cercò di godersi quel venerdì fatto di amici e buona musica, ma dal giorno precedente vi era il volto di Zayn a tormentarlo: voleva assolutamente rivederlo, parlarci, anche se il ragazzo non sarebbe stato molto propenso ad un'amichevole chiacchierata con lui. Intorno alle quattro di pomeriggio Liam perse ogni speranza, perciò decise di mettere fine alle continue lagne di Niall che voleva assolutamente condividere con lui uno spinello. Uscirono insieme dal tendone e si abbandonarono stesi sotto ad un albero. I suoni delle esibizioni arrivavano ovattati alle loro orecchie, mentre il fumo dolciastro riempiva le loro vie respiratorie, andando ad appannare le facoltà celebrali. Niall aveva iniziato a sparlare come al suo solito e Liam aveva smesso di prestargli attenzione. Stava per portarsi lo spinello alla bocca quando si rese conto che questo era sparito dalle sue dita. Si mise a sedere con parecchie difficoltà ed in piedi davanti a lui riconobbe Zayn che si stava portando alle labbra piene la sua canna. Lo vide tirare a lungo e poi gettare via il fumo in una nuvola densa e grigiastra. Il ragazzo si sedette accanto a lui, "Sei più rilassato ora?" gli domandò Liam, cercando di mettere a fuoco la sua figura. Zayn scrollò le spalle, "Ora che ho la certezza di battervi? Sì, lo ammetto" prese un'altra boccata di fumo e passò lo spinello a Liam che mise su un sorrisetto, "Cosa ti dà la certezza di questo Zayn mh... Zayn cosa?" Niall accanto a loro russava sonoramente.
"Malik. E comunque il pubblico ama di più noi, facciamo musica migliore, semplice" rispose schiettamente il ragazzo fissando gli occhi color nocciola, ormai quasi interamente divorati dalle pupille nere, su Liam che rise sommessamente, "Solo perché fate un genere che va più di moda non credere di avere la vittoria in pugno, Zayn Malik" e sputò in faccia al ragazzo l'ultimo tiro di fumo. "Quanti anni hai, Zayn Malik?" continuò Liam con voce strascicata.
"Diciotto" rispose lapidario l'altro, rimettendosi in piedi con non poche difficoltà.
"Sei giovane e non vedo l'ora di battermi con te" Liam ancorò i suoi occhi scuri in quelli color pece di Zayn e lo vide arrossire leggermente sulle gote, "Perderai, Liam..."
"Payne" concluse per lui il ragazzo, Zayn accennò un sorriso e scappò via. Liam si stese accanto al suo amico e decise che una dormitina non gli avrebbe assolutamente fatto del male.


Sabato sera si esibì la band di Liam e subito dopo i Creations. Come era facilmente presumibile dalle previsioni, entrambe si guadagnarono l'accesso alla fase finale, insieme ad altre tre band.
Liam, dopo aver pranzato a casa, indossò un paio di jeans chiari, una canotta nera e sopra di essa un gilet sempre di jeans, che lasciava scoperte le sue braccia fasciate di muscoli. Niall passò a prenderlo e tornarono nel grande parco che ospitava la grande battaglia tra band. Nel tendone non fu difficile individuare Zayn e la sua band: Harry spiccava per altezza, mentre il moro per la sua bellezza. Li raggiunse e augurò loro buona fortuna, Zayn lo incenerì con i suoi occhi che erano ormai tornati chiari e striati di pagliuzze dorate, non più violentati dalle pupille profonde e nere. "Vinceremo noi" sancì per l'ennesima volta il moro e Liam si limitò a sorridergli prima di fare ritorno dai suoi amici. Loro sarebbero stati gli ultimi ad esibirsi. Il programma della finale era leggermente diverso rispetto a quello delle serate precedenti. Ogni band aveva a disposizione un'ora intera da usare a suo piacimento. Non solo i giudici avrebbero avuto l'onere di giudicare le band ma anche, e soprattutto, il pubblico che, ad un'ora dalla prima esibizione, si affollava davanti al palco. Liam, diversamente dai suoi amici, decise di mischiarsi con tutti i ragazzi che popolavano lo spazio sottostante al grande palco, voleva sentirsi parte di tutto quello che stava accadendo. Prese un lungo respiro e gli odori del sudore e della birra che lì scorreva a fiumi penetrarono dentro di lui, erano gli odori della giovinezza, dei concerti, delle speranze, del divertimento che si ritrovava a condividere con tutti quei ragazzi che avevano più o meno la sua età. Qualcuno si affiancò a lui e gli passò una bottiglia di birra che lui afferrò con un largo sorriso, "Vieni a pregustarti la vittoria?" gli domandò Liam e Zayn incassò la testa nelle spalle, "Scusa se ti ho dato l'impressione di essere tanto insopportabile. In realtà non lo sono, o lo sono, ma non così tanto. Ti ho portato anche una birra" tirò un sorriso e Liam dentro di sé lo trovò adorabile, prese un lungo sorso di birra per annegare quel pensiero, "E io la accetto volentieri". Rimasero per diversi istanti in silenzio, entrambi col volto rivolto verso il palco, falsamente presi dal gruppo che si stava esibendo in quel momento. Zayn si girò improvvisamente, "Tregua?" disse con voce incerta, Liam si ritrovò ad annuire, "Tregua tregua" ripeté e non riuscì a staccare gli occhi da quelli di Zayn che fieramente lo fronteggiava con lo sguardo. Teneva il mento verso l'alto, le labbra leggermente dischiuse a mostrare i denti dritti e bianchissimi, il ciuffo di capelli neri sfidava la gravità e Liam strinse il pugno. "Tregua" ripeté nuovamente, si voltò e puntò velocemente verso un punto indefinito del palazzetto dello sport. Zayn annaspò nella folla per seguirlo, per non perderlo di vista. Lo vide entrare in uno dei bagni e chiudersi dentro. Senza sapere perché Zayn si mise a sbattere le mani contro la porta di quel bagno deserto. Ogni colpo racchiudeva dentro di sé un moto di disperazione. "Apri" ripeteva ad ogni colpo, finché Liam non aprì la porta e Zayn si ritrovò all'interno di quello spazio angusto, scuro e maleodorante.
"Perché ti sei chiuso qui dentro?" chiese in un mormorio, cercando gli occhi di Liam.
"Dovevo pisciare" rispose brusco l'altro e Zayn sentì il rumore della cerniera lampo che veniva tirata giù, "Se vuoi esco..." esitò, "Ma che, rimani, devo solo pisciare" e così fece, saturando l'atmosfera con il rumore di acqua che si gettava in altra acqua. Zayn si sentì a disagio come mai nella sua vita. Sentì nuovamente il rumore della cerniera, questa volta veniva tirata su. E sentì i passi di Liam avvicinarsi a lui che si appiattì contro la porta del bagno.
Il maggiore sbatté una mano contro la porta, facendolo sussultare. Questa scivolò lungo il legno smaltato della porta e si bloccò in corrispondenza della serratura che venne assicurata con due mandate di chiave. Il volto di Liam era terribilmente vicino a quello di Zayn che riusciva a percepire il suo respiro regolare e caldo sul collo.
"Hai finito no?" gli domandò titubante, ma Liam si avvicinò sempre di più a lui, fino a poggiare la testa nell'incavo del suo collo, scuotendola lentamente a destra e a sinistra, "No non ho finito" Zayn si lasciò scappare un sospiro dovuto a quel contatto e se ne pentì quando sentì un sogghigno provenire da Liam, "Ora non fai più il gradasso? Come mai?" chiese il ragazzo, gustandosi la tensione palpabile di Zayn. Deglutì, alla ricerca delle parole giuste e "Non eravamo in tregua?" gli uscì fuori dalle corde vocali strozzate. Liam rise, "Credi che io ora non sfrutti questa mia posizione vantaggiosa?" Zayn si morse il labbro inferiore e non rispose, o almeno non lo fece a parole, ma con un lungo sospiro quando la bocca di Liam si andò a posizionare sul suo collo morbido e scoperto. Non lo baciò, lo morse direttamente, costringendo il più giovane a stringere i pugni e a strozzare in gola un grido di dolore. Lo riempì di morsi lungo tutta la linea immaginaria che collega il collo alla mandibola: ma quei morsi non erano fatti solo di denti, ma di denti, di labbra morbide e piene, di una lingua calda e umida che lo saggiava con devozione.
"Allora, fai ancora il gradasso?" domandò divertito Liam, staccandosi dal collo del ragazzo. Zayn scosse velocemente la testa, "Scusami ti prego" implorò a mezza voce. Ma Liam non sentiva ragioni, continuò a gustare con la bocca il collo morbido e caldo di Zayn e sentiva con le labbra lo scorrere veloce della vita nelle sue vene. Lo fissò a lungo prima di catturargli la bocca con la sua. Zayn tentò di divincolarsi, spostando la testa, ma Liam gli bloccò il volto con le mani, stringendogli il mento fra le dita fino a fargli male. Zayn aprì la bocca per lamentarsi e repentina la lingua di Liam si impadronì della sua. Il moro si rilassò quando l'altro prese a succhiarlo, passando la punta della lingua sul piercing che campeggiava al centro della sua. Liam si staccò e lo guardò confuso, Zayn avrebbe potuto approfittarne per sfuggirgli, aprire la porta del bagno e scappare via, ma rimase immobile nel tentativo di decifrare l'espressione del maggiore.
"Questo... l'ho fatto io" e quella di Liam non era una domanda, con la sua stessa lingua era riuscito a riconoscere uno dei suoi lavori, Zayn annuì piano, "Sì l'hai fatto tu" rispose in un sussurro. "Quindi tu mi conosci bene" e nemmeno questa era una domanda, Zayn se ne rese conto e tacque.
Un anno prima avrebbe voluto uccidere Liam a mani nude, aveva odiato la sua espressione disperata, sull'orlo delle lacrime. Lo odiava perché lui e la sua band erano arrivati prima di loro in quella stessa battaglia. Lo odiava perché Zayn era un tipo orgoglioso e fiero, il cui obiettivo era sempre dare il meglio e vincere. Lo odiava perché, nonostante non sopportasse il suo vittimismo, lo trovava incredibilmente bello con quell'espressione corrucciata, gli occhi rossi di lacrime farabutte. Da quel giorno di aprile aveva iniziato a pensare sempre più spesso a quel ragazzo: mentre andava a scuola, mentre provava con la band, mentre sotto la doccia dava piacere a se stesso, quel Liam era sempre nella sua testa. E un giorno di gennaio, subito dopo aver compiuto diciotto anni, mentre tornava a casa da scuola lo notò dentro ad un piccolo negozio. Senza pensarci ci entrò e un'ora dopo ne uscì con la lingua pesante come un mattone e dolorante.


Quel silenzio lo innervosiva, perciò Liam decise di riempirsi le orecchie con i respiri mozzati di Zayn. Passò la mano destra sul cavallo dei suoi skinny jeans neri, mentre con la sinistra lo teneva per il ciuffo di capelli. Zayn rispondeva positivamente alle sue carezze. Tornò a dedicarsi alla sua bocca, ora anche il moro partecipava al bacio, facendo scorrere la pallina del suo piercing sulla lingua di un Liam sempre più assetato. Con un movimento deciso, senza nemmeno abbassare la lampo, calò i jeans di Zayn a terra. I boxer del ragazzo fecero presto la stessa fine. Le dita della mano di Liam si strinsero attorno al sesso di Zayn che soffocò un gemito contro il collo dell'altro, mordendosi le labbra rosse. In men che non si dica il membro del moro divenne duro e completamente eretto sotto al tocco deciso delle mani di Liam, mani abituate al lavoro, mani gentili e forti.
I rumori provenienti dall'esterno arrivavano sempre più ovattati alle orecchie di Liam, a cui sembrò che la musica fosse cessata, per lasciare posto ad un vociare diffuso e sconnesso. Le sue orecchie erano piene dei gemiti strozzati del moro, le cui guance erano colorate di un'accesa sfumatura color porpora, i cui occhi erano scuri come pozzi senza fondo, la cui bocca era aperta e ansante.
Al di là della porta del bagno, l'esibisizione doveva essere sicuramente finita. Diverse persone si stavano portando verso i bagni, le loro voci erano sempre più chiare, ma Liam non si lasciò distrarre. Continuò a muovere la mano destra sul sesso di Zayn mentre con la sinistra gli tappò la bocca. Qualcuno bussò alla porta ma lo ignorarono entrambi, Liam con le sopracciglia aggrottate per la concentrazione e Zayn troppo preso dalle molteplici sensazioni che la mano del ragazzo gli provocava. Bussarono ancora, sempre più forte. Liam continuò a toccarlo e Zayn continuò a godere contro la sua mano. Bussarono di nuovo e Zayn stava per raggiungere il culmine del piacere, perciò con tutta la forza che aveva ancora nel corpo, spostò dalla sua bocca la mano aperta di Liam e urlò, "Guasto!" a pieni polmoni, venendo sopraffatto qualche istante dopo dall'orgasmo.
Liam scoppiò a ridere, prese tra l'indice e il pollice il mento di Zayn e lo alzò, "Sei pazzo?" il ragazzò boccheggiò ma scosse la testa, deglutì tentando di calmare il respiro affannato e i battiti accelerati del suo cuore. Provò a rispondere ma le parole gli morirono in gola, arricciò le labbra che furono immediatamente coperte da quelle di un più che divertito Liam.
"Uscire da qui sarà un bel problema" commentò il maggiore, Zayn sbuffò, "La colpa è solo ed esclusivamente tua" disse passandosi stancamente una mano sul volto.


Quando domenica sera, i giudici annunciarono il nome della band prima classificata, Zayn era troppo occupato a ripensare alla sera precendente per prendersela. Aveva vinto la band di Liam e si era sentito stupidamente fiero di quel ragazzo che gli aveva appena soffiato il contratto discografico che lui tre giorni prima tanto agognava. Dopo aver fatto il dovuto bagno di folla, Liam tornò nel tendone e cercò Zayn. Evitò di corrergli incontro perché sapeva che il ragazzo era parecchio suscettibile e orgoglioso, probabilmente doveva odiarlo. Ma Liam si dovette ricredere quando fu Zayn a venirgli incontro, ad abbracciarlo e fargli i propri complimenti.
"Dov'è finito quel rompicoglioni di giovedì?" scherzò Liam, scompigliandogli i capelli scuri.
"L'ho lasciato nel bagno. Ora andiamo a casa tua?" gli sussurrò Zayn nell'orecchio, Liam arrossì appena e annuì, "Con piacere".

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nda
Buon venerdì sera a tutti.
Questa è la mia prima one shot per il Liam!Fest. Mi ero ripromessa di essere più attiva, di lavorare per lui, di scrivere una one shot per ogni singolo prompt, ma ovviamente non ce la farò. Ho un paio di idee che mi frullano in testa e spero di riuscire a metterle per iscritto, sono una donna super-impegnata io.
Non so perché ma per scrivere questa one shot ci ho messo la bellezza di quattro/cinque giorni. Ed è, tra l'altro, la storia peggio riuscita che io abbia mai scritto. Spero che mi perdoniate, voi che mi leggete sempre e che siete abituati a cose leggermente superiori. Molto probabilmente questa è solo una mia idea, probabilmente tutto quello che scrivo è di bassissima qualità, ma okay.
Non so se l'avete notato, ma questa è la prima storia che ha un titolo in italiano, che bello! Di solito non riesco mai a trovare nulla di bello, non che questo titolo sia bello, ma è appropriato, non credete?
Non ho altro da dire, vi ringrazio se avete letto, siete dei grandi e io vvb come al solito.
Spero di riuscire a scrivere anche qualcos'altro per il fest, non mi va di snobbare Liam, visto che non se lo caga quasi nessuno, poverino.
Alla prossima,
Alexa
  
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