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Autore: lillilola    09/11/2013    4 recensioni
Credi che la famiglia accanto alla tua sia normale?
Credi che Hazel sia una ragazza dolce e gentile?
Credi che Derek sia il tipico ragazzino che si fa pestare dai bulli?
Credi che i loro genitori siano dei fotografi?
Credi che non nascondano dei segreti così importanti che se li scoprissi andresti a fondo con loro?
Beh, credi male.
☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼
Mi sono sempre chiesta com’è la vita delle persone normali.
Hanno degli amici? Da quanto tempo? Sono mai stati traditi?
Nella monotonia ci si annoia?
Hanno mai sorprese dallo svegliarsi alla mattina al tornare a dormire?
Sogni tranquilli invadono i loro sogni?
Che tipo di benzina usano per bruciare le case?
Quali passamontagna hanno comprato per la loro prima rapina?
Preferivano una pistola di che calibro? Le avevano dato un nome?
Cosa? Le persone normali non bruciano le case e non fanno rapine?
Forse dopotutto, preferisco non essere una persona normale, preferivo stare con la mia sociopatica famiglia.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2: STORIA RUSSA E BIOLOGIA.



Io e Derek ci eravamo lasciati in cortile promettendoci di trovarci a pranzo per aggiornarci su eventuali scoperte.
Guardavo l’orario dei corsi mentre vagavo senza ancora una meta definita nel corridoio.
Che diamine è storia russa?
Rilessi un paio di volte il corso che avevo in quel momento, e dovevo dire che il nome non era cambiato nonostante lo avessi letto otto volte.
Speravo davvero che non fosse ciò che significasse.
Cercai l’aula, e come se mi avessero impiantato un Tom Tom nel cervello la trovai subito.
Entrai e la prima cosa che notai fu la moltitudine di cartine della Russia politica, fisica, geologica, demografica e perfino sismologica attaccate alle pareti, l’istinto di fare retrofront e andarmene cercò di convincermi a scappare.
Cosa che non feci.
Mi sedetti in fondo all’aula, e con grande sorpresami si sedette vicino Michael Clifford che avrei giurato essere biondo fino a questa mattina.
Si stava forse trasformando in un Barbapapà?
 - Ciao – disse sorridente.
 - Ciao – gli porsi la mano – mi chiamo Hazel –
 - Lo so – quindi non era scortese rispondere lo so – io sono Michael – sorrise di nuovo timido per poi tornare a tirare fuori i libri dallo zaino.
Libri che sembravano più che altro dei tomi, potrei quasi definirli edizioni tascabili della Bibbia e di Guerra e Pace messi insieme.
La cosa non era un buon segno.
 - Fai questo corso per tua spontanea volontà o te l’hanno affibbiato? – chiese una voce.
Mi girai e vidi Calum, l’ultimo del gruppo.
 - Storia russa quindi significa davvero che studieremo la storia della Russia? – l’ultima speranza che in realtà non fosse davvero il corso che sembrava, ma che avessero mascherato il corso di storia dei Waffle con questo nome per non farlo fare a troppa gente, era ancora viva.
Speranza che morì subito dopo quando Calum mi guardò con l’aria di chi porta brutte notizie.
Merda!
Guardai il foglio dei corsi per vedere da chi fosse stato approvato e cercare di fargli cambiare idea.
 - Stiamo facendo l’inizio di come è nata la mafia russa – disse Michael cercando di tirarmi su il morale.
Per poco non scoppiai a ridere dall’ironia della situazione.
Fred mi avrebbe sodomizzato se mi fosse uscita anche solo una parola sulla mafia russa.
Probabilmente ci penserà lui a farmi cambiare corso… anzi forse era meglio di no, se iniziavamo a fare la storia della mafia russa, io ero la più indicata a farlo visto che avevo molta più esperienza in materia di tutti gli altri in questo campo.
 - Buongiorno ragazzi – entrò il professore che mi ricordò vagamente Dracula.
Un corso di storia russa insegnato da Dracula a una ragazza che faceva parte della mafia italiana… e poi arrivò il principe azzurro e la fata madrina.
Mi sembra che gli elementi di un’ottima favola ci fossero tutti.
Ottimo direi.

   ☼ ☼ ☼ ☼ ☼

Entrai nella classe di biologia e andai a sedermi dove il sole non batteva.
Non volevo mostrare a tutti che sbrilluccicavo al sole e far scoprire la mia natura di vampir… ma che cavolo sto pensando?
Era sicuramente la storia russa che mi faceva questo effetto.
Mi sedetti con stanchezza, e la mia voglia di dissezionare qualsiasi tipo di mammifero o anfibio non era esattamente alle stelle.
 - Posso sedermi? – chiese.
I neuroni iniziarono a ballare la conga.
Annui mentre cercavo di richiamare almeno parte della materia grigia all’ordine.
 - Mi dispiace per come Anne ti ha parlato, è così…-
 - Disagiata mentalmente? –
Mi guardò e rise.
 - Stavo per dire stupida, ma disagiata mentalmente è molto più bello da dire –
Risi mentre sentivo un certo disagio crescere nel parlare con lui.
 - Pensa che crede che Calum sia cinese – disse ridendo.
Nessuno sentiva le campane nella sua risata oppure erano i miei neuroni che si davano alla pazza gioia?
In entrambi i casi non era un buon segno.
Insomma i miei neuroni si sballavano senza di me.
 - Comunque volevo solo dirti di non dare peso a ciò che dice –
Lo guardai imbarazzata.
Non ero abituata a questa gentilezza gratuita.
 - Grazie – tirai un sorriso – hai il libro di biologia visto che l’unico che ho per ora è l’atlante della Russia nel tardo Ottocento-
Sorrise e tirò fuori il libro di biologia, che appena entrato nelle mie mani iniziai a sfogliare.
Non potei fare a meno di notare la moltitudine di disegnini a fondo pagina, mi chiedevo se avesse mai pensato di ascoltare una lezione ogni tanto.
Anche perché l’arte del disegnare non era una sua virtù, visto che disegnavo come lui quando avevo tre anni.
 - Questo cosa sarebbe? – chiesi indicandone uno.
 - È un drago –
Feci una smorfia e lo guardai confusa.
 - A me sembra un cane –
 - A me sembra che tu sia al mio posto – una voce acuta e femminile mi fece voltare.
Vidi Anne con la faccia di una che era appena stata fregata, e non l’avevo nemmeno fatto apposta.
 - Anne tu non hai mai fatto questo corso, e quello non è il tuo posto- disse Ashton confuso mentre aggrottava le sopracciglia.
 - Lo è da oggi – si difese.
 - Ma quale fatalità – dissi enfatica – da oggi è anche il mio posto –
Sorrisi e notai il suo leggero sguardo d’odio profondo nei miei confronti.
 - Anne è pieno di posti liberi, vai da un’altra parte – disse in modo diplomatico.
Lo sguardo d’odio diventò uno sguardo ferito per un attimo, ma poi riprese l’orgoglio tipico delle manie da megalomane delle bionde cheerleader e se ne andò.
Un po’ mi dispiaceva…. Nah non è vero.
Guardai il diplomatico della situazione.
 - Potresti esserti perso una battaglia nel fango tra me e lei –
 - Aspetta che la richiamo allora – disse ridendo.
Il corso di biologia diventò uno dei miei preferiti.

 ☼ ☼ ☼ ☼
 
Arrivai in mensa, e dopo aver preso un vassoio correlato di cibo, notai mio fratello in un tavolo vicino alla finestra.
Mi sedetti di fronte a lui, e appena alzò lo sguardo su di me non potei fare a meno di notare l’occhio arrosato e gonfio con tanto di croste di sangue secco nel naso.
Cose che possono capitare.
 - Allora che hai scoperto? – chiesi ignorando le sue condizioni.
Avevo imparato con il tempo a ignorare la gente malmenata, visto che nemmeno due anni fa per me era normale che gente insanguinata entrasse e uscisse da casa nostra, e non importava se era all’interno o meno di un sacco nero.
Quella era la nostra altra vita, da cui ora stavamo scappando.
 - Alle tue ore quattro si trova il gruppo delle pettegole già state avvisate di noi e stanno facendo ricerche. Alle ore sei ci sono i tre  cretini che ti sbavano dietro e non credevano che tu non avessi un cellulare. Ore dodici si trova il gruppo di Anne, una delle sue nemesi gestisce il traffico di marjuana insieme al biondo delle ore sei – finì mordendo la mela.
L’efficienza di mio fratello mi stupiva sempre.
 - Com’è storia russa? – mi chiese ridacchiando.
 - Stiamo facendo l’inizio del…-
 - Ashton ti sta guardando – disse secco.
Feci appello a tutte le mie forze per non girarmi e incrociare il suo sguardo.
 - Oh no – disse Derek guardandomi – Hazel sei completamente rossa – sbuffò facendomi arrossire ancora di più.
Diciamocelo che pelle diafana più leggero momento di imbarazzo erano uguale a un semaforo .
Ecco, ero un semaforo in quel momento, correlato di capelli altrettanto rossi, ma che fortuna!
 - Lo sai che è un problema questo, vero? –
Mi stavo facendo fare la predica da mio fratello più piccolo.
Era ridicolo.
 - Lo so che è un problema. Cercherò di risolverlo –
Alzò un sopracciglio e mi guardò.
Quanto odiavo il fatto che riuscisse a fare quell’espressione risultando affascinante, mentre se ci provavo io finiva che assomigliavo a una giraffa costretta ad accoppiarsi con pikachiu .
Finì di farmi la predica dopo l’ultimo pezzo di pane.
 - Ci vediamo a casa – dissi.
 - Pensi di andare da qualche parte?-
 - Credo che qualcuno debba avere il mio numero di telefono –
Sorrise sospirando e poi se ne andò.
Sapeva che odiavo quando la causa dei suoi lividi ero io; e non era solamente perché lui era il mio fratellino, nonché unico amico e compagno di affari, ma perché la gente mi prendeva sottogamba.
Non nel senso letterale ovviamente.
Nel senso che perché picchiare il messaggero quando ero io il problema.
Potevano benissimo risolvere le questioni con me.
Essere una ragazza non significava essere scema, l’aveva capito perfino lo spacciatore di Portland.
Certo, avevo dovuto rompergli un dente con un tacco, ma alla fine l’aveva capito, questo era l’importante.
E ora l’importante era andare a far capire la cosa anche a quei trogloditi laggiù.

♫ ♫ ♪ ♪
Salve a tutti pasticcini(?) miei.
Scusate, è che non mangio cioccolata da un paio di ore.. sono in astinenza D:
Ho notato che leggete la parte dell'autrice!! C'è WOW. Forse non lo sapete ma io sono matta ... capito MATTA *tuoni e fulmini*, e nell'angolo dell'autrice scrivo solo demenzialità solitamente *altri tuoni e fulmini con sottofondo un organo che suona*.
Beh probabilmente lo avrete notato.
Ora passiamo alle cose serie (LOL), GRAZIE a chi ha recensito (vi adoro in caso non lo sapeste), e grazie a chi l'ha messo tra le preferite (adoro anche voi).
Vi adoro così tanto che vi manger... cioè che vi abbraccerei tutti <3
Spero che vi piaccia anche il secondo capitolo.
Avvisatemi ovviamente in caso di obrobri di grammatica, di nomi che non sono nomi e di qualsiasi altra cosa vi venga in mente.
Sono anche ben accetti i consigli :D
Grazie ancora pasticcini miei ..
GNAM... ehm cioè ciao, al prossimo capitolo (perchè non vi libererete tanto facilmente di me *Tuoni, fulmini e saette*).

 
 
   
 
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