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Autore: _Noodle    09/11/2013    3 recensioni
Hogwarts. Anno scolastico 1942-1943. La Camera dei Segreti è stata aperta: che la caccia ai mezzosangue abbia inizio. Quindici maghi e streghe legati tra di loro da solidi legami, quali l'amicizia, l'amore, l'intesa e lo scontro, ma al contempo distanti, diversi, a causa di un liquido terribile, rosso come la paura e l'imbarazzo.
I fantomatici Amis de l'Abc, da "I Miserabili" di Victor Hugo, alle prese con la magia. Ok, tutto ciò è folle.
"Lo seguirai, anche se contro il tuo sangue? Ti unirai a lui profanando ciò che c'è di più sacro a questo mondo? Sporcherai le tue origini e le tue labbra? Sta a te decidere: o il sangue o la morte" .
Coppie: EnjolrasxGrantaire, CourfeyracxJehan, JolyxBossuet (con intervento di Musichetta), BahorelxEponine (con intervento di Montparnasse), MariusxCosette.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Marius and Cosette’s Theme:
~ “The Kiss”, HP and the Order of Phoenix.
 
 
 
Non era semplice decifrare la mente di Cosette: era enigmatica e intricata, un labirinto segnato ai margini da scintille e stimoli; quella sera si era smarrita tra le stelle. I suoi occhi di cielo ne cercavano altro da intrappolare in essi e le sue mani sottili accarezzavano l’aria per immetterne di più nei polmoni, in carenza di ossigeno per l’affanno. Attendeva, dondolando sui suoi fianchi.
Cosette stava aspettando Marius. Quando sarebbe arrivato? Che cosa le avrebbe detto? Poteva saperlo, avrebbe potuto conoscere le sue intenzioni, ma quella volta non volle. Desiderava che fosse una sorpresa, una di quelle che ti fanno sorridere per davvero. Tuttavia, si sentiva in colpa. Lei lì, nella Torre di Astronomia a fantasticare sull’amore e gli altri giù, nel dormitorio dei Tassorosso a fare il punto della situazione riguardo tutto ciò che era successo in quelle settimane. Sapeva che avrebbe potuto essere di aiuto, sapeva che era giusto e fondamentale cercare di capire quale strana magia oscura si fosse impossessata di Hogwarts, ma non si mosse. Sarà stato per il vento, sarà stato per la luna, sarà stato per la voce di Marius che soppresse tutti i buoni propositi.
<< Eccomi. >> Inciampò.
<< Ehi. >> Rise. 
Erano radiosi: più di una giornata di agosto, più dei tramonti che gli dei infuocavano dall’inizio dei tempi, più della lava dei vulcani, più dei sorrisi di Courfeyrac, più dei capelli di Enjolras, più del sole. Quelle due rondini senza casa erano estranee alla sofferenza, quei due cuori pellegrini avevano trovato un rifugio solo tra i propri corpi, tra le proprie lentiggini.
<< Scusa se ho fatto tardi, ho dovuto liberarmi di Pix, si diverte a farmi continuamente scherzi >> tentò di scusarsi goffamente Marius.
<< Non preoccuparti >> lo rassicurò lei scuotendo la testa e ampliando il suo sorriso.
Si appoggiarono alla ringhiera della Torre di Astronomia: dava sul vuoto.
<< Mi dispiace non poter essere con gli altri: sono molto preoccupata per tutto ciò che sta succedendo. Soprattutto mi dispiace per la povera Eponine; non deve essere una cosa da tutti i giorni perdere il proprio fratello. >>
Marius si avvicinò di più a lei, con in volto un’espressione mista al dispiacere e all’incomprensione.
<< Beh, ogni tanto bisogna allontanare i pensieri da tutte queste preoccupazioni, non credi? >>
Cosette esitò un attimo prima di rispondere.
<< Due menti in più sono sempre utili, Marius. Qui si parla di un rapimento, di un’uccisione. >>
<< Una mente in più. Insomma, io non sono granché furbo. >> Cosette lo guardò sorpresa: non aveva mai incontrato qualcuno di più modesto, o di meno presuntuoso, potremmo dire: non avrebbe mai finito di sorprenderla.
<< Sei coraggioso ad ammetterlo, Marius. >>
Rimasero a guardarsi per attimi infiniti ed infiniti attimi, percorrendo con i propri occhi le labbra, i nei e le imperfezioni dell’altro: nessuno dei due riusciva a trovarne. Lui si stava abbandonato completamente al profumo di lei, Cosette invece restava più indecisa, più fredda, più combattuta. In quel momento la sua mente astuta e strategica non riusciva ad elaborare nulla di razionale; i sentimenti erano capaci di mandarla in confusione.
<< Sai Cosette, ho sempre creduto che non ci fosse nulla di più bello del cielo notturno >> sospirò Marius con la testa appoggiata sulla mano e lo sguardo perso.
<< E’ per questo che mi hai portata qui? >> Chiese Cosette sottovoce, con gli occhi più dolci che Marius avesse mai visto. Lui le si avvicinò improvvisamente, poggiando una mano sulla guancia di porcellana della ragazza: sembrava una bambola.
<< Sì, per dimostrarti che qualcosa di più bello c’è. >> Arrossirono entrambi, in preda ai fremiti e ai brividi, con i cuori impazziti, con tutto quanto in fiamme.
<< Non dire sciocchezze… >> bisbigliò Cosette con un’intenzione nella voce che sembrava provenire da un altro mondo.
<< Non sono furbo, ma per lo meno sono sincero >> rispose Marius avvicinandosi a lei, pronto per congiungere le proprie labbra con le sue; ma lei si scostò.
<< Questo non è il momento giusto per amare >> concluse allontanandosi dal ragazzo. Loro non potevano amare mentre il mondo soffriva, era sbagliato, anche se apparentemente giusto. Lui non si mosse, rimase immobile, non smettendo un attimo di sorridere per celare il desiderio.
<< E invece lo è proprio. Solo l’amore può cacciare via la sofferenza. >> Come poteva essere così maledettamente illuminante in così poche parole? Cosette non doveva desistere, quello che stava accadendo ai suoi amici era più importante di lei.
<< Ma può farlo anche l’impegno che ci si mette per cacciarla via >> rispose gelida. Fece per andarsene dalla Torre di Astronomia. Non lo salutò nemmeno, per paura che potesse cedere nuovamente alla vista del suo volto.
<< No, no, aspetta non andartene… >> ma lei pareva non ascoltare, pareva essere diventata improvvisamente una statua di sale, senza sentimenti, senza fiato. Marius, però, sapeva come farla restare, sapeva qual era il suo punto debole, quello che nemmeno Cosette in persona sapeva di avere. Poco prima che mettesse il piede sul primo gradino che portava al fondo della Torre, Marius si schiarì la voce; poi parlò.
<< E’ strano sapete? Sono nel buio. C’è un essere che andandosene s’è portato via il cielo. >>
Lei si voltò di scatto.
<< Cosette, pensa a te stessa per una volta! Cosa importa di ciò che gli altri vedono in te? Non è il momento giusto per amare? E perchè? Se chiunque altro soffre perchè mai dovresti soffrire tu? Sii felice. Fino al momento in cui te stessa non riuscirai a capire che cosa vuoi, allora non ti capiranno nemmeno gli altri. Sii felice tu, non loro. >>
Ed era questo il punto debole di Cosette: le parole.
Marius le corse incontro, senza farsi più scrupoli: le cinse la vita, le scostò i capelli dagli occhi e la baciò, mordendole le labbra e lacerandole la lingua. Niente poteva risultare più perfetto di quel momento. Cosette non si era opposta, aveva risposto al bacio con tutta la sincerità e la passione che le scorrevano nelle vene, aveva capito che forse, Marius, aveva ragione. Era arrivato il momento di cambiare: quel bacio era stato il loro inizio. Avrebbero girato per il mondo, avrebbero condiviso lo stesso piatto, avrebbero condiviso lo stesso letto, avrebbero attaccato la banalità, avrebbero bevuto senza pentirsene, avrebbero fatto l’amore senza rendersene conto, mantenendo l’ingenuità con cui si amavano, avrebbero amato, amato e amato.  Avrebbero bombardato il cielo dando vita a nuove stelle, avrebbero fatto esplodere galassie e crescere foreste, avrebbero amato, ancora e ancora. E soprattutto sarebbero stati felici, contro tutto e tutti.
Le labbra di fragola di Cosette erano il frutto più buono che Marius avesse mai assaggiato.
 
Nel frattempo gli altri ragazzi avevano iniziato a discutere insieme. Fare il punto della situazione non era mai stato così difficile. Il primo a parlare era stato Bossuet, che con le proprie predizioni e i propri sogni aveva lasciato tutti perplessi, in particolare Eponine.
<< Quindi hai detto che, nel tuo sogno, due occhi gialli ti fissavano, e che nel bagno delle ragazze vi era un qualsiasi studente di Hogwarts: dobbiamo tenere presente questa ambientazione. Invece per quanto riguarda la predizione, qualcuno aveva le idee chiare? >> Chiese Bahorel ai presenti, camminando avanti e indietro per la stanza. Bossuet, Jehan e Joly si guardarono intimoriti, indecisi su chi avrebbe dovuto rivelare al resto dei ragazzi il sospetto che nutrivano; a parlare fu Joly.
<< Io credo di aver capito. L’unica cosa che accomuna l’uccisione di Mirtilla e il rapimento di Gavroche è che entrambi erano dei mezzosangue. Sicuramente chi li ha rapiti è un o una mezzosangue: ecco perchè “sangue sporco cerca altro sangue sporco”. Inoltre nella predizione di Bossuet si dice anche che “sono gli occhi a celare il buio eterno”, e nel sogno di Bossuet ci sono due occhi. >>
<< E che dire della frase “ciò che ringhia non abbaierà nemmeno più”? >> Chiese Feuilly confuso. Bahorel abbassò lo sguardo, sentendosi nuovamente il colpevole di tutto.
<< Montparnasse, il giorno stesso in cui venne rapito Gavroche, disse a Riddle una frase in latino: “Lupa non suspicatur”. >>
<< La lupa non sospetta… >> tradusse Jehan con un filo di voce.
<< Esatto. Ora, a prescindere dal fatto che i lupi ululano… >>
<< Il mio patronus è una lupa >> ammise Eponine guardando negli occhi Bahorel.
<< E aveva ragione. Io non sospettavo di nulla >> concluse.
<< Dobbiamo capire dove possa essere nascosto Gavroche >> aggiunse Enjolras, che fino a quel momento non aveva fatto altro che ascoltare.
<< Direi che iniziare dal bagno delle ragazze mi sembra la soluzione più logica >> disse Grantaire.
Tutti incominciarono a pianificare il momento e il modo in cui recarsi alla ricerca di Gavroche, tutti tranne Jehan, che sembrava pensieroso. Non riusciva a non ricordarsi di ciò che era successo quella mattina in biblioteca, delle parole di Riddle, dei suoi gesti sconsiderati. Sentiva di non poter contenere nel suo cuore tutti quei sentimenti e quelle paure e perciò, intrepido, come solo lui riusciva ad essere, rivelò ai compagni tutta la verità.
<< So che cosa sta cercando di fare Riddle. >>
Il silenzio calò cupo nella stanza. Courfeyrac lo guardò accennando ad un sorriso indecifrabile.
<< Spiegati meglio! >> Aggiunsero Combeferre ed Eponine all’unisono.
<< Stamattina Riddle stava leggendo un libro della sezione proibita della biblioteca, in cui si parla di una magia oscura e terribile… Avete mai sentito parlare di Horcrux? >>
I ragazzi scossero la testa. Jehan spiegò ai ragazzi in che cosa consistesse quella magia tremenda e fu così che tra quei semplici studenti calò il terrore, ma al contempo i coraggio. Erano gli unici che avrebbero potuto venirne a capo, gli unici che avrebbero potuto portare in salvo Hogwarts.
Gli occhi di ‘Ponine si colmarono di lacrime.
<< Sei davvero sicuro che l’unico modo per creare un Horcrux sia… >> chiese asciugandosi una lacrima.
<< Sì. L’omicidio è l’unico metodo con cui si può frazionare l’anima. >>
Nella mente di Eponine scorsero immagini tremende e troppe domande si impossessarono del suo cervello: dov’era Gavroche? Che cosa ne sarebbe stato di lui? Era ancora vivo? Non poteva saperlo.
In quell’istante fecero la loro comparsa nel dormitorio anche Marius e Cosette, che finalmente erano riusciti a raggiungerli (solo per merito di Cosette). Courfeyrac fece loro un breve riassunto di quello che si erano detti, poi Cosette prese la parola, cercando di mantenere la promessa che aveva fatto a Marius: essere felice. Ed era certa che se in quel momento avesse aiutato gli altri lo sarebbe stata e non per apparire bella ai loro occhi, ma ai propri.
<< Posso conoscere dove si trova Gavroche in questo momento, se solo volete darmi il tempo di concentrarmi. >>
Eponine sbarrò gli occhi e scattò sull’attenti. Un barlume di speranza illuminò i suoi occhi offuscati dalle tenebre.
<< C-come potresti fare? >> Domandò alzandosi in piedi. Le lacrime smisero di scendere lungo il suo viso: forse stava recuperando la speranza. Tutti guardavano Cosette sbigottiti e ansiosi di scoprire come avrebbe fatto, solo Marius, Jehan e Joly lo sapevano ed erano entusiasti del fatto che lei avrebbe messo a disposizione il suo dono per la ricerca di Gavroche.
<< Legilimanzia >> rispose Cosette sorridendo e di conseguenza tranquillizzando Eponine. Cosette chiuse gli occhi e inspirò profondamente. La sua faccia assumeva le smorfie più strane, dovute alla tensione e alla concentrazione. Tutti gli altri ragazzi si erano posti affianco a lei. Eponine temeva il peggio, ma cercava di sperare nel meglio. Quando la bionda aprì gli occhi sembrava particolarmente confusa.
<< Allora? Dove si trova? >>
Cosette si guardava attorno interdetta.
<< Io, io non lo so. >>
<< Come non lo sai? >> Sbottò Bahorel agitando le mani in aria.
<< Ehi, calma gli animi, amico >> lo rimproverò subito Marius stringendola a sé. Courfeyrac lo guardò sorridente: aveva capito.
<< Sta cercando di fare quello che può >> continuò.
<< Io non lo so perchè non riconosco il posto, non l’ho mai visto prima! >> Esclamò lei, delusa da se stessa. Se pensava che avrebbe fatto del bene si sbagliava.
<< Prova a descrivercelo >> aggiunse timidamente e speranzosa Eponine.
<< L’ho visto a terra, sdraiato in una stanza in penombra, debolmente illuminata. Il pavimento sembrava viscido e vi erano delle colonne formate da serpenti attorcigliati tra loro. Non ho idea di dove possa trovarsi, non so nemmeno se si trova nel castello. Però era vivo, si muoveva. >>
I ragazzi parevano delusi, ma Eponine ringraziò Cosette fino alla nausea per questa informazione. Ritornarono a discutere su come agire, quando improvvisamente si accorsero che qualcuno mancava all’appello.
<< Dov’è Bossuet? >> Chiese Combeferre ad un tratto. Tutti si voltarono, controllando che non si fosse nascosto in qualche strano angolo del dormitorio, ma non lo trovarono: Bossuet era uscito. Immediatamente Joly, Enjolras, Combeferre e Courfeyrac uscirono, iniziando a correre per tutto il castello con il cuore in gola. Joly temeva l’infarto. Perchè mai doveva cacciarsi sempre in qualche guaio? Perchè si era allontanato? Voleva fare l’eroe? Quando avrebbe imparato a non sfidare la sorte?
<< Bossuet! >> Iniziarono ad urlare tutti e quattro, non preoccupandosi di svegliare compagni e professori. Percorsero ogni piano con affanno e con timore crescente. Bossuet sembrava si fosse volatilizzato.
 
Non appena i ragazzi si erano stretti attorno a Cosette, nel momento del Legilimens, Bossuet era uscito. Si sentiva responsabile dei sospetti e delle piste: doveva accertarsi che fossero veri in qualche modo. Istintivamente, si era diretto verso il bagno delle ragazze al secondo piano, in particolare per accertarsi che fosse quello il luogo in cui era ambientata la sua predizione.
Messo piede nel bagno, tuttavia, si accorse di non essere solo.
<< Buonasera. >>
L’oscurità avvolgeva il volto che si associava a quella voce e Bossuet ebbe paura. Non era una voce né familiare, né amichevole. Era cupa, sinuosa, per niente rassicurante. Poi, allontanandosi da quell’angolo del bagno in cui la luce riusciva a nasconderlo, Riddle si manifestò agli occhi di Bossuet. Quest’ultimo, consapevole del guaio in cui si era cacciato, non si rimproverò nemmeno: era cosciente dei rischi che avrebbe corso.
<< Cosa ci fai qui? >> Balbettò, tentando di celare il panico dietro ad un’espressione seria del volto.
<< Potrei farti la stessa domanda. >> L’aveva disarmato con cinque parole, senza nemmeno usare la magia. Bossuet non seppe replicare, incominciò ad indietreggiare cautamente, facendo scivolare le dita sulla bacchetta.
<< In ogni caso, dal momento che sei qui, come potrei non approfittarne? >> Continuò Tom con un ghigno sinistro.
<< Cosa intendi? >> Domandò senza fiato Bossuet, che oramai si trovava sulla soglia del bagno. Non poteva più aspettare, da un momento all’altro Riddle gli avrebbe fatto del male, lo si poteva leggere nei suoi occhi, perciò non gli restò che fuggire. Iniziò a correre come un disperato e quando fu a metà del corridoio, senza che Riddle fosse alle sue calcagna, pensò all’unico modo in cui poteva sbarazzarsi di lui.
<< BOMBARDA! >> e parte della parete di fianco al bagno cadde rovinosamente, provocando un rumore che svegliò tutta Hogwarts. Fu in quel momento che i ragazzi che stavano cercando Bossuet, capirono dove si trovava. Raggiunsero il secondo piano il più velocemente possibile, guardandosi alle spalle, sperando che nessuno li stesse inseguendo. Riddle però, non appena Joly svoltò l’angolo ed incontrò lo sguardo di Bossuet impaurito, portò via con sé la sua nuova vittima, smaterializzandosi come aveva fatto con Gavroche. L’urlo agghiacciante di Joly fece tremare i muri, le tende, i fantasmi, fece tremare anche le statue e con esse Enjolras, che dopotutto era uno di loro. I professori accorsero con una velocità inaudita e quando videro la parete  crollata e i quattro ragazzi sull’orlo di una crisi di panico, non poterono fare a meno di preoccuparsi più che per l’episodio precedete.
<< E’ stato Riddle, ha rapito Bossuet, è stato lui! >>
Il preside lo guardò sbigottito e con lui Lumacorno, che reputava Riddle uno dei suoi allievi migliori.
<< Posso garantire per lui >> aggiunse Enjolras.
<< Anche noi >> continuò Courf.
 
La notte trascorse lenta e cupa, inondata dalle lacrime di Joly, che avrebbero in quel momento potuto colmare il mare. Jehan gli stette vicino fino all’alba, rassicurandolo del fatto che avrebbero agito in qualunque modo pur di salvare lui e Gavroche.
<< Proprio adesso che avevo accettato di amarlo… >> queste furono le sue ultime parole prima di crollare nel mondo dei sogni, che quella notte non furono meravigliosi come al solito.
 

 
 
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Buooooona sera carissime! <3
Eccoci qui, il primo capitolo in cui una coppia si forma! Come avrete potuto vedere ho messo il nome della canzone della soundrack di HP che associo alla coppia: “The Kiss” io la trovo perfetta per loro due :3 …Il resto del capitolo non è un granché piacevole però. Insomma, BOSSUEEEEEEEEEEEEET T.T … la nuova vittima di Riddle è proprio lui, ed è da qui che la situazione inizierà a precipitare vorticosamente.
I commenti a questo capitolo non sono molti (soprattutto perchè devo scappare xD) ma non vedo l’ora di sapere che cosa se pensate voi! (:
Al prossimo sabato, grazie sempre per il sostegno care *^*
_Noodle
  
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